Il rinnovamento della scuola nel discorso del ministro Fedele alla Camera

Il rinnovamento della scuola nel discorso del ministro Fedele alla Camera Il rinnovamento della scuola nel discorso del ministro Fedele alla Camera i l l i l r a i o . ) a i a e o a ù Roma, 25, notte. Presiede l'on. Casertano. L'aula e le tribune sono affollate. Al banco" del Governo siedono gli on. Mussolini, Federzoni, Fedele, Rocco, Belluzzo, Ciano, Volpi, Giuriatl, Grandi, Bodrero, Suardo, Pennavaria, Bottai, Mattei-Gentili, Sinianni, Pala, La seduta è aperta alle oro 16. MANARESI, à proposito dell'approvazione del regolamento legislativo per l'Opera nazionale combattenti, ringrazia il collega on. Russo per le affettuose parole rivolte al grande Istituto. Egli, presidente dell'Opera nazionale combattenti, dice che l'Istituto non ha cambiate quelle che erano le sue finalità originati e provvede sempre attivamente nel campo assistenziale a favore della grande famiglia dei combattenti, potenziando lo sviluppo agricolo del Paese (Vivi applausi). J06A commemora quindi l'ex-deputato Tommaso Mosca, già procuratore generale presso la Corte di Cassazione di Napoli. Si riprende la discussione del disegno (legge : « stato di previsione della spesa del Ministero dell'I. P. per l'esercizio finanziario l.o luglio 1927 al 30 giugno 1928 ». CAPRICE espone alcune considerazioni sul problema dell'insegnamento religioso che la Camera fascista è particolarmente adatta a risolvere per le 6ue origini non massoniche nè popolaresche. Il fascismo concepisce infatti 1 due principi. Chiesa e Impero, non come elementi antitetici ma li colloca nel quadro dei fenomeni che costituiscono la legge del perenne e fecondo dualismo delle energie e perciò essi possono collaborare allo sviluppo di una società cristiana e civile (applausi, congratulazioni). La sonola elemento di educazione fascista FEDELE, Ministro dell'I. P. (segni di viva attenzione). — Poiché è la terza volta che ha l'onore di discutere innanzi alla Camera il bilancio dell'I. P. non crede di doversi troppo indugiare nella illustrazione della politica scolastica da -lui seguita. E' nota là mela, alla quale è volto questo indirizzo: il Governo esige che tutta la scuola, in tutti i suoi gradi ed insegnamenti, educhi la gioventù italiana a comprendere il fascismo, a nobilitarsi nel fascismo a vivere nel clima storico creato dada rivoluzione fascista. Fascistizzare la scuola fu adunque, ed è, il suo compito nel senso di trasfondere in essa l'amore vivo ed operoso della patria, la persuasione profonda che cultura ed educazione non debbono risolversi nella formazione dell'uomo universale ma del cittadino che ai bene della Nazione consacra tutto sé stesso ed offre il frutto della sua educazione spirituale. L'opera non è però compiuta. Bisogna ancora vincere qualche resistenza più o meno nascosta ed insidiosa, smascherare gli ipocriti che, sotto la veste di troppo facile conversione, conservano l'antica fede in perfetto contrasto con l'opera di educazione che la nuova scuola, creala dalla riforma, deve svol gere e soprattutto bisogna scuotere il torpore di alcuni che ancora credono sia l'ideale del perfetto insegnante quello di astrarsi dalla vita che intorno ci freme e di rinchiudersi tra i libri nella tranquilla pace delle pareti domestiche estranei alla storia che perennemente si feama e si crea. Un gran passo tuttavia è stato fatto: il dogma della scuola agnostica ed apolitica è stato spezzato con mòto progressivo; la scuola si è venuta trasformando ed avvicinandosi all'ideale vagheggiato di una scuola che non sia soltanto un istituto di coltura ma principalmente un istituto di educazione complessiva dell'individuo, che lo prepari alla vita reale e formi iti esso col rafforzamento meditato delle virtù essenziali della stirpe italiana, una salda coscienza di cittadino. Non un'educazione astrattamente 0 sentimentalmente patriottica ma concretamente umana, che dalla storia, dall'arte, dalla letteratura, dalla scienza,.dal diritto, dalle tradizioni che, ben più che le Alpi ed il mare, contrassegnano la nostra individualità nazionale tragga non arida, inerte materia di erudizione,- ma calore di vita spirituale ed incitamento che ci sospinga sulle vie dell'avvenire. Del rinnovamento della scuola additerà due indici. L'esercito giovanile d'Italia e il prestito del Littorio Oltre alle centurie universitarie, nelle quali si raccoglie la parte più eletta del giovani dei nostri atenei, esempio ad loro%ompagni di perfetta disciplina, di vita austera, di fervore di studi ; oltre alle schiere numerose delle piccole italiane, nei cui occhi sorridenti brilla un'idea, prima ignota alle giovinette italiane, ben cinquecentomila balilla ed avanguardie, nella grandissima maggioranza alunni delle nostre scuole, .formano l'esercito giovanile al quale l'Italia guarda con orgoglio e con confidente speranza. All'appello cupqesslpldtpEQpnrlcssrssoas o