Il rinvio della causa per l'assassinio Bertarione

Il rinvio della causa per l'assassinio Bertarione Il rinvio della causa per l'assassinio Bertarione Una perizia psichiatrica sull'imputato accusatore ,'Ancihe all'udienza di ieri mattina, nel i ristretto spazio riservalo al pubblico, molta 1 folla. L'udienza s'inizia colla deposizione del, ferroviere Borello Arnaldo. Egli dice: — Posso dire che Callegaris è stato 6emprc \ tui ottimo elemento fascista, epperciò malvisto In ufficio. L'ambiente era rosso in quel tempo Il teste quindi racconta, con parola concitata, che una volta ricevette una lettera in cui si diceva : • Se tu e Callegaris non slete vigliacchi trovatevi in via Lamarmoira •. Naturalmente egli e i) compagno si recarono al convegno. — Man mano che passavano gruppi di pecione - prosegue il Borello - noi chiedevamo se erano loro i mittenti, tinche trovammo sei o sette individui che si qualificarono operai flella Lancia i quali ci presero a ceffoni. Quello era il momento di mettere mano alia rivoltella e invece il Callegaris, che era armato, fu prudente. Posso attestare clic non era un sanguinario. Presidente : — Era mite insomma? — No, non permetteva che gli passassero le mosche sul naso. Certo è che noi di fascisti eravamo in quel tempo al Controllo in quattro soltanto. Poi vennero gli altri. Retroscena d'ano sciopero Xtv. Dagasso: — E Roatta l'ha conosciuto? „ — L'ho conosciuto durante lo sciopero del 1990 e d'allora non m'è mai piaciuto, polche l'ho sempre creduto una banderuola. Durante lo sciopero era alla porta d'ingresso del pa- . lazzo e impedì persino l'accesso a dei capi ufficio. L'Imputato Roatta protesta che non è vero I e spiega: — Ero con un certo De Orsola il quale voleva organizzare una squadra di sorveglianza davanti agii ingressi della Ferrovia. Compresi che sarehb* successo qualche cosa | di brutto e m'interposi. Lo stesso De Orsola del resto si convinse più tardi che avevo ragione e potrebbe testificare circa 11 mio contegno. 'Teste: — Io so che il De Orsola ed altri Impedirono a un capo ufficio di entrare. Imputato : — Aggiungo che io mi iscrissi nel Comitato di Organizzazione Civile. Non sono mai stato comunista, anzi ho avuto del guai per la mia fede antisovversiva. Presidente, al teste : — Come sa che era comunista il Roatta? Sa che avesse la tessera? — Io lo ritenni un comunista perchè in quél giorno di sciopero non lasciò passare gli impiegati ed era in mezzo a tutti gli altri scioperanti. B teste è licenziato ed è chiamata la teste Bianco Lucia. Conosce da molti anni il Callegaris perchè fu suo vicino di ca6a. Dice testualmente: — Fino a U anni fu un buon tiU Poi non l'abbiamo più visto, nè ho più sentito parlare di lui.' Colombari Giuseppe, già capo-gruppo nell'Associazione ferrovieri fascisti e impiegato al Controllo ferrovie, racconta che coopero al volontario trasloco del Callegaris, il quale preferiva ritornare al suo posto a Porta Nuova, perchè al Controllo era malvisto. -Che carattere aveva* , — Con noi, fascisti, era buono e cordiale. On. Bertacclii: — Ma non sa del colpo di rivoltella ■ in portineria, dello scassinamento del cassetto d'ufficio? — Non lo so. — Ma allora cosa sa? Se era capo-gruppo... — Io ritiravo le quote. „ „ •Costanzo Giovanni. dell'Ufficio Controllo. dice che lui è stato sempre rispettato. On. Bertacchi: — E gli altri? — Non era violento, era un po' irritato. Qualche volta beveva. — Sa che maneggiasse armi? — Aveva una rivoltella n teste prosegue : — Il 19 dicembre mattino del 1922 veniva ucciso in ufhcio il povero Quintaliè. Nel pomeriggio un gruppo di fascisti 'entò di invadere i nostri uffici, ma U Callegaris li dissuase. E in quell occasione fece opera di prudenza e di assennatezza Doglia