La seduta alla Camera

La seduta alla Camera La seduta alla Camera Roma, 17, notte. Aula affollata. Presiede il vice-presidente on. Giunta. Al banco del Governo siedono gli on. Mussolini,- Federzoni, Rocco, Beli-uzzo, Ciano, Volpi, Giiuriati, e molti sottosegretari. Si riprende la • discussione del bilancio delle Colonie. Dopo brevi considerazioni dell'on, MAZZUCCO, relatore, prende la parola il ministro. FEDERZONI min. delle Colonie (segni di attenzione). Premette che la discussione del bilancio ha rispecchiato la piena maturità cui il problema coloniale è pervenuto nella coscienza della Nazione. Tale problema è stato esaminato fuori degli schemi aprioristici che in passato si prendevamo a prestito dagli stranieri: l'aver aperto lo spirito del popolo italiano all'intendimento dei problemi coloniali è uno dei maggiori miracoli del regime. La situazione colandole, all'aprirsi dell'anno V del regime, caratterizza una delle tappe più signitìcative della marcia fascista: di questi risultati il ministro deve rendere lode al suo predecessore on. Lanza Dì Scalea, Massaua la più moderna della città del Mar Rosso c Prima della marcia su Roma, Massaua languiva ancora abbandonata sulle macerie del terremoto del 1921 : in tutta la colonia Eritrea un disagio morale gravissimo ripercuoteva la crisi dello spirito pubblico metropolitano. Anche la Somalia rimaneva inerte e la splendida iniziativa del Duca degli Abbruzzi rimaneva isolata. La Tripolitania languiva anch'essa, e la Cirenaica era abbandonata alle usurpazioni sussiste. Oggi, invece vi è una stupenda crisi di crescenza, che affatica le nostre colonie sotto l'impulso del Governo di Roma. L'Eritrea, oggi, perla coesione politica e perfezione amministrativa raggiunta e per la 6ua organizzazione produttiva sopporta bene i contraccolpi della crisi economica generale. E mentre le sue popolazioni danno contributo di fede e di sangue all'attività militare in altre colonie, la sua attrezzatura economica si va sempre più rafforzando. « Massaua ricostrutta è diventata la più moderna ed elegante città del Mar Rosso. Sono 6tati appaltati testò i lavori pel completamento del porto; è stata proseguita la ferrovia fino ad Agordat; è stato ripristinato il commercio carovaniero; sono state condotte innanzi le opere idrauliche, e in aumento è l'industria salinifera. Cosi questa terra che già tanti sacrifici costò ai nostri padri, dopo tanti anni di abbandono, ordinata nella disciplina interna, adempie uno dei compiti essenziali delle colonie, aprendo un nuovo orizzonte alla influenza morale ed economica della Madrepatria. Questo è uno dei più significativi risultati della politica coloniale fascista. Somalia a Benadir «Nella Somalia, raddoppiata di superficie dopo l'ammessiane dell'Oltre Giuba e l'aggiunta dei protettorati di Obbia, del Nogal e della Migiurtina, ferve un'opera di meravigliosa rinascita. Prima dell'avvento del fascismo, nel territorio di Obbia e nella Migiurtina, i sultani mantenevano uno stato di discordia e anarchia, offendendo gli interessi dei nostri connazionali, creando uno stato di cose incompatLbile con la dignità della bandiera nazionale. Una serie di operazioni militari, iniziatasi nell'autunno del 1925, portò rapidamente e senza inconvenienti all'occupazione del territorio di Obbia, al disarmo delle popolazioni e alla volontaria consegna dello stesso sultano, oggi confinato a Mogadiscio. L'anno scorso si effettuò l'occupazione del Nogal; e si è potuto procedere a nuove operazioni anche nei territori della Somalia settentrionale. E' ora lecito sperare che tra non molto sia possibile dare anche alla Somalia settentrionale un, assetto definitivo. «Nel Benadir si sono sviluppate iniziative agricole, prima fra tutte quella della Società agricola Italo-Somala cosi altamente impersonata dal Duca degli Abbruzzi; e la industria salinifera ha acquistato tale sviluppo da conferirci il primato per il rifornimento salinifero dell'Oriente. Di circa 50 mila ettari, che 6i stanno rendendo -irrigui con convenienti opere già buona parte è stata messa a cultura di cotone. Anche il formidabile problema della colonizzazione del Giuba è tenuto presente, nonostante le sue immense difficoltà, soprattutto per la grande mano d'opera