Il piroscafo recante la reliquia di San Luigi affonda nel Lago approdando a Como

Il piroscafo recante la reliquia di San Luigi affonda nel Lago approdando a Como Il piroscafo recante la reliquia di San Luigi affonda nel Lago approdando a Como 700 persone a bordò, col Vescovo e il Capitolo comasco - La falla, l'allarme, il panico - Le grida della folla allo sbandarsi della nave - Molti si gettano in acqua, alcuni feriti, una signora morta - La Reliquia in salvo nelle mani del Vescovo, che sale su! ponte di comando a pregare - Altre vittime ? Como, 18, notte. Una tragica scena di panico ohe ita costato la vita a una signora è avertuta oggi al-, .^'imbrunire 6Ul lago, in occasione della pri ma. solenne oeriinonia .pel trasporto della re•ftiquiia di San Luigi. Il teschio del Santo di Gonzaga da circa una settimana è portato in adorazione — dopo che a Torino e in alJtri centri del Piemonte — in vari paesi deila Lombardia, e da due giorni la reliquia Si trovava a Lecco. Per oggi era stato fissato il suo trasporto a Como, pei' essere estposta domani e domenica nel Santuario del Sacro Cuore e poi al Duomo. Pertanto la città 6i era ornata a festa e aveva addobbato con damaschi e tappeti le vie per le quali doveva 'passare la processione. La Cappella galleggiante Alle 12 il piroscafo «Lecco», uno dei più capaci dettila Società Loriana, era già stipato di fedeli die, con il vescovo di Como, monsignor Pagani, si recavano a Lecco per prelevare la reliquia, vi erano sul battello molte donne, operai e. l>amibini, oltre all'intero Capitelo comasco e a gran numero di parroci e di vicari dettile pievi vicine- Tra la fóùa'earano''èhché molti 6emIiiarl6T37 vàrie'àlitorità civili e politiche ed eleganti signore, la tolda del piroscafo era stata pavesata a festa e i bordi apparivano ornati di frasche e di fiori. Al centro, nella grande cabina per passeggeri, era stato allestito un altare con broccati rossi alle pareti'e alle vetrate e un catafalco nel mezzo, dove la reliquia sarebbe etata deposta, un lungo inginocchiatoio ai leti e toTce e ceri e palane e fiori all'intorno. Una vera cappella galleggiante. D. cielo era bellissimo, e la giornata quasi tiepida, consentiva l'esposizione sopra coperta, cosi da permettere a tutti i fedeli, che si erano imbarcati, di stare in devozione vedendo la reliquia, pur trovandosi a poppa e a prua. il coro attraverso il Lago Il piroscafo lasoiò le acque di Como alle 12,30 -precise, con ben 700 passeggeri, numero notevole, ma che non poteva gravare sul tonnellaggio del Lecco, già provato per simdili trasporti. 11 viaggio fino a Lecco fu feliaissimo; la reliquia fu prelevata dal Duomo, presa in consegna dal vescovo comasco e portata sul piroscafo con una lunga festosa processione, che sfilò per quasi tre auarti d'ora per le vie cittadine. Sotto un grande baldacchino d'oro, mons. Pagani, che teneva la reliquia, sali il pontile e la depose nell'altare. La folla del piroscafo si prosternò in ginocchio ed il Corpo musicale « Casa Divina Provvidenza », diretto dal maestro don Venezia, intonò le note dell'Inno a San Luigi: » O Luigi, vago giglio di candore immacolato >. I settecento fedeli facevano il coro, che aveva una strana e delicata suggestione, innalzandosi sullo specchio delle acque, fra il luccicare dei ceri, sulla piccola nave vibran¬ te di fede. Poi il piroscafo si rimise nuova mente in moto, salutato dalla folla di Lecco, assiepata e orante sulla banchina. Dall'altare galleggiante giunsero a riva le voci dei cantari per un lungo tratto, fino a quando il piroscafo, abbordando 1 monti, non fu presso la svolta del gran ramo d'acqua, che si allarga verso Bellagio e si ricongiunge con Je sponde comasche. Tutti i paesi delle due Riviere avrebbero voluto manifestare il Imo omaggio al Santo, ma non fu possìbile accontentare che i paesini del Centro-Lago, anche per abbreviare il percorso. Cosi, man mano che il piroscafo costeggiava Bellagio, Oadenabbio, Argenio, le Isole 'Comachine, esso doveva rallentare: e i fedeli, chegi erano'adunati nei vari pontili e lungo le banchine con i ceri accesi, e i sacerdoti parati come in chiesa, si inginoccbiavaino, pregavano, univano le voci a quelle del piroscafo cantando l'inno di San Luigi. Le campane delle chiese suonavano a festa ed in qualche luogo anche il rombo dei mortaretti contribuiva ad accrescere la- solennità. La falla avvertita dal Capitano v.