Le vicende monetarie della Russia bolscevica

Le vicende monetarie della Russia bolscevica Le vicende monetarie della Russia bolscevica (D al no atro inviato) i ? ' ' ' n n a o ì o 0 a LENINGRADO, febbraio. Più volte, nei primi anni delle sperienze comuniste, Lenin aveva annunziata l'abolizione del denaro, ritenuta indispensabile alla realizzazione integrale del sistema comunista di scambio. Il denaro, complice della borghesia, era afl principale strumento per la accumulazione del capitale privato. Bisognava uccidere il denaro,! Dal momento che tutta la produzione apparteneva allo Stato — e la socializzazione della produzione doveva deter-' minare la socializzazione degli scambi — il denaro diventava inutile e poteva essere sostituito dal semplice passaggio dei prodotti dai commissariati ai diversi organismi E poiché lo Stato determinava esso stesso 11 valore di tutti i generi e la misura del consumo di ogni cittadino, il denaro avrebbe perdute le sue funzioni anche come misura del valore. 11 torchio assaltino Il governo di Mosca trovò il modo di conciliare la propria teorica avversione al denaro col proprio assillante bisogno di denaro affidando al torchio la realizzazione dei principii ed anche dei mezzi materiali del comunismo. Il denaro doveva essere ucciso dal denaro con l'arma dell'inflazione. Si doveva stampare denaro, senza tregua e senza misura, per alimentare le fameliche casse del 10 Stato fin quando il denaro, rotolando per gli abissi della svalutazione, ridotto a zero 11 suo valore, evaporato fra le cifre astronomiche delle emissioni, avesse cessato di esistere. .Le stamperie di denaro lavorarono giorno e* notte: tanto maggiore era ila quantità di danaro emesso, tanto meno esso valeva e se ne aveva sempre un maggior bisogno. E lo Stato si sentiva sempre più vincolato a quel denaro che si proponeva di distruggere. Per pochi mesi il denaro parve prossimo ad essere distrutto, almeno di nomo. Nel gennaio 1920 il governo trasformò la Banca di Stato in un Istituto contabile centrale e la carta moneta emessa a quell'epoca por. tò il nome ufficiale di certificato contabile. Sei mesi dopo un decreto stabiliva, come norma fondamentale, che il Bilancio statale dovesse essere trasformato in un bilancio dell'economia unificata dell'intero Stato e dovesse essere introdotta una contabilità nazionale senza denaro. Considerata la continua svalutazione della carta monetata circolante, un decreto prescriveva che come base della contabilità nazionale invece del denaro fosse assunta, quale unità di misura, la forza di lavoro umano. Da un anno una Commissione stava calcolando questa nuova misura contabile, quando nel 1931, sotto ila minaccia di un dmmlnente crollo di tutta la tragica impalcatura bolscevica, Lenin sospen deva le fallite esperienze comuniste ed ordì Dava la ritirata sulle linee dì una nuova politica economica (la nep) che consentisse, con la rinascita borghese nelle città e con concessioni al malcontento dei contadini, a) la Russia ed ai bolscevichi di prender flato e soprattutto a questi ultimi, la.radlcall trasformazioni e le grosse rinunce pe mettessero la conservazione del potere per 'eventualità di altre future esperienze in un terreno più-maturò ed in un clima più propizio. II ritorno al rublo - Con-la nuova, politica lo Stato aveva più che mai bisogno di denaro; nessuno parlò più di distruggere il denaro, ma poiché il denaro pensava da ee stesso a polverizzarsi sotto le fatiche del torchio ai. quale lo Stato affidava la copertura del proprio disavanzo, furono nominate Oommdssioni perché studiassero il modo di far rinascere una moneta che non avesse la tabe delle svalutazioni Per quanto rapide e copiose le emissioni non giunsero mai a compensare Qa caduta del rublo. I diciotto miliardi di carta monetata divennero 164 nei 19t9, 944 noi 1920, 16.000 nel 1921, due milioni di miliardi nel 1922, duecento milioni di miliardi nel 1924. IH potere di acquisto di tutta la moneta fiduciaria diminuiva in modo continuo. In principio del 1924 i duecento quadrilioni di rubli sovietici non rappresentavano, come mezzo di scambio, che l'uno e mezzo per cento della massa totale dei segni monetari in circolazione nel 1913. 