De Pinedo nei cieli americani

De Pinedo nei cieli americani De Pinedo nei cieli americani L'inizio dèlia seconda parte del raid » hi ore 1,45 da Buenos Aires a Montevideo « Le folle acclamanti delle due capitali « Il ricevimento del presidente dell'Uruguay ' n n o a e i i iti . a , Ionvi i e Roma, 14, mattino. Il Ministero dell'Aeronautica comunica : « Il colonnello De Pinedo, partito da-Buenos Aires alle ore 10 locali, è giunto a Montevideo alle 11,45 con un solo volo di 222 Km. Egli si tratterrà in questa città fino a martedì 15, nel quale ' giorno riprenderà U volo verso Aisuncion, prima tappa della seconda parte della sua transvolata, • • Il salato a Buenos Aires e la partenza Buenos Aires, 14, mattino. (A. A.} — I giornali pubblicano, col proprio affettuoso saluto, il nobile addio Sei comandante De Pinedo rivolto alla colonia • jg « Mi ricorderò per. tutta Ut vita delle accoglienze tributatemi a Buenos Aires. Le innumerevoli màìùfestazioni di affetto, alle quali ionò stato fatto segno, insienie di miei compagni, con tanta spontaneità, dicòno quaiito interesse abbia suscitato il raid del Santa Maria, espressi-ori e dello .stato di benessere dei la. voratori italiani. Qui ho capito come siano forti e vivi liei cuori degli italiani, emigrati in Argentina, il ricordo e l'amore per la "patria' lontana, cosi come è grande l'affetto per l'Italia di questa giovane terra ospilalissimd». Il saluto del comandante conclude esprimendo il rincrescimento di non potersi recare nelle cttà dell'interno a portare agli italiani il salufo^conu messogli dal. Ducè. ' * ' Sulla prua-del Santa Maria, De Pinedo ha fatto dipingere il distin* tivo dell'aviazione navale argentina nello scudo della città- di Buenos Aires, per significare la viva soddisfazione degii aviatori italiani per le .calorose accoglienze 'ricevute. L'ingegnere Antonio. Paoli ha con segnato a De Pinedo i *p'iàni dettagliali sul. tragitto Cortèentes-Manaos e l'Istituto biologico gli ha fornito uva cassetta'contenente sieri speciali da utilizzarsi in caso di forzato ammaraggio in zòne paludose. Il comandaiitc De Pinedo ha lasciato Pinza Hotel alle ore 8, recandosi all'arsenale, accompagnato da'gli aiulanli argentini^ dall'ambasciatore Franklin, dal comm. Buffarmi, presidente della Federazione delle Società Italiane, e da altre personalità. La mattinata è senza spie. De Pinedo si accomiata cordialmente, fa il saluto romano e prende il comando del Santa Maria, che si alza rapidamente e, éopo avere voltegr gialo sulla piazza De Maio, si dirige sul Rio de fa Piata. A bordo dell'idrovolantc italiano, oltre all'equipaggio italiano avevano preso posto il signor Machado^ rappresentante del giornale La Hazon. Al momento della partenza -sul molo fluttuava 'una folla, immensa che: ha seguito con applausi augurali il felicissimodecollamento del Santa Maria, chein 25 secondi raggiungeva-una quota Si novecento metri: Lo seguiva, di scorta, un velivolo •della marina Argentina L'arrivo e le accoglienze a MontevideMontevideo, 14, mattino. (A. A.) Il comandante De Pinedè qui giunto alle 11,45. Al momentdell'ammaraggio del Santa Maria ivasto estuario del Piata ha echeggiato della grandiosa, solenne ovazionecon la-quale la folla ha accolto l'equipaggio italiano. Si può dire che allcapitale si sia per l'occasione datconvegno la parte maggiore e migliore dei 127 mila italiani residenti nel'Uruguay. Durante lo splendido volo da Buenos Aires a Montevideo, De Pinedvolteggiò anche sulla città di La Pia' .. Qui si erÈno intanto radunali aporlo il ministro degli Esteri dotto■ r DminQtiez, i membri dei Consìgli o a o o^ e. a o nazionale, le aite'autorità militari e una folla immenify. Dopo che il Santa Maria ha ammarato, l'equipaggio italiano sale aborro dell'incrociatore Montevideo e poco* dopo avvier.ie IHn£ontro con le'autorità. Il sindaco-della città pòrta il benvenuto agli aviatori, accennando pan ardenti parole al valore-e alla gtpria