Un atto di lealtà internazionale

Un atto di lealtà internazionale Un atto di lealtà internazionale La relazione di Mussolini alla Camera sulla ratifica del trattato ger la Bessarabia - Ripercussioni e commenti'al discorso Belluzzo Roma, 14, mattino. L'on. Mussolini ha accompagnato la presenta-zione alla Camera del. decreto con cui è stato ratificato il trattato relativo alla Bessarabia con una relazione che smentisce a pieno tutte le insinuazioni comparse' su alcuni organi' stranieri e precisa il punto di vista del Governo italiano. Ecco il documento: ' i n 28 ottobre 1920 .l'Italia sottoscrisse a Parigi, con l'Inghilterra, la Francia, il Giappone e la Romania, un trattato, 'mediante' il quale le alte potenze, contraenti dichiaravano di riconoscere la sovranità della. Romania sul territorio della Bessarabia, compreso tra le frontiere antiche e la Romania, il mar Nero, il corso del Dniester dal suo sbocco sino al punto in cui esso è segnato dal vecchio limite tra la Bucovina e la Bessarabia, ed in&nfi detto vecchio limite. La Romania si impegnava tra l'altro ad estendere alla Bessarabia le disposizioni-- del • trattato per le minoranze, già da essa firmato a Parigi U ;t dicembre 1919, ed un'apposita Corm; •nissione avrebbe dovuto costituirsi en- o 15 giorni dall'entrata in vigore del trattato per tracciare la uuova linea ■lei confine della Romania. Tale entrala.in vigore avrebbe poi dovuto avvenire dopo il deposito delle varie ratific.ie ed a decorrere dall'entrata in-vigore dell'accennato trattato per la protezione delle minoranze." «La Gran Bretagna ratificò subito; la Francia lo fece nel marzo del 1924; il Giappone dichiarò che, trattandosi di questione essenzialmente europea, esso avrebbe deciso 11 proprio atteggiamento quando l'avessero ratificato tutti gli altri firmatari. La Russia (29 .novembre 1920) dichiarò di non riconoscere un accordo concluso senza la 6ua partecipazione. L'Italia ha ritardato sino ad ora la propria ratifica, nolla speranza che la questione potesse nel frattempo risolversi mediante negoziati diretti amichevoli tra la Romania e la Russia; tanto più che le trattative dirette tra quel due Governi si svolsero non solo con conversazioni confidenziali, ma anche in via ufficiale, prima a Varsavia nel 1931, poi a Venezia nel 1924. Ma era ovvio per altro che l'atteggiamento dell'Italia non poteva essere procrastinato all'infinito e gii in precedenza il R. Governo ha avuto, occasione in documenti resi di.pubblica ragione di-dimostrare il proprio intendimento di ratificare il trattato, di pace del 1920. E poiché un ulteriore rinvio non appare còmi'Tique utile all'intento perseguito d"' I -»lja, come sapra esposto, il R. C verni, ha determinato , di procedere alla ratìfica in paròla. L'odierna ratifica non costituisce quindi un fatto nuovo, ma la perfezione soltanto di una situazione esistente. E't- un atto di lealtà interhazdonale, deciso' senza suggestione qualsiasi,, ed è un arto di sincera amicizia everso la Romania >. Il decréto che ratifica il trattato in parola si compone dei-seguenti due artipolis... ■i Art. 1. — E' approvato il trattato relativo alla Bessarabia stipulato a Parigi il 28 ottobre 1920 tra l'Italia. l'Impero' Britannico, la Francia ed il Giappone^ potenze alleate, e la Romania. '« Art. '2. — lì presente decreto 6arà presentato al Parlamento tper la 6ua conversione in legge ed il ministro proponente è autorizzato ' alla presentazione del relativo disegno di legge ». La politica indo striale ad economica n discorso pronunziato sabato alla Camera .dal ministro dell'Economia Nazionale on. Bell uzzo è messo in ri lievo dai giornali, che notano come esso costituisca un quadro organico e preciso deli-azione svolta dal Governo per migliorare la situazione economica del paese. Il Messaggero scrive infatti che il discorso Belluzzo comprende l'esame di tutti gli aspette di tutti i fattori della realtà economica, gli elementi di fatto ed i criteri programmatici coi quali Je forze del Governo, della produzione e degli scambi si sono unite per assicurare, 'sul terreno dèlia lotta internazionale, il perfezionamento della pròduzione italiana e la sua vittoria su tutte • le 1 