La serata dei debutti in quattro teatri italiani

La serata dei debutti in quattro teatri italiani La serata dei debutti in quattro teatri italiani a è i o i a , o Il gaio terzetto Almirante-Rissone-Tofano "Csi è presentata ieri sera al Carignano la Compagnia comica di nuova formazione che ha per esponenti Luigi Almirante, Giuditta Rissone, Sergio Tofano. Molta l'attesa, viva la curiosità, sala affollatissima. Non mancavano ieri sera i motivi di richiamo: una compagnia nuova da giudicare, una commedia quasi nuova, perchè da tempo non più rappresentata, da sentire; una cara simpatica persona da rivedere. Alfredo Testoni, venuto espressamente a Torino per riprendere contatto con una delle commedie che ebbe a creare nel fervore degli anni giovanili. Più che giustificato il tutto esauritoAl \ Quel non so chej. la commedia di Testoni; recitata ieri sera, lappartieno a quel genere di lavori teatrali che non hanno età. Invecchiano, se obliati, ma se si riprendonoj mostrano- di aver conservato lo stesso volto. Niente rughe, ma neppure fiamme di giovinezza. La favola è tutto, e, ignota la favola, la curiosità si accende. Anche perchè non c'è pedanteria: tutto è leggiadria e spassosità. Nella commedia testoniana la favola è data da un'osservazione: si cerca di sovente quello che si ha in sé, ci 6l affanna per trovare fuori quello che molto spesso si possiede entro la propria casa. sC'è una sposina che smania, perchè vuole conoscere il segreto del fascino femminile. Cerca, cerca, e quando ha ben cercato finisce per trovarlo in se stessa. ~ln Quel non so che, il pubblico di ieri sera, come quello di un tempo sì" è ritrovato. Ha seguito la vicenda con interesse, ridendo spesso, e ha applaudito autore ed interpreti calorosamente. Interpreti ideali, anche se ieri sera, per ragioni comprensibili, non erano ancora in perfetta coesione. La coesione verrà perchè i temperamenti armonizzano. Attraverso tre toni diversi di comicità.^si eente che Luigi Almirante, Giuditta Rissone, e Sergio Tofano possono formare un terzetto spassosissimo. \Un terzetto che può non solo deliziare con la comicità sbarazzina e farsesca, ma renderci pensosi attraverso la satira e la ironia. Clio la voce di tutti e tre può avere particolari risonanze e risvegliare echi prò. fondi. Giuditta Rissone, da tempo, si era guadagnato il diritto attraverso ad una operosità tanto più fattiva quanto più modesta, di passare ai primi ruoli Oggi ha trovato la coscienza di 6è. ^E' un'attrice singolare la Rissone. Passa dalla scontrosità all'abbandono con una uguale intersità e spontaneità. Si chiude e si espande con uguale grazia: come un fiore.} Mi 6embra destinata ad avere una strada sua. <Gigetto Almirante e Sergio Tofano 6ono due beniamini. Irradiano simpatia, ma con mezzi totalmente diversi :S l'uno, l'Almirante, cercando il pubblico curioso; l'altro, il Tofano, nascondendo se stesso sempre più. E il pubblico trova uguale diletto nel sentirsi inseguito dall'uno e sfuggito dall'altro, che Almirante fa ridere quanto più si impaccia, e Tofano guanto più si mostra sicuro, di sè. due volti di don Marzio maldicente." Accanto a questi tre attori, che magnifica accolta di a-ptisti. La Sanmarcp stilizzata e burlesca, la Chellini, clamorosa ed espansiva, il De Sica elegante e appassionato, la Cardinali irrequieta, la Tofano timitìetta... 11 pubblico ha gioito nel vedere gli uni e gli altri, e ha salutato il felice inizio del complesso con voci di consenso e di augurio^ Molte feste sono 6tate fatte ad Alfredo Testoni che assisteva alla recita e si è presentato come commediografo e come, poeta dialettale. Commediografo ha suscitato il ri so attraverso gli altri; poeta ha deliziato il pubblico con gli accenti e la voce della Sgneia Calareina. gì. mi. ChtfGCpmsvNcpsumgpmmrmfdmAida in matinée oggi al Regio Come fu annunciato, ha luogo oggi, alle ore 15, la quinta replica dell'Aida sotto la direzione di Gino Marinuzzi e con gli interpreti consueti, cioè ÀuroMano Fertile, Eva Turner, Irene Minghmi Cattaneo, Guglielmo Zitek, Ernesto Meluzzi e Luigi Cilla. Con questa rappresentazione del*opera