L'incaglio
L'incaglio L'incaglio Berlino, .>29, notte. Era troppo Lello pensare che la crisi potesse essere definitivamente risolta in sei settimane giuste, ed oggi dobbiamo ricrederci. Il sospiro di sollievo che ormai 6i levava da molti Detti è smorzato da una sorpresa: oggi, nella settimana settima, la crisi ha ancora una coda ed è proprio il caso di dire in cauda venenum. Quando l'accordo tra i partiti era ottenuto perfino sul numero dei portafogli assegnati a ciascuno di essi, nuove difficoltà sono sortft.all'ultimo momento; sono stati rimessi in discussione alcuni dei nomi contenuti nella lista ministeriale, che stamane era ormai pubblicata dà tutti i giornali come sicura benché non ancora ufficiale, e che voi già conoscete. L'insurrezione contro Hergt e Graef Il guaio è nato dal singolare sistema adottato dai deputati del gruppo nazionalistavper designare i candidati ai loro quattro portafogli. Per una curiosa contraddizione (che non è la prima e non sarà l'ultima), i deputati del gruppo portarono i metodi del parlamentarismo, tante volte criticato, ad un colmo: adottarono cioè'lo ■scrutinio segreto nella scelta dei quattro ministri. Alla votazione non tenne però dietro automaticamente, come si riteneva, una ratifica puramente' formale da parte del Cancelliere Marx, al quale in teoria spettava la scelta dei propri collaboratori e che — col non tenere rigorosamente ter ma tale sua attribuzione — ha assunto buona parte di responsabilità in questo ultimo atto della tragicommedia. Tanto tra i popolari quanto tra i deputati del centro si manifestò un vivissimo malu more, anzi una vera insurrezione contro la scelta di due nazionalisti fra i più estremisti, cioè il Vice-cancelliere e ministro degli Interni Hergt e soprattutto il mini stro della Giustizia Graef. La ripercussione della presenza di quest'ultimo nel mini stero fece anzi unirà allo stesso mare sciallo Hindenburg, dato l'affronto che Graef aveva fatto al suo predecessore, il primo Presidente della Repubblica, Ebert. Quindi Marx rivolse invito ai nazionalisti nerchè rinunciassero a Graef e spostassero dagli Interni alla Giustizia Hergt, per dare il delicato portafogli degli Interni ad un rappresentante della loro tendenza più moderata, p. es. a von Lindeiner Wildau. L'intervento di Hindenburg A premere in auesto senso sul gruppo nazionalista intervenne con tutta la sua autorità personale lo stesso Hindenburg, il anale convocò il conte Westarp e litri due delegati dei nazionalisti insieme col Cancelliere Marx. Ma i capi nazionalisti non credettero di potere gettare così nei cestino i voti emessi dal gruppo parlamen tare in seduta plenaria. D'altra parte, una nuova convocazione immediata eri impos sibile, giacché non pochi deputati — scrupolosi nell'osservare quel riposo festivo che è già calato più volte come un intermezzo tra un atto e l'sltro di questa interminabile crisi — sono già partiti dalla ca pitale per passare la domenica in fami glia. La riunione plenaria della frazione parlamentare non potrà avere luogo prima di lunedì. Fino a stasera a tarda ora non pare che questo ulteriore indugio di due giorni possa essere risparmiato alla pazienza della nazione, che da sei settimane vede il timone dello Stato nelle mani di un governo dimissionario. Ricominciarro dunque ad aspettare con Tassegnazione. Ai cambiamenti che sono suo judice nella li sta ministeriale precedentemente pubbli cata, va aggiunto quello — dovuto a ragioni personali — del titolare del ministero delle Poste, Stingi, che si è ritirato, e a cui è subentrato un altro rappresentante del medesimo partito popolare bavarese. Schetzel. Wirth negherà la fiducia Sintomo allarmante del profonde turba mento che la combinazione ministeriale suscita nelle file del centro è una pubblica dichiarazione oggi fatta dall'ex-Cancelliere Wirth. Egli, ohe è l'uomo più in vista dell'ala sinistra del gruppo, e che — come è noto — fu l'estensore del manifesto che doveva servire di base a qualsiasi alleanza col centro, ritiene così poco garantita l'os servanza dell'indirizzo politico definitivo in quel documento che la composizione del Ministero lo induce a negargli la fiducia. Ecco un primo voto, di un peso non trascurabile, che manca alla maggioranza del neonato Governo, e che denuncia in esso una incrinatura pericolosa, L. E. L
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