Cose di Germania tra il nuovo e l'antico

Cose di Germania tra il nuovo e l'antico Cose di Germania tra il nuovo e l'antico BERLINO, febbraio. Guglielmo ha percepita di questi giornila seconda rata di cinque milioni di marchi (oltre ventisette milioni di lire) versatagli dallo Stato prussiano. Sembrerebbe che, accettando l'accordo con la Prussia che lo indennizza in misura tutt'altro che disprezzabile — vedi rata — delle perdute ricchezze, il fuggitivo di Doo.ni dovesse avere definitivamente rinunciato ad ogni rivendicazione del trono. Sembrerebbe... Ma anche la Destra nazionalista, mentre va al potere accettando formalmente la direttive repubblicane contenute nei cinque punti di Marx, dice che non abbandona 1 suoi vecchi principii. Ma anche Marx e i suoi amici del Centro, mentre fanno alleanza coi nazionalisti di cui non si fidano — e lo dicono senza tante reticenze — ritengono di rendere un segnalato servizio alla Repubblica. Qui trompe-t-on ici? Non c'è dunque da gridar la croce, né di prima, nè di seconda, né di terza classe, addosso al decaduto sovrano, se egli continua a firmarsi Kaiser, anzi lmperator Rex, a tenersi un Maresciallo di Corte, a largire patenti di cariche (tutte garantite rigorosamente onorarie) e di decorazioni. Anche la sua consorte ha preso gusto al giochetto, e pur essa, che sposò il vedovo sovrano già trasformato ih genlilhomme campagnard dei Paesi Bassi e con tanto di barba, ama intitolarsi retroattivamente: Kaiserin Hennine. E lasciatemi divertire, come dice il Poeta. La Kaiserina in partibus infldelium sembra una donna assai attiva e intraprendente. Ne sa qualche cosa — se è vero quel che si racconta — . l'éx-amministratore generale delia Casa Hohenzollern, signor von Berg, autorevolissimo personaggio presso la nobiltà prussiana, il quale, dopo aver condotta in porto con molta abilità l'ingent: liquidazione tra gli Hohenzollern e la Prussia, ne ebbe abbastanza e presentò le dimissioni al suo imperiale signore. Si dice dunque che chi fece perdere la pazienza al fedele servitore degli Hohenzollern fosse ^recisamente la Kaiserin Hermine, che pretendeva, nell'interesse dei propri rampolli (non nati da Guglielmo, ma da prime nozze)', aver sùbito a Doorn certi milioni che il von Berg — amministratora della Casa e non di un solo Hohenzollern — nicchiava a sottrarre ad una spartizione tra vari principi della famiglia. Duindi dimissioni, che il sire canuto di Hohenzollern graziosamente si degnò di accogliere, riservandosi tuttavia di fissare la data nella quale il von Berg (che — si noti — non è un impiegato stipendiato) avrebbe potuto considerarsi effettivamente libero. Intanto gli conferiva la gran croce dell'ordine della sua Casa, che porta scritto a lettere d'oro su smalto azzurro : Vom Fels zum Meer — dalla rupe al mare. Profetico motto ! Gli avi degli Hohenzollern vissero, in un borgo alpestre sul margine della Foresta Nera, e l'ultimo Imperatore finisce la sua vita nella pianura che muore nel mare del Nord. Chiuderà davvero laggiù la sua esistenza? Non la pensa cosi la Kaiserin Hermine, la quale ambirebbe insediarsi solennemente nel palazzo che fu dell'avo di Guglielmo, Guglielmo I, nel cuore di Berlino, sul Viale dei Tigli. Il palazzo del primo Imperatore è rimasto assegnato agli Hohenzollern, che ne verranno in possesso fra due mesi. Intanto si predispongono lavori per ammodernare la vecchia dimora: teirmosifone. camere da bagno... So ne occupa il signor von Kleist, un fedelissimo dell'Imperatore di Doorn, che ha raccolta la successione del troppo rigido von Berg. Hennine, già solita a far la spola tra il marito e i. figli, tea l'Olanda e la Germania, potrebbe venire ad installarsi fra qualche mese, per sentire che aria spira Unter den Linden. e, qualche tempo dopo, qualchedun altro, da Down..» Chissà? »»» Mettiamoci nei panni delle LL. MM. che in quel di Doorn leggono le notizie filtrate' da S. E. il Maresciallo di Corte, conte von Platen, e ricevono le informazioni che amici più o meno disinteressati fanno loro pervenire. Figuriamoci quell'ambiente, quella mentalità anacronistica e megalomane che Guglielmo porta in sé e della quale si circonda come d'una nebbia che gì'impedisce di veder la luce del sole, la l'orma e la misura nella quale le cose appaiono ai nostri occhi di comuni mortali. Si fa presto a esclamare: TI ritorno del Kaiser? Utopia ! follia ! sogno ad occhi aperti ! — La questione non è di sapere se è possibile, ma se c'è abbastanza gente che tale lo crede, che lo spera in segreto (e anche non tanto):.. E allora perchè non ci dovrebbe pensare sul serio il marito di Hermine? Ricordatevi di Harry Domela. Questo geniale burlone bastò che si presentasse quale rampollo della Casa imperiale perchè vedesse ai suoi piedi e nobili e borghesi delle capitali di provincia dove egli si pavoneggiava con una disinvoltura meravigliosa. Gli occhielli delle marsine sbadigliavano di nostalgia all'idea dei variopinti naistrini dei quali avrebbero potuto fregiarsi, in tempi men severi e più leggiadri, in premio d'aver così simpaticamente accolto il giovane Hohenzollern. Egli dileguava sorridente. Le signore avevano il ouore nello zucchero. Un'Americana volle baciargli la mano. E la cronaca, che narra i successi mondani di gite e ricevimenti festosi, tace di quelli che — se è buon cavaliere — avrà mietuti, ma con principesca discrezione di parole, nella vastità profumata delle alcove provinciali. Prinz Harry Domela — come lo hanno, soprannominato facendogli dono di quel titolo di principe ch'egli ha ben meritato — ha raccolto un bel successo di stima, dopo svelata la sua spassosa truffa, presso quegli irriverenti tedeschi che non sentono alcun rimpianto .dell'era guglielmina e delle sue dolcezze.. Una rivista settimanale, fra le più intelligenti che si pubblichino a Berlino, ha aperta una sottoscrizione per attestare in modo tangibile al Prinz Harry (quando uscirà di prigione) le simpatie dei tedeschi più scanzonati verso il grande psicologo che ha preso in girò così saporitamente tante Dersone di riguardo. Ma, ora che l'esperimento è fatto, ora che il libretto è scritto e messo in musica, non dovrebbe essere troppo difficile dare altre rappresentazioni della brillante operetta. Così pensa un lettore della rivista, il quale scrive : voi non dovreste raccogliere fon. di per l'ottimo Domela, ma ner scegliere, ammaestrare e ripartire sistemàticamente sul territorio perniarti co cinquecento nuovi Domela fabbricati in serie. Si ammette qualche variante: per esempio, invece di darsi arie da Hohenzollern, una parte dei nuovi Domela potrà far da Wittelsbach, altri da Zàhringen, e così via. Ars una,

Luoghi citati: Berlino, Germania, Olanda, Paesi Bassi, Prussia