L'alato messaggero d'Italia trionfalmente accolto a Buenos Aires

L'alato messaggero d'Italia trionfalmente accolto a Buenos Aires L'alato messaggero d'Italia trionfalmente accolto a Buenos Aires Migliaia di bandiere italiane == Le scorte d'onore: l'aerea squadriglia, una folla d'imbarcazioni, il reggimento dei cavalieri argentini, gli equipaggi delle nostre navi = L'urlo delle sirene e le ovazioni della moltitudine « Dal Presidente della Repubblica sotto il getto dei fiori e la selva dei vessilli « L'immenso corteo popolare dinanzi al Circolo Italiano. Il comunicato Roma, 2, notte. Il Ministro dell'Aeronautica comunica: « Il colonnello De Pinedo partito alle ore 1,30 (ora locale) da Porto Alegre ha ammarato a Buenos Aires alle ore 12,39. E' compiuta la prima parte del raid ». Sul cielo della grande metropoli sud-americana, De Pinedo ha compiuto il suo volo atlantico. Da questo scalo incantevole drizzerà la prua del «Santa Maria» verso nord o verso ovest, nell'un caso o nell altro incontro alle foreste equatoriali ed alla nevosa barriera delle Ande. Buenos Aires sorride oggi all'ala italiana e l'accoglie come un messaggo fraterno, pervenuto dal Mediterraneo lontano. Tutta l'Argentina, dal Gran Chaco alle Pampas e dalle Ande alla Terra del Fuoco, è presente sull'estuario del Rio della Piata ove, non mai stanco, si cuUa l'apparecchio Che la tecnica italiana ha creato per superare l'oceano. Rio della Piata, battezzato con questo nome da Sebastiano Caboto, che hai sentilo or sono quattro secoli tutte le ansie del viaggiatore veneziano della stirpedi quel Caboto scopritore di Terranova, tendente alla materiale conquista della affascinante montagna argentifera di Potosi nel Perù! Rin della Piata che registri il periodico arrivo dei navigji italiani affluenti alla terra argentina ospitale di emigranti ed inesauribile nel fornire lavorol Rio della Piata che lambisci i due grandi empori di Buenos Aires e di Montevideo, miracoli dì civiltà moderna per ampiezza e per igiene, per bellezza e per grandiosità! Le tue acque provenienti dalle lontanissime zone equatoriali, oggi cullano il più bel frutto della stirpe italica,' e per. questo si comunicano in te gli animi di tutta l'italianità. Quando lo spagnolo Garay fondò Buenos Aires nel 1602 vi si contavano appena 500 abitanti. Quando nel secolo XVIII il governo di Madrid istituì il vicereame del Rio della Piata, la città capitale contò 22.000 anime. Nel 1810, all'inizio della guerra di indipendenza sud-americana, la popolazione sale a 46.000; durante la tirannia di Rosas conta 65.000 abitanti; 186 mila durante il governo di Sarmiento nel 1871, e aggiorno d'oggi supera il milione e trecentomila ànime. Quando, secondo la predizione di Blasco Ibafiez. Buenos Aires conterà tre milioni di abitanti, allora avverrà che la città del Sud-America costituirà uno dei più potenti poli di attrazione della attività mondiale. Per questa ascesa meravigliosa, l'Italia ha dato insieme alla Spagna la più gran parte delle braccia e dei cuori. L'Argentina è per ogni italiano, un nome familiare poiché con essa si fraziona la nostra razza ed in essa vive un milione di nostri emigranti. Or sono pochi anni tutta l'italianità argentina si strinse attorno al' nostro Principe Ereditario, che ha testimoniato colla sua presenza l'indistruttibile legame che unisce le due nazioni. Oggi uno stesso fremito rinsalda i legami di consanguineità, e di ciò sia lode a De Pinedo che si costituisce ambasciatore di fraterno affetto. L'ambasciatore dell'Argentina col suoi funzionari reca le felicitazioni a Mussolini Roma, 2, notte. Oggi alle ore 19,30, appena pervenuta la notizia dell'arrivo del comandante De Pinedo a Buenos Aires, lutto il personale dell'Ambasciata della Repubblica Argentina omesso il Re