Gli ex-proprietari e le cameriere del "Gran Cairo"

Gli ex-proprietari e le cameriere del "Gran Cairo" Le testimonianze al processo per l'assassinio della "Rinin,, Gli ex-proprietari e le cameriere del "Gran Cairo" I giurati xiellcl famosa camera IN'. 8 All'Inizio dell'udienza, il Proc Gen. p?o duce 39 renservitl avuti dal lacchino d'al-« bergo Matteo Biesta nei cuoi 33 unni li servizio. U Biesta ha :rinito le principali stazioni climatici)* e fu in grandi alberghi di Roma, di Londra e di Parigi. 11 Presidente legge alcuni di tali certificati che sono realmente lusinghieri pel Bipsih e fanno anche piacere... al Procuratore Generale. Comincia la sfilata del testi con Peila Domenica già cameriera al Gran Cairn. La sera del delitto, verso le 20. vide la Barbero coricata sul )etto perchè indisposta e non la vide uscire. Al mattino il Biesta le raccontò che nella stanza ri. 8 dormiva il Cattaneo con un suo amico perche sua moglie non c'era Fu molto meravigliata di ciò. 1 due dormirono Bino a mezzogiorno. La cameriera riassettò la stanza non riscontrando — dice -- nulla di anormale. — Lei andò parecchie volte a bussare alia camera n. 8. — Sì, perchè d occorreva la stanza, ma 1 due non risposero neppure. La stanza aveva ! finestre chiuse colle imposte. La teste ripete che si meravigliò mono dell'assenza della Rinin, perchè la 6era precedente questa le aveva detto che stava tanto male, il materasso recava .traccie di sangue, ma non vi feoe caso perché non le ritenne recenti. Presidente-: —. "erche avevate paura ad entrare nella stanza n. 8? — Per il racconto di crueu che era avvenuto e che abbiamo Ietto sui giornali. — Che uomo è U Biesta? .— Un brav'uoroo. che lavorava molte. ■— Era matto? • ' •— Ah. no no. Eira un brav'uomo. — Diceva delle bugie? — No'no. E"-una persona per bene. Un giurato: — Furono trovati nella sfamta dei rimasugli di segatura? — No. Csmeriare poca loquace P, G.: — Noi sappiamo che le cameriere bxumo parlato molto poco... Presidente: — Poco. poco. C'era un'aria di terrore in quell'albergo I Cattaneo vuoi muovere qualche contestazione e dice: — Le cameriere sono entrate in camera per farci alzare. Si ricorda beine... — Nossignore. Non siamo entrate. E non U abbiamo visti uscire. — La stanza quando fu imbiancata e ri tappezzata ? — Qualche mese dopo H fe/tto. Marianna Dogliani è un'altra cameriera del Grati Cairo. Vide i due coniugi la sera verso le 20 coricati sul letto. Cattaneo ordinò nn tandwtc e disse che .non sarebbero usciti perchè erano entrambi indisposti. Anche questa teste nei primi interrogatori d'istruttoria fu molto reticente Alle 21,30 rivide In stanza la Rinin che ordinò da bere, ma non scorse più il Cattolico. Non la vide uscii* dall'albergo. AH'indomani ritrovò la stanza a posto e non si meravigliò delle macchie sui materassi perchè pare che fossero... dotazione di vecchia data. 11 Presidente ricorda che questa leste fu reticente in modo Indubbio nei tirimi interrogatori e solo più tardi cominciò ad ammettere Qualche circostanza. Anche la teste si recò due volte a bussare alla stanza perchè Cattaneo e l'amico si alzassero. Ma non entrò. Cattaneo ripiglia uno di quei giuochi di contestazioni a fondo perduto che sono la disperazione dei suoi avvocati. Ma la teste lo smentisce in pieno. Rinaldi Carlo è il tiglio dell'ex-propri etarlo del Gran Cairo. I Cattaneo pagavano a giornata. Presidente. ■■- Perché "il -ha: por _li«Araiatì T r- Perchè orano clienti indesiderabili. Presidente: — Lei parlò col facchino? — Si. mi fece sempre una confusione di particolari. Insomma, il Biesta gli avrebbe parlato di irò giovanotti che erano stati nella camera n. 8 ricevendo L. 8 di .mancia. — Conosceva 11 Biesta? Ha notato qualche cosa di anormale in lui? — Era un tipo eccentrico. — Era pazzo? •—No. noi — Perchè era eccentrico* — Perchè era allegro (rumorosa ilarità). — Mi dica dei fatti di eccentricità. 