Giovanni, ferroviere; qualche volta prestò servizio di guardia notturna La consegna era di non uscire... salvo il caso tu andare a bere qualche caffè. Dichiara che il Callegaris era una bravissima persona. ■'— Era mite? — Con me era mite. — E cogli altri? . L"lngn Ferraris Carlo avrebbe avuto alle sue dipendenze unni fa 11 Callegaris. Ma « leste non ricorda di averlo visto e non sa niente. Quindi è licenziato subito. E' chiamato il teste Gallo Carlo da non confondersi con altro Gallo il cui nome èi ricorso in istruttoria ed è stato ripetuto ieri a POTte chiuse per un curioso tiro di cui sarebbe siato vittima. Il teste dichiara che U Callegaris era un bravo ragazzo, incapace di uccidere. La via pia lunga ■L'hur Giulietti Giuseppe, chiamato come pilto spiega con una carta topografi alla Sano che li povero Bertarione quella notte restituirsi a casa sua percorse una via più lunga, non quella che presumibilmente ™ue Ferrovie. oKcontrollo, e attualmente ufficile della MHiMa ferroviaria, dice che nel 1920 gli u» flclSano U covo del comunismo ferroviario Del Roatta seppe che aveva partecipato allo Mionero de1 1920. Il Callegaris aveva.quel attere dei fascisti prima della marcia ci Sfma cioèi Ulegale. Tutti gli impiegati - ^K-SL-ol «ape Sfconto m noi Mi risultò poi che non era^ffldtnte^-'AIle conventicole die avveniva negfi'uffici di corso Re Umberto, par-^No8 perchè ctI negli uffici di via Piazzi Z E sa che distribuisse foglietti sovversivi?Z Sa "che purtroppo lo sciopero del 1920 fu uno sciopero quasi generale? Uavv.SDagasso fa notare che 11 teste è de-^-Ltìtonuappongo - dice rivolto alla P. C."FaderiS^lsMafufflclale della Milizia dicWara ch'ebbe nel 1922 alle sue dipendenze come squadrista il Callegaris e lo trovò un bravo giovane, di carattere normale. Non diede mai luogo a rimarchi. Francesca Maschera è un'altra vicina di casa del Callegaris. . • -i Che impressione le fece Callegaris? — domanda il Presidente. _ Tutte impressioni buone e nessuna cattiva. _T E con la moglie andava d'accordo? — Era in buonissimo accordo. E la teste aggiunge che non è vero auel che dicono i giornali. Essa evidentemente non ha capito niente. Non ha capito la Maschera che i giornali si sono limitati a riassumere una sentenza della Sezione d'Accusa e a pubblicare dei resoconti d'udienza quasi stenografici. ■Buone informazioni dà il ferroviere Mario Magazzini, il quale riferisce che il Callegaris era piuttosto malvisto. L'udienza termina con alcune altre deposizioni a favore del Callegaris. che viene dipinto d'indole generosa. Nell'udienza del pomeriggio sono continuate le deposizioni testimoniali. Il prof. Olivero Adolfo ha conosciuto l'imputato Roatta 6ino da ragazzo e dichiara che lo ha 6empre ritenuto buono, semplicione, equilibrato. Presidente: — Astuto, calunniatore? ~ — Tutt'altrol Insomma il teste ne dà ottime informazioni e aggiunge che trovò il Roatta, al ritorno dHU'Ameri^ prostrato, accasciato, come sotto un grave peso. Voleva confidarsi ad un sacerdote Don Cesare Stroppa dice che conosce iRoatta da 20 anni e lo giudica della massima bontà L'ha anzi trovato di ottimi principie in certe circostanze timido all'eccesso. Iteste narra che nel febbraio del 1925 il, Roata' lo avvicinò durante un funerale e gli chiese un appuntamento. Roatta aveva l'aristravolta, il viso còme ossessionato. Gli dissche aveva una cosa straordinaria da confdargli. Siccome il reverendo non aveva tempo, il Roatta gli ripetè andandosene: « E una cosa della massima delicatezza cne riferirò in óeimito ». pe l a i l a e imE a — Insomma — conclude il teste — ebbi la impressione che si trattasse di cosa eccezionalmente grave. Quando seppi che s'era presentato in Questura, compresi ohe probabilmente voleva mettermi al