che esso richiede e che non può essere data se non da» elementi locali. Perciò la politica economica in Somalia deve procedere attiva e lungimirante, ma consapevole delle difficoltà che essa incontra, anche per la necessità di accompagnarla ad un metodico svolgimento di opere pubbliche, e prima tra tutte quella dello sviluppo della rete ferroviaria. Tripolitania e Cirenaica rF.a Tripolitania gode ormai da anni di una situazione perfettamente tranquilla. In Cirenaica la situazione 6 soddisfacente ma non ancora tranquilla. Ciò dipendo dalla diversità storica ed etnica delle due colonie. La Tripolitania settentrionale ha una popolazione quasi interamente stabile, in grande maggioranza adibita alla agricoltura. Quindi j stato agevole imporre, e mantenere, l'ordine e la tranquillità, e l'azione militare st riduce ad una difesa conro le possibili minacce dei predoni del sud. Solo la costa Sinica e la regione delle oasi meridionali offrono basi sufficienti per l'eventuale attività degli ultimi ribelli. La Cirenaica invece è una terra di civiltà molto più arretrata. L'Italia la trovò in una fase storica anteriore di un secolo almeno a quella cui era pervenuta la Tripolitanta-: ciò che si spiega con ila sua posizione geografica e con la trascuranza secolare dei turchi. La popolazione è quasi tutta nomade; e perfino gli abitanti di Bengasi e Derna erano, nel 1912, in grandissima parte non già cirenaici ma immigrati. E' evidente che su questa popolazione nomade, che ha come fonte di vita la pastorizia, olire la coltivazione sporadica di poco orzo, la occupazione territoriale non ha presa sufficiente; quindi una semplice azione militare non può raggiungere rapidamente resultati definitivi e duraturi. L'azione politico-militare « In Tripolitania, dal 1924, dopo l'occupazione di Sirte, nessuna occupazione territoriale è avvenuta; però l'apparecchio militare, che presidia la regione, è venuto sempre più perfezionandosi. In Cirenaica la nostra occupazione ci dà modo di far sentire su tutto il territorio non desertico il peso dominante delle nostre armi, e ci permetterà di chiudere in un'unica rete tutto il territorio in cui le popolazioni nomadi devono vivere: quello, cioè, che comprende i pozzi e i pascoli. Entro questa rete continuerà l'azione politica e militare, che SI Governo fascista iniziò il giorno in cui ritenne necessario per il suo prestigio rompere gli accordi con i senussiti. Ed essa si svolgerà metodicamente sulle poche cabile ribelli e su quelle incerte ancora influenzate dalla Senussia, che, sotto il Governo turco, era la vera dominatrice della Cirenaica. D'altronde la politica di compromesso, che per tanto tempo dominò in quella colonia, aveva accresciuto il prestigio della Senussia. Basti ricordare che, dopo la vittoria, un ministro italiano si recò a render visita al Senusso, come riconoscendone la superiorità.. Quindi non è da meravigliarsi se nell'interno della Cirenaica qualche pastore potesse ancora pensare che simili fatti potessero ripetersi. Di fronte a questa mentalità, creata a nostro dannò, eélie ormai iLGovemó fascista ha demolito con la sua azione, soltanto il ripetersi ininterrotto dei fatti può persuadere del contrario. In questo senso la situazione è migliorata: in quanto cioè tutti sono ormai convinti che nulla vi è più da fare contro l'Italia. « Il ministro confida che- non 6ia. lontano il giorno in cui 11 problema politico-militare di tutta la Libia possa ridursi a una pura questione di polizia desertica, come quella che i francesi hanno potuto cominciare ad affrontare solo dopo 50 anni dalla loro conquista. « Ma non bisogna essere impazienti. In quesf azione occorrono tempo e perseveranza: virtù imperiali e fasciste, con le quali Roma seppe fare delle terre affricane quattro delle sue Provincie più ordinate e più ricche, come testimoniano gli avanzi meravigliosi delle città e delle fortezze libiche e documentano i grandi scrittori della latinità affricana. La storia contiene insegnamenti per chi li sappia intendere, e noi sappiamo intenderli. Un disegno organico pel nuovo ordinamento « Frutto di questo insegnamento è il disegno di legge organico per la Tripolitania e la Cirenaica, che sarà presto presentato alla Camera. Gli statuti del 