I giornalisti inquadrati dal Fascismo di Augusto Turati

I giornalisti inquadrati dal Fascismo I giornalisti inquadrati dal Fascismo La riunione del Direttorio del Sindacato nazionale — Le dichiarazioni di Rossoni — I principi politico-sindacali per l'ammissione nei Sindacati e l'inscrizione negli albi — Il Direttorio ricevuto dall'on. Augusto Turati e da Mussolini. e n e o o o Roma, 12, notte. II Direttorio nazionale del Sindacato fascista dei giornalisti 6i 6 riunito a Roma nei giorni 10 e 11 corrente, presenti: l'on. Edmondo Rossoni, presidente della Confederazione nazionale dei sindacati fascisti; l'on. Ermanno Amicucci, segretario generale del Sindacato nazionale fascista dei giornalisti; l'avv. Giacomo di Giacomo" presidente della Confederazione intellettuali; il comm. Garcia Cassola, segretario amministrativo del Sindacato nazionale giornalisti ; il dottor Italo Mlnunni, in rappresentanza dell'Associazione mutilati; c i segretari regionali Rertuertì dott Eugenio (Torino), Ferretti on. Landò (Milano), Semino comm Virginio (Genova), Damerini comm. Gino (Venezia). Stefani comm. Giuseppe (Trieste), Pini dott. Giorgio (Rologna), Borelli dottor Aldo (Firenze). Jnterlandi dott. Telesio (Roma), Francesconi dott. Giulio (Napoli), D1 CroL'alanza on. Arnakio (Bari), Pascazlo comm. Nicola (Palermo). «Strumento squisitamente polìtico agli ordini del Regime» L'on. Rossoni ha insediato il direttorio con un applaudttisslmo discorso nel quale ha tracciato le linee direttive della organizza zlone tL'inquadramento nel sindacalo nazionale fascista dei giornalisti che si può ritenere ormai compiuto. — ha dichiarato anzitutto l'on. Rossoni — deve avere come immediata conseguenza un'azione fascista ben precisa, perchè il mio parere è che l'organizzazione del giornalisti non possa essere fascista semplicemente come tutte le altre organizzazioni. Qui o'è un compito specifico, preciso, squisitamente politico. Dopo questa riunione il Duce deve sapere che il Sindacato nazionale fascista dei giornalisti 6 uno strumento squisitamente politico agli ordini del regime. Peraltro, noi non passeremo ad un'azione che possa essere definita settaria, nel senso ristretto, o di persecuzione verso coloro che non sono nelle linee nostre. Soltanto terremo lontani tutti coloro i quali avanzano una qualsiasi riserva mentale nei confronti de) fascismo. Come insieme del movimento, si 6a che m'andò è stato posto 11 problema di Immettere i giornalisti nella organizzazione degli intellettuali, io ho subito accettato. Si credette peraltro che la Confederazióne del sindacati fascisti avesse difficoltà ad accettare questa tesi. In realtà, !o ero soltanto preoccupato della tutela sindacale ed economica dei giornalisti fascisti Io dicevo: 6e divenire «intellettuali» vuol dire vedere attenuate la tutela dei giornalisti dal punto di vista economico, tale Immissione è pericolosa. Quando poi il Ministero delle Corporazioni ci ha assicurati che i giornalisti potevano continuare la loro azione sindacale di tutela della professione, allora li abbiamo senz'altro inquadrati nella Federazione dei sindacati fascisti degli intellettuali. Io sono certo che voi sarete d'accordo di riconfermare che gli intellettuali — quindi anche i giornalisti — restino nella Confederazione dei sindacati fascisti, come espressione ideale appunto del sindacalismo fascista. Ricordatevi che il compito di dirigenti e rappresentanti del giornalismo italiano è mo'to importante. Non si tratta più di una Federazione della Stampa in nebulosa e della semplice tutela sindacale dei proprii soci: sindacalmente voi siele inquadrati nella Confederazione dei sindacati fascisti, ma 11 Sindacato nazionale dei giornalisti deve essere sempre anche a disposizione del Partito e del Governo, tutlp le volte che Partito e Governo avranno bisogno di questa nostra speciale organizzazione ». La relazione deH'on. Amicucci e i punti programmatici L'on. Amicucci, nella sua qualità di segretario generale, comunica ai segretari