corrente della triste vicenda di piazza d'Armi a Torino. Aw. Giovanni Gabutti, presidente dell'Associazione Mutuati della Provincia di Cuneo. Anche questo teste ebbe nel febbraio del 1925 dal Roatta ,cioè diversi mesi prima che si presentasse in Questura), un accenno a gravi confidenze. Conosceva da anni tutta la famiglia, di cui dice molto bene. Roatta era ouono, generoso e forse un po' facile alle amicizie. Alla fine di febbraio trovò il Roata reduce dall'America. Gli disse: «Forse avrò bisogno di un consiglio da te anche corno avvocato ». Era dimesso nel vestiario, afflitto, sconcertato. Non era insomma più lui. Alle mie insistenze rispose: — Ho dei gravi fastidi per la testa, che ti riferirò. L'avv. Gabutti, quando apprese la confessione de'. Roatta in Questura, capì essere quello il segreto che l'aveva torturato. U teste assicura infine che ii Roatta era fascista certissimo. E' chiamato il teste Guido Battaglia, il quale entra fra i carabinieri, siede tra i carabinieri, parla tra i carabinieri. E' un teste insomma con scorta d'onore, n presidente gli domanda subito: — Ha avuto delle condanne ? — Tre o quattro — risponde, un po' incerto della 6ua contabilità. — Ed ero in carcere detenuto, mentre c'era il Callegaris, per appropriazione indebita. — Come trovaste il Callegaris ? — Io ero scopino e facevo la pulizia deilile celle. Un giorno mi disse : « M'accusano di avere ammazzato uno e non ne so niente ». Mi fece pena ed attaccai con lui una certa amicizia. Alla vigilia di uscire io gli chiesi se avesse bisogno di qualche commissione. Egli allora mi disse: « Ho paura che mi trovino la rivoltella in casa. Va' da mia moglie e dille che la porti a Cavoretto ». Feci la commissione e la signora mi disse che la rivoltella era già stata sequestrata. Pres.: — li Callegaris ha negato questa circostanza. — Liri ha negato perchè cercava di difendersi. Ma come potevo io sapere della rivoltella ? Pres. : — Callegaris cosa dite T — !o non l'ho mal conosciuto che come scopino. Non avrei mai dato confidenza a uno condannato per furto. Sono cose incredibili. Il portafogli e l'amore Presidente al teste: — Si dice che andando a trovare la moglie del Callegaris le abbiate fatto la corte. — Mai. mai. — Conoscevate l'indirizzo di casa del Caalegaris ? — Me l'ha dato lui. Avv. Dagasso: — Lei è stato condannato per furto nell'alloggio della marchesa che 6ta vicino alla moglie di CaUegaris. — .E' vero. , , — Allora da un parte cercava amore e aaiTaltra portafogli. • — Portafogli sì, amore no [ilarità prolungata). Lion Carlo ?• un altro detenuto che entra nell'aula colla stessa scorta del precedente. TI Presidente gli domanda perchè è in carcere, e il teste dichiara con tono risoluto: — Condannato politico. I! Procuratore Generale interviene e corregge: — E' in carcere per lesioni. E il teste intrepido: — Sì, a favore del Governo (ilarità). Il teste ricorda che Battaglia, scopino, si presentò nella cella del Callegaris dove egli pure si trovava : — Raccomanda a tua moglie che non mi dia contro nel processo per furto —. Qualche giorno dopo, rivedendo il Battaglia gli dissi: — Ma come? Eri già uscito e sei dì nuovo dentro per furto? — Eh. destino 1 — rispose il Battagli*. Insomma di confidenza in confidenza, costui gli narrò che si era recato a fare la commissione in casa Callegaris e aveva trovato la moglie che è una bella donna. Gli confidò inoltre che l'aveva un pochino corteggiata ma senza esito. Anche questo teste, come il precedente, se ne va tra i carabinieri. Sono entrambi licenziati, ma non messi... in libertà. Il medico delle carceri, dott. Goria. depone che il Roatta fu messo sotto Consiglio di disciplina una prima volta per avere spar lato dell'on. Mussolini. Ebbe dieci giorni