verdiana la signora Turner conchiude i suoi impegni al € Regio » e poiché martedì sera sarà data in turno di abbonamento dispari (29.a della serie) la sesta rappresentazione dellMida, la parte della protagonista saia assunta dalla signora Maria Carena, che il pubblico ha già avuto occasione di udire recentemente quale lodatissima « GlseMa » nei Lombardi. La vendita dei posti per la rappresentazione di martedì comincierà domani mattina alle ore 10, alla segreteria del teatro. AI Chiarella: La compagnia parigina del < Ba-ta-clan ». Il Politeama Chiarella non ha mai visto un pubblico cosi elegante e cosi affollato come ieri sera per la prima della Compagnia del teatro Ba-ta-clan di Parigi, diretta da M. Rasini. Assisteva da un palco anche il Principe di Piemonte. Che chic — riduzione th Spadaro, come dice il mamìfeato — è una successione di quadri spettacolosi, coreografici, iMtrammezzati da qualche tenue scenetta a soggetto. Non sappiamo che cosa abbia ridotto o adattato Spadaro. Ma torte le scenette di cui sopra, lo spettacolo ò effettivamente sfarzoso. C'è dovizia di • costumi mirabili e di belle creature viventi, di torsi e di gambe scultorie, di ori, di ricami, di luci. Il corpo di ballo agisce disciplinato, agfle, preciso, costituendo un assieme eccezionale quale sulle scene della nostra piccola lirica non ci è dato di vedere. In quanto al canto... è un altro paio di gambe: la Compagnia nulla offre di straordinario. Lo spettacolo oggi si replica pomeriggio-e sera. Carini e una nuoTO, stella Como, 5 notte. Questa sera, con i Mariti di Achille Torelli, ha iniziato, al nostro Politeama, la sua attività la Compagnia drammatica di nuova formazione che fa capo a Luigi Carini, Mariù G-lek, Camillo Pilotto e Arturo Falconi. Per avere notizie sulla formazione della Compagnia e sulle intenzioni del nuovo complesso, ho avvicinato oggi Luigi Carini, che mi ha parlato con fresco entusiasmo. - La nostra Compagnia, mi dice, rappresenta una reazione al cattivo sistema invalso in Italia: la Compagnia € mattatori ». Nessuno tra noi aspira a predominare, an. che perchè 6iamo tutta gente di buon senso, persuasi tutti che un organismo solido non si può reggere su di mi solo piuolo. Basta un colpo di vento e tutto va a rotoli. Nessun mattatore, tutti sullo- stesso piano. Compagnia di complesso. Gli autori non avranno più diritto di lamentarsi Se scrivono commedie a larga base, la Compagnia che può rappresentarle c'è. Non le parlo di me. Quanti mi conoscono sanno che non ho mai aspirato a far la parte del leone. Qualche volta mi ci 6ono adattato ma per forza. Conto di fare quello che ho fatto per il passato, quando ero elemento principale di Compagnie primarissime. Vediamo gli altri. Camillo Pilotto sarà della Compagnia il caratterista e 11 promiscuo e di tanto in tanto farà anche la parte di primo attore. Ha coperto questo ruolo per anni ed è giusto che il pubblico lo ritrovi. Arturo Falconi, fresco dei 6uoi successi come attore e come autore (non dimentichi i suoi Quarant'annl di vita di palco, scenico, libro compendioso e interessantissimo), della Compagnia 6arà- notevolmente il brillante. Ha' il genio della comicità ed è sempre giovane. Mariù Glelt, la prima attrice che noi riveliamo al grande pubblico, viene dalla 6cena napoletana; brillò in modo da poter pretendere ad una luce più diffusa. La Glek avrà al suo franco Ada Monterezzi, giovanissima ma promettentìssima attrice. Non sto a farle l'elenco degli altri, ma 6ono tutti attori noti. Taluni vengono dalla scena dialettale ove si « lavora • (adopero questo verbo che tanto piacquo ad Eleonora Duse) ancora con passione, con fede, con serietà. Chiedo a Cai-ini qualche notizia 6ul repertorio e 6ulle novità. Prosegue: — Il repertorio della Compagnia non è stato ancora completamente scelto. Si darà la preferenza a lavori itaJiani. (« Per questo la Compagnia si chiama nazionale », sottolinea sorridendo Mariù Glek che ci accompagna e segue con molto interesse il discorso del suo direttore). Con richiami ad autori che rappresentano il passato, rappresenteremo però volentieri anche lavori di