Tristezze e brutture rivelate dalle deposizioni dei testi

Tristezze e brutture rivelate dalle deposizioni dei testi Il processo per l'assassinio della «Riniti» Tristezze e brutture rivelate dalle deposizioni dei testi (Corle d'Assise eli Tptino) L'udienza di ieri rrjaltina s'Inizio- c<m alcuni srliiariinèiti che Ì1P. G., aw. Aroca,- chiede ainjpputato Bertlhi. Si viene a e&i>erc awia tti lui fiocca elle il giorno l.o ovtflbfe" (iorrrti all'i Alberto Leènanò i., con Cattaneo e Ratino, e 11 giorno 2 tu sempre. àT it-égtiaho », coinubipo. ri l\ 0. nota che, avendo Befttnl casa e famiglia- a Torino, non occórreva ondasse all'aloerge". E fa notare pure che il creOlto- avverine là notte dal 30 al l.o "óttoBre.- Il"cll.fensuftj,avv. "Bpi«ni, óSsèrvà •che' t tre ebbero rieccssiiò: 'di trovarsi rimira W W Biodi poliUohe. y li il P.-, & commenta: — Impossibile. Cattaneo, e Rubino erano pregludicàtìt "\ VitiUOS, ultimo Ferrame era'tur cMente del'. AlUetkci Tje IJiijióni 'è 'quindi;cntiobbe i Catfótieo, essendo vicini di ctfrnera. PrMWfete.: t,itigavano't " ' '. , ,. — Sì, litigavano còme in tutte le famiglie, con lancio di Bicchieri". casserOffle, scarpe. Presidente: — Se in tutte le'famiglie siict cede (ftiestò, lascio ai giurali di giudicate. : P: O. Iironico): — H tèste si presenta in rondi'/loni favorevoli... • Presidente'! — Quando Cattaneo montava Iti f Uria die faccia'aveva? — faceva paura. " ' ' Prestiti d'ogni genera f'ajia ikpùsizione apprendiamo, che il teste conosceva il Rubino, repMatirjellièr*. Anzi irli dava dèi tu. Un giorno lo incàjjcd ai riv'arsl a impegnare un suo vestito; avendo bisogno di quattrini, ma al nome di Cattaneo. Insomma, si prestavano H nom« e,--eome abbiamo visto, i ' tfuàtìrtflii. ' le scarpe, le umiche, la moglie... - ' 11 Ferrante esohide che 11 Cattaneo avesse a sua disposizióne molta carta, perchè per avviluppare la cocaina non gliene occorreva molla. 11 Presidente fa rilevare che il teste è... un tecnico della materia, che. cioè, poreluj stato coinvolto nel processo della cocaina" e condannato ' a 1500 lire per usò' della detta , drogai." ' . Il Cattaneo a questo punto esce In uno dei suoi ' spr'olóqdii. Afferma che non Ira nulla' da rimproverarsi è che ò~ nella gabbia...' per la srìa cattiva condótta. ' • Viene alia pedaria Bossi eugenia, moglie del ft-sle precèdente Ferrante.' — Proprio rrióglte? — chiede il Presidente. — Sì, sì — interviene 11 Ferrante —ci siamo sposati iiell'aliriTèdei l!Bf>. L'HO legittimata! P. G. : — Vuol dire che ha* regolarizzato la èua posizione.' " ■' ' •" La Rossi, essendo vicina di .«amerà, all'* Albergo dèi 'Ite Limoni », del Cattaneo, ebbe occasione di serrtire le baruffe loro e le descrisse in ist,ruttqpa con colorita tavolozza. Ma in udienza ondho a lei succede il solito fenomerro di "questi giqjai: non ricorda più nu'lfà." Poi flnisoe coll'indmettere che in istruttoria ha dettò la verità, e 'quindi ripete cM là Rinih era maltrattata dal marito, il duale1 l'óriBligavà a... gitarè" la'strada tttal, grado fosse rrjalatav. • • j .Cegtìre De Simone fi un teste che fu condanniitb per spàccio di cocaina à 15 mesi' ài reclusione. Ma non dice 'mólto in udienza. In létntttorià fu molto' più preciso. Riferì die Cattaneo bastonava la Rtnin. "" - Teste': — Anch'Io percuoto mia moglie {ilarità). '. "' . "" ■ " Proc. Gen. : — Beila compagnia l Il Presidente'legge brani degli Intenrogotort resi- davanti al giudice e osserva al muto tesìe: ••• ":».'