Il Re e il Governo al Parlamento inglese

Il Re e il Governo al Parlamento inglese Il Re e il Governo al Parlamento inglese Preannuncio di emendamenti alle leggi sulle vertenze industriali ■■ La Cina: forze per la protezione dei sudditi, desiderio di soluzione pacifica. (Servizio speciale della « Stampa ») Londra, 8, notte. Una tagliente tramontana soffiava oggi sul corteo reale ebe tra siepi di lolla fedele si avviava da Buckingtiami Palace ai palazzo di Weewninsier per la riapertura del parlamento, ma neli'aula dei Pari — tra le piume ed I pennacciu delia tradizione — regnava la placida serenità consueta allorché Re • Giorgio, fiancheggiato dalla Regina e dal Principe di Gailies ed attorniato dai ministri e dai leaders dell'opposizione in piena fratellanza, si levò a pronunciare il discorso inaugurale della nrova sessione. Fu un discorso ispirato ancora una volta al sagace principio baldwiiUano delia « lianquUlwà », un discorso semplice e breve, Un solo brano vi riveste un certo rilievo. Fsso è dedicato alla Cina. Il rimanente ha una andatura di routine. 11 Re è lieto di ri6conirare alcuni incoraggianti indizi di miglioramento nel campo dell'industria e del commercio. Sua Maestà esorta ferviaatneute tutti coloro che nell'industria e nel commercio stanno ingaggiati, a fare il possibile perchè nuovi conflitti industriali non abbiano ad arrestare quell'incremento che ora si può ragionevolmente attendere dal volume della mano d'opera al lavoro. Dopo di che, il discorso del Trono accenna in poche parole alla nuova legislazione sul tradunionismo che il gabinetto si propone di introdurre usar do tutta la cautela conciliativa nonostante i bollori anti-sindacali dei suoi più focosi seguaci. « Attraverso recenti avvenimenti — dice il discoiso — si è manifestata l'importanza di definire e di emendare le legai che concernono le vertenze industriali. Proposte a tal uopo, verranno presentale al Parlamento ». Da ultimo, il discorso si occupa di intendimenti legislativi di minor conto, intesi ad accontentar^ un po' tutti quanti senza cambiare qus6i niente, e da tutta questa-meccanica interna — che è incapace di reazioni immediate sulla situazione politica — possiamo per il momento prescindere, ignorando anche gli echi iniziali che essa sta risvegliando nel dibattito sull'indirizzo di risposta alla Corona. «Cagione di gravi ansietà> Soffermiamoci piuttosto su quella parte del discorso che si riferisce alla politica estera, e specialmente alla Cina. I due primi periodi del documento 6ono dedicati indirettamente alia Germania > La Lega delle Nazioni — attesta 11 Re, dopo avere constatato, come sempre, che le 6ue relazioni colile 'Potenze straniere rimangono amichevoli — è stata rafforzata, ed un nuovo passo verso la restaurazione della normalità nel rapporti internazionali europei si è compiuto per il tramite della entrata della Germania nella Lega e coli'assegnazione ad essa di un seggio permanente nel Consiglio. In proseguimento di siffatta politica risultava possibile, alla fine del mese scorso, di mettere termine al sistema del controllo militare in Germania creato dal trattato di Versailles, e di affidare alla Lega tutte le questioni attinenti alle clausole militari del trattato medesimo ». A questo punto Incontriamo 11 brano più importante del discorso del Trono. Dichiara II Re: « La continuazione della guerra civile in Cina, nonché dell'agitazione antistraniera e particolarmente antibritannica che l'accompagna, mi è stata cagione di gravi ansietà. In conseguenza di guanto avviene ad Hankow ed in altri luoghi, il mio Governo ha creduto necessario inviare nell'Estremo Oriente una forza bastevole per proteggervi le vite dei miei sudditi britannici e indiani contro 'la' violenza delle folle sobillate e contro gli attacchi armati. Ma io desidero profondamente una soluzione pacifica delle difficoltà che sono sorte, e il mio Governo ha fatto presentare alle autorità cinesi proposte di tal genere che dovrebbero convincere la pubblica opinione in Cina e nel mondo che il popolo britannico desidera rimuovere tutti gli autenticUmolivi di lagnanze e rinnovare i trattati sopra basi economiche, nonché porre le nostre future relazioni col popolo cinese sopra