11 teste non può dire nulla. Soltanto narra che lasciò entrare in camera il Berlini senza prenderne nota sul registro. Ma questa non è una eccentricità. Proc. Gen. : — Quando hanno rimesso l'albergo?. "\ — NeT* luglio scorso. — Le sedie della birreria dove le mettevano la notte? Sulla scala? — Nell'andito. La scala rimaneva libera. Rinaldi Francesco è l'ex-propiiei.-irlo del Gran Cairo. Quando Cattaneo si pi' -ntò gli disse che proveniva da Genova e taceva l'industriale. Aveva pochissimo bagagli-.' Lo aIveva licenziato coslcohè avrebbe dovuto lasciare l'albergo il l.o ottobre. Tra padre a figlio ■t* — E le sedie dei-la birreria dove le metteva te notte? — Tutte BuUa scala, cosicché non si poteva passare. Proc. Gen.; — Atto a verbale! Cosi si vedrà la discordanza tra padre e Oglio. Parte civile: — 11 teste fu già arrestato. N Avv. Oberi: — Ma fu prosciolto. Presidente- — La porta di questa scala era sempre chiusa? — Normalmente si, ma una mattina la trovai aperta. Il teste narra che 11 Biesta gli era stato ■accomandato fonie un brav'uomo e tenne sempre buona condotta. — Ere matto? — Era un uomo di carattere allegro. Avv. Obert: — Nessuno sostiene che siainatto. — Quando fu ripulita la stanza N. 8? — Tre o quattro settimane dopo,- perchè doveva pigliarvi alloggio un funzionario delia Polizia scientifica, e desideravo offrirgli una stanza in ordine. — E il funzionalo venne? — No, perchè non ci accordammo sul prezzo. Coa Michele, di Fàvria, conosce da molti anni il Biesta, perchè è un suo compaesano. Narra che costui andava a trovare sua madre ogni due o tre mesi, anche quando si trovava molto lontano per ragioni di lavoro. Biesta andò per Natale al paese e allora a a à a a to e a è i l i a i . a il teste lo interrogò sul fattaccio. Biesta si dimostrò preoccupato dei'frequenti richiami in Questura o dui giudice, e allora il teste lo con. sigliò a dire la verità, tutta intera, Biesin rispondeva: • Credi che sia facile parlare a Torino? Io sono portiere di notte e può venire qualcuno a darmi una pugnalata ». L'osie poeta n teste, che fa l'oste, ma anche sa pne<»la, prosegue : — lo allora gli ricordai i versi del poeta: ■ Triste chi mal oprando... » {Ilarità, 11 teste si dimostra stupito del... successo della sua declamazione, e domanda: - — Perchè si ride? Io citai l versi per indiare il Biesta a dire quanto sapeva... La poesia è incitati-Ice nobile... E il teste ripete a gran voce 1 versi prediletti In sostanza si arriva a capire, versi a parte, che Biesta si mostrava molto preoccupato. — E' un 11po coraggioso 11 Biesta? — Il contrario. Era un buontempone Canta«*a, diceva barzellette! —: E quando tornò al paese era allegro? — No. Cambiò caràttere. Non è 6tato nifi lui n teste, parlando sempre del fattaccio col Biesta, senti questì dirgli con aria sconsolata: • Lasciami stare. Sono stato uno dei primi testimoni in quel fattaccio! ». — E la famiglia era sana, normale? — La madre è morta a 82 anni, n padre mori vecchio anche lui. Ptes.: — Faceva delle