La Cina

La Cina La Cina Proposte risolutive inglesi ai Governi di Canton e Pechino (Servizio speciale della: « Stampa •) Londra, 28, notte*. Due battaglioni di fucilieri della 30.a Orfgata salpavano oggi da Southampton sopra due differenti vapori alla volta della Cina. Gli altri due battaglioni che completano la brigata salveranno domani insieme con altri contingenti: un complesso di elrca 8.000 uomini tra oggi e domani. Le truppe partenti vennero salutate con acclamazioni e con canti patriottici da considerevole folla, alla «fessa maniera delle tante partenze del passato verso lontane campagne coloniali. Per questo, forse, tutto si mantiene normale. In fondo, i movimenti militari ora sul telaio sono assai minori che per qualsiasi campagna coloniale degna di rilievo, e l'attenzione del pubblico promette perciò di tornare verso gli elementi diplomatici e politici della situazione, che rimangono i più importanti. In queste sfere siamo ora decisamente in cospetto di fatti nuovi. L'Inghilterra ha presentato proposte risolutive tanto al dott. Chen, quale ministro degli Esteri del governo di Canton, quanto al dott. Koo, l'attuale reggitore nominale del governo di Pechino. Si tratta di propóste di identico carattere, le quali non fanno differenze fra nord e sud. Il Ministro britannico a Pechino, Lampson, »ton ha trascurato di comunicare le proposte medesime anelie ai rappresentanti flette grandi-Potenze. Egli avrebbe collo l'occasione per suggerire ai suoi coìleghi di prendere accordi nel senso di una azione navale e militare collettiva tanto a Shanghai quanto altrove per la difesa dei residenti stranieri, qualora ne sorgesse la necessiti. E' ovvio che gli altri rappresentanti diplomatici a Pechino non possano che essersi riservati di consultare in proposito i rispettivi Governi, è circa il contenuto delle proposte inglesi al dottor Chen ed al dottor Koo si apprende che esse concernono sovrattutlo le concessioni britanniche di Han-Kow e di Tien-Tsin. L'Inghilterra suggerirebbe senz'altro di trasformare queste concessioni {di cui essa è iitolare), in concessioni internazionali, nelle anali i cinesi dovrebbero avere larga voce in capitolo per quanto riguarda l'amministraione municipale e la sovrintendenza generale. Le proposte inglesi verranno comunque pubblicate fra brevissimo tempo. Le conversazioni di Harikow tra U signor O'MaUey e il dottor Chen, continuano a piccolissime tappe, senza alcun risultato conicelo. Il ministro degli Esteri belga, Vandervelde, giunto ieri a Londra, ha visitato Chamberlatn al Foreian Office. Égli era accompagnato ..dall'Ambasciatore belga,, barone Mon. cheur, e si trattenne lungamente 'a colloquio Con il ministro degli Esteri inglese. Si. afferma che l'argomento della conversazione fu .offerto soprattutto dalia situazione cinese. Le dichiarazioni del Governo americano sulla politica della Cina avrebbero suscitato molta soddisfazione in questi ambienti ufficiali, ma non appaiono ugualmente soddisfacenti a questi giornali, che incominciano a passarle sotto attento scrutinio. Vero è che ■per aommicapi L'attitudine degli Stati Uniti tóme Ify'ffiftty.it jmìtt ■ritte-àa dilèttachilil GoveTnQcfagle*e:fficrfrporava nei suo ' recente memoriale! ÀI ' tèmpo stésso peto, mentre l'America rimane impegnata alla protezione dei suoi connazionali, essa mantiene un silenzio di tomba nel riguardi di ogni possibile coopcrazione colla Inghilterra. Sembra chiaro che l'America aspira a mettersi alla testa delle Potenze che tratteranno la questione cinese, e siccome essa gode il vantaggio di non avere in Cina alcuna concessione vera e propria non è difficile comprendere come il ministro Kellogg si astenga dall'accomunare la eausa americana a quella inglese di fronte alla Cina, In altri termini, le dichiarazioni, di Washington non sembrano recare alcuna assistenza concretò alla posizione inglese. Quanto all'attitudine dei Giappone, le fan pressioni pervenute da Tokio sono addirittura pessimiste. La stampa giapponese sta abbandonandosi ad un'tmprevedvta manifestazione di ostilità verso la politica inglese in Cina: L'Inghilterra è accusata da molli argani di Tokio di essere in procinto di lanciarsi in una • pericolosa avventura ». L'aria che spira al Giappone suscita in verità stupefazione qui a Londra. Le notizie generali dalla Cina rimangono prive di ogni aspetto sensazionale. Quattrocento soldati indiani erano sbarcati ieri a Shangai. Essi provenivano dalla guarnigione inglese di Hong-Kong. Duecento cinquanta indiani sopranumerari sano sbarcali oggi a Shangai, cosicché l'Inghilterra tiene ora nella concessione internazionale 700 soldati coloniali appartenenti al tuo Esercito regolare. La Centrai Neve ha da Shangai che miQliaiadi residenti cinesi del distretto di Ningpo stantio rifugiandosi a Shangai, giacché temono che tra poco le forze cantonesi si impossesseranno di Ntngpo. Questo centro si trova a circa 100 miglia a sud di Shangai. Il corrispondente del Daily Telegrash manda stasera da Pechino: « Sinora non sembra esservi qui al nord alcuna reazione di fronte alla notizia dei movimenti militari inglesi. L'unico effetto constatabile è che Chang-Tso-Lin avrebbe affermato che scenderebbe in campo qualora gli inglesi intervenissero militarmente in Cina. L'indifferenza del Giappone verso ciò che sta accadendo a. Shangai contrasta con la sua febbrile azione a Mukden, dove tentativi cinesi di •riscuotere delle sovratasse incontrarono un energico rifiuto da parte dei mercanti giapponesi, che chiamarono sotto le armi Ut milizia volontaria ». M. P.