11 primo tentativo di stabilizzare la valuta fu rappresentato daill'àntToduzione dal rublo d? ante-guerra come unità monetaria secondo la quale dovevano essere fatti tutti i conti e tutti i versamenti. Poi si abbandonò questo metodo e si preferì la fissazione di un corso ufficiale basato sul coreo dei cambi stranieri. La difficoltà di fissare i salari con questo sistema e di pagarli determinò il ritorno al coeidewo rublo-reale o rublo-merce: unità calcolata secondo l'indice dei prezzi delle merci e perciò chiamata anche rublo-indice. Ciò si gniiflcò in pratica il ritorno al rublo d'ante guerra. E poiché i prezzi d'anteguerra erano prezzi in oro, il passo dal rublo-merci al rublo-oxo parve teoricamente piccolo benché grandi fossero le difficoltà pratiche per la sua realizzazione. Sorsero interminabili e confuse dispute fra i partigiani del rublo-merci t quelli del rublo-oro: i primi, che comprende vano i rappresentanti dei sindacati, si preoccupavano, giustamente, della capacità di acquisto del rublo che chiedevano fosse stabilizzata in rapporto al rublo d'anteguerra e non fosse abbandonata alle possibili oscillazioni dei potere di acquisto di una moneta nominalmente aurea e pareggiata, artlfìciaimente. alle valute auree estere ma in realtà soggetta alle 6-valutazioni sul mercato interno. Il governo di Mosca decise in favore del rublo oi'o. Ristabilita la Banca di Stato col diritto di emissione, la nuova valuta aurea ebbe una unità di dieci rubli chiamata cervonetz, che altra volta, dopo la riforma monetaria del conte Witte era stato il nome, poco impiegato, della moneta d'oro chiamata « imperialo». La caduta dei rublo aveva preso proporzioni tali che al momento deU'annullamento dei rubli sovietici e del loro scambio coi cervonskl. nel marzo 1924, il corso di un rublo oro fu fissato a 50 miliardi dì rubli sovietici. Negli ultimi due anni dell'inflazione il mercato interno russo venne .profondamente turbato delle oscillazioni dei prezzi: per un anno l'aumento dei prezzi dei prodotti agricoli, hi rappòrto al prezzi di anteguerra, fu assai più forte derTaumento dei prezzi delpdvfpsptnsms i l prodotti manifatturati. Poi i numeri ìndice dei due prodotti si equilibrarono. Succcoat vomente il numero ìndice dei prodotti manifatturati superò considerevolmente quello dei prodotti agricoli onde una crisi dell'industria che prediceva per contadini che noni potevano comperare. Le Borse nere Creata col cervonetz una valuta nettamente opposta a quella preannunziata dai comunisti (poiché il cervonetz non è soltanto U surrogato del rublo-oro al fini di un compromesso fra la valuta aurea e una valuta basata sulla forza di valore umano, quale poteva apparire nelle varie forme il rublo- : merci ma è una valuta aurea basata sol rapporto con le valute auree estere e soprattutto con la sterlina) malgrado il monopolio del conunercio estero e tutte le cautele e tatti ' gli artifizi impiegati per impedirne la svalutazione, il rublo cervonetz ha perduto più di metà della propria iniziale capacità' d'acquisto, pur rimanendo immutato in confronto ai cambi esteri n valore del cervonetz, espresso in rubli-merce di anteguerra, da dieci è disceso agli odierni quattro rubli e mezzo. Il corso estero del rublo, quotato in qualche Borsa, ha subito insignificanti mutamenti ciò che può dar l'illusione che il cervonetz sia una valuta sana. Ma il cervonetz non è un mezzo di pagamento; le Banche di Helsingfors, di Reval e di Riga non cambiano cervenetz neanche alla metà del tasso ufficiale di Mosca; l'esportazione dei cervonetz dalla Russia è d'altronde proibita ed in Russia solo le Banche di Stato, al cambio ufficialmente stabilito, possono vendere e comperare divise estere. Vi sono tuttavia a Leningrado ed a Mesca delle clandestine « Borse nere A nelle quali il cerronefz perde circa fl 30 per cento in confronto alle quotazioni uffici aliMa le quotazioni ufficiali se riescono a mantenere un rapporto fittizio tra il rublo e le divise estere, non hanno avuto a potere di conservarne la < capacità di acquisto »; non sono riuscite a mascherare l'inflazione per quanto i bolscevichi si affannassero