d'Italia. II. comandante De Pinedo gradisce l'omaggio e riceve pai il saluto dai rappresentanti.d%Ì: fascio, mentre vengono lanciali fiqri sull'equipàggio, fra l'urlo delle sirene c gli applausi interminabili. De 'Pinedo entra quindi in città, c&e è tutta imbéùlierata, e raggiunge il Municipio, da dove si porta, seguito dalla popolazione, alla residenza presidenziale. Qui è subito ricevuto dal Presidente} iella Repubblica, dott. Juan CamptìHvguy — col quale si trovavano tutti i jrninistri -» che lo intrattiene cordialmente, esprimendogli il suo vivissimo compiacimento per il felice raid dell'ala italiana. Il comandante De Pinedo si reca poi al Parque Hotel, fra scroscianti applausi, e nell'hotel medesimo, alle 13,30, partecipa alla colazione offerta dal Municipio, con l'intervento delle mag giori personalità -uruguayane, italia ne e spagnnole. Al termine del pranzo sono stali- pronunciati calorosissimi brindisi.- Il valoroso aviatore italiano si quindi recato a visitare le sedi^ del Fascio locale e dell'Associazione dei reduci italiani. 1 giornali sono usciti in edizioni straordinarie magnificando'i prodigi dell'aviazione italiana, della, quale De Pinedo è una fulgida- gloria. o o o l e, a a oleo a. al r o Lane Borges e De Pinedo Dichiarazioni dell'incaricato uruguaiano Roma, li, maritino. 1.1 dottor Ciiestas, che regge la Le fazione dell'Uruguay, in veste di in caricato di aliali, in una conversazione con un rcdauoie del Giornale d'Italia, parlando del raid di De Pinedo, ha e spressp il vivo rammarico di non ave re l'Uruguav potuto ospitare il vaio roso pilota èli i suoi compagni a Mon tovirìeo, durante il volo di andata. « Tanto più — ha soggiunto — che la nostra capitale era sulla rotta del Santa Maria, e che fln rial giugno "scorso noi avevamo chiesto al vostro Governo l'onore di ospitarlo ». 11 giornalista ha allora spiegato ebo saiebbe stato di poco buon gusto con sentire che De Pinedo si fermasse a Montevideo, mentre era più ansiosa la attesa del popolo uftuguayano per la imminente partenza di Laxre Uorges dalle-Canarie verso la costa brasiliana; più tardi, quando alle ansie ò seguita l'angoscia pev la scomparsa dei piloti nelle acque del ilio ile Oro, sarebbe stata appena concepibile la possibilità di. una visita dell'asso italiano, uscito vittorioso da una prova, che la guigne aveva impedito ai piloti dell'Uruguay di affrontare. . • , Riconosco la squisita ^attenzione 'dell'Aeronautica italiana — ha risposto il dottor Cuestas che quindi ha cosi continuato: — lo non riesco ancóra a spiegarmi perche il volo di l.arre.Borges e dei suoi compagni abbia potuto essere definito da alcuni come un tentativo, dirò cosi, di concorrenza a De Pinedo da parte degli uruguayani. amici dell'Italia. E credo - che l'affetto per la vostra patria non abbia dissidenti nel mìo paese. La'assurda supposizione ha causato un rammarico profondo, rammarico che dai non po chi interessati a inceppare il movimento italiano di espansione verso il Sud America può essere.sfruttato non certo a favore dell'amicizia italo-Uruguayana. Ld nostra Jjegazione si'è affrettata a mettere pubblicamente in rilievo tutto il ridicolo dell'accusa-; dal canto mio si sono forniti poi a chi di dovere gli elementi necessari a dimostrate che il raid di Larre Borges era preparato da molti mesi, che l'insi«ne del volo era di carattere popolare, che la data scel ta dagli aviatori per l'arrivo a Montevideo, dopo la traversata dell'Atlantico, obbediva a ragioni di carattere particolare, comunque del tutto estranee .al raid di De Pinedo. Se si tien conto del fatto che" si è voluto acquistare in Italia l'apparecchio, che tecnici e maestranza italiani hanno curato l'allestimento, che ì Piloti italiani hanno vigilato fino ali ultimo sulla preparazione degli uomini e la scelta dei materiali, si deve concludere c.ie solo un pazzo poteva attribuire agli uruguayani 11 proponl-ripescvitoatdeSuglincachl'AtuaospsencqdccslnlntdclpggrvhggqznrrdBvm. ia«nio