La transvolata oceanica di De Pinedo

La transvolata oceanica di De Pinedo La transvolata oceanica di De Pinedo In circa 17 ore di volo ininterrotto, per circa 3000 km., giunge dalle isole di Capo Verde in vista della costà brasiliana, ma a Causa del mare grosso deve arretrare all'isola di San Fernando dove ha ammarato Roma, 22, notte -l'Agenzia Stefani dirama t seguenti ca biogrammi : DA PORTO PRAYA, 22 «Il comandante De Pinedo'è partito alle ore 1,10 locali (ore 3,10 dell'Europa Centrale) diretto a San Fernando de Noronha. La distanza che separa Porto Praya da San Fernando è di chilometri 2371 ». Da San Fernando di Noronha, 22 «Alle ore 14,48 il Santa Maria del colonnello De Pinedo ha trasvolato sull'isola, e pareva diretto, senza voler fermarsi, verso la costa brasiliana >. «Il Santa Maria, dopo tre ore dal suo passaggio sul cielo dell'isola, a causa del mare grosso, che imperversava sulle coste brasiliane, è ritornato a Fernando di Noronha' ove ha ammarato ». San Fernando di Noronha, 22, notte. Alle 14,40 (ora locale) è stato avvistato nel cielo dell'isola l'idrovolante « Santa Maria », che, dopo avere eseguito un volo di saluto, ha puntato direttamente yerso ovest. In porto attendeva l'incrociatore « Barroso » della marina brasiliana, ed erano stati preparati tutti i rifornimenti che fossero potuti occorrere al « Santa Maria » nel caso in cui avesse ammarato a Fernando di Noronha. Però alle 17,7 (ora locale) l'iIdrovolante del colonnello De Pinedo è stato avvistato di ri torno ed infatti esso è disceso sull'acqua presso l'incrociatore [«''Barroso », che Io ha quindi ri' morchlato lentamente fino alla baia di Sant'Antonio. Il ritorno dell'apparecchio è stato deciso dal colonnello De Pi nedo in seguito alla constatazione delle condizioni tempestosissime [dell'Oceano. Il colonnello De Pi nedo è alloggiato a bordo del ;« Barroso » e sia l'equipaggio che il « Santa Maria » sono in ottime condizioni. A distanza di oltre quattro secoli, si rinnova la gesta transoceanica a bordo di .una navicella segnata, nel nome di Santa Maria. Ora che l'ardito aviatore ha transyolato l'Atlantico (e virtualmente si può considerar* come transvolato del tutto, perchè De Pinedo ha volato per 3 ore oltre risola di San Fernando di Noronha, la quale non dista che 400 Km. dalla costa brasiliana; e solo a causa del mare grosso su quella costa ha dovuto far ritorno nell'isola), l'Atlantico sonante non costi' tudsce più, per le ali ardite, un insormontabile ostacolo. Quando dal Canada alle Azzorre e dalle Azzorre al Mediterraneo il pilota dei piloti avrà nuovamente solcato il temibile oceano, allora da nord e da sud, come in un grande amplesso, ri sulterà compiuta l'opera iniziata da Cri stoforo Colombo per In quale l'Europa abolisce le distanze oceaniche nelle direzioni delle tre grandi Americhe. Per il navigatore di oggi, per De Pinedo D quale già aveva ricalcato nell'aria le ge sta dell'altro nostro navigatore Marce Po lo, nelle vie dell'Oriente estremo, possono bene ripetersi le parole colle quali si tramandò a noi la febbre che arse nel cuore e nella mente del grande Genovese: « Quel 'che già prima nello ardente animo era Lia; fico e errando desiderio di voler passare là dove nascon le spezie, ma non ancoro era-e non .vagamente aspirazione a un tentativo per via diversa in tutto dal l'usata, divenne subito irresistibile im puls" d gettarsi ad ogni costo per l'oceano intentato, di cercare la desiata meta per quel cammino ' che la natura sembrava avere eternamente^ vietato agli uomini... e colui divenne il violatore della barriera oceanica ». Il nome di Santa Maria fu talismano di sicurezza e di certezza per la nave ammiraglia fra le- tre deboli caravelle colombiane, e il nome di Santa Mari . ritorna oggi nei lanchi leggeri ma poderosi del nuovo mezzo che per le vie dell'aria tran sita l'oceano, a rappresentare fede e < >.rtezza nella ardita impresa. E l'Italia, che all' impresa di Colombo non potè altro dar : che il genio ed il coraggio della' sua stirpe sintetizzati nell'uomo condottiero, alla novella impresa dona oltre all'uomo, il mezzo transoceanico, per cui dal suo seno partono fusi per ti mondo la concezione e ra' uazione il genio e j tecnica, il coraggio e la volontà. Quando De Pinedo avrà regolarmente raggiunto la grande "netropoli Argentina avrà compiuto la prima parte del suo grande viaggio, che frazionato in ti e spazi comprende due tratti continentali, il primo'africano, e il t-rzo americano, e uu 'ratto centrale atlantico. 1 due massimi ontinenti dell emisfero australe si danno isi la rr ino attraverso pocl.e ore di narrazione alata. . . Quando De Pinedo, risalendo attraverso . .rande rle'qre 'ino continentale ame<una, avrà sorvolato il Rio della Piata, il (io ella A: -..,.<mi, il mare dei Caraibi e lei Messico, il Mlssissipi, il S. Lorenzo, >ivrà compiuto il più grande volo continentale spaziando tra le Ande e l'Acrocoro l'rMsUeDO, tr» le Rocciose e gli Allegany attraverso. le inospitali regioni equato"iali ove ai è arrestata sino ad oggi l'opera di colonizzazione. Quando De Pinedo. 'riprendendo le vie Atlantiche dalle terre Canadesi punterà sulle Azzorre e sulle patrie terre mediterranee, avrà rinnovato a settentrione la .cestri transoceanica meridionale e eoe) per il nord e per il sud il Mediterraneo « che vaglia le stirpi ulta potenza ed alla gloria » si costituisce base di partenza per .a grane' ' via aerea tra. il nuovo e l'anico mondo. ■ "' In questa gesta senza pari, i continenti funzionano da stazioni e le aree, oceaniche la itinerari, cosi che veramente* sembrano minime, nella loro immensa estensione, \ffica, Europa, Americhe ,,c il grande Atlantico che le separa. Tutto ciò è frutto li velocità conquistata ed acquisita a sua olta, asservita colla volontà umana. .Ogn: i'*tHn7P 'n'atti * valutata in relazione alla possibile velocità colla quale è superabile, ed oggi L)e Pinedo ci svela come.su questo nostro mondo non più esistano distanze che in poche ore la volontà umana non possa superare oltre che per le vie del pensiero anche con quelle del materiale trasferimento. Il 3 agosto 1492 dalla piccola Palos in vista dell'ospitale convento della Rabida salparono le tre caravelle guidate dalla Santa Maria, per toccare il 12 di ottobre la piccola isola di Guanahani. Colombo aveva realizzato il suo sogno in circa 70 giorni, ed avevi trasferito il centro delle attività mondiali dà! Mediterraneo all'Atlantico. In poche diecine di ore di volo dall'isola dei Nuraghi alle acque brasiliane, Francesco De Pinedo rinnova con'una nuova San}a Maria la gesta Columbiana e, mentre mantiene all'Italia nostra,, fulgida e insuperata la tradizione dei più" arditi navigatori, trasferisce nel cielo gran parte di quelle attività umane sino ad oggi svolte sulle terre e sui mari. ;