stranezze? T«6te : — Quando era un po' -bevuto, cantava, e cantava tunto bene che tutti venivano a sentirlo Per me che sono proprietario di una bettola è conveniente quando si trova tonto gente che si ferme. Così erano buone le serate, nelle quali il Biesta veniva [ilarità) Aw Obertc — Era un 'uccello di richiamo.., 'Reste: — SI, e diceva a*irhe dei monologhi e faceva volentieri dell" burle. Pres. : — Ma non si può affermare che fosse «materia»? {ilarità). li teste-oste ricorda i bei tempi passati insieme al Biesta e nei suo caratteristico dialetto canavesano dice: — Ah, che belle serate erano, quando egli veniva nella mia bettola l Arrivata tanta gen. te, incuriosite, per sentire i suoi scherzi ed i suoi monologhi, si faceva una grande tavolata, tutti bevevano e gii affari andavano a meravigliai [ilarità). Uno schiaffo faofl orarlo E' chiamato il teste Conte Darwin che appartiene 'all'Ufficio recapito Espressi e Telegrammi situato nel coitile del Gran Cairo. Conosceva di vista i coniugi Cattaneo. Ricorda con precisione che la notte dal 80 settembre al l.o ottobre si trovava con un fattorino degli espressi nei cortile dell'albergo. Erano circa le due e stavano, seduti chiacchierando. A loro s'era unita una ragazza che doveva partire... Notò che il Biesta, contrariamente al solito, s'affacciò alla finestra, accese la luce elettrica del cortile e avendovi vi6to 1 tre, venne giù per man. darli via. Siccome ciò non èra mai avve rutto — aggiunge il teste — anzi si era soliti prendere il fresco tutte le notti all'aperto, io m'irritai. Biesta mi rispose male ed io gli tirai un ceffone. — E lui reagì? ■—..No, e ciò mi meravigliò.. Andò ad apri re.H portone, e poiché lo trovò: chiuso, se ne laménto. Il portone fu aperto - dal- Biesta e rimase aperto sino a giorno. — Biesta disse che si tratta d'un'altra volta. Ma lei può precisare? — Sono sicuro, in base a documenti d'uf flcio circa il mio servizio quella notte. Pres. : — E subito dopo aver guardato nel cortile, spense la luce? Teste: — Sì, la spense immediatamente. Avv. Rattone: — Si tratta di particolari che non hanno alcun rilievo. Pres.. — Si tratta di indizi preziosi. Ac cade stesso nei delitti che il caso fortuito disturbi i delinquenti e fornisca alla giustizia le tracce. Qualcosa di analogo si ebbe nel delitto Balocco. L'intervento della porti naia censenti di raccogliere le prove. E no tino i giurati che in quel processo no» c'era teste alcuno. 11 teste, molto importante per l'Accusa, è licenziato. , Zia Ro6a deve riferire su un episodio... de! commercio. Un giorno vide il Cattaneo e il Bertini discutere con certo Renzo Rinaldi, Il quale aveva dato il giorno prima uno schiaffo alla Rinin. In quell'occasione il Cutaneo redarguì il percuotitore. Motivo dello schiaffo fu che la Rinin gli aveva venduto una cartina di cocaina adulterata. La discussione fini in una reciproca distribuzione di 6chiaflì. Il Rinaldi si trovò alle prese con Cattaneo e col Bertini, i quali però le presero e se ne andarono sanguinando dal naso. Bertini: — Io pel Rinaldi basto da solol — Non sembra, perchè Rinaldi vi ha mes si a posto entrambi. — Fu una fesseria. — Si, ma' dimostra in quali brutte cose vi mischiavate. Della teste si avrà forse bisogno nel po eriggio e il cancelliere, ea< 1 de ove ella sarà reperibile. Teste- — Io abito in via I.eynl num. 3. Vittonaito: - Ma alla testo capita qualche volta di trovarsi a casa? (flarffd). Teste: — Di giorno