a proclamare che i biglietti di Banca erano garantiti da coperture d'oro per oltre 11 trenta per cento. Nella pratica sovietista la moneta, al divide in moneta bancaria (cervonetz) e in moneta del Tesoro (biglietti del Tesoro e monete metalliche). La emissione della monéta bancaria è di poco inferiore alle éndéatonl del Tesoro. Quando i bolscevichi contano quanto denaro vi è nel paese, addizionano le cifre delle due emissioni. Ma quando parlano della garanzia della copertura auro», tengono conto solo della moneta bancaria* Ora, poiché tutte le monete del Tesoro possono estere scambiate con la moneta bancaria, la differenza tra le due monete è parar mente formale. Di fatto esiste un sistema monetario unico nel paese ed in rapporto atta, copeitura dev'essere considerata la somma complessiva della moneta circolante. La Polonia che ricorse allo stesso espediente raccolse gli stessi risultati ed assistette alla svalutazione dello zloty quando lo riteneva stabilizzato Malgrado l'inflazione, lo Stato non riesco a far fronte ai propri bisogni. Onde un'acuta carestia di denaro che si traduce in trequentissimi ritardi nel pagamento dei salari all'esercito di operai e di impiegati statali Le industrie, le scuole, i lavori pubblici l'igiene, tutti i rami dell'attività statale si dibattono in grandi angustie per la carestia di denaro. La circolazione fiduciaria in Russia è caratterizzata dal fatto che la maggior, parte dei segni monetari sì trova concentrata! nelle grandi città: così in provincia, e soprattutto nelle località lontane, i mezzi di pagamento sono irrisori e la loro insufficienza crea grosse difficoltà alia popolazione. La massa monetaria, che il primo ottobre 192-1 ascendeva a 627 milioni di rubli con un fondo di garanzia, denunciato dal toolscevichi, del 38,5 per cento, è salita al l.o ottobre 1926 a 1343 milioni di rubli con un fondo di garanzia del 17.5 per cento. Io non.so quali affidamenti si possano fare su queste cifre dato l'interesse dei bolscevichi a nascondere la reale situazione delle cose, data la mancanza di qualsiasi controllo e data anche la nuova, severa legge riguardante i segreti di Stato « economici commerciali e finanziari ». Ma è certo che i bolscevichi tendono con tutti i loro sforzi a limitare, malgrado i molli urgenti bisogni, l'inflaziona iper il timore di assistere ad un nuovo crollo del loro castello di carta, crollo che nello attuali condizioni dell'economia rossa avrebbe conseguenze assai gravi. Pure non è dubbio che il cervonetz 6 avviato sul plano inclinato del deprezzamento; ha già perduto più di metà della sua capacità d'acquisto determinando agitazioni e richieste di annienti di balario degli operai e degli impiegati in grandissime angustie per il continuo aumento del costo della vita. I fucilati per ì cambi Intanto il Governo, che non vuol vedere In se stesso le cause della svalutazione del rublo, accusa la speoulazione privata: speculazioni sugli aumenti dei prezzi dei viveri e speculazioni sul cambio. Nel maggio deiranno scorso tre alti funzionari del Commissariato delle finanze. Voline, Cepelevski e Rabinovich furono fucilati per speculazioni sui cambi. Alcune settimane or sono la Ge-Pe-U organizzò una razzia alla « borsa nera » di Leningrado. Pece annunciare che degli stranieri volevano vendere divise auree e mandò dei propri emissari alla « borsa nera » a vendere divise estere. Una vera folla di venditori di rubli si raccolse sulla piazza e incominciò l'acquisto delle divise straniere. Frattanto gli agenti della Gc-Pe-V circuivano la piazza ed arrestavano trecento persone che vennero esiliate per via amministrativa in Siberia. Questa misura non 6 valsa a risollevare il cervonetz, ma a conseguito solo il risultato di accrescere il panico sull'essenza e 6ulla resistenza della nuova moneta. Panico che,aggiunto alla carestia del denaro, si traduce nell'altissimo tasso del credito sul mercato privato, tasso che oscilla dall'otto al nove per cento al mese. Con questo interesse usuraio i creditori vogliono anche garantirsi per le eventuali (perdite determinate dalla svalutazione della moneta. LUCIANO MAGRINI.

Persone citate: Lenin, Rabinovich, Witte