■ — Lei ha già una condanna, Ho paura che voglia - andate, ancora in carcere-.. Il iesie in istruttoria ha date un giudizio tìnteti*/ del Cattaneo: disse ch'era un masc<rizono. ' -, Rèni Onirico si qualifica di professione impiegato È' statò condannato come Dutatore di ^ocaini„> I5Q0 lire' di multa. ' Cattaneo era un abfle scaleo H teste in istruttoria ha detto :• € Cattaneo era abilissimo nel tagliare i polli « la selvaggina. Era un magnificò scalco ». Presidente! - E' vero.? Cattaneo: — Lo dico io, el è vero.. Ed eccoci al testo Rosso Mario, l'amante di Anita Cattaneo; la giovane sorella deU'irapillato che costui fece venire a Tocino. Quando verme da Gencrva era una brava figliola, di costumi illibati, aóTe gentile. Il tè-' ste fu anche lui coimpulató in questo processo e fece cinque mesi di carcere, ma' fu prosciolto per insufficienza di prove. E' un giovane alto'e biòndo, tìglio di Un facoltoso commerciante: . - ' • - Avete' poi sposato la ragazza? — chiede il Presidente. r — No — risponde il teste. Precisata la-posizione, il teste riferisce su circostanze gta note. Ma venendo al sodo, si dimostra assai parco di paròle. Dice pero che Franco e le Rinin si volevano" Un gran bene Conferma che conobbe l'Anita e la amò. Anita volle che la re-lezione fosse seria; ma arrivò subito, inaspettata., la richiesta d'un prestito di mille lire da parte dèi Cattaneo e la cosa si fece piuttosto buffaAltri imprestiti fece il Rosso al futuro cornalo, sino alla somma ai quattromila ' lire. Un mese prima del fatto fl teste fece formale-pi ocosta rill'Ahrta di convivere con liti. Ne parlò anzi al fratello il quale « tranquillarrehte acconsenti » Proc Gen.- — Che caro fratelloI... Teste: — Anita aveva SI anno. Il Presidente seguita leggere gli Interrogatori d'istruttoria da cui si apprende che U inorno stesso in cai fu deciso a « passo » U Cattaneo ritirò daj Rossi 2000 lire, è dopo qualche giórno gli chiedeva altro denaro. Cattaneo n questo punto dice che se avesse voluto scappare, avrebbe potuto, dopo la scomparsa di Rina. E aggiunge: — Io genovese, avrei potuto imbarcarmi su un piroscafo; ~ . . .' Presidente: — Non avevate denaro; — Dato l'ambiente lurido ih cui vivevo, non avevo bisosmo d'ondare al Valentino a riconoscere mia mogWe. Potevb dire che èra scomparsa semplicemente. — L'ambiente lurido eravate voi, Bertìni, Rubino e soci. Il passo a dna Altri interrogatori davanti al giudico confermano quello che il teste Rosso chiama con garbato eufemismo il suo « passo ». Veramente fu il gran passo di Anita. Essa era venuta da Genova Mi bete. Vivendo però a Torino col fratello e colla Ftlnin, coppia esemplare, deviò presto e non fu sorda all'invilo del Roseo. Questi ne parlò jl fratello dell'Anita che sapeva — sono precise parole del teste — « geloso tutore della dignità famigliare ». Da un geloso tutore ornile è da immaginare quel ctie avvenne. R giorno del « pas60 » piombò la nota richiesta delle due mila lire Era Franco Che con tu*» franchezza bussava a denari. Anche questo ostacolo fu sormontato dal Rosso che sborsò 1 poMH e là dignità famigB«re del Cattaneo fu salva. H gran