Caravelle sulla montagna

Caravelle sulla montagna Caravelle sulla montagna Impressioni delle "Alte Terre,, di Sumatra Do. PADANG PADJANG. Dne giorni di navigazione separano Batavia dal porto sumatrese oocddentale di Padang da dove una rete ferroviaria congiunge la costa con le regioni più magnificenti della colossale ìsola. Al presento questa ferrovia è gravemente danneggiata dall'ultimo sconvolgimento tellurico che fece crollare ponti e viadotti ma è possibile attraversaro obliquamente l'intero massiccio di Sumatra da Padang a Medang sullo stretto di Malacca (più. di 1200 Km.) in automobile, su ottimo strado asfaltate. E i 1500 fiorini cho costa un similo viaggio sono ripagati ad usura dalla visione di una fra lo contrade più me. ravigliose della terra... \ Come vedete, abbordo l'argomento Idi questo mezzo continente clje si f chiama Sumatra senza preamboli, si» scurissimo che tutti voi avete prejeente la sua vastità, a cavallo del; [l'Equatore (Sumatra b lunga 1750 Km. vale a dire si stendo su di una linea pari alla distanza fra /Londra e Brindisi). Fiore marino distaccato dall'Asia radiosa e bruciante, separato da Giava da un breve braccio che nel suo punto più stretto non ha fiche 30 Km. di larghezza. Sumatra in 'parte ancora insottomessa al 'dominatore è la terra dell'avvenire delle Indie Neerlandesi. La sua fertilità e ricchezza sono tali che essa, ò stata coperta di comunicazioni d'ogni genere prima ancona di venir domata. E le sue terrificanti tragedie telluriche sembra che attirino anizchò respingere la folla d'iniziative ultra redditizio ohe olandera', inglesi, americani, giapponesi, vi hanno fatto fiorire. . La catastrofe del 1883 Tragedie telluriche! A cento miglia da Batavia, nello Stretto della Sonda, prima di virare a nord-ovest verso u lungo costeggiamento di Sumatra, il comandante! della nave che mi porta m'invita a contemplare il vulcano Perbuatan dell'isola di Krakatoa dinanzi al quale passiamo, a poche miglia. Il mare, intorno è coperto di pomici vulcaniche che vanno alla deriva secondo il. capriccio delle correnti. — Fu senza dubbio — mi dice il comandante — là catastrofe più grandiosa, il preludio più impressionante di « fine del mondo * dei nostri tempi. Questa verde Krakatoa aveva prima del maggio 1883, 32 Kmq ,di superficie. Il 27 agosto dello stesso anno, in seguito allo scoppio del vulcano un terzo dell'isola si inabissò cangiando l'intera cartografia dello stretto. L'esplosione fu così formidabile che venne distintamente intesa» Ceylon, a 3200 Km. dal Krakatoa e sino nel Bengala e nella Cina meridionale. Le pomici raggiunterò il Madagascar, il [ mare fu agitato su tutta la circonferenza ..del globo e l'onda di 30 metri d'altezza generatasi dal commovimento degli elementi impiegò .tredici ore a propagarsi sino al Capo di Buona Speranza. TJna nave a vapore che viaggiava lungo la costa di Giava all'altezza della baia di Teloug Betoug, a 70 miglia dal Krakatoa, fu lanciata in piena foresta, molto lontana dal litorale, depositata intatta nella iungla dal maremoto. Questo vapore serve ancor oggi di casa di caccia e d'albergo per i turisti che fanno delle gite in foresta... Padang che è il più importante centro della costa ovest dell'isola non differisce gran che dalle altre città malesi dell'Insulinda. Terra rossa che contrasta eoe il verde intenso della vegetazione, grandi t allées » alberate fiancheggiate da villini candidi, hòtols eleganti, e a Port Emma un subbisso di cinesi grandi incettatori di pepe, di canfora e di benzoino. Cantucà di paradiso. Ma a Padang non si rimane che il tempo di sbarcare e di noleggiare l'auto che vi porterà per il-passo di Aneh a Padang Padiang e poi al Forte di Kock annidato nel crepaccio scavato dal fiume Sianok e dominato dal massiccio del Karbuweugat. E' questa la regione detta di Minangkabau, d'un interesse tutto speciale, non Bolo per la fertilità del suolo, la varietà dei prodotti e la densità degli ambigui indigeni Batak dove impera il matriarcato, ma soprattutto per lo splendore della natura che sorpassa ogni descrizione. Tutto il paese è pieno di cantucci di paradiso, costellato di laghi di cobalto scintillanti sotto il sole ardente, percorso da limpide riviere o da fragorosi torrenti. La pioggia calda e regolare d'ogni pomeriggio cenerà un'esuberanza vegetale assolutamente fantastica, a nessun'al- a tra terra meglio,ohe a