concorrenze. Aggiunge igiornale.: « Il programma unitario del fascismo è il presupposto di quest'opera di organiiaizione di tutte le forze efficientpar le» sviluppo della produzione. Ed infatti '.quest'opera di coesione produttiva hajBrià servito ad. affrontare e sminuire glì\ effètti, veramente gravi, della crisi economica, che si^ diffonde gradatamente-nel mondo e che viene energicamente lattenuata nei 6Ùoi effetti dalla politica aoncordenicnte compiuta volta verso un unnico fine, la difesa politica, morale- e produttiva della nazione, da tutto;-il governo, dell'on. Mus solini». ... ' 11 Popolo di lioma esamina dettagliatamente la portata del discorso si sofferma in particolar modo sullpolitica monetaria, scrivendo: «La politica industriale. 6l ricollegnettamente a quella monetaria e comil discorso di Pesaro ha iniziato l'èrdella sincerità nfanetaria, della sicureza della valuta, così, deve cominciaril periodo della'sanità industriale.-Ldeflazione non.significa soltanto che lBanca d'Italia deve bruciare sistema ticamente centinaia di milioni al mso, ma deve anche scomparire tutto ciche ritarda lo sviluppo del paese e 6mnuisce la sua potenza, producendo intilmenie sperperi di attività e di riebezza- Nel campo industriale questo sgnìflca che si devono eliminare tutte attività malsane e le restanti devonmeglio organizzarsi, riducendo ì cosdella produzione in maniera da allagare i consumi. Più il prodotto cosmeno, più s'incontrano sempre più vste correnti di consumatori che possno acquistarlo. E' questo il problembase, posto nella sua vera essenza dal'on. Belluzzo agli'industriali fascisti. Il Consiglio dei ministri, su prposta del ministro dell'Economia Nzionale, on. Belluzzo, ha approvasabato scorso il regolamento per esecuzione del regio decreto-legge ottobre 1925, n. 2279, che porta provedimenti per l'apicoltura. Sarà cotra breve resa possibile l'applicazine del decreto, anzidetto da' cui • nostra apicoltura si attende notevo- vantaggi, specialmente per quello cha riguardo alla difesa delle malatie contagiose delle api. Com'è notU meccanismo della legge si basa su- l'unione degli apicultori in consorzlibero, al quale è affidata razione dfensiva é protettiva della, legge. (regolamento testé approvato discipna appunto la formazione ed il. fuzionamento dei consorzi suddetti cnonna analoghe a quelle dei -sonjo già da numerosi . l e e a a e a ze a a a eò i u e i e o ti ra ao a l » oato la 23 v si ola oli he ato ul io di Il linon or- antiflUlosseriici anni esistenti. ' I lavori parlamentari La Camera riprenderà i suoi lavori mercoledì 16 corr. alle ore 16 con la discussione del bilancio delle Colonie. All'ordine del giorno sono due interrogazioni dell'on. Raineri al ministro dell'Economia Nazionale per sapere se la R. Stazione sperimentale ' per le conserve ■ alimentari in Parma, in base a quanto è prescritto dall'art. 3 del decreto reale 2 luglio 1922 N. 1396" avrà i mezzi necessari al suo funzionamento e sul'opportiinità di provvedere alla modificazione, dei provvedimenti legislativi sino ad oggi emanati in favore dell'industria delle conserve alimentari. Inoltre la Camera approverà rapidamente una serie di .disegni, di legge, tra cui quello già approvato dal Senato sulla toponomastica stradale e monumenti a personaggi contemporanei, integrativo • del disegno di legge 10 marzo 1923, col quale si stabiliscono particolari norme per "intitolazione : delle strade chiazze pubbliche, ovvero per elevare monumenti,«lapidi o ricordi permanenti in, luoghi pubblici a persone viventi o decedute da brevissimo tempo. Nella siia-relazione l'on. Vicini nota che saranno evitate cosi le facili e sempre inopportune improvvisazioni con quali, sotto l'impulso .di facili entusiasmi, spesso provocali da conUnjenti ragioni di partito, ovvero da ragioni sentimentali per una morte dolorosa, si intitolano strade o ai elevano (monumenti a persone^ viventi o da poco scomparse, pronunziando' cosi su di esse superficiali ed improvvisati giudizi. , ■ Così,pure degno di rilievo è il disegno di legge per la conversione in legge del R. Decreto 9 gennaio 1927 concernente' alcune modifiche alla legge 3 aprile 1926 N. 2247 sulla istituzione dell'opera