passò fu festeggiato da on bel pranzetto al Ristorante Cucco al quale parteciparono, oltre la giovane e felke coppia, il Cattaneo, la tanto e lex cancelliere„ Rubino... fnrsp Der H verbale di possesso. • Il presidente chiede: - Perchè non ha noi sposato l'Anita T *C Per tutto lo tfCasidaap che è successo. _ insomma, non vi place di diventare cornato del Cattaneo. Adesso no. Eppoi ora Anita età a Ge- ■ "cnttaneo ha una mossa. Vuol tataro il terreno e domanda: — Quando Unito sarà ì&Uo e te avrò avute giustizia da Dio e dairli uomini. Rosso sarà disposto di nuovo a diventare mio cognato? Il prrbbttco ride ma il testei si fa buio in viso. Si capisce che accoglie 11 quesito collo stesso entusiasmo con cui ricevette la richiesta delle duemila lire la vigilia del, diciamo pure, gran passo. Rosso risponde: — Lo domanderò a mio padre. , . Più bravi figliuoli di cosi 6i muore o 6l fa Q tifo L'avv. Obert cambia argomento e domanda al teste se è a sue cognizione che tate Giacobbe vendesse cocaina. — Ne compra;! anch.'io-' Proc. Gen., con tono ironico: — Sa chi ai >Tre Limoni» non vendesse cocainaT« (rfso). L'usciere avverte ohe mancano parecchi teMt <U quelli citati per stamane. Uno è irre- ni2elstpd™dIacnbrsrcsnalesm o o e i - neribile» uno è malato, ima donna 6 in istato interessante e Rubino é'ih carcere: Viene chiamata Ferrando Elvira, d'anni 2Z, che 6i qualifica boharraméhte casalinga e riferisce che conobbe la Rlhiri in via Saluzzo prima del rafrtrimonlo. La vide, il §0 settembre, proprio U giórno-'prima'della sua tragica fine,- e questa- lé chiese. 30 lire In prestito. Gliepo diede solo 10. riservandosi di darle le altre io aHa sera ai soRtó Tecapitò ™™a Saluzzo che era •una,6pecje di Bqr6a della Malavita: Andò per pollarle dunque le IO lire, ma Rrnin non c'«ra e neppure la vide ail'irdomam. Le compag&e di Rina dissero che in quella notte non s'era la-ita' vedere- Dadoné ' Virgilio, dèlia Milizia Volontaria, narra che rincasando- la sera del 30 settembre alle'óre-23 vide quattro giovanotti e una ragazza che litigavano e scorse-uno di costoro (il Cattoh«oV che ' schiaffeggiava una ragazza'(l'Anita): ' intervenni dice — di crrrsa e allora'6i fece avanti il " Berlini.,il quale asslcurft che sì'trattava d'una discuè-siòfte famigliare 'senza " conseguenze. Il Presidente ricfimma 11 teste Rosso e gli domanda: — Perché avete detto ette Cattaneo"-si! imita a tenere" per là braccia l'Anita? Rosso- —' Non' è' Vero die schiaffeggiasse la ragazza. •'• / " "''' • •' ■ ' '"'' ' '•^-'Lo confermo rie! modo più assoluto. Anzi mi meravigliai 'cól Bertinl pefcfièavesee assistìtó à; uftà scelta 'sthillè: '''■ ""' "We^ljfefite:' —'Lei"irktérvenne impugnando la riVclten^.7 ' ''" " — vaVerò in mano. — E ha ìatro perrissimo. Bertìni ir' —'CorAe'' potè vedere Cattaneo echtóffeggiarè ffl dpim'a se eri hìiio? " Teéte — "Ci li • y^eVa' finissimo. • Ber'tfaii: —' Non e veifo.ché abbiti schiaffeggiato-stia sorella' ' •'• •' '•'' - Teste: — E' vexLsjjlmg, Lo dichiaro sul mio onore. E cosi, fra la disperazione del suoi difensori, rirarnitato si appalesa ancora una volta legato a doppio filo col Cattaneo. ■L'udienza è rinviata al pomeriggio. La Borsa del lavoro, notturno L'udienza '"'pomeridiana 6'inUia Con un SXUDpeUo-di t*itjmohiahze relative al piecfc Orìerré déha"Rlmn-'iH-'vSa -Salùzzo.