un piede di amicizia e di buon volere. Il mio Governo manterrà la nostra tradizione politica di non ingerenza negli affari interni della Cina ». L'attacco di MaoDonald Come nel discorso della Corona, la questione cinese ha avuto larga eco nelle prime battute del dibattito apertosi nel pomeriggio sull'todirizzo di risposta. Un deputato ministeriale, assecondando la mozione per l'indirizzo di risposta, affermò che il Governo ha assunto in Cina l'unica direttiva sensata, ossia quella della rigida neutralità (applausi ministeriali e sorrisi ironici dal settore laburista). « Io spero — ha soggiunto il deputato — che le nostre forze difensive tornino in patria senza colpo ferire. Esse non sono destinate ad alcuna aggressione. Una forza di 20.000 uomini sarebbe poco utile per una guerra aggressiva in un paese di quattrocento milioni di abitanti (applausi ministeriali) ». HI primo oratore dell'opposizione è stato Mac Donald. Il leader laburista ha dipinto a foschi colori il problema cinese, aggiungendo che quando l'Inghilterra inviò truppe in Cina per. funzionarvi da gendarmi, venne creata una situazione nuova. La reazione non poteva maneare. Se queste truppe venissero sbarcate ' a Shangai, quali garanzie esisterebbero nel senso che le loro operazion' fossero di pura polizia T L'invio dei rinforzi inglesi non ha diminuito il rischio che corrono i residenti britannici a Shangai, ma lo ha accresciuto. Il Governo sta scherzando col fuoco. Importante ora è di fare tutto il possibile per la riapertura dei negoziati. Una volta che venissero sottoscritti gli ac cordi» pelativi ad Hankow, la sicurezza degli inglesi a Shangai sarebbe garantita automaticamente. Ma l'Inghilterra deve anzitutto assicurare il Governo di Canton che 6e i negoziati si riapriranno e si piunprerà in porto, le truppe ora in viaggio alla volta della Cina saranno richiamate Da ultimo, Mac Donald spllevò la questione dei rapporti colla Russia. Secondo lui, il fermento cinese non deriva dalla propaganda moscovita, e co- ! munque — rompendo le relazioni con Mosca — l'Inghilterra peggiorerebbe alquanto Ile sue difficoltà. La risposta di Baldwln Al leader dell'apposizione ufficiale ha replicato il Primo Ministro. Egli ha annunciato anzitutto che un dibattito speciale sulla Cina è stato fissato per giovedì prossimo. Chamberlain allora fornirà maggiori chiarimenti. Per adesso, Baldwin crede utile di avvertire Mac Donald che non esistono discrepanze fra l'attitudine del Foreign Office e quella del ministero della Guerra nei riguardi della Cina. Il Gabinetto è perfettamente unito. Mac Donald ha parlato del pericoli che sorgono allorché 1 soldati si trasformano in gendarmi. . ■ Vorrei poter mandare in Cina la polizia metropolitana di Londra I — esclama il Primo Ministro. — Ma quando le operazioni di polizia devono svolgersi in un paese straniero e su larga scala nop esiste alcun strumento alQ'infuorl dei soldati o dèi marinai. Del resto, nessuna polizia del mondo avrebbe sapulo manifestare il tatto, il coraggio e la tolleranza che i marinai inglesi mostrarono a Hankow (vivissimi applausi). Una delle difficoltà della situazione è che si trovano all'opera degli elementi i quali desiderano spingere l'Inghilterra a battersi, e desiderano uno spargimento di sangue. Oggi in Cina si intrawedono degli indizi che ricordano quelli che precedettero la rivolta dei boxers. Il pericolo non deriva soltanto dallo scatenarsi della folla cinese a Shangai. Se 6i tratta soltanto della folla, le ordinarie forze internazionali .li Shangai basterebbero alla bisogna. Purtroppo, esiste ]a terribile possibilità - delincatasi già a Hankow — che si incominci a spargere del sangue. Truppe cinesi combatterebbero insieme colla folla, e darebbero Iuoko a massacri di bianchi. Ora, si può evacuare la piccola popolazione straniera di una città come Hankow, ma ciò non si può a Shangai. Vi sono troppi bianchi in questa ultima città. Ogni paese estero sa benissimo che l'evaovazione nei riguardi di Shangai è fuori questione. Bisogna pensare alla protezione. «La Cina si trova in condiziona di guerra Civile. Bisogna pensare a questa circostanza quando si fa balenare l'idea che delle assicurazioni bastano a garantire la completa