di tentare Qualcosa di meno Ohe - iguardoso per De Pinedo. vale a dire er il più .valoroso ed il più cavallereco dei piloti dell'ala latina ». Il dottor Cuestas ha parlato poi del igoroso impulso che l'Uruguay ha dao in questi ultimi tempi a tutta Ta sua ttività culturale e economica, concluendo: « Manca agli italiani dell'America del ud un elemento di successo : la propaanda. Vi sono giornali in-lingua itaana, non mancano e non mancherano le visite di intellettuali o, come nel aso De Pinedo, delle ge^ta individuali, he fanno e faranno convergere verso Italia l'interessamento non della sóla America, ma di (utto il mondo. Però utto questo non basta; le democrazie mericane — e noi vantiamo la nostra rigine da quella garibaldina. — ee vòlgono una politica di pace é della pace esaltano i benefici, finiscono pur empre col riconoscere la patente di nobiltà solo a quelle nazioni che sui ampi di battaglia hanno saputo riconquistare il diritto ad una funzione di dominio. Ebbene novanta americani su ento • giurano ancora og&l, nel 1927, che non- l'Europa fu salvata dall'Italia sul Piave, nel uh?.* nabtòHi. -ma vl\b~ ia dal suoi alleati. In queste condizioni il monito di.Mussolini. « valorizzare a vittoria», conserva un-- impressionante carattere di attualità e ha per utti gli italiani e per tutti gli amici dell'Italia la forza di un imperativo ategorico » Gli uruguaiani si imbarcheranno ■ a Las Palmas (Servizio spedalo rie • La Stampa ») Madrid, 14, mattino. La cannoniera Bonifaz ha ricevuto l'ordine di partire immediatamente per Capo Juby,.per prendere a bordo gli aviatori uruguayani, e accompagnarli a Las Palmas, donde ritorneranno a-Montevideo. I mori che avevano sequestrato gli uruguayani hanno preso al maggiore Larre Borges uno chegue di 650 sterline. Telegraficamente è stato posto il fermo su questo cheque., • Perchè gli aviatori portoghesi ammararono alle Bissagos (Servizio speciale rie « La Stampa ») Parigi, 14, mattino. Uh telegramma da. Lisbona annunzia che la Direzione dei servizi aeronautici segnala che è pervenuto un radiogramma del comandante Beyres, dichiarante che l'ammaraggio delTArgus, nell'arcipelago delle Isole Bissagos, fu provocato dalla cattiva visibilità al Targo di Bolama. Il comandante Beyres annunzia di avere l'intenzione di riprendere il suo volo non appena sarà possibile. Il ciclone sol Madagascar Tarnatava non esiste più(Servizio speciale de • La Stampa >) . Parigi, 14. mattano. Dopo alcuni giorni di silenzio sono infine pervenute notizie ufficiali daMadagascar, Je quali confermano che in seguito al ciclone scatenatossull'isola, la città di Tamatava non esiste più. Tamatava, com'è notoera città, costiera di circa 15 mila abitanti. La ferrovia è stata tag'iata a 18 chilometri dalla città, in seguito alla distruzione di- un ponte ni e tallirò di 250 metri. La- citta è in rovina e presenta un aspetto pietosoAlcuni rari edifìci ricoperti in frettricoverano la popolazione, il cuapprovigionamento è assicurato. E' stato però esagerato il numerdelle perdite umane, assai inferiorà quanto era stato annunziato. Tuti battelli che si -trovavano in radsono affondati. Il vapore norvegesAmanda e il veliero Betizika sonconsiderati perduti insieme alle golette; il vapore Sant'Anna, incagliato sulla costa, è perduto; il Catinai, incagliato a nord di Tamatava, è affondato; il Città di Marsglia è incagliato in rada e sino aora si è tentato invano di rimetterla galla; il veliero inglese Elisabettè incagliato, ma l'equipaggio è salvo11 ciclone fu aggravato da una violenta mareggiata che rase la Puntdi Hastie. Tre donne creole e 28 indigeni della città furono uccisi. Lperdite fra gli indigeni della rgione non sono sino ad ora conosciute. Pé$ contro un cablogramma dSaint Denis dichiara che nulla gistifica le informazioni allarmanemananti da fonte privata, sugli fetti del ciclone dell'Isola della Ri .nione, dove i danni sono stati ine grofieanti