-- - Nizza GiuoeppeV proprietario dev'Albergo Castégnolé in—via Saluzzò, - depone.- che la Rinin frequentava il'suo albergo e che il marito afidàvU spesso a cercarla'cc-U'aria dì connrollare gli" incafesi. Alldrà l'oste lo- miée alia portai. ' ' . ' ' La "moglie Nizza Anna fa una deposizione anàloga. La séra del SO settembre là Rinin entrò nel Btìo 'esercizio "ed a>y«va l'aria assai preoccupata Le'Chfèée 25 lire-in' prestito' lasciando in pegrto fa'-ho^tta:" L'ostessa'gliene dtede ,20- :"' •' ■ ■- ,* •'.'"' ' '•'*'• •Martirtì Felicdta è la cameriera del «Castagnole», caonèfléfa pesi massimi, r rosea, rubiconda, paffuta. Là sedia dei testimoni- è inadeguata la accoglierla." Un po' a disagio; affeimd'clie l'diehti 'della Rinin erano; gente per bene, in genere negozianti, e che essa era una buona doTBia. ■ Bargifrio Maria,' detta Maria Balta, si presenta lui po' timorosa ma elegante. E' gióvane, magra e vestita con eleganza. Sfoggia un. Bel cappellino -nuovo, e anche .uh,' mafitétlo nuovo. Proprio sj presentò }n .aita' tenuta! Al tanctìUtew, dando" te sue. generalità,'^i ohaliftch:'dorma di -casa Tanti saluti allalnmiglia; " • " ■ Pfè9id»in|e : — Cosa faceva la I»toto.T Narari che la conosceva da un anno e la vedeva'■sentore irf'Vla' SSlu'zzd. Una vòlta parlQ-ndo delle'lord difflcolta finanziarie, Rina- le-òVi6*ie-i:—il mio Francò oh-ha regalato un bel taglio di'stoffa grigio^spigato. Com'è -poto' i macabri Testi vennero trovati involti ih stoffa nuova grigio-spigata, ma Catlahehhg. serr^Te iiegato-dax'ere fatto un simile dono àlQà'Riha. ' ' ' ' Là teste anftitettè che comprava dalla Rina e anche dal Franco, -che- andava a cercare ai' «Tre' Limoni », la cocaina, ma non per" 6$; per I'dienti. - La- cocaina, Franco, unii volta gliela vendétte avviluppata in .carta'rosa, quella carta in cui furono trovate avvolte' te éiraziate- membra: Bella franchezza professionale Eresidaite :. — Mi perdóni^ sigriorina, va anche lei alia notte-in quéi paraggit •La teste rnuove un sorriso é risponde alla domanda rivoltale con tanta cortesia di modi con'un sì aonoro. ~ . . — E quella notte vide la Rinin? — Non la vidi, anzi la Cercini. — Come fa a sapere che era la notte dal martedì al mercoledì? — Perchè io tutti i martedì notte aspettavo nn amico. La teste 6i dichiara ben certa di quel die afferma' perchè quella notte" essa era al suo posto coita precisione d'Una impiegata. — La- cocaina óra dei 'cliente? — Era del cliente, ma siccóme quella notte il cliente non venne, la presi io. L'avv. Obert investe la ragazza guidandole : — Ma lei là prendeva tutta le sero la cocaina, fi " Maria Balta diventa rossa, ma dall'ira, e voltandosi di s,catto ribatte: — Sicuro, tutte le sere, quando' avevo 1 quattrini per comprarla I ;"" ' '' ' Caudino Elena, altra— donna di casa come la precedente. Questa ha una mezza pelliccia e persino le calze di seta. La sua casa era in via Saluzzò ed era uh albergo. E nella sera, sino a tarda ora, lisciva a pigliare aria e a fare quattro chiacchiere 'còlle compagne e Cogli ammiratori. — Cosà faceva la Rinin? La feste risponde, che la poveretta faceva... quei ohe poteva — E co» cM andava? — Con deHa gente èerja. — E Cattaneo Come la grattava? — La trattava male. — La sera del 30 settembre a che ora la