regionali il risultato dei vari! colloqui avuti coi rappresentanti del Governo e del Partito, ed illustra i varii comma dell'ordine del giorno, deliberando uno schema completo della„organizzazione dal punto di vista politico e professionale. La discussione quindi 6i è svolta, nelle varie sedute, su diverse questioni all'ordine del giorno, soffermandosi soprattutto sui criteri politico-sindacali che devono presiedere alla costituzione del Sindacati e degli albi. Vi hanno partecipato tutti i membri del Direttorio. U Direttorio si è trovato d'accordo nel ritenere, come la più logica c meglio rispondente alle condizioni de) giornalismo italiano, la suddivisione regionale adottata dal segretario generale, ed ha stabilito che tutti i giornalisti devono essere inscritti nei Sindacati della regione in cui esercitano la loro attività. I giornalisti delle colonie ed i corrispondenti dall'estero dovranno fare capo al Sindacato regionale di Roma. A conclusione dei lavori, il direttorio ha riassunto i punti programmatici nella seguente dichiarazione: « l.o — n Sindacato nazionale fascista glornalioti non è soltanto una organizzazione sindacale di tutela dei diritti professionali dei giornalisti italiani, ma è anche uno strumento squisitamente politico agli ordini del Duce e del Partito fascista. • 2.o — Potranno far parte del Sindacato 1 giornalisti che del giornalismo fanno la professione unica retribuita da almeno diciotto mesi, che siano inscritti al Partito fascista o abbiano dato prova di fedeltà al regime. Potranno inoltre essere ammessi al Sindacato 1 giornalisti che, a giudizio delle cornicienti gerarchie, pur non possedendo : requisiti politici di cui al precedente comma, riescano a chiarire con pubblica dichiarazione 1 loro precedenti atteggiamenti politici. Restano rigorosamente esclusi tutti coloro che, per avere tenuto po6ti dì responsabilità in giornali di opposizione, o per gravi colpe verso 11 regime, sono da considerarsi Immeritevoli di appartenere ad una organizzazione fascista. • 3.o — Gli albi professionali, che conferiscono diritto all'esercizio professionale, saranno compilati e tenuti dal Sindacato regionale. Degli albi dovranno fare parte di dirit- Irsszcdrtrspqftendtqqtsdlctpddcsgdzsto tutti ali Inscritti «I Sindacato. Inoltre, no- ..«■Hiwifc ili m ' i d , e l ri a i l l ti o ral e ti : re i ne 1 ta . 1 r r11 i a. iaot- Iranno essere inscritti agli alibi altri giornalisti professionisti, da ammettersi caso per caso su relativa deliberazione del Direttorio nazionale. t 4.o — Il Sindacato terrà un apposito elenco dei giornalisti qualificati apprendisti, cioè di coloro la cui inscrizione nel Sindacato verrà presa in considerazione quando saranno trascorsi i dìciotto mesi di esercizio profes sionale. Un altro elenco conterrà ì nomi del pubblicisti, cioè di coloro 1 quali, oltre a quella giornalistica, esercitano un'altra professione ed entrambe retribuite. Gli appartenenti a questa seconda categoria. Il Sinno della totalità dei diritti sindacali. 11 Sindacato svolgerà la sua opera presso gli editori e presso le direzioni del giornali perchè questo personale ausiliario, in aggiunta a quello professionistico, sia unicamente scelto tra gli appartenenti al suddetto elenco e sempre nella perfetta osservanza dell'art. 7 della legge sulla stampa, che stabilisce che l'esercizio della professione giornalistica è consentito soltanto a coloro che siano inscritti nell'albo. «5. — Nel Sindacato, e quindi nell'albo professionale, rimarranno inscritti, Uno a due anni dal giorno dell'inizio della loro disoccupazione, ì eiornalistì disoccupati, a condizione che non esercitino altra professione, nel quale caso perdono la qualifica di giornalista. Il Sindacato darà opera a favore di quei disoccupati che per titoli «professionali o politici meritano di essere conservati alla professione. « 6. — Il Sindacato curerà la pubblicazione di un Bollettino ufficiale mensile e di un Annuario della Stampa. • 7. — I Sindacati regionali avranno