qualche volta. Provino a mandarmi un biglietto. Una voce: — Un biglietto profumato? La sarta-recalcitrante L'udienza pomeridiana s'inizia colla deposizione d'una giovane che si dichiara di professione sarta, certa Quarello Anna, la quale alloggiando all'albergo Gran Cairo conobbe i coniugi Cattaneo. Capi che la moglie vive ssmertggio e il cancelliere, cav. Vittonatto, chle-va col sudore, diciamo cosi, della sua fronte e che 1 manto viveva col sudore di lei. Vi- V,nDtai!aH1rVmn C0? ^'««chimosl alla faccia, ina la donna spiegò che si ffat- M^iVoiSSSf -TIU?aÌV oPPure d,i scher-ttltt? ff^ig: ma»° Rlni^ era tava di zi affezionatissima al Cattaneo ed era cohtèn-Jain?IlaD^,^ai1r.d0nPTV? uPrlare l£ THU-^i1^?,'J:aitane0, 11 qualc h asPettava P«r ^ E' un curioso tipo di teste. Non vuol al- zare la. voce e non vuole neppure sedere. La sarto spiega con tono molto seccato che è dal mattino alle ore 9 che è in questura a disposizione della giustiziai Il Presidente inlorina che la signorina è una teste recalcitrante, epperciò- l'ha fatta tradurre alle Assise a mezzo della forza- pubblica. La teste suo malgrado spiega: — Io non avevo nessuna volontà di fare la testimone... In sostanza questa sarta del Gran Cairo narra che la Barbero era una buona donni, vittima del marito. — Mu sono -falsità I — urla il Cattaneo. — La teste e una falsarla 1 Il Presidente commenta: — Lasciò che 11 Cattaneo si sfoghi, cosi i giurati al faranno un'idea del suo temperamento I Cattaneo, con fare drammatico: — Sento la coscienza che agisce I... Presidente: — Silleruntio 60 testimoni e nessuno, o Cattaneo, vi piacerà. t'nitanco {ironico}: — Sono tutti coscienti come Sua Eccellenza. Chiedo soltanto che l testi dicano la verità anche se c'è del marcio. Teste -. — lo la dico. Ho giurato di dirla. Cattaneo: — Ma che giuramenti, signora sarta anche leil... Sarta?l {si ride). CaMtta Francesco nel suo interrogatorio di istruttoria ha detto che Cattaneo' viveva alle spulle di una sua amante, certa Adelina, prima che si sposasse colla Barbero. All'udienza dice che., sono possati quattro anni, e non ricorda. Il Casetta è meseo subito in libertà. Anche lui è un teste suo malgrado, n Presidente lo ha fatto venire a deporre a mezzo dei carabinieri. Un sopralnoga al « flran Cairo » Sono le ore 15,*U e il Presidente decide di trasportare l'udienza all'Albergo Gran Cairo per un sopraluogo Quindi si ta partenza a gruppetti, con appuutanieuto nella Galleria Natta vicino al Gran Oiro. — Però i signori imputali - avverte eon voce stentorea il cancelliere cav. Vittonatto non parteciperanno al sopraluogo Naturalmente, se 6ono innocenti... Alle 16 la Corte ha ertettuato 11 sopraluogo all'albergo « Gran Cairo », in via Roma, dove fu consumato il delitto. Tutte le diverse entrate all albergo erano vigilate da carabi nieri, che avevano fatto sgombrare i cortiletti sui quali guardano le finestre dell'albergo. All'accesso hanno partecipato il Presidente, comm. Bobba, il P. G., comm. Aroca. il cancelliere Vittonatto, i giurati ed l patroni di Difesa e di Parte civile. Gli imputati non furono portati, né furono chiamati i principali testimoni. Dei testi ha parteci-. nato al sopraluogo solo il maresciallo Bertolotti, il quale, come è noto, durante il corso delle indagini ebbe a sondare ugni più intimo recesso del locale, conquistando cosi una perfetta conoscenza del luogo. Per quanto il sopraluogo non fosse stato annunciato, tuttavia le disposizioni di