>; Senonché, nei pressi di Argenio, il capitano del piroscafo, Romolo Castelli,, avvertì l'accidente che più tardi doveva causare la sciagura. Una falla- si era aperta nella stiva e l'acqua era già penetrata. La falla non era tuttavia così larga da minacciare mn pericolo imminente; comunque, il capitano non ritenne opportuno dare l'allarme, preoccupato anche delle conseguenze che si potevano temere con una folla cosi stipata a bordo. H piroscafo proseguì normalmente: Como era vicina e l'arrivo doveva avvenire entro una mezz'ora. In un tempo cosi breve l'acqua — secondo i calcoli del capitano — non poteva entrare in tale volume da minacciare il piroscafo. Tuttavia le macchine furono accelerate. La folla, ignara, continuava a salmodiare ed a cantare. A Como, l'attracco avvenne, secondo il programma, al .pontile di San Giorgio, nel fondo, a destra di piazza Cavour. Si era scelto questo luogo di sbarco, anziché quello dell'Imbarcadero centrale, per poter ordinare meglio nello spazio la processione, che Un dalle 17 si annunziava imponente. Infatti già da quell'ora la piazza brulicava in attesa del piroscafo, e quando, un'ora e mezza dopo, questo fu avvistato, uri colpo di cannone ne annunziò l'arrivo imminente. L'esplosione del panico Imbruniva, il Lago eia serpeggiato di ombre: e la folla comasca non vide distintamente il piroscafo che molto dopo, quando era già nelle vicinanze dell'attracco. E fu allora che, dalla gente riversata suHa piazza, si alzò un mormorio di sorpresa che non ap parve dapprima giustificato. La folla più vicina, quella sulia ibanchaia, aveva notato la strana positura del piroscafo che avan- zava con la prua alta sulle-acque in maniera, del tutto anormale. Quando poi da terra si fecero scorrere i pontili, perché raggiungessero la tolda, diai più vicini al Lago partirono altissimo grida. Nell'arrestrsi il piroscafo si elevò ancor più, con uno sciabordio pauroso lungo i fianchi, con delle spumate alte lungo la poppa che affondava Le grida si propagarono in un baleno; dalla terra si videro alzarsi braccio, fazzoletti, cappelli come in una disperata invocazione verso i passeggeri del Lecco, fra i quali il panico scoppiò subito in modo impressionante e pauroso. I fedeli, precipitandosi a prua si urtavano, si spingevano in mi fragoroso subbuglio verso i due pontili che non era stato possibile agganciare completamente. Ma tutti, ad ogni costo, volevano discendere, invasi come erano dal terrore di un pelliccio che ancora ignoravano, ma che avevano intuito. Si accavallarono tumultuando sulle strette passerelle, con sforzi disperati. La drammatica scena ; Si calcola che ottanta persone siano cadute in acquai altri si"videro abbrancarsi alle sbarre, altri si gettarono volontariamente nel Lago, per toccare a nuoto la banchina distante pochi metri. Tutte le imbarcazioni vicine furono subito utilizzate, sia per assicucare lo sfollamento del Lecco, sia per salvare quanti erano caduti in acQua ed erano in pericolo di affogare. Per quasi mezz'ora durò il drammatico spettacolo. Quattro persone ferite dalla furiosa ressa, furono trasportate all'ospedale. Altre furono soccorse ricoverandole in qualche locale della piazza Una signora, certa Maria Poggi vedova Radice, di Como, tratta dalle acque, spirava un'ora dopo all'ospedale, per asfissia. 11 vescovo fu visto ad un oerto momento sovrastare la folla terrorizzata, innalzandosi sulla torretta di comando e pregare Dio e invocare la calma. La reliquia, tenuta sempre dal vescovo durante tutto il tumulto, fu scesa a terra e poco dopo portata al Duomo, con una processione anche più commovente e devota dopo quanto era avvenuto Si teme che vi siano altre vittime; non tutti i passeggeri intatti poterono essere identificati, e non si sa quanti caddero in acqua o se essendo caduti riuscirono tutti a salvarsi. La profondità presso la banchina è di appena quattro o cinque metri; quindi non molto pericolosa. Tuttavia si sono fatti subito scandagli, che però non ebbero risultato; da ciò la speranza che non vi siano annegati. Ma, ripetiamo, su questo non vi è ; certezza Tre ore dopo il piroscafo affondava «masi mteramonte. La stiva si era riempita ' d'acqua, provocando la catastrofe. E stata aperta un'inchiesta. I dirigenti della Società Lariana accorsero subito sul posto. La città è costernata.

Persone citate: Argenio, Maria Poggi, Radice, Romolo Castelli