uno statuto unico. « a — E' consentita presso ceni Sindacato regionale, in armonia con l'art. 7 lettera E) delle norme statutarie del Sindacato intellettuali, la istituzione del Circolo della Stampa, del quale faranno parte di diritto gii inscritti ai Sindacati e aeli elenchi di cui ai precedenti articoli e quali frequentatori potranno fare parte gli appartenenti ai Sindacati intellettuali. Questi Gir cali saranno retti da uno statuto unico che sarà diramaio dal Direttorio nazionale ». Al Palazzo del Littorio e a Montecitorio Oltre all'avere fissato i punti programmatici di cui 6opra, il Direttorio ha preso importanti deliberazioni di ordine interno, che saranno comunicata agli interessati dai segretari regionali. Il Direttorio, alla fine dei suoi lavori, e 6tato ricevuto dal Segretario generale del partito, a Palazzo del Littorio. L'on. Rossoni ha presentato a S. E. Turati tutti i membri del Direttorio L'on. Amicucci ha esposto ai Segretario generale del partito le deliberazioni dal Direttorio. S. E. Turati ha preso atto con compiacimento della dichiarazione preliminare, con cui 11 Sindacato si pone agli ordini del Governo e del Partito ed ha approvato i criteri politici adottati dal Sindacato per la compilazione degli albi professionali Quindi il Direttorio è stato ricevuto dal Duce nella sala dei ministri a Montecitorio. Erano presenti tutti i membri del Direttorio, l'on. Rossoni, S. E. Rocco, S. E. Suardo e S. E. Bottai. Il Capo del Governo e Duce del Fascismo ha approvato le deliberazioni del Direttorio e si è intrattenuto molto cordialmente coi presenti, accennando all'importanza della funzione del giornalismo noi regime fascista. rodsavtL'inquadramento de! cattolici Roma, 12. notte. La posizione dei cattolici nei riguardi del nuovo ordinamento corporativo è stata, come sapete, definita dai dirigenti responsabili nel senso che, superate alcune riserve di principio e chiarito qualche dubbio sull'estensione di alcune norme fissate dal regolamento sindacale, gli organizzati cattolici entreranno a far parte dei sindacati riconosciuti, pur mantenendosi aderenti allo speciale Istituto cattolico di attività sociale, che si propone soltanto scopi di elaborazione culturale dei problemi sociali. Queste precisazioni sono ribadite nel bollettino di marzo dell'Azione Cattolica, che contiene altresì un invito alle associazioni cattoliche a seguire disciplinata mente le decisioni adottate e che conclude: « L'Azione Cattolica, che con il suo atteggiamento ha voluto dichiarare di voler essere presente nel maturare dei nuovi eventi sociali, appare nitidamente coerente al suo passato, feri essa lavorò perchè nel mondo del lavoro l'idea sociale cattolica rifulgesse entro il quadro delle forze sociali; oggi essa 6i dispone a lavorare con rinnovato entusiasmo perchè nel i;uovo mondo del lavoro, ovo si dellnea la flsonomia di un ordine produttivo intimamente connesso al bene della nazione, l'idea cattolica sia presente. L'Azio, ne Cattolica si assume questo grande compito: un milione di soci, sparsi in tutta l'Italia, inquadrati nelle sue associazioni, non turbati da preoccupazioni politiche, ma animati solo dalla passione del bene, vive ogni giorno la vita della nostra terra, delle nostre arti, delle nostre industrie, dei nostri commerci. E' questa una forza sociale'di primissimo ordine, una garanzia di sana conservazione sociale. L'esperimento in atto dell'ordinamento corporativo delle classi ha diritto c dovere di contare sul contributo di questa forza, e la nostra responsabilità per la efficacia completa di tale contributo non ci permette di abbandonarla al caso od agli atti Isolati di persone o di gruppi. Presa la nostra decisione, le associazioni cattoliche saranno disciplinatamente pronte ad assumere i colpiti che verranno loro attribuiti, perchè mai come ora i cattolici devono sentirsi una grande urtf*à njl fine di quelle istituzioni . che la Chiesa ha creato per indirizzarvi rao- poetatalo <.eì taW .. ■ I.JIlll.1,1 jiii «—