nazionale dei Balilla. L'on. Salvi nella sua relazione rileva: A una istituzione come quella dell'Opera i Balilla », che ha chiari e precisi scopi di educazione e di unione spirituale, occorreva assicurare la massima libertà di mqvimento, e ciò non si poteva ottenere 6enza metterla al sicuro d« ogni azione contraria, da ogni ostruzionismo, da ogni resistenza passiva, sia pure velata o più o meno' larvata ohe possa provenirle da organizzazioni cemunque concorrenti, e prosegue: . « Le • disposizioni dell'attuale disegno di legge vietano ogni nuòva formazione ed impongono lo scioglimento ai qualsia* ■ organizzazione'che stfpropon ga di. fàromuovere l'istruzione e l'avviamento a professioni, affi o mestieri ed Miii -qualunque altro modo "'all'educazione Astica morale e spirituale dei giovani. Si fa solo eccezione per le orgauizzazioni facenti capo all' Associazione dei giovani esploratori cattolici italiani, ma si vieta che questa possa istituire nuove, Sezioni nei Comuni inferiori ai 20.(100 abitanti, a meno che siano capoluoghi di Provincia, e si prescrive come provvedimento assai opportuno che i gagliardetti ed i la-, barrf dei suoi reparti portino uno scudetto col segno del littorio e con le iniziali di O. N. B. Il rispetto • verso l'istituzione, di indubbia serietà ed ' elevatezza morale? viene in tal modo integrato dall'assimilazione alle istituzioni fasciste di cui è segno il littorio, mentre il divieto relativo ai centri minori, toglie di mezzo quei contrasti e quel te interferenze che qui sarebbero maggiormente a temere. Ed allo scopo di coordinare l'associazione sindacale con quella dell'Opera e rendere più vivo l'interesse reciproco, il disegno di legge ha stabilito che a far parte del Consiglio centrale dell'Opera Balilla fosse chiamato anche un rappresentante del Ministero delle Corporazioni ».• L'incapacità all'elettorato Seguono infine numerosi altri disegni di legge di secondaria Importanza e verrà quindi in discussione, apnrovati i bilanci delle Colonie, dell'Istruzione, della Guerra; della-Marina e dell'Aeronautica, il disegno di »legge riguardante le modificazioni alla.legge elettorale politica, di cui già vi informammo^. e che prevede l'incapacità all'elettorato, passivo od attivo* per i confinai* e gli ammonitistabilendo che essa deve durare almeno cinque anni dal giorno in cuil confino o l'ammonizione furono inflitti. L'on- Pieràzzi, nella, sua relazióneosserva intlne che* il disegno di legge diminuisce da 5 a * anni il.termine della pena della reclusione e della detenzione come motivo di incapacità elettorale. E' necessario che Sparisca il controsenso paradossale per-cui individui condannati a pene restrittive della liberta personale superiori a tre anni possono essere ^tenuti carpaci desercitare l'elettorato e di essere elettimentre sono ritenuti incapaci, per una disposizìtoiie ohe risale alla vecchia legge di P S. del 30 giugno 1889 (art.'53)ripetuta nel testo unico 6 novembre '192(art. .10), di ottenere una semplice, autorizzazione di polizia, come .per esempio una licenza di esercizio di trattoria. ' <~v*v» L'invito, ufficiale di Washingtoalla conferenza tripartita (Servizio speciale de « Ij-Stampa ») Londra, 14, mattino. I corrispondenti inglesi da Wathington, segnalando che l'America ha diramato formalmente all'Inghilterra e aGiappone l'invito per la conferenza .trpartita sugli armamenti navali, aggiungono che Francia e Italia, benché noricevano alcun invito formale, sarannsollecitate a prendere parte indirettalla conferenza, inviando osservatoriL'invito all'Inghilterra^ al Giapponè stato trasmesso per il tramite degambasciatori, fl testo non sacra pubblcato finché non risulterà nelle mandei ministri degli Esteri di Londra e dTokio. PUre 6i afferma che i due invinon includono nessuna formula ben dfinita 6ul Tirogj'amma^ delia conferenzaIl ministro ungherese dall'I. P. in Ital(Servizio speciale de • La Stampa ») Budapest, 14, mattino. II ministro dell'Istruzione Pubblicaconte di Klebersberg, parte oggi per ltalia, allo scopo di tenere a Roma coferenze per favorire una collaborazine toteUettuale italo-ungherese. Il cote di.Klebersberg visiterà pure gli scadi Pompei-e di Ercolano