Le sorprese dei salottini riservati

Le sorprese dei salottini riservati Le sorprese dei salottini riservati psalott rUn funzionario.- gaudente per ragioni di servizio - li duplice « téte à lète » -■ Un cameriere nell'imbarazzo La porta chiusa ed il segnale magico •* n gioco a «zecchinetta » - La signorina che fa i quadri viventi. Il Questore comm. Cluaravalioti, informato che, nonostante i rigorosi provvedimenti adottati dalla Polizia si continuava in Torino a giuocare clandestinamente d'azzardo, avendo anzi appurato che le voci di avvenute perdite in una sola notte di centinaia di migÈìala di lire, rispondevano-a verità, aveva ordinato di intensificare la sorveglianza e le ricerche perché venissero identificati i locali dove si contravveniva alia disposizioni di legge e si operasse una sorpresa. 11 viceQuestore cav. uff. Fedele, interessandosi in ispecial modo di queste ignote bische, dispose per una rigorosa inchiesta e, riuscito a raccogliere elementi probatori, incaricò degli accertamenti del caso il commissario avv. Finucci. Il funzionario scelto era forse il più indicato per condurre una tale operaaKuie. Giovate, elegante, distinto, l'avv. Finucci poteva riuscire a penetrare in tali ambienti senza destare sospetti di sorta. Gabinetti riservati Non si trattava infatti di eseguire la solita irruzione nella piazzaforte, cingendo la sciarpa, e gridando:. • In nome della legge, fermi tutti 1 ». Tale sistema, buono in talune circostanze, poteva riuscire vano in questo caso specifico, poiché la sala, dove si sospettava 6i gkiocasse, era situata in fondo ad altri numerosi locali. Prima che gli uomini della legge vi giungessero, il tenutario della bisca ed i giuocatori avrebbero avuto tutto il tempo necessario di far scomparire ogni traccia di giuoco d'azzardo. L'aw. Finucci ideò e mise in opera invece un sistema assai più semplice ma non meno ingegnoso. Nel pomeriggio di domenica, insieme ad un amico ed in compagnia di due eleganti signorine dipinte e profumate, scritturate per ,l'occasione, il giovane funzionario bussò al secondo piano del Ristorante Scribe