questa con vien l'espressione dì « clima di camelia ». Soltanto sotto questi cidi può nascere il panteismo o la religione dello forzo o dei mistori della natura. La dolcezza della temperatura delle alto terre suniatreai 5 assai propizia agli europei che sempre più numerosi vengono a cercarvi con la freschezza, la salute. Tuttavia, nei coloni d'antica data l'avversione al freddo ó tale che alla sera battono i denti mentre il termometro non segna che diciotto gradi. Dovrei sciogliere un inno all'incanto dei laghi delle alto terre sumatresi, dire dovrei della stupefacente valle dove s'incassa il fiume Manindgioo, parlare delle grotto 'paradossali della catena chiamata appunto delle « Mille caverno », accennare allo coltivazioni mirabili, alla successione dei villaggi circondati da orchidee giganti, alle maestose foreste, aBÌlo di rinoceronti, di tigri, di tapiri e di elefanti, alle selve impenetrabili dominate dai coni calvi e minacciosi dei vulcani fumanti. Non ne farò nulla perchè alla fine anche Sumatra somiglia a Giava e la descrizione a distanza delle bollezze naturali, siano puro eccezionali, non è priva di monotonia. L'harem alla rovescia La differenza di quest'isola con la sovrapopolata. consorella meridionale sta essenzialmente nella struttura dei villaggi formati da stranissime dimore, da « familisterio », per dirla alla olandese, dai tetti bicornuti dove si cela il mistero per noi sconcertante della donna padrona di parecchi mariti, della poliandria, dell'harem "alla rovescia. Un mistoro ancora non del tutto svelato, che si compie nella molteplicità delle camerette che diventano coniugali a turno, all'ombra di iperboliche cupole di verzura, sotto palmizi giganteschi e altissimi cespugli df bambù cho il vento muo ve con un rumore che ricorda lo scricchiolìo dell'alberatura d'un veliero. Del resto la casa sumatrese delle alte terre, la dimora c batak » albergante da quaranta a cinquanta persone, ricorda molto la vecchia nave medioevale e una riunione di case nel Minangkabau, evoca l'impressione bizzarra di una flotta di caravelle immobilizzata fra le montagne. Le due facciate anteriore e posteriore riproducono la poppa e la prora d'un arcaico naviglio con le Btrette e quadrate aperture cho son poi le finestre. Svasate in alto con i fianchi panciuti o i tetti che terminano a punta affilata come un bompresso sono cariche all'esterno di arabeschi, d'ornamenti, di scolture colorate vivacemente, di specchi incastrati nel legno 'all'uso siamese E' evidente che questo genere d'architettura e un ricordo delle flotte che approdarono a Sumatra verso il principio del secolo XVI e che dovettero colpire l'immaginazione degli abitanti. Non si spiega tuttavia come sulla costa non si scorgano dimore simili. Le case-navi e e i a k . o a o - Corae i palazzi d'Europa queste grandi dimore ancestrali malesi hanno un nome. Le più antiche benché completamente di legno rimontano a sessanta o settanta anni or sono ed hanno le palafitte fondamentali, 'quelle che sostengono le estremità doll'arcuatissimo tetto ohe poggiano su cranii umani di vittime sacrificate per la fortuna della dimora. Completamento chiusa o almeno con aperture singolarmente anguste, la casa nave non possiede veranda. Naturalmente queste grandi c familistorie » crollano una ad una senza essere sostituite, tuttavia ne sopravvivono a sufficienza, deliziosamente disposte come sono nei punti più suggestivi del paesaggio per conferirgli un'originalità inesprimibile. Tutti i villaggi di qualche importanza sono fieri delle loro case, dei loro depositi aerei di riso dalle pareti scolpite e delle loro moschee a tetri sovrapposti che si" riflettono nell'acqua dormente degli .stagni vicini che sono poi Io vasche della purificazione. Come in tutta la Malesia, anche a Sumatra le moschee non hanno minareti. Ogni borgata è circondata dalle sue terre che appartengono alle discendenze femminili, guardiane del suolo e responsabili della sua coltura, In basso si stendono le piantagioni di caffè, disposte a siepi successive. Sul verde metallico dello sfondo risalta la bianchezza dei candidi fiori mentre dovunque i fianchi delle colline sono coperti dalle scacchiere fantastiche, dalle terrazze umide e colme delle risaie. ARNALDO CIPOLLA.

Persone citate: Batavia, Kock, Port Emma

Luoghi citati: Asia, Brindisi, Cina, Europa, Londra, Madagascar, Malesia, Sumatra