polizia prese per vigilare le entrate dell'albergo hanno suscitato un vasto movimento di curiosità nel pubblico che transitava per via Roma: nella strada, tinche la Corte non ha lasciato il locale, ha sostato una notevole folla. Alle finestre dèi caseggiati attigui e prospicienti a quello dell'albergo Gran Cairo erano affacciate molte persone che assistevano con curiosità all'insolito movimento. Nell'albergo poi ogni attività era stata sospesa ed il personale aveva per cosi dire sgombrato il campo affinchè nessun intralcio derivasse al sopraluogo dei magistrati e dei giudici popolari. . . i-i piccola folla dèi magistrati e dei giurati si è raccolta nel cortlìeTOrcuì si accede' dall'ingresso principale di via Roma: II- Pre sidenle ha indicato al giurati le diverse en trote dell'albergo, facendo osservare queha per cui il Cattaneo ed il Bertini, col terzo sconosciuto, avrebbero fatto irruzione per raggiungere la famosa camera N. 8, la notte del delitto. E' una scalettina angusta e buia, che parte dal lato del cortiletto dove è di sposta durante l'estate il piccolo dehors Vecchia via Roma Per questa scaletta, attraverso un dedalo di corridoi e di scalette interne, magistrati e giurati hanno raggiunto 11 secondo piano, dove, in fondo ad un corridoio, è situata la famosa camera N. 8. Questa camera, piccola e rettangolare, ha una finestra sola, che guarda su via Roma. L'entrata è costituita da una porticina a due 'battenti, che ha i vetri smerigliati. La camera — dopo la ricognizione fatta nel gennaio scorso dal giudice istruttore — era stata chiusa ed all'ingresso erano stati posti i sigilli. Constatata la esistenza e la regolarità dei suggelli, •il Presidente li ha fatti rimuovere ed i giù- za tJSDVWS^ tLS&rEi&F* lì camera come sì sa ?enne tolte rtn» lire dal hroMtótarto dlraibarSo SSl/LT SS^d^?™mò*F me senta Sfatii ^in umane uopo u aeiitio, e pie.enta iniat.i unaspetto migliore dell'attigua camera N. 3, la cui tappezzeria non venne invece rinnovata. Sulla scoria della narrazione del facchino Biesta e delle altre emergenze d'Istruttoria, vengono ricostruiti con ordine e cronologicamente tutti gli atti compiuti dal Cattaneo e compagni. Nell'angolo a sinistra dei:a finestra è situato ancora l'armadio a specchi,dietro il quale il Biesta fu cacciato con vio- lenza dall'assassino, mentre questi, con i■ suoi compagni, compiva la sinistra operazio-1 ne dell'linpaochettamento • del poveri resti 'della vittima Avvocati e giurati chiedono chiarimenti sulla disposizione dei mobili e sui rilievi fatti durante le indagini, chiarimenti che vengono forniti dal Presidente e dal maresciallo Bertolotti. La Corte passa quindi ad esaminare la disposizione dei locali attigui, che vennero attiavel-sati dagU assassini; e dai quali il Biesta potè osservare i movimenti di costoro. nonché il lieu d'aisance, situato all'ini- ballatoi atteav^ó Sii gli assassini i j rono con f lb^TOabS'l^eK» "SS ed i giurati hanno visitato atìcora la carne ra N. IH. occupata dal Cattaneo Ano a tre i giorni avanti il delitto, e che egli asciò pe? ! stabilirsi in quella N. 8. evidentemente Più bocco del corridoio, e dove 'in quella nòtteil Cattaneo ed i suoi amici ferero scomparre molte traecle'del loro delitto. Ripercorsaquindi la complicata serie di corridoi e di 1 adatta per il suo sinistro piaho'Poco "dòpo 'le 17 la Corte ha lascia^ ralbèrgo t>VudW 1 za è stata rinviata a stamane nell'afa del 1 la Giustizia 1 ' ERCOLE MOCCI.