Il nuovo ministero tedesco incagliato prima del varo mette in allarme Parigi

Il nuovo ministero tedesco incagliato prima del varo mette in allarme Parigi Il nuovo ministero tedesco incagliato prima del varo mette in allarme Parigi L'allarme Parigi, 29, notte. Briand ha passato oggi una cattiva giornata. I caricaturisti lo rappresentano già colla fronte ornata di quelle pittoresche appendici che sogliono distinguere i mariti ingannati dalla moglie. La moglie, nel caso suo, sarebbe Stresemann. Il Ministero che sta per uscire dalle sette settimane di trattative svoltesi a Berlino, viene infatti considerato qui come l'antitesi flagrante della fè giurata a Locamo ed a Thoiry. « Ì-Z' il ministero più reazionario che la Germania abbia avuto dal 1918 in qua», dicono in coro i giornali e, auasi non sicuri di aver detto abbastanza, aggiungono che Marx non lo presiede se non di nome, ma che il vero Cancelliere è Hergt, l'uomo più reazionario imperialista e guglielminista del vecchio Reich tornato in sella. Preponderanza nazionalista Il rancore francese si appunta in modo speciale contro i cattolici, che hanno «venduto » la Repubblica tedesca per un con cordato e per la soppressione di quello che restava ancora di leggi laiche, svolgendo cioè un programma che, pur essendo in un certo senso analogo a quello accarezzato in Francia da monsignor Maglione, approda nella realtà delle cose a disarmare l'uno dei"due paesi.per armare l'altro. Ma le apprensioni sono troppo vive per localizzarsi sulla tattica più o meno simpatica di un solo partito. Al di sopra dei partiti tedeschi, la Francia vede l'antica avver saria riprendere in mano i propri destini al punto in cui li aveva lasciati Guglielmo II prima di abdicare. 11 Temps constata: « In assenza di una grande coalizione, comprendente i socialisti, una poliiicu interna repubblicana e una politica estera di riavvicinamento non possono essere efficacemente sostenute In Germania se non da un Governo uscito dai partiti meclii e orientavo verso sinistra. Orbene, il nuovo Gabinetto Marx non è un Ministero uscito dai panili metili, poiché i democratici non vi sono rappresentati, e d'altra parte i cattolici ed i populisti vi oc: cupano una situazione meno importante di quella che avevano nel vecchio Governo. La influenza dei nazionalisti sarà preponderante ormai, non soltanto per i portafogli riservati ai rappresentanti di quel partito, ma anche per la personalità dei ministri di destra. Sotto questo rapporto, il quarto Ministero Marx segna un passo indietro sensibile sul Gabinetto Luther, del 1925, il quale contava tre nazionalisti di una sfumatura abbastanza tenue. Si deve dedurne che Marx ha dovuto passare sotto le esigenze della destra non soltanto per quello che concerne il numero dei portafogli e l'importanza dei Dipartimenti ministeriali da affidarsi ai « deutschmationalen », ma anche per quello che concerne gli uomini Incaricati di parlare e di agire in nome della destra. In altre parole, i nazionalisti impongono a Marx del collaboratori da loro scelti e che offrono tutte le garanzie per l'esecuzione della loro politica ». ' Dne movimenti in senso contrario Il nuovo Ministero non è soltanto l'in dice di un ritorno alla situazione del 1914; Becondo quanto Pettina?; scrive nell'Echo de Paris, è anzi qualche cosa di peggio : * I padroni della Germania nel 1914 erano gente diversa e più moderata. Nelle elezioni del 1912 i nazionalisti erano rimasti soccombenti. Nel Reichstag erano ridotti a 34; la coalizione centro-nazionalista'- era in rotta. Bethmann-Hollweg si vantava di seguire la tradizione liberale. Strana Repubblica quella che sceglie un Ministero più autoritario e più omogoneo di quelli della Monarchia I I nuovi ministri rappresentano anzitutto la Reichswehr indipendente, gli junkers, la burocrazia e la ricchezza industriale. Tanto vale a dire che il parlamentarismo interno e il tentativo di parlamentarismo internazionale di Ginevra non sono ai loro occhi se non un istrumento della rivincita germanica. Una volta che il limone sarà stato spremuto lo butteranno Via senza vergogna, per tentare altra cosa. Non appena il popolo vinto avrà recuperato slancio e vigore, nessuno può dire quello che avverrà. La Germania si evolve verso il nazionalismo alla stessa guisa che il popolo francese si protende verso la demagogia radicale-socialista, ed il fatto che i due movimenti sono di senso contrario contribuisce vieppiù a demolire l'Europa ». E' sostanzialmente il parere del Journal des Débats, dove il Gauvain — che, per non dare troppa soddisfazione ai nemic' della Francia, si sforza di dare prova di sangue freddo, avverte nondimeno: « Con gli Interni, la Giustizia, le Comunicazioni e l'Agricoltura, i nazionalisti saranno padroni dei meccanismi essenziali del Reich. Essi disporranno di grandi influenze elettorali e plasmeranno il popolo tedesco secondo le loro vedute. Se oggi si piegano alla politica di Locamo, se accettano a fior di labbra