a n e a a o a i a a a , a a . a o , ; i a e l e o che di ministro volse alle scuole, in un giorno che poteva essere funesto per la patria, insegnanti e famiglie, le quali comprendono ogni giorno di più ed apprezzano l'opera della nuova scuola, risposero con mirabile consenso ed i giovanetti a gara indossarono la camicia nera. Quando, domenica prossima, essi sfileranno per le vie della città e delle campagne d'Italia e diffonderanno nei cuori nostri esultanti la nuova primavera della patria, elfi potrà dubitare dell'avvenire? (Appi.). Ed un altro indizio giova segnare. Quando il- Duce lanciò l'appello per il prestito del Littorio, la scuola italiana fu in prima linea nella nuova ardita lotta che si impegnava su un terreno sul quale maggiormente si palesa l'affetto dei cittadini per la nazione. Il contributo, che le scuole italiane avevano dato alla propaganda per il prestito di guerra, è stato di gran lunga, senza -possibilità di confronti, superato in questa occasione nella quale la scuola ha dimostrato veramente di essere tramite mirabile per efficacia ed organizzazione ad ogni intendimento alto, nobile e puro. Spno 6tati sottoscritti nelle scuole circa 100 milioni di lire senza tener conto della conversione dei titoli. Sottoscrissero con eguale fervido entusiasmo gli alunni degli istituti popolosi delle città e delie povere scuole dei villaggi: vi concorsero tutte le istituzioni scolastiche e le scuole private. Ma ancor più del risultato, pur notevolissimo, delle sottoscrizioni, bisogna tener conto dell'opera intensa di propaganda fatta dalle Scuole a traverso la quale a tutte le famiglie della nazione giunse caro ed ascoltato il messaggio del duce che invitava i cittadini a dar nuovo segno di forza e di fede. A tutti gli insegnanti gli è grato ripetere qui la parola di lode, con alta autorità pronunziata, in quell'occasione, dal ministro delle Finanze. La riforma Gentile L'istruzioni superiore Venendo al problema scolastico, il Ministro dichiara che, pur non essendogli ignote le deficienze degli istituti scolastici e le varie difficili questioni ancora da risolvere, un aapido sguardo d'dnsieme alle condizioni della scuola italiana, gli consente di esprimere un giudizio ottimista. Riaffermato che è preciso intendimento del Governo di lasciare che gli ordinamenti scolastici istituiti della riforma Gentile, salvo qualche necessario ritocco che sia provato da una lunga esperienza, fa presente il premuroso interessamento del Governo nazionale alle sorti della scuola come è dimostrato dal maggiore stanziamento, nel nuovo bilancio, dd 40 milioni coi quali la somma complessiva delle spese per l'Istruzione Pubblica, sale alla cifra importante di circa 1 miliardo e 400 milioni. / Per quanto riguarda l'istruzione superiore, il1 ministro si richiama alla solenne promessa fatta dal Primo Ministro nel discorso tenuto in Bologna agli scienziati italiani il 31 ottobre 1926che lo Stato italiano, non appena le condizioni della pubblica finanza lo permetteranno, farà quello che non fu fatto smoia per promuovere gli interessi dell'alta coltura; e dichiara che la promessa si viene già effettuando. Ricorda, a tal proposito l'intensa ala- c, ,,. Jìf1 ■,avori Der 11 rinnovamento dell edilizia universitaria e cita quanto si sta facendo al riguardo per gli edifici degli istituti scientifici nelle università di Roma, Genova, Napoli, Padova, Palermo, Pavia, Pisa, Sassari, l orino e Milano, precisando le somme stanziate per i singoli lavori di cui molti già in corso e alcuni quasi compiuti. Rileva che questo fervore di opere e anch'esso mi effetto della riforma Gentile che ha suscitato un cosi vivo interessamento al problema della scuola die non è soltanto problema di programmi e di uomini, ma anche problema di mezzi. Orbene, dalla costituzione del Regno d'Italia in poi non si e fatto per il rinnovamento dell'edilizia universitaria quel che il governo nazionale ha fatto in questi ultimi tre anni. Conviene tuttavia col relatore sulla necessita di dotare- gli istituti di maggiori forze finanziarie per renderli capaci di un maggiore rendimento scientifico, e si augura che la iniziativa privata integri la possibilità di sviluppo dei gabinetti scientifici in modo che agli studiosi e agli raventori sia concesso di dedicarsi alle loro indagini senza l'assillo quotidiano dei bisogni essenziali degli uomini Omaggio ad Alessandro Volta Non è questo soltanto un problema di coltura, ma è un problema fondamentale della vita nazionale poiché l'attività scientifica dei nostri istituti' e legata ai più vitali interessi della nazione. Come è stato giustamente osservato, oggi sono i tecnici, sono i gabinetti scientifici che possono segnare le direttive e le fortune delie nazioni Mentre, nella Francia, si svolgevano avvenimenti che parvero decisivi per la storia dell'uni ani to. dei quali tutta¬ vsplevddggsfrilpnsnismbsrriprtdqs6ltvaSs1tmcCstdgstfindpmniestgppel i e a i i o