1919, derivati dalla mentalità demomassone, erano un assurdo antistorico, in quanto pretendevano imporre a popoli ancora agli albori della civiltà ordinamenti basati 6ul suffragio universale; ed erano anche un assurdo morale, in quanto prevedevano parità di diritti ma non di doveri per le popolazioni annesse. La nuova legge darà alle colonie un regime basato sui principi fascisti di ordine di gerarchia e di disciplina, e costituirà la conferma che la via intrapresa dall'Italia in Libia è immutabile. Essa sarà inoltre un incitamento definitivo al pochi refrattari ad accettare il nuovo siato di cose. E' poi allo studio il nuovo ordinamento di Pubblica Sicurezza e giudiziario; e dovrà essere riveduto anche l'ordinamento scolastico, ancora inferiore al bisognò. La nuova legge, infine, regolerà i rapporti tra i Governi delle Colonie e il Governo dello Stato: epperò stabilirà l'assetto finanziario delle due colonie, basato sulle entrate locali. « Le entrate della Tripolitania 60no già sufficienti a coprire le spese ordinarie, meno quelle dell'occupazione militare; mentre in condizioni alquanto inferiori trovasi la Cirenaica. Ma per l'applicazione dei-tributi diretti andrà prossimamente in vigore un provvedimento di cui è già pronto lo schema. L'azione politica e militare, l'organizzazione politica e finanziaria debbono considerarsi come mezzi pel raggiungimento dell' avvaloramento economico delle due colonie, che dovrà essere, in via principalissima. agricolo, e dovrà avvenire nel più breve termine con l'immigrazione italiana. Ma è un errore il credere che la nostra immigrazione possa sradicare dalla Libia la popolazione indigena, tanto più che un assetto economico organico richiede sempre la collaborazione di una quota di popolazione indigena. Se i mezzi non faranno difetto, tra un quarto di secolo trecentoniila italiani dovranno vivere, lavorare c prosperare in Libia, e saranno più che sufficienti per coutrobilaneiare la popolazione indigena. Strada o agricoltura « Base fondamentale del problema è la realizzazione di un piano organico : comunicazioni, porti, ferrovie, 6tradc ordinarie; organizzazione del reddito fondiario agrario; estensione delle provvidenze legislative per le bonifiche agrarie vigenti nel Regno. In Tripolitania il problema portuale è risoluto. Il porto di Tripoli basta e basterà ancora per anni al commercio della colonia. In Cii«naica nulla si è fatto in 16 anni; ma ora si è sul punto della realizzazione, che dovrà essere progres¬ siva e non più frammentaria e inorganica «. 11 ministro è lieto di annunciare che, dopo aver lungamente conferito col nuovo governatore, ha potuto formulare un programma organico per la soluzione dei problemi più vitali della colonia, programma che ha ottenuto l'ambita approvazione del Capo del Governo C l'adesione di massima del inini6t.ro delle Finanze. U ministro ricorda la polemica svoltasi, a suo tempo, a proposito della possibilità di sfruttamento agricolo della Libia. Lo scoppio della grande guerra travolse quella discussione ; ma, finita la guerra, il problema era se dovesse o meno mantenersi il dominio coloniale. Il fascismo capovolse la situazióne e iniziò l'opera colonizzatrice; e oggi G6.000 ettari di concessioni esistono in Tripolitania e 13 mila in Cirenaica: ciò che dimostra come le due colonie siano perfettamente suscettibili di avvaloramento agricolo. E il ministro tributa, a questo proposito, un plauso a quei pionieri italiani che hanno coraggiosamente intrapreso l'opera di colonizzazione, fertilizzando e rimboscando le dune libiche sulle gloriose orme romane. « Allo 6f.ruttaimento agricolo bisogna poi aggiùngere il sorgere di imprese industriali, frutto dell'opera di lavoratori serii e di capitalisti coraggiosi. In ogni ramo, infatti, della colonizzazione si constata oggi nuovo fervore di entusiasmi e di ardimenti. Basti ricordare come oggi in Libia dimorino 35 mila italiani, e come la popolazione italiana del Merg, ad esempio, sia dalla marcia su Roma in poi notevolmente aumentata ». Dal sagrifioio dei pionieri ai ooncretamenti dell'oggi Per quanto riguarda la propaganda e la cultura coloniale si fa coi mezzi a disposizione tutto ciò ,che è possibile. Si cercò soprattutto di sostituire alla retorica' ed