La Francia non lascerà più entrare nessun operaio straniero

La Francia non lascerà più entrare nessun operaio straniero La Francia non lascerà più entrare nessun operaio straniero Recisa dichiarazione del Ministro del Lavoro alla Camera L'interpellanza sul franco (Servizio speciale della «Stampa») Sé Parigi, 28, notte. La Camera ha ripreso oggi la discussione delle interpellanze sulla disoccupazione e il cairo-vdveri, interrotta venerdì scorso. AH'on. Moli aie, che ha felicitato il Governo per i •provvedimenti presi per miglioraire la situazione finanziaria, è succeduto alla tribuna il deputato di Parigi on. Pu.ech, il quale senz'altro ha domandato se il Governo è deciso, in materia monetaria, a mantenere la stabilità di fatto o se pensa a (realizzare la stabilizzazione legale che i tecnici reclamane*. L'orato-^ re ha detto di ammettere perfettamente la discrezione osservata dal Governo a tale riguardo, ma che è venuto il moménto di stabilizzare, e di stabilizzare di fatto, poiché questa operazione comporta un maggior numero di mezzi di adattamento che non la stabilizzazione legale. Per contro l'on. Puech ritiene che quest'.ultima, di cui ci si studia di evitare il carattere simultaneamente brutale e artificioso, avrebbe per conseguenza di aui- 'fin, °Lebas, deputato socialista dèi .Nord? n a affrontato il problema della disoccupazione, che è andata accentuandosi dal.principio di dicembre in poi. Rispondendo ai vari interpellanti, H Ministro del Lavoro, Fallieres, ha dichiarato che l'origine della crisi si trova anzitutto nel ribasso" dei prezzi dì- costo, calati di 101 punti in dicembre; e che il numero dei disoccupati (che nelle statistiche ufficiali risulta di 45,229) è inferiore alle cifre del 1919 e 19S1. Egli ha poi esposto le misure che, sin dall'annunziarsi della crisi, il Governo ha preso per renderla meno sensibile. Circa la questione dei lavoratori stranieri, il ministro del Lavoro ha detto che tali operai entrarono in Francia in un momento in cui si era sicuri di fornire loro lavoro. La prima misura da prendersi — e 11 ministro vi ha insistito con forza — è di non lasciar entrare più in Francia un solo operaio straniero. Se nelle ultime settimane .cualciuio è entrato, è perchè era già in viaggio. D'ora innanzi non ne entrerà più uno. Si possono mandar via gli operai'stranieri che lavorano in Francia? « SI, se sono dei non desiderabili ■ dichiara Fallières. Qui il deputato comunista Marty provoca un grande tumulto, chiedendo quali, a parere del Governo, 6iano gli operai non-desiderabili. Per quello che concerne gii altri operai il ministro Fallières indica che nessun brusco provvediimento può esser preso contro di loro: anzi osserva che il Governo concesse loro gli stessi aiuti concessi agli operai francesi. « Ma si può tuttavia — egli dice — parlare loro il linguaggio della persuasione. In questo modo 2136 operai stranieri hanno già lasciato la Francia ». Il Ministro studia poi le condizioni nelle quali è impiegata in Francia la mano d'opera straniera e osserva cne il miglior metodo per rimediare alla disoccupazione è quello di fornire lavoro ai disoccupati. Enuncia quindi i lavori che i vari ministeri possono intraprendere: il Ministero della Guerra per duecento milioni; il Ministero dei Lavori Pubblici per 457 milioni; la Pubblica Assistenza per 20 milioni ; il Linistero della Marina per 9 milioni. La città di Parigi aumenterà quest'anno di 175 milioni le 6pese per i suoi lavori. Il Ministro conclude, fra constatando che la la crisi con grande dignità, sapendo che il Governo sarà per essa un tutore vigilante e benevolo. « Ma — egli conclude — il Governo non crede che la crisi si sviluppi, e spera che essa abbia solo per conseguenza una migliore sistemazione generale delia mano d'opera ». I deputati comunisti vorrebbero sospendere la seduta e riprenderla alle 21, per proseguire il dibattito in seduta notturna, ma con 325 voti-contro 235 la discussione è rinviata a venerdì prossimo. -, gli applausi classe operaia sopporta

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