vide? - - — Verso le ore 23. E quella seta, dice la teste, vendette la cocaina alle altre ragazze. Mà il" presidente' l'avverte che nessuna delle ragazze di quei paraggi quella sera Comprò cocaina ma nemmcf. ; la vide. Un particolare grave riferisce la teste. La Rinin portava di solito, tipa blou.se pèrche aveva sempre al collo delle echimosi prodottele dal marito ' che la prendeva per la gola. Una volta la disgraziata non poteva neppure trangugiare e disise ch'era 6tato Franco ad afferrarla per la gola. La teste in istì-uttòrta affermò es*e*e sua" opinione che la Rirrih rientrasse all'albergo versò le ore 1 di notte. E sempre basso». Si accende un po' di discussione tra le parti sull'aséerzione della Gaudino di essere stata in prigione. AH» fine 6i arriva a capire che la Gaudino, questo piccolo gaudio, fu in prigione uon pel fatto del l.o ottobre ma per... pascolo abusivo. Un'ultima domanda si maove alla teste eppoi la si rimanda a passeggio: — Voleva bene a suo marito? — Tanto ed era gelósa.cosicché si faceva bastouaro. • ... -Carassi Giacomo fu trattenuto pel delitto Fleicheemann ma poi prosciolto. Conosceva .Cattaneo e si associò con lui nella gestióne di una officina. Però come conóbbe la Riniti cominciò a trascurare fi lavorò finché i due soci si divisero. Frequentò l'albergo dei »Tre limoni » (buscandosi una multa per co-' cedua) e s'occorse che la Bina era gelosa- Presidente: — No, lei ha detto ài giudice istruttore die Cattaneo era sdlito picchiarla e che Rinin aveva pregato tei a ìnterporsi j perdiè il marito lo. h'attasse più umana- ' mente. - \ E adesso viene a deporre Letìzia II cognome non coiita, in arte basta II nome 60lo. Ma in Tribunale e in Assise occorrono complete le generalità: Caravetti Letizia, di 26 anni, da Milano, di professione diremo artiste. Cidossa anche lei una mezza pellicola di castoro. Arriva accompagnata da un carabiniere perché proviene direttamente dalle Carceri Nuove. Frequentava via Saluzzq col-: là Rinin. Vide spesso il Cattaneo che andava a prenderla alla notte e l'accompagnava a casa. Una seni la trovò pesta e indolenzita per le busse ricevute nella giornata dai mai-itotvnsstadasddlcsdpelse La teste afferma che irrmiancabilmente tutto le sere si trovava in vìa satuzzo e non vide, là notte del 30, né la Rinin, nè Cattaneo, rie i 6U01 amici. Avv. Oberi di difesa: — Possibile che sia stata sempre di piantone in via Saluzzol Si sarà mire ritirata un momento a prendere tal caffè. ■Li téStc 6 quella tale che ricevette invito dal Cananeo per una scampagnata. e allora avrebbe detto : » Ma se viene" la Rinin oWssa Cosa dicèl». e Cattaneo rispose: «DI dóve e, non ritornerà più 1 ». E Berlini rideva Viene richiamata la teste Barglano, la qualet à domanda della P. C, conferma che anche a lei come ad altre sue compagne ansiose di notizie della Rinin, Cattaneo rispoudeya: «Slate certe, di dove è non tornerà più I ». La teste Gioda Lina si presenta disinvolta, elegante. Conosceva la Rinin e il presidente le domanda: — Ritiene che il marito sapesse, il mestiere che Rinin faceva? - Ma certamente. Si vedeva. Andava affla sera a prenderla al suo recapito di via Saluzzq. ' ' " Appena iinvenuti i pezzi, vide il Cattaneo e gli disse:' «Perchè non vai agli Istituti del Valentino a verificare se si tratta di tua moglie 'polche tutti dicono di si? ». E Cattaneo rispose: «Andrò domani». ' Proc. Gen. : — C'era sempre tempo. La sveglia domestica Pres. : — Lei è stata alloggiata parecchi mesi al « Gran Cairo ». Ha conosciuto, il Biesta e i'ha trovalo coraggioso?