giovani quando 6iano... rappresentabili. Per ora, fermai l'attenzione su due lavori di Lucilla Antonella dal titolo : La- via cieca e 11 fìllio di carta. Alle novità penserò in un secondo tempo. Ora ho da affiatare la compagnia. La Sabbatini-Fontana Un telegramma di D'Annunzio l n e l . h a a e e e e o , e i n Parma, 5, notte. Stasera, al « Reinacli », ha debbuttato la nuova Compagnia drammatica SabbatiniFontana, recitando « il Signor Saint Aubin » di Ricard e Harwood. La Compagnia è composta di elementi che provengono da diversi complessi. Delle attrici: la Fontana e la Marchetti erano con Gandusio; la Fantoni con Almirante; la Mercedes Brignone con Ruggeri; la giovanissima Carla Z©pegni con Chiantoni. Degli attori: il Sabba lini si 0 staccato dalla Pavlova; Pettinellì da Ruggeri; Pirani da Chiantoni; Campi da Gandusio; Ferrari e Pavese rispettivamente da Miliari e dalla Stabile Romana. Il Sabbadini si è prefisso di raccogliere un gruppo di giovani ricchi di qualità ma non cosi usati al mestiere da rendere difficoltosa la mobilità dei ruoli. In lingua d'uso si direbbe: una «Compagnia d'assieme». Un criterio conseguente alla scelta dei collaboratori ha guidnto il Sabbatini nella definizione di un repertorio assai lato. — Eccovi due punti di riferimento : D'Annunaio e De Fìere-CailBavet — ci ha detto il valoroso capocomico. — Niente tragedie. Tre quarti circa di commedie Italiane; un quarto di cose straniere scelte. Constato con vivo piacere che i buoni scrittori italiani 6i volgono di nuovo al teatro con fervore. Questo risveglio m'induce a sperare; e intanto io comincio col fare quello che mi spetta, una buona compagnia. Di novità italiane il Sabbatini ne promette molte. Una di Rosso di San Secondo, che non ha ancora titolo; due di Lucio D'Ambra {Ritratto d'uomo e Le nevi ai vento del Sud) Gli Angeli ribelli di De Stefani; La penultima stazione di Viola; una Lucrezia Borgia di Fiorentino; Baggio di Lttna di Falena, ed aJtre di Rocca, Farneti, ecc. Inoltre, il Sabbatini pensa di riesumare qualche cosa di CaWeron de la Barca, e rappresenterà an che fi Dittatore di Jules Romain. H comm. Sabbatini — che abbiamo preso verso la... quarantesima ora di prova — ci ha anche pattato delle sue juteneioni circa la messa in scena. Egli viene fresco dalla Pavlova e ci dice francamente che farà qualche cosa sul genere della geniale russa, pur senea audacie eccessive, Il pubblicò, che gremiva il teatro, ba accolto stasera con -oakia simpatia la nuova Compagnia, che ha briHanternente interpretato il lavoro di Ricard e Hanvood. Gabriele D'Annuneio ha inviato dal Vìttoriale la seguente lettera al comin. Sabbatini : « L'altr'ieri un rato amico autore drammatico fortunatissimo m'invitava a riprendere i miei sibilati esperimenti. E io giustificavo le mie non timide esitazioni con lo scora mento e lo sbandamento deBe Compagnie italiane: e con la difficoltà di comporne una ottima e sicura. Anna Fontana oggi rischia ra il cielo cupo e tonante del Benaco con una lieta notizia. Non voglio tralasciare di rbmandarle i miei più alti auguri di fortuna, CaMele V'Annunzio'?.* Il sogno di Andreina: recitare senza suggeritore Firenze 5 notte. Con la roboante elettrizzante Fiammata di E. Kistemaekers, ha debuttato stasera al «Niccolini» la Compagnia drammatica di nuova formazione che fa capo ad Annibale Betrone e ad Andreina Rossi. Non si può non rilevare che come commedia di presentazione Betrone poteva .scegliere di meglio; ma si 6a che le Compagnie di nuova formazione, per debuttare, amano ricorrere a commedie che siano nell'orecchio ai migliori elementi. La Fiammata, purtroppo, ò una di queste. Ma quali sono i prepositi del Betrone? E subordinatamente, quali sono le idee che accarezza neHa sua bella testa volitiva Andreina Rossi? Che questa seconda domanda è non meno interessante della prima II segreto del successo di questa nuova formazione, 6ta nella compenetrazione che riuscirà a farsi tra i temperamenti dei due giovani attori che ne costituiscon la bandiera ed è altrettanto interessante il sapere che cosa si propone l'uno quanto quello che l'altro