La Jugoslavia

La Jugoslavia La Jugoslavia L'inchiesta e lt difficolta di realizzarono Roma, 28, notte. Dalle notizie, che oggi si raccolgono dàlie fonti più' autorizzate si ba l'inv pressione che le conclusioni delle conversazioni avviate tra le Cancellerie sulla proposta di un'inchiesta internazionale sul caso albanese-jugoslavo siano ancora lontane e che l'idea dell'inchiesta trovi crescenti difficoltà di realizzazione tra i Gabinetti europei, mentre a Belgrado, dove l'idea dell'inchiesta è stata lanciata, già si manifestano esitazioni e sorgono opposizioni da parte di taluni gruppi politici. Si rileva che intanto passa del tempo e che la documentazione di' frontiera, che dovrebbe servire all'inchiesta internazionale, va rapidamente scomparendo. Quanto all'Italia si sa che essa ha accettato anche questa proposta dell'inchiesta e non vi ha fatto e non vi fa alcuna opposizione, contrariamente a quanto hanno voluto insinuare alcuni giornali di oltr'Alpe. L'Italia pone soltanto delle condizioni, . che II Giornale d'Italia crede di poter così precisare: • La prima è che si faccia presto e si operi seriamente; e tutti gli indugi frapposti vanno giù eliminando tale essenziale condizione. La seconda è che l'inchiesta debba rivolgersi a tutti i luoghi ed a tutte la serie dei fatti, nessuno eccettuato, esposti nella denunzia italiana e non sia invece limitata, come si vorrebbe da qualcuno, ad una pai'te sola di essa ed alla sola zona topografica del confine jugoslavo-albanese; l'inchiesta cioè deve essere compieta, esauriente e non parziale e tale da offrire facili possibilità di fuga e di occultamento ». Circa i risultati raggiunti dall'iniziativa diplomatica italiana VAgenzia di Roma scrive: « Sta anzitutto il fatto che la possibilità di compite azioni albanesi, provocate da cause esterne, deve ritenersi, se non definitivamente eliminata, certo allontanata per qualche tempo. In secondo luogo è da notare la con corde adesione impegnativa, manifestata con categoriche dichiarazioni da tutti i Governi dell'Europa alia tesi italiana, affermante la necessità di denunziare ed impedire qualsiasi motivo di perturbazione albanese e balcanica, che potrebbe risolversi in una minaccia per la pace balcanica ed europea. Ed è da notaie che tale adesione sia venuta in replicate forme ufficiali anche da parte della Jugoslavia, che ha già replicata TCsaseuosCplnllmdtezdpsJtiplatsmente confermato il suo impegno di'non turbare la pace in Albania, e npn|/■naorn Ai tri ,-i.Tlti a iM>y\kJ nmi ntiAiin olio creare difficoltà e problemi nuovi alla sua indipendenza politica ed alla sua integrità ^ritortala (« In terzo luogo infine è da rilevare;il linguaggio preciso di alcuni autore- voó organi dell'opinione pubblica este-|ra, che, tra tante diverse voci nelle qquali si sono anche riflesse pregiudiziali di partito, hanno con chiarezza affermata l'opportunità dei loro paesi di non associarsi nè ritenersi impegnati con le correnti politiche balcaniche, che contrastano la politica italiana, lasciando libera la via alle aspirazioni italiane che vogliono essere dirette — non è necessario ripeterlo — verso un pacifico e produttivo lavoro, con rigoroso rispetto alla generale pace balcanica ed al bisogno europeo di chiarezaii politica e di indipendenza di ogni paese.! « Tali risultati positivi — conclude l'agenzia — bastano a costituire un evidente successo per l'Iniziativa diplomatica italiana, la quale, preservando l'Albania dalla minaccia di Immediati pericoli, ha intanto contribuito al chiarimento delle posizioni di tutti su di un importante problema dì interesse europeo ed italiano » dlp Commissione borghese d'inchiesta o trattative dirette? (Serrtrio speciale de «La Stampa») Londra. 28, notte. Il collaboratore diplomatico del Daily Telegraph scrive : . La ' nomina. della Commissione internazionale di inchiesta sui preparativi militori Jugoslavi è ancora in sospeso. L'originaria proposta, formulata da Londra e da Parigi, era che la Commissione comprendesse ufficiali inglesi, fraoncesi e tedeschi e osservatori italiani e iugoslavi. Ora si sta discutendo una nuova forma della Commissione stessa, che sarebbe composta di elementi borghesi e non mi litari. Senonchè evidentemente nessuno è realmente ansioso di promuovere l'inchiesta, e ormai tutti ritengono che la sua utilità sarebbe nulla. La Germania in particolare non vuole offendere ne l'Italia ne la Jugoslavia. E' stato avanzato il suggerimento che Roma e Belgrado procurino, mediante negoziati diretti, di raggiungere un accordo di carattere politico, l'Italia interpretando il patto di Tirana in modo soddisfacente per la Iugoslavia, e la Jugoslavia dal canto suo ratificando i trattati dì Nettuno ». Il Matin riceve da Belgrado che il Governo Serbo ha accettato la proposta di effettuare una inchiesta dalle due parti della frontiera serboalbanese. 30 cani armati dalla Francia a Belgrado Roma, 23, notte. La Tribuna riceve da Trieste: « Notizie private da Belgrado giunte qui per lettera dicono che in questi ultimi giorni sono arrivati in Jugoslavia dalla Francia trenta carri armati Renault, ognuno dei quali costa non meno di 600.000 fran chi francesi. I trenta carri importano quindi una spesa di 18 milioni di franchi ». Un attentato dell'Oriuna al Casino di Novisad (Servizio speciale de «La Stampa') Belgrado, 28, notte. Nella notte da sabato a domenica è stata fatta scoppiare una macchina infernale nel Casino ungherese di Novisad. Malfattori ignoti depositarono della ecrasite in un buco prodotto nell'edificio con l'estrazione di alcuni mattoni. L'esplosione av'venne alle tre del mattino. Il Casino, |6 specialmente il ristorante, subì- ' ._ rono gravi danni. Credesi che si :"".t. °.. ,ltl j„11o n_;„_0 (tratti di un attentato della Orjuna, la nota organizzazione nazionahsta. Fu arrestato certo Mitic, segretario del gruppo locale della Orjuna, il quale l'anno scorso aveva tentato di assassinare Stefano Radic. Più tardi la polizia procedette pure all'arresto di un collaboratore del giornale dell'Orjuna. Entrambi gli arrestati si' protestano innocenti Il ministro d'affari jugoslavo preteriti lo erodonziali a fu* Roma, 28, sera. Il ucovo ministro plenipotenziario dei Regno serbo-cxuaio-sloveno, signor Radic. accompagnato dall'addetto militare. 6i è recato, in berlina di gala al Quirinale, ove è stato ricevuto dal Sovrano, per la presentazione delle credenziali. 11 ministro, che vestiva la divisa di maggiore d'artiglieria, è rimasto a colloquio col Sovrano per circa venti mlnuU-

Persone citate: Mitic, Radic, Stefano Radic