- —r Oh no, no. ,— .Sempre per, l'.affure della sveglia? ImovlmyUo Ui'curiosila).' ' ■' " '— L'affare ' della' sveglia andò cosi. Un giórno ió ' litigai còri mio maritò é gli scar.avénlài una sveglia ad^óssh'''(ifrfrtfd tu. mórqM). C'^ra'U vicinò ]\ facchino Bteóta ii qùaje rimase impaurito e siiàpièò • vAa.' ' II' pubblico furba a,' ridere ihd ' la cos£. è. semplice. Btestà, insomma,'vista quella-sveglia, capì ch'era l'ora di svignarsela,'' ' Là teste ricordando questo episòdio di vita coniugate', ride' Itetiwneiuè mostrando una betta' W'di déiiti'.''E"' hoehziaia'. Altra teste ed altra peliticeia. La indossa una ragazzina, certa Lucia Vérnetti, che ha un, viso • grazioso e promettente. Conósceva «titta, la comitiva del Cattaneo e ci fa sapere die è 'stata' compagna di scuole, del Bé-rUni. Non precisa a che scuola appàrtenessero.'' - Prof. 'Geh. -^-11 giorno 4 ottóbri lei fu sempre col Bertdrt? Le era molto aftó&onata? Capirà ci si ■ conosceva ' a scuoia. e' naturale. A scuola, se non aitro, avevano 'imparato a conoscersi, in sostanza la teste non reca circostanze nuove.' scoio sempre ih giro 1 sóli tv elementi: i «Tre Umani"», la Cocaina, Cattaneo, le bastonate- - Adelina "Cómfca, 25 afinl, professione... Man! Arriva scortata da un carabiniere, poiché si trova presentemente ospite del Governo, alle «Nuove ». Frequentava il quartier generale di Via' Sai-uzzo, e notò che Cattaneo si rifilava hi un angoio della strada 0 aspettava che la moglie concludesse i suoi affari. Anche questa teste non ■ ricorda d'avere visto la ninin la sera del 30, in via S'atuzzo. La teste e messa ih liberta, mà per mòdo' dì- dire perchè sé né fitorga in carcere. Pure 1§ teijte che segue. Pierina Anselmo, giunge con uguale scorta-'Di quéste testi'n'é arrivato " uh furgonef Sono'tutte in careéré perchè contrav.véhtrlol al loglio- di Via ò pef alljri reali professloilali. Però 'questa" è" up# mósca ' bianca in" quanto premétte solennemente : — io 'njOh soho mai citata" in via ' Saluzzò. — Conosceva però la Riniti e ' nott dicè'nulla d'Intéressante'. Lo stato,,, d'assedio Rina Cldardi, avvolta in un abbonòajita «renard» dice: — Io non irequentavo via Saluzzo l... Frequentava invece corso Oporto. Queste foravie Yagàtzè si sono divisa la città a zòne. Come durante lo stato d'assèdio. L'assedio ai Cuori maschili ! Sapeva che la Riha ara bàs.tórota 'e seviziata dal marito. Essa si 'dimostrava* stanca dfeBa Sua vita, 6ia per causa der marito sia per causa dei tempi magri. Sempue crisi dappertutto. Adalgisa Maiiville è stata citata dal Cattaneo; Questa afferma die la notte del 30 la incontrò, anzi essa gli chiese della cocaina. In sostanza Ite teste dovrebbe convalidare quella spedo "di alibi affacciato dall'imputato. Ma non riesce. ■ • ■ , — Non ò vero! — risponde la teste. — Alla cocaina preferisco una bottiglia di vinol E qui véniaihó ad una specie di' «'referendum ». Grida CaUaneo"-" — Domando ai testi presentì se è vero che la Mauvilie prendeva la cocaina. — E' véro, è verol — grida dal suo posto il teste Ferrando. Il Pirocui'àtore Generale commenta severamente': "—' Proprio Ferrando è 'la voce della verità; Proprio lui Che stamane ha raccontate 'fante fandonie I " Ferrando vorrebbe rispondere e il Procuratore Generale gli grida : — Tàccia Io pa'"lo ai giurati non a lei. Gelestintt Zeppegnò, proprietaria dell'.