sicurezza dei residenti. Le assicurazioni possono essere offerte anche in buona fede; ma Uno a che non. sia-ben chiaro che nelle vicipanr.ti di Shangai eia svanita là lotta fra le fazioni rivali nella guerra civile, non 6,i può dire che 6ia trascorso il rischio per i residenti europei e giapponesi a Shangai. Una delle difficoltà riscontrate a Hankow fu che l'esercito nazionalista mancò sia del potere sia della volontà di tenere a posto la folla scatenata. L'Inghilterra ha dovuto organizzare un corpo d'esprcito ca.pace di controllare le forze che potrebbero scatenarsi in una città della grandezza di Shangai qualora sorgesse una disgraziata combinazione di circostanze. Chiunque contemplasse una guerra colla Cina dovrebbe inviare colà forze assai maggiori di quelle speditevi dall'Inghilterra. Noi abbiamo colà le forze che i nostri consulenti hanno giudicato necessarie per difendere i nostri connazionali della concessione internazionale aualora da parte della folla e delle truppe vincitrici o sconfitte venisse fatto un vero tentativo per catturare la concessione e per assassinarne gli abitanti. Le forze da noi mandate in Cina hanno appunto l'incarico di proteggervi la vita dei nostri connazionali ». Nessun accordo con Chen circa le frappe Qui il Primo Ministro legge una deliberazione approvata ieri in seno al gabinetto. Essa dice: « La politica generale del Governo dovrà fondarsi sulla considerazione seguente: Le nostre truppe sono inviate nell'Estremo Oriente per salvaguardarvi la vita degli inglesi in Cina, e particolarmente a Shangai. Questa è la sola politica del Governo inglese. La questione del tempo e del modo con cui le truppe dovranno essere sbarcate a Shangai dipenderà naturalmente dalla situazione locale e dai consigli che il Governo riceverà dai suoi rappresentanti sul posto. Se questi ultimi riterranno che la situazione esiga un immedialo sbarco a Shangai, il Governo ordinerà lo sbarco. In caso contrario, la brigata di testa verrà tenuta pronta a Hong-Kong mentre il rimanente delle forze continuerà il viaggio verso il Mare Giallo. Naturalmente, è fuori questione ogni accordo col dottor Chen — o con qualsiasi altro — relativamente' ai movimenti delle truppe che sono state spedite al solo scopo di proleggere la vita degli inglesi »'. Quanto alla situazione ad Hankow, Baldwin ha detto: « Nulla é avvenuto che possa indurci ad alterare la decisione d raggiungere i nostri scopi mediante negoziati. Il signor O'Maiicy in questo momento attende ulteriori comunicazioni che il dottor Chen ha promesso di fargli entro brevissimo tempo. Può darsi che giovedì prossimo il Governo si trovi in grado di illuminare meglio il Parlamento. Tale è la posizione del momento. Si tratta di un compito difficile, giacché in una situazione come quella cinese di oggi dobbiamo mantenere l'equilibrio fra parti in conflitto alle quali noi siamo estranei: parti che sono esclusivamente cinesi, e verso le quali dobbiamo comportarci in guisa che l'una non possa accusarci di aver appoggiato l'altra ». Infine, Baldwin osserva che occorre attendere che la Cina si ri unifichi politicamente : • Ciò che ora accade colà non è affatto nuovo nella sua storia. La disgrazia è che in questo periodo di anarchia cinese l'Inghilterra possegga in Cina cosi vasti interessi commerciali. L'esistenza di tali interessi crea nell'Inghilterra un leale e naturale desiderio che la guerra civile termini al più presto. Il fine non sarebbe certamente raggiunto qualora l'Inghilterra parteggiasse per una fazione o per l'altra. Essa, per tenersi pronta all'avvento di un Governo unico in Cina (un avvento la cui data nessuno può pronosticare), ha creduto utile presentare simultaneamente ai cinesi del nord e a quelli del sud le più generose offerte per farne materia di discussioni immediate. Ned frattempo l'Inghilterra si augura di poter stabilire amichevoli e proficue relazioni con quel grande paese finalmente riuniflcato, relazioni che torneranno utili ad entrambe le nazioni, e che non potranno a meno di esercitare lar ghi influssi su tutta la situazione britannica in Asia e nell'Estremo Oriente » Ivivi applausi). Il dibattito prosegue. P.

Persone citate: Baldwin, Chamberlain, Re ? Giorgio