di rigore. Il Roatta spiegò le sue parole dicendo che non aveva alluso al Capo del Governo. Ma ciononostante, una seconda voi' fa ha pronunciato parole ingiuriose contro il Capo del Governo e contro coloro che lo tenevano in prigione. Interrocato. spiccò che aveva udito voci di condetenuti grdare: \Y Mussolini! abbasso Roatta! Anrlie dinanz' al nuovo Consiglio di disciplina. Rna,tta ha pronunciato parole dello stesso genere, cosicché si ritenne che si trovasse in un momento di esaltazione o allucinazione. Ebhe due mesi di cella d'isolamento, nel sotterraneo. — E lei come ha giudicato questa esaltazione? — L'ho visitato anche perche non voleva più mangiare. Minacciato di essere alimentato colla sonda, si decise a mangiare. Non voleva recarsi a prendere aria per paura. E anche in carcere credeva di essere perseguitato. — Onesti casi allueinatorii in carcere sono frequenti? — Sono fenomeni comuni nei detenuti per reati di importanza grave. — Era accasciato? — Più che accasciato era esaltato. Insisteva specialmente sul particolare dell'ingiusta detenzione e diceva rhe era un testimone non un delinquente e ch'era innocente. Una mossa della Difesa L'avv. Dagasso, a nome della Difesa Callegaris, che ha dedotto il teste dot'. GOria. dichiara a questo punto che nulla i difensori hanno lasciato e lasceranno d'intentato perchè la luce sia fatta nell'enigma che sta dinanzi ai giurati. Da un lato sta un uomo che lancia una terribile accusa, dall'altra un uomo che si difende e nega. Domanda perciò sa, dopo le dichiarazioni del teste dott. Goria, non sia il caso di esaminare lo stato mentale del Roatta. L'aw. Gatta appoggia le dichiarazioni del collega di Difesa, chiedendo il rinvio del dibattimento perchè si proceda ad una perizia psichiatrica del Roatta. L'on. Bertacchi. per la difesa Roatta, anche a nome dell'avv. Toselli esprime la sua alta meraviglia per l'inattesa diversione, tanto più che la Difesa Callegaris non aveva* mai accennato a una simile ipotesi. La Difesa non 6i oppone, ben conscia sulle perfette condizioni di mente del Roatta. La Parte Civile, a mezzo dell'avv. De Antonio, pur essendo persuasa che l'imputato Roatta è un essere normale, si rimette. Il Presidente protesta perchè per la seconda volta in questa quindicina di Corte d'Assise si è arrivati a chiedere un rinvio per una perizia psichiatrica quando il dibattimento sta per chiudersi. Così si sciupano il tempo, fatica, spese... L'avv. Cavaglià dice: — La Difesa vuol trarre pretesto da minimi incidenti di psicosi carceraria per un rinvio del processo. Noi non ci opponiamo alla sua richiesta, unicamente perchè la difesa Callegaris non proclami a suo tempo che da parte nostra le sì è negata la prova. Il P. G. si rimette, fi Presidente fa mettere a verbale le dichiarazioni de! teste e quindi si ritira per risolvere l'incidente. Quando ritorna, legge un'ordinanza in cui, vista la richiesta della Difesa Callegaris per una perizia, e 11 proposito, in caso contrario, di avvalersi della deposizione del dott Goria per sostenere l'anormalità del principale accusatore del suo cliente, rinvia a nuovo ruolo la causa per una perizia e nominando' a perito psichiatra d'ufficio il prof, dott Carrara Le parti si accordano sul nome del prof. Tirelli. Entrambi i periti dovranno pronunciarsi dunque sulle facolià mentali dell'acculato Luigi Roatta. ti Presidente ringrazia i giurali della loro fatica inutile e li congeda con un deferente salutp. Il pubblico sfolla lentamente. Alquan- Ito mortificato appare il Roatta che vede cosi prolungata la sua detenzione. dmcced GbliptoufaaringnVfrngdmristgpgal'otogGfrdcridchpdaclnlaemcaqnqvgbGTdctal'dddaisnIbDutaEQl'tubsmdnrenvszlqcpteddasqsgcfiierirzc

Luoghi citati: America, Cuneo, Torino