e l'isola Capri. Infine si recherà a Milano, ovterrà una conferenza sui rapporti ita l/ungheresi nella storia. La visita a Bukarest dei Sovrani di Jugoslavia Altri commenti alla ratifica bes»arabica -. In Jugoslavia ti auspica un aooordo nn l'Ungheria. (Servizio speciale de « La Stampa ») Vienna, 14, mattino. r~i visita a. Bukarest della coppia reale jugoslava è semplicemente dovuta al desiderio-di salutare re Ferdinando e la regina Maria, prima della loro partenza per l'Italia, che avrà luogo il 24 Si sa che i Reali di Romania si recheranno in Sicilia; ma mentre alcuni giornali parlano di Taormina, altri assicurano che la residenza prescelta per la convalescenza di re Ferdinando eia Tèrmini Jmerese, I funzionari di Corte sono già partiti, per affittare ima villa acconcia. Il corrispondente da Bukarest del JVeuff Wiener Tageblatt dice che la coppia reale, romena profitterà di questo viaggio per fare una visita ufficiale ai Sovrani italiani. Le discussioni sulla ratifica italiana del protocollo riguardante l'annessione della Bessarabia alla Romania continuano, e si-estendono nel senso che si cerca di accertare che influenza essa possa avere sulla sorte della Piccola Intesa. Dell'atteggiamento russo si parla poco,. sebbene, per debito di crònaca, sia da. registrare che il giornale Adverul attribuisce di nuovo ad Averescu l'intenzione di accordarsi con Mosca, valendosi della mediazione tedesca Una notizia analoga lanciò lo scor- so estate il giornale Cuvantul; ma venne subito smentito. Mentre Praga si mantiene silenziosa, a Belgrado la stampa di tutti i partiti è concorde nel rilevare che, essendo lo Romania legata alla Jugoslavia da un trattato di amicizia, bisogni, da parte della Jugoslavia, preoccuparsi seriamente della situazione creatasi negli ultimi tempi, dato il dubbio che la Romania, nei confronti dell'Italia, si sia impegnata a concessioni. I giornali insistono che bisogna perciò procedere a una revisione dei rapporti internazionali della Jugoslavia, e cominciare con l'indire una Conferenza della Piccola Intesa, dalla quale risulti- chiaraménte l'atteggiamento di Bukarest. Il capo 'dei-, -datìtócratioi Pribicevic, che oltre a esseré%WRrsario dell'Italia, è sostehi-tore^éccanito di una politica' ba-santesi sTÌlla Piccola Intesa, da lui tenuta a fpattesinio, è sulla Francia, vede la Jugoslavia sempre più minacciata dal pericolo di un accerchiamento. 4 8,10 giudizio, il patto di amicizia 'italo-jugoslavo del 1924 ha perduto,ogni ragione di essere fin dallo scorso Giugno, subito dopo la firma del patto tra l'Italia e ^Albania. ■ ' A Degli attuali rapporti tra gli Stati balcanici si occupa diffusamente il giornale Ob*or dw Zagabria, desideroso di vedere lo Stato Serbo-Croato-. Sloveno' diventarefiù amico'almeno dell'Ungheria. Tale speranza viene ingenerata nelTOBzor dal fatto che, considerando ;il' giornale i contrasti tra Ungheria e Romania come insanabili, a motivo della Transilvania, ed essendo altresì i due Stati egualmente amici dell'Inghilterra e dell'Italia, Ungheria e Romania dovrebbero adesso precisare meglio le loro direttive di politica estera. Secondo l'organo di Zagabria, i rapporti tra Jugoslavia% Romania 6ono eccellenti solo in apparenza, mentre in realtà « la Romania ha ora stipulato un trattato "di intima amicizia con il nemico principale della Jugoslavia, cioè l'Italia. Questa circostanza — afferma YOhzor — rende alla Jugoslavia la libertà di azione, e dovendosi ritenere che, in seguito alla ratifica dell'accordo per la Bessarabia la Piccola Intesa rimpicciolirà; è istintivo nella Jugoslavia il desiderio di avvicinarsi all'Ungheria », Per YObzor la questione oggi si riduce alla scelta dei mezzi atti a raggiungere lo scopo. La Questura di Sofia presa d'assalto ' e svaligiata (Serrizio speciale de >Ls> Stampa») Sofia, 14, mattino. Ieri mattina, alcuni banditi, armati di bombe e fucili, hanno dato l'a*" salto alla Questura, allo scopo di rapina e di vendetta contro alcuni funzionari della polizia di Sofia. Fra i banditi e la forza pubblica segui una lotta accanita. I banditi riuscirono a fuggire, asportando denari e documenti.

Persone citate: Belluzzo, Corm, Giugno, Mussolini, Raineri