la Repubblica, essi possiedono la facoltà di preparare l'avvenire in conformità di disegni ai quali non rinunciano affatto. Stresemann rimane agli Esteri e alle Regioni liberate. Marx può esercitare una influenza pacificatrice. Entrambi non mancheranno di dire che vegliano alla stretta applicazione della politica di Locamo. Ma essi non concepiscono questa politica nello stesso modo di noi, e rischiano di essere rapidamente oltrepassati dalla destra ». Gessler Il sintomo che Parigi stima più aliar mante e il mantenimento ostinato di Gessler al ministero della Reichswehr. Scrive il Temps : ■ E' noto che Gessler si è reso sospetto agli occhi di tutti i repubblicani e di tutti i democratici tedeschi. Le sue responsabilità in tutti gli incidenti relativi alla Reichswehr sono stati chiaramente stabiliti davanti al Reiclislag, ed il suo ritiro era considerato come una condizione sine (tua non alla formazione di un Gabinetto orientato a sinistra, li suo mantenimento al posto di ministro della Difesa nazionale mentre egli è costretto ad abbandonare il partito democratico e menti* non rappresenta nessun altro partito nella nuova coalizione, prova abbastanza che non si può avere alcuna fiducia nella formula scritta nel programma di Marx per quello che riguarda la riforma democratica del reclutamento della R'Pichswehr ». « Il manteninieno di Gessler è stato imposto dal presidente Hindenburg, perché questo pseudo democratico e l'uomo di fiducia di tutti coloro che perseguono la ricostituzione della potenza militare della Germania. Cosi la nuova squadra ministeriale tedesca dà perfettamente l'impressione che 11 Reich (giunto al crocevia in cui occorre scegliere ira le varie strade che gli si offrono) si sia risolutamente deciso a volgersi a destra. E' un grave scacco per la Germania repubblicana e democratica, ed è un avvertimento per l'Europa, di cui tutti gli amici della pace dovrebbero tener conto ». Il rafforzamento di Poincaré Superfluo dire che l'avvenimento modifica la situazione ministeriale e parlamentare francese nei riguardi della politica franco-tedesca. Poincaré e Marin vedono da questo momento la'"loro posizione rafforzata di quanto Briand vede indebolita la sua. Chi oserà più parlare a Parigi di sgombro anticipato del Reno almeno prima del decennio necessario al compimento dei lavori di fortificazione previsti dal progetto Missoffe? Ma anche Briand — passato il primo quarto d'ora di delusione — non è impossibile che finisca per considerare l'avvento del nuovo -ministero Marx come una circostanza che gli permetterà di giustificare, anche davanti ai suoi più scalmanati amici di sinistra, una ritirata che in altre circostanze sarebbe stata difficile da effettuare o impossibile a coprire. Senza voler dire troppo non crediamo di errare preconizzando che, per quanto causa di apprensione e di depressione generali, il Gabinetto nazionalista sbocciato a Berlino avrà insommala conseguenza imprevista di riconsolidare a Parigi quell'unione nazionale che già puzzava di cadavere. La diatriba sulle fortezze di Konigsberg intanto non è ancora finita. Un comunicato ufficioso berlinese in data di .oggi smentisce che l'accordo — come pretendeva la stampa ministeriale parigina — sia già stato raggiunto. La riunione della Conferenza degli Ambasciatori che doveva avere luogo oggi è stata rinviata a lunedi, supremo giorno di vita del controllo militare interalleato. Von Pawels e Foerster sono ancora in attesa di istruzioni dal loro Governo. Si spera che queste istruzioni giungano stanotte o domattina, in modo da permettere al Comitato Foch di tenere seduta domenica. Ma fino a questo momento non vi è ancora nulla di fatto; e la circostanza che si voglia aspettare ad accordarsi proprio all'ultimo rintocco dell'ora fatale dà — come osserva, ad onta del proprio partito preso di ottimismo, un organo ufficioso — « una idea abbastanza meschina della buona volontà del Reich e dei suoi governanti, e mostra che a Berlino si rimane fedeli alla vecchia tattica di non cedere che all'ultimo minuto, nella speranza di strappare infine qualche concessione supplementare ». Una consolazione di 9 miliardi oro Unica consolazione tra tante amarezze. Giunge stasera a Parigi dall'Aja la notizia che il tribunale arbitrale davanti al quale pendeva da tempo la lite tra il Reich e la Commissione delle riparazioni per 9 miliardi di marchi oro che Berlino avrebbe voluto dedurre dalle somme dovute in conto dell'accordo Dawes, ha emesso oggi la seguente sentenza : ce Le annualità previste dal piano dei periti per essere versate all'Agente generalo ^dei pagamenti delle riparazioni non comprendono le indennità pagate dopo il primo settembre 1924 o che possono essere pagate in avvenire dal Reich a sudditi tedeschi per ragioni di sequestro, di liquidazione, di trasferimento ' dei loro beni». La Commissione delle riparazioni ha avuto, per una volta, causa vinta. E' questa come una goccia di miele in una tazza di aceto. 0, P.