d'Italia si è recato a Palazzo Chigi, con gesto veramente cordiale e simpatico, a presentaTe le sue congratulazioni al Capo del Governo. Erano presenti l'ambasciatore Fernando Perez, il consigliere Bonario Leguizauion Pondal, il primo segretario Manuel A. Viale Paz, il secondo segretario Oscar Oneto Astengo, l'addetto militare tenente colonnello Juan Antonazzi, l'addetto navale capitano di vascello Juliun Fablot. e l'addetto commerciale onorario Carlo Brebbia. ' L'ambasciatori' ha rivolto al Capo del Governo il seguente indirizzo : « Partito da Cagliari, De Pinedo ha atterrato oggi in Argentina, dopo un volo di set scali, elegante e preciso. Questo trionfo del gran cittadino, di cui l'Italia giustamente si onora, apre una nuova èra nella 6toria delle comunicazioni tra l'Italia e l'Argentina, era piena di meravigliose promesse. Dall'alto del suo meraviglioso apparecchio, raggiungendo la nostra patria. De Pinedo ha visto svolgersi davanti al suoi occhi uno spettacolo indimenticabile. Egli ha vi6to, 6ul limitare del più gran tappeto di verzura che esista al mondo, Buenos Aires, l'immensa metropoli piena di vita e di energia, focolare possente di latinità. Egli ha scorto intorno a sè le nostre fertili Pampas la cui coltivazione assicura il benessere di più di un milione di italiani, che lavorano in ambiente di pace, d'amicizia e di felicità. Quanto grande ha dovuto essere la loro gioia, quanto giustificata la loro flerezza.vedendo spuntare all'o rizzonte il messaggio alato della patria non più lontana. «I nostri compatriotti in Argentina si uni scono oggi ad essi per celebrale e festeggiare il felice arrivo del primo aeroplano bat tento bandiera italiana, che giunge direttamente dall'Italia. I miei collaboratori hanno voluto unirsi a me per apportare in questa occasione a V. E. sincere felicitazioni. Preghiamo V. E. di volerle accettare come un omaggiò della nostra ammirazione per la bella anima, che porta un nome più volte, glorioso, iter De Pinedo ». Il Capo del Governo ha risposto ringraziando l'ambasciatore della Repubblica Argentina e i funzionari tutti dell'Ambasciata per il cortese omaggio ed ha tenuto a mettere in rilievo l'importanza tecnica, politica e morale dei raid del colonneUo De Pinedo nell'America Latina. o Dal punto di vista aviatorio — ha detto l'on. Mussolini — l'arrivo del nostro pilota nella magnifica capitale del vostro paese, inizia l'era delle comunicazioni rapide fra ritalia ed i paesi latini d'oltre oceano, dove vivono milioni di nostri connazionali. Non si tratta ora che di costruire apparecchi sempre più grandi e potenti. Politicamente la importanza della transvolata atlantica è manifesta. Essa riafferma e rinsalda i legami di amicizia e di fraternità fra il nostro ed il vostro popolo. Dal punto di vista morale essa b una affermazione possente della inesauribile vitalità della nostra razza latina ». Queste parole del Capo del Governo sono sfate accolte dagli applausi dell'ambasciatore argentino e del suoi collaboratori, ai quali l'on Mussolini ha rinnovato ancora una volta 'i suoi sentimenti di viva gratitudine. . (Sic/ani). Ne! cuore della metropoli BUENOS AIRES, 2, notte. Buenos Aires ha accollo De Pinedo come un trionfatore. Fin d.o.1 mattino la gente si è riversata nelle strade e sulle piazze, rimanendo per lunghe ore con lo sguardo al ciclo ad osservare il rapido volo di qualche aeroplano argentino di passaggio. Bandiere tricolori italiane sventolano a migliaia ovunque; sono stati pubblicati numerosi manifesti di saluto all'audace aviatore e di simpatia per l'Italia. I giornali sono pieni di particolari dell'avvenimento. L'immensa folla che formicola in ogni luogo è anche più fitta vnll'Avenida Costanera e sulle banchine del nuovo antiporto. Numerose piccole imbarcazioni punteggiano il bacino, specialmente dinanzi al Dock Nord, e la Polizia marittima è costretta a fare grandi sforzi per mantenere assolutamente sgombro lo specchio d'acqua sul quale deve ammarare il Santa Maria. Le evoluzioni su Montevideo L'ansia de II'attesa'si fa addirittura febbrile mano a mano che si annunciano all'enorme folla le segnalazioni dei passaggi di De Pinedo. Partito alle 6,30 (ora locale) da Porlo Alegre con grandiose dimostrazioni di simpatia da parte degli italiani e dai porto-ategriani, alle 8,40 (circa il tocco, all'ora italiana) il Santa Maria sorvolava Rio Grande e procedeva velocemente in direzione sud-ovest. Alle 9,50 passa a media altezza sulla città di Rocha nell'Uruguay e prosegue dritto il suo volo meraviglioso: alle 10,30 appare nel cielo di La Paloma, che dista circa 215 chilometri da Montevideo; e sempre a grande velocità procede in direzione di Punta Maldonado. Oli abitanti di Punta dell'Està, a 100 chilometri da Montevideo, vedono passare alle 11 il magnifico apparecchio di De Pinedo, che si riconosce subito per il suo grande tricolore. Un quarto d'ora dopo il Santa Maria è sn Priapolis Balneario; e alle 11,47 (ora dell'Uruguay) vola su Montevideo. Lo attende una folla innumerevole che innalza fino al cielo il clamor: tì^.l suo entusiasmo. De Pinedo rallenta il vólo, scende a bassa quota sulla città, qua. si a salutare col rombo del motore la fiumana di gente che ha invaso le strade, fa ■alcune morbide e brillantissime evoluzioni; e dopo tre minuti risale alto in cielo e ri prende la rotta puntando su Buenos Aires Pare che il Santa Maria lasci fra mare e terra, lungo tutto il suo viaggio, una scia festosa di ammirazione. L'arrivo Un fremilo si diffonde visibilmente nella folla assiepata sugli spalti di Buenos Aires allorché dai prossimi posti di osservazione si annuncia che De Pinedo è in vista. La genti si agita e cerca di superarsi e di innalzarsi per guardare meglio nello spazio. Ed ecco alle 12,40 (ora argentina) spunta all'orizzonte una squadriglia di aeroplani argentini: è l'avanguardia d'onore che è andata a ricevere De Pinedo al largo. Subito dopo appare il Santa Maria e appena si distinguono nettamente i colori della bandiera italiana un urlo assordante di centinaia di sirene si alza a salutare, l'audace aviatore di lutti i continenti. La folla scatta ed applaude: l'ovazione dura qualche minuto ed è indescrivibile. Si sente che tutta la città in questo momento è tesa verso il magnifico idrovolante d'Italia. Il Santa Maria si abbassa dolcemente e pare voglia scendere ad accarezzare la capitale argentina con agili evoluzioni. Esso è scortato da tre idroplani, tipo « Petrel », pilotati dai tenenti Lepaarage, Alferez, Navio Cadaval e dal sottufficiale Fraga, inviati dal campo El Palomar dal Governo Argentino; da cinque aeroplani dell'Aero Club; da un inviato del Nuovo Banco Italiano e da quelli dei giornali La Prensa e la Razon. Alle 12,50 ammara sulle acque del porto risuonante del fragore di migliaia di voci umane che si uniscono all'urlo delle sirene, mentre dalla città giunge festante il suono delle campane. Della scorta d'onore fanno parte anche tre idrovolanti della Scuola militare di aviazione. Alla Punta Indio si era aggiunto alla squadriglia argentina il dirigibile O. 2 dell'Armata argentina Piata, il primo dirigibile venduto all'estero dall'Italia. Ondate di entusiasmo Mentre cresce il tono delle manifestazioni, il colonnello De Pinedo e i suoi compagni sono condotti a bordo deWincrociatore Aimirante Brown per la toeletta personale. A bordo della nave sono l'ambasciatore d'Italia, Alberto Marlin Franklin, il ministro della Marina e l'intendente del Municipio, venuti insieme con altre autorità per porgere il primo saluto all'eroico aviatore. Il tenente aviatore Raoul Sola ed il tenente di fregata Victor Padula,- nominati dal Governo argentino aiutanti di De Pinedo, accompagnano poi il comandante sulla lancia, che passa fino a terra tra una interminabile teoria di imbarcazioni. Il tempo, dapprima nebbioso, si è anche rischiarato in quest'ultima ora. L'entusiasmo della folla che gremisce a vista d'occhio la lunga Avenida Costanera è al massimo della ncanifestazione. Gli equipaggi che cinque vapori italiani hanno sbarcato per scoria jiiore e lo squadrone di cavalleria argentino, pure in servizio d'onore, non baslan i, a trattenere le ondate, degli avscfmgseI ammiratori che vogliono avvicinarsi per vedere l'equipaggio del Santa Maria. Le squillanti noie delta banda municipale si confondono col suono delle campane. AUa darsena il comandante De Pinedo, fatte le presentazioni, monta su una automobile i7i compagnia del ministro dell'Argentina dottor Manuel Garda e dell'ambasciatore d'Italia. Scortata dagli equipaggi e dalla cavalleria, l'automobile attraversa le strade principali della città tra uno sventolio di bandiere italiane ed argentine e sempre crescenti manifestazioni di entusiasmo. II saluto del Presidente della Repubblica Quando l'automobile che porla il comandante De Pinedo giunge alla Casa Rosada, residenza del Presidente della Repubblica, essa è letteralmente coperta di fiori lanciati a fasci dalle finestre e dai balconi. Il dirigibile Piata che ha seguito la corsa dell'automobile, incrocia sopra la Casa Rosada. Dai balconi del palazzo il Presidente della Repubblica ed i ministri ammirano la marea di popolo plaudente e applaudono essi slessi all'arrivo di De Pinedo. Questi è subito accolto dal Presidente, dottor Marcello De Alvear, venuto espressamente da Mar ael Piata. Attorno al Presidente sono ministri e alti dignitari della Repubblica, che si intrattengono con l'aviatore elogiandolo calorosamente per il suo volo ardimentoso Dalla Casa Rosada il comandante De Pinedo viene poi accompagnalo, Ira due ali fittissime di popolo e una selva di bandiere argentine ed italiane (se ne notano pure parecchie brasiliane, spagnuole, uruguayane) disposte in modo da formare un continuato arco trionfale, al Circolo Italiano, dove si trovano adunate le notabilità italiane dell'Argentina con U. Consola, i gerarchi del Fascio locale e i dirigenti del magnifico organismo che è la Federazione delle Società italiane. Alla suntuosa sede del Circolo, De Pinedo, salutato romanamente, è accolto da un forte urrah, che si ripete al nome d'Italia, e di Mussolini. (Velia sottostante Avenida Corrientoi si dispone intanto il corteo che deve sfilare in omaggio all'eroico aviatore. Tra la cittadinanza di Buenos Aires vi sono molti italiani venuti dai paesi più lontani per salutare il messaggero alalo della Patria. Il corteo è tosto ordinato e De Pinedo assiste dal balcone del Circolo alla interminabile sfilala, mentre ai lati della via la folla tumultua in fervida ammirazione. De Pinedo parla alla folla Affacciatosi al balcone del Circolo, con a lato i valorosi compagni di volo, il comandante De Pinedo ha assistito alla sfilata delle associazioni acclamanti all'IliIla ed agti aviatori tra uno sventolio di bandiere ed al suono degli inni italiani ed argentini. Alla folla ammassata innanzi, alla sede del Circolo, il comandante De Pinedo ha rivolto parole di ringraziamento per l'entusiastica manifestazione ed ha illustrale le varie fasi del volo, affermando che la effettuazione di esso è stata voluta dal Governo nazionale d'Italia e si è potuto compiere grazie al perfetto funzionamento dei motori italiani ed alla magnifica resistenza dell'apparecchio, anch'esso di costruzione completamente italiana. Le parole del comandante hanno provocato nuove e frenetiche dimostrazioni di entusiasmo.