L'assassinio della piccola Meregalli alle Assise di Milano

L'assassinio della piccola Meregalli alle Assise di Milano L'assassinio della piccola Meregalli alle Assise di Milano alle Assise di Milano Milano. 28, Dotte. IJu commosso saluto del P. M. alla memoria dell avv. Filippo Brusorio, rapilo alla famiglia e ai colleglli questa notte dopo lunga e tormentosa malattia, ha preceduto Tintalo di questa seconda giornata del processo contro Angelo Mazzola, l'assassino' della piccola Fulvia Meregaili. Il dibattito si ò riaperto con la escussione degli ultimi tosti a difesa, fra cui molti detenuti, i quali ' depongono sugli accessi di epilessia da cui l'imputato Mazzola sarebbe stato vittima durante la prigionia, e sulla sua inveterata abitudine agli alcool. In fatto di epilessia le deposizioni risultano contrastanti. Uno dei tessi, quel Cazzanlga che fu condannato a 15 anni per complicità nell'uccisione del fascista Pepo, e alcuni altri dello stesso t entourage; », sono fra di loro ih contraddizione. Poi ere la storia di Brilli Peri. In un caffè di via (Flaminia, 11 Mazzola era chiamato col nome del valoroso campione automobilista. Presidente : — Perchè il Mazzola aveva Questo soprannome ? Teste: — Perone mi giorno volle provare a guidare un'automobile senza esserne capace. Lo chiamavano così per ironia. L'arringa di P. C. L'avv. Barbetti, di Parte Civile, dopo aver recato un saluto ed ur augurio al collega avv. Giorgio JaracJi, figlio del comm. Ermanno, che per la prima volta veste la toga in Assise, inizia una serrata arringa contro l'uc cisore della piccola Fulvia. Tracciato un rapido quadro della vita di dissolutezze, di raggiri, di truffe cui si era abbandonato il Mazzola, che cercava far quattrini in tutti i modi pur di non lavorare, il rappresentante della P. C rievoca i rapporti tTa lui e il Marinoni, c il sentimento di odio accanito maturatosi nel primo quando l'altro cercò di impedirgli di continuare a suo danno la vita di bagordi e di dissipazione. Poi viene alla ricostruzione e all'analisi della scena del delitto. Alla rievocazione della piccola morta, un grido si alza dal banco dei testimoni: — Mia figlia, mia figlia I E' la Meregaili che invoca la 6ua creatura e scoppia quindi in singhiozzi. Il Marinoni le sì avvicina c, dietro invito del presidente, la trascima fuori dell'aula. Nell'alJontanarsi, la pevera madre si sofferma un istante, punta il dito verso la gabbia dell'imputato e grida ancora disperatamente: — Vigliacco, assassino, hai ucciso la mia bimba l Assassino, assassino 1 — Vedetelo là — Brida 1 avv. Barbetti Indicando il Mazzola che sta immobile ed impassibile senza batter ciglio. — Vedetelo. Non 6i ccuote, non si commuove. Guardate quanto cinismo t L'oratore ha proseguito facendo balenare agli occhi dei giudici la triste scena dell'uccisione, l'assassino che spegne il lumicino della Madonna per farne un'arma, che uccisa la bambina, col più ributtante Bangue freddo, tenta fare scomparire le tracce del delitto, ripulendo con una salvietta gii oggetti insanguinati. Poi la fuga nella notte, l'ospitalità cercata presso gli anarchici compagni di fedo, tutto un insieme di sozzure, di delinquenza, di mistero. L'oratore di P. C. conclude per la piena colpabilità dell'imputato. La requisitoria Il rappresentante dell'accusa, comm. Lamberti Bocconi, impernia la 6ua requisitoria sull'abilità del Mazzola nel concertare il piano di esecuzione del suo delitto, allontanando la donna con un motivo che particolarmente la interessava e cercando di fax scomparire le traccie del misfatto, e sovratutto facendone ripetutamente ai suoi compagni una narrazione artificiosa e tutt'afmtto diversa. La condotta del Mazzola è tale da far escluderò in modo assoluto la diminuente dell'uhbriachezza. Nell'animo 6uo vi era qualche cosa d'intimo e di sostanziale che lo spingeva e cho non aveva nulla a che fare con l'ubriachezza. Parimenti il p. M. combatte la tesi dell'epilessia. Nessun medico, anche nel Manicomio di Mombello, ha mai riscontrato nel soggetto elementi che facessero di lui un epilettico e molto meno sono attendibili le deposizioni 1n proposito di condetcnutl del Mazzola. Perfino un germe di pazzia ereditaria è 6tato scovato-a difesa dell'imputato, ma dalle ricerche i -latte, nulla risulta nè da parte del genitori che sono vivi e sani, nè da parte del nonni che hanno vissuto Quo ad 80 ann'. L'oraiore conclude affermando che il delinquente che ha ucciso la piccola Fulvia, hu offeso l'intera umanità, perchè sono queste piccole creature a rappresentare l'avvenire dell'umanità. Seguito dall'attenzione del pubblico si alza poi l'avvocato difensore Jaraeh. F.gli non nega che vi eia nella gabbia un individuo che come pericoloso alla società ne deve cs6i're allontanato. Soltanto si domanda se deve esserne allontanato con ima pena e non soltanto per un principio di difesa di cui solo debba essere giudice la scienza medica e psichiatrica. Egli esamina quindi 1 trascorsi dell'imputato, il 6uo genere di vita, i suoi rapporti con le figure che affiorano nel processo, la sua condotta dopo il dolitto, per dimostrare come si sia davanti ud un individuo che non è pienamente responsabile dei suoi atti. Dopo l'arringa dell'avvocato Jaraeh l'udienza ò rinviata a domani.

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