pensa. Riferisco ciò che ne è stato detto dalla Rossi e dal Betrone, che sono riuscito ad avvicinare tra prova e prova in questi giorni di febbrile lavoro. Dò prima la parola a lei. — Lei vuole che io mi o sbottoni » 1 — mi ha dichiarato Andreina Rossi, fissandomi con i suoi grandi occhioni sorridenti, tutta interrogazione e promesse; potrei risponderle: ma sa che è ben curioso lei I Non lo faccio Anche perchè se lei ha desiderio di sapere 10 ho piacere di parlare. Ma non mi dica poi sul giornale che io sono una chiacchierona. Che idee ho? Poche ma chiare. Voglio recitare e provare, provare e recitare. Per me la vita sta tutta chiusa tra le quinte e la ribalta, tutte le quinte, tutte le ribalte. Non chiedo che di poter lavorare, con serenità di spirito. Mi si è fatto osservare che Betrone è un uomo che ama fare le cose sul serio, provare e riprovare senza risparmio di fatica. Non desidero altro. E' anche questo il mio programma. A stare sul palcoscenico non sento Bianchezza. Faremo delle prove di resistenza. A me piace essere sicura quando recito e la sicurezza non la si ottiene se non quando le parole della parte 6ono diventate per noi materia viva. Che gioia poter recitare senza suggeritore! Recitare, cosa? Se vuol avere notizie 6icure su quello che sarà 11 nostro repertorio, quali sai-anno le novità che porteremo al giudizio del pubblico, si rivolga a Betrone,; il direttore è lui. Io posso dirle soltanto die il repertorio lo abbiamo scelto di buon accordo e per le novità l'intesa è perfetta. Nè l'uno nè l'altro abbiamo desiderio di strafare, di lavorare a superarci Vogliamo affermare i nostri temperamenti e armonizzarli. Non ci costerà molta fatica poiché oi sorregge io 6tesso amore. Quello qhe io chiedo a ì-ui è di darmi degli ostacoli da affrontare e di aiutarmi a superarli. Intendo andare avanti, passo passo, senza precipitazione, solidamente, senza svolte bru sche. Ho sempre fatto cosi. Ed ecco ora quanto ebbe a dirmi Annibale Betrone: — Talli mi ha insegnato che nell'arte, come nella vita, conta quello che si fa, non quello che si dice. Che cosa ini propongo di fare? Formando la Compagnia ho cercato di circondarmi di persone volonterose che già avessero nel passato dato prove di voler fare e di saper fare. Ti nostro è un duro lavoro, a compierlo con coscienza: la passione non basta, ci vuole disciplina. Ho in Andreina Rossi, sotto questo riguardo, una collaboratrice entusiasta. E 6ono certo anche di aver trovato in lei l'attrice ideale. Ha capacità, desiderio e volontà di fare ed è tanto giovane. Io sono lieto di esserle compagno nella dura via. I nostri collaboratori sono tutti attori noti e di buon nome. Tornano con me Giulio Paoli, il caratterista principe, e la figlia dina, coi quali ebbi a lavorare sotto Virgilio Talli. Andreina Rossi porta nella Compagnia il papà. Armando, e la mamma, Rosa, comici di razza, iln quanto a giovani, ne abbiamo una sohiera-. Maria Fabbri, Luigi Mottura, Gino Cervi, Enrico Ntaohi, tutti già favorevolmente conosciuti. Affiatarli e armonizzarli non ci costerà molta fatica. 11 repertorio comprenderà talune delle produzioni in cui la Rossi particolarmente si distinse e quelle altre nelle quali il pubblico 6i compiace di veder me. Aggiungeremo qualche esumazione. Per queste primo scorcio di attività abbiamo messo in cartellone sei novità: tre francesi, tre italiane. Ripresenteremo" di autori italiani una commedia di Guglielmo Zorzi, una di Carlo Veneziani e una terza di Piero MazzolottiQuesta ha per titolo: Gii uomini e la predaDelle tre novità francesi, una avrà il carattere d'esumazione e sarà il Marito segreto dBayard e Harmont. Un vaudeville, molto interessante e grazioso. Andreina Rossi avrà modo in questa commedia di rivelare un suo dono naturale: quello di una voce armonioeàssima e delicata. Delle aHre due commedie una è di Molnar: I giochi del castelloE Dio ci assista... Il debutto della Compagnia è stato lietoil pubblico fiorentino — il « Niccolim » era gremito — ha molto applaudito la Rossi, iBetrone e i loro compagni.

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