-Utoergo Legnano, seppe dal cameriere che nella notte dal 3 al 4 ottobre tre individui, identificati poi nel Cattaneo, Bertihl e Rubino, entrarono nell'altérgo. è di prepotenza presero aJlogglo in Una stanza. ' il P. G. fa osservare che si è ripetuto l'episodio del Gran Cairo, quando in tre, malgrado' la riluttanza del facchino Biesta, entrarono nella camera n. 8. Brocchi Cario conosce da gualche anno il Bei-tini essendo stato suo ct.y.a-rgno di scuota. Quésti un giorno gli chies.- oOO lire in presalo iper conto di un amico commerciante. Ma fu una richiesta... sen^a esito, anche perchè il oliente ncai presentava Una seria garanzia. Voleva dargli infatti come garanzia tremila lunari. Il aroccfti si tenne i suol apaitrini é'gli'altri, rimasero coi lóro lunari. IT teste afferma olle lia sempre creduto il Bertini giovane a méfczi. — Che professione aveva? — Nttn Ió sò. « — lJs ha chiesti dei ipiccoll prestiti il Bertini? — Qualche volta. — E in Che modo glieM chiedeva? — Era un tipo un.po' esplicito nel chiedere danaro [si ride): Succede un breve battibecco tra il Bertini e il Proc. Gen. perchè questi asserisce che fh sempre un mantenuto. Berlini'grida che ria della terra ai sole e il Proc Gen. ribatto che faceva vita oziosa-e viveva d'espedienti. Cattaneo firma ho salvacondotto Rinaldi Fiorenzo è un teste che arriva tra i car^nieri Tutta cosi oggi. La Coite potèva trasferirsi alle Nuore. e' detenuto per ri«ga^he. Una sera ebbe una contestazione colla Rinin la quale gì! aveva venduto bicarbonato invece di cocaina. Intervenne il Bertini clie fece per dargH uno schiaffo. 11 teste si difese e tutto pareva finito. Avendo sauuto in seguito che un gruppo d'individui lo cercava', si recò dal Cananeo il quale gli rilascio una specie di salvacondotto consisterne In un biglietto da visita coHè parole: « Tutto concluso. SaJvó ». Il teste nona nota contestaaione aveva assai matmenato tanto il BertìT4 quanto il Cattaneo il quale dovette starsene chiuso all'albergo una quindicina di giorni col viso pesto La signorina che aroiva, diciamolo subito è di natura diversa dai precedenti testi E! la signorina diodi Lucia maestra elementare a Cerasole d'Alba. Ha vieto per éei o sette mesi il Bertini ucHa cascina paterna occupato nei lavóri agricoli; •Bertini (con tono burbero) : — io sorvegliavo i iavoel. Non faccio mica il contaditaol Presidente : — Caro mio non è mica disonorevole lavorare n proprio fondo. L'udienza finisce coiTaipparizlone fugace deH'eac eanceUSere di Tribunale Rubino, per-, sonàggio, In tolte queste complicate vicende, di grande rilievo e ««ufodi tèste interessantisstaio. e' attualmente hi carcere per un seguito di piccole truffe ma si afferma innocente e vittima delle persecuzioni dell'arnia dei reali carabinieri. Rubino dovrà intrattenere a lungo la Corte epperciò si decide di sentirlo alla prossima udienza che sarà tenuta martedì. ERCOLE MOGGI omtvngitonplaptaPnètisp.

Luoghi citati: Cairo, Genova, Milano, Nizza, Saluzzo, Torino