alla superficialità la comprensione esatta dei massimi problemi della nostra espansione coloniale. L'Italia è entrata disgraziatamente troppo tardi nell'arringo coloniale; perciò non può dare se non in misura limitata il suo contributo di ricchezza demografica e di rigore fascista, ispirantisi alle tradizioni della latinità e della-cristianità contro ogni reazione antieurooea. «Negli anni lontani, allorché ìa storia dell'Africa non era stata ancora decisa fuor d'ogni volontà e interesse d'Italia, molti esploratori audaci si gettarono all'assalto delle tene sconosciute sperando conquistarne qualche lembo alla Patria, ma caddero quasi tutti invano. Ma dal seme gettato, pur in così piccolo campo, è- germogliato un grande avvenire ; e di. recente si è visto, con la solenne inaugurazione della mostra di Tripoli, avvenuta in presenza di un principe Reale e dei presidenti dei due rami del Parlaménto, come lo sviluppo delle colonie sia divenuto elemento essenziale della vrinascita nazionale. Sono passati soltanto 4 anni da che il ministro doveva in quest'aula discutere con l'opposizione, oggi debellata, dei limiti e delle finalità della conquista libica, e il prèse rimaneva scettico e perplesso. MSTanche nella politica coloniale una volontà alta e ferrea si affermò e vinse: la volontà del Duce, che portò sulle terre libiche tutta l'anima fidente e sicura dell'Italia finalmente rinnovata (vivissimi applausi). « In questi giorni il lavorò italano celebra in Tripoli la sua ascesa. E' una altra tappa in avanti; si tratta soltanto di proseguire con lo 6teSso coraggio e con la stessa fede » (Congratulazioni). Il discorso del ministro delle Colonie, che è durato per oltre un'Ora e che è stato ascoltato con vivissimo interesse da tutta la Camera, è saiutato alla fine da una scrosciante ovazione Quando l'on. Federzoni lascia la tri buna degli oratori e scende nell'emi ciclo gli applausi 6i rinnovano. Con l'on. Federzoni si congratula con viva effusione il Primo Ministro on. Mussolini; quindi gli altri ministri e sottosegretari di Stato presenti e moltissimi deputati. L'approvaiìone del bilancio Assume la presidenza il presidente CASERTANO, il quale pone a partito il passaggio alla discussione dei capitoli, ili passaggio è approvato). Sono approvati tutti i capitoli del bilancio dal Ministero delie Colonie. Si approvano anche i capitoli degli stati di previsione dell'Eritrea, della Somalia, delia Tripolitania e della Cirenaica. Si approvano pure gli articoli del disegno di legge. Ia seduta termina alle 18,15. Un monumento all'Italia in Romania Bucarest, 17, notte. La Camera dei deputati ha approvato ieri a grande maggioranza un progetto di legge per l'erezione a Kiscànef di un monumento destinato a consacrare l'amicizia fra l'Italia e la Romania e ad esprimere la gratitudine del popolo romeno per l'attitudine assunta dall'on. Mussolini nella questione della Bessarabia. I deputati, per contribuire alla spesa, verseranno l'importo di cinque giornate di indennità. Il Consiglio comunale di Bucarest ha in pari tempo deliberata di ribattezzare la « Strada Romana » in « Strada Mussolini ». Per festeggiare la ratifica del patto per la Bessarabia in tutte le città romene sono stati organizzati patriottici cortei. A Grosvardain alcuni studenti nazionalisti hanno approfittato della circostanza per svolgere una manifestazione antisemita. Mentre, nella sala della Casa di Commercio si ballava, gli studenti fracassarono a col pi di pietra i vetri delle finestre cagionando gravi ferite a due signorine. Parecchie signore, prese da panico, svennero. Altre furono assalite da crisi di pianto. Quando arrivò la polizia, i dimostranti si erano già allontanati. Il Senato convocato pel 28 marzo Roma, 17, notte. 11 Senato del Regno è convocato in seduta pubblica lunedi 28 marzo, alle ore 16. Adunata internazionale di minatori Berlino, 17, notte. Si è qui adunato ' ieri il Comitato esecutivo della Federazione internazionale dei minatori. Alla conferenza parteciparono i delegati dei seguenti paesi: Germania, Gran Bretagna, Francia, itelgio, Austria. Cecoslovacchia, Olanda, Polonia. L'America non ha mandato alcun delegato. La discussione si svolse soprattutto intorno al recente, sciopero minerario inglese.