e i o i i a é e asae i o r a¬ via nulla o pressoché nulla ci è rimasto tranne che il lontano rumore, un professore di fisica, movendo dalla celebre osservazione del Galvani, iniziava quella serie mirabile di indagini, destinate a trasformare le condizioni della vita mondiale e a dare nuova gloria all'Italia (vivi applausi). Se si guarda ai risultati, vien fatto di pensare che fra quegli uomini politici! francesi ed il modesto fisico lombardo, il vero rivoluzionario sia stato per l'api punto Alessandro Volta (vivlss. appi.). Il ministro ricorda come la questione dell'attività dei nostri gabinetti scientifici non sia sfuggita all'attenzione onnipresente del capo del Governo, il quale, nell'aprile 1926, richiamò la sua attenzione sulla necessità di stimolare e coordinare l'attività dei laboratori scientifici delle nostre università e delle nostre scuole di ingegneria. Ed egli, dopo aver fatto una esauriente indagine sull'attività dei sìngoli istituti scientifici, ha distribuito fra i più meritevoli di essi, secondo il parere di una Commissione appositamente nominata, i due milioni concessigli dal ministro delle Finanze. Inoltre, per quanto riguarda le condizioni degli assistenti universitari, di cui vari oratori 6i sono occupati, «egli s'è adoperato in loro favore nei limiti del possibile, ottenendo, per quelli a carico delle Università, un trattamento non inferiore a quello degli assistenti a carico dello Stato. Cosi è stato migliorato il loro stato giuridico, è stato loro concesso 11 libretto ferroviario, è 6tato accordato il diritto alla nomina nelle scuole medie serza concorso. Annunzia poi che è in corso il riordinamento del Consiglio nazionale delle ricerche scientifiche, del quale enuncia le molteplici importantissime funzioni fissato dal Primo Ministro. Riguardo- alla organizzazione degli studi archeologici e storici, il ministro illustra l'opera svolta dal Governo ricordando l'avvenuta fondazione del R. Istituto italiano di archeologia e di storia dell'arte e la istituzione della scuola storica nazionale e della scuola per la storia moderna e contemporanea. Cosi è stato, per la. prima volta, risoluto egregiamente anche <iuesto problema di decoro nazionale. Per l'espansione ideale della potenza italiana ' Ma il problema della cultura non deve essere considerato soltanto come problema interno di educazione e di istruzione, ma anche come problema estero dell'espansione ideale della potenza italiana nel mondo. A questo intento sono inspirati il recente decreto sullo scambio dei professori universitari coll'estero, la fondazione, in Perugia, dell'Università italiana per stranieri, e i corsi istituiti dall'Istituto interuniversitario nelle varie città italiane, dove gli stranieri accorrono sempre più numerosi. L'opera universitaria, idea genialissima di Giovanni Gentile, può dirsi iun fatto compiuto. Il regola-' mento ò innanzi al Consiglio di Stato e sarà presto sottoposto alla firma reale. L'Opera, che potrà sorgere in ogni istituto, provvederà anche tra l'altro alla fondazione di borse di studio. Quanto alla nomina dei professori universitari, con un recente decreto del 13 gennaio, ha avocato a sé la nomina dei commissari dei concorsi, escludendo i professori in asso ni ed antifascisti (vive approvazioni). Inoltre, ha escluso dalle cattedre anche quei vincitori Qi concoisi la cui condotta morale e politica offende la dignità dell'alta scuoU (vive approvazioni). Qui non è in giusco la libertà dell'insegnamento. Il fascismo apre la via ad ogni indagine scientifica ma ha il dovere di invigilare a che l'amino dei giovani non sia avvelenato (applausi). Passando all'ordinamento delle biblioteche, il ministro fa rilevare che io stanziamento .li bilancio, che era di solo 1 milione e TO'o mila lire per il 1925-26, si è aumentato di ben 3 milioni; cosi che si è potuto raddoppiare e in qualche caso triplicare la dotazione delle singole biblioteche. Si sono' inoltre migliorate notevolmente le condizioni di carriera del personale e si è posto mano alla costruzione di nuovi edifici per dare più degno essetto alle raccolte bibliografiche. A Bologna sorge, per volontà del Governo, una biblioteca, cui sono destinate la collezione che fu del sen. Morandi e la raccolta di libri del compianto padre Ermenegildo Pistclli. Al Cardetìo sorgerà la « Casa di Orlani », che iu il profeta e 11 precursore della nuova grandezza d'Italia lapprovaziont). La sonala madia, complementare, elementare Venendo alla scuola media, nota che essa aa superato oramai l'ultima fase della laboriosa e difficile opera di unsestaanento; ed enumera i difetti del vecchio ordinamento, ai quali la riforma scolastica del 1923 ha posto radicale rimedio. Illustra l'idea centrale, da cui la scuola deve essere dominata e alla cui luce deve avvivarsi tutto l'inseg.n:imento, e conferma che l'esame dj Stato rimarrà in tutta la sua efficacia come viQ7./.n per valutare non sin un fnutil'?