I socialisti della Senna e la riforma elettorale

I socialisti della Senna e la riforma elettorale I socialisti della Senna e la riforma elettorale Poincaré porrà la fiducia contro la mozione Auriol sulla questione dei debiti. (Servizio speciale della • Stampa ») Parigi, 25 notte. II Consiglio federale socialista della Senna si è occupato ieri sera, in vista del Consiglio Nazionale indetto per domenica prossima, della riforma elettorale; e ha votato, con 2857 voti contro 266, l'appoggio ài radicali, nella loro campagna in favore del ritorno al suffragio uninominale. 11 voto era stato ispiralo da una dichiarazione dell'on. Blum, così concepita: « Sono più clic mai proporzionalista, e ritengo die se noi facciamo alia Camera tino sforzo per la rappresentanza proporzionale, ossa sarà votata; ina bisognerebbe ad ogni modo rinunciare ad averla, poiché, come avvenne precedentemente, essa sarobhe arrestata al ..Senato. Noi andremmo allora alle cicaloni del 1928 coH'aituale-sistema elettorale, con ciuello cioè die è peggiore di ogni altro. Bisogna che facciamo di tutto affinchè esso scomparisca. Guardiamoci però dall'uccellare 10 scrutinio di lista maggioritarie a due turni. Esso Iva auasi tutte le pecche della lesse del 101*1, di cui la più nefasta é duella di cotidurre ai cartelli elettorali al primo turno, e alla concentrazione nel secondo 1urno. Noi" non abbiamo dunque che la scelta tra la legge del 1919. e lo scrutinio uninominale. La mia scelta é fatta: essa si porta su quest'ultimo. Volare subito il progetto por il ritorno allo scrutinio uninominale, senza neppure attardarci a emettere un voto di principio o di deferenza verso la rappresentanza proporzionale — voto di cui ho denunziato il pericolo — ceco il mandato che dovrà dare il Consiglio nazionale ai deputati del partito ». Uopo questa conversione opnortunistìca allo scrutinilo uninominale da parte della Federazione socialista della Senna, è ormai certo che non diversa sarà la decisione che prenderà domenica il Consiglio inaiati ale. La maggioranza viene a. essere cosi assicurata alla riforma ; e i moderali moriniani dovranno limitarsi a una disapprovazione platonica. Il ministro delle. Pensioni, loro capo, ha già finito iier curvare la testa; ed il (progètto di legge sul ritorno al vecchio sistema elettorale verrà presentato alla Camera a nome del Ministero tutto quanto. La miesfione di fiducia del resto non verrà posta ; e così tutti i casi di coscienza potranno avere libero corso, senza il menomo timore di recare linbaràzzi al Governo. Meno rosee sono' invece le prospettive per quanto concerne i debiti linteralleati. Poincaré si è .recato ojrsi davanti alla Commissione flnainzàaria della Camera, per informarla in particolare dei negoziati che approdarono all'accordo provvisorio franco-inglese del 15 c. ; e ha promesso di completaire l'esposizione mercoledì prossimo, parlando dell'accordo con l'America. Ma, avendo egli, prima di andarsene, chiesto all'on. Auiiiol di ritirate la mozione presentata ieri alla Camera per ottenere una discussione pubblica sull'insieme della questione dei debiti, il deputato socialista vi si rifiutò. Il presidente del Consiglio, irritatiisstrno, ripetè allora che porrà la questione di fiducia contiro il voto della mozione indicata; e soggiunse che considererebbe conte suffragi ostili anche le schede degli astenuti. Le dichiarazioni perentorie del topo rie! Governo produssero in seno alla Commissione finanziaria una impressione vivissima; e nei corridoi della camera stasera non si parlava d.l altro. Ma la decisione di Poincaré non può non essere giudicata ottima da tutti gli osservatori imparziali. La manovra socialista dovrebbe far perdere al Governo il vantaggio dell'astuto compromesso escogitato per accontentare gli anglo-americani e non mettere la Camera con le spalle ai muro della ratìfica, invocando precisamente il carattere insincero di tale compromesso. , C. P.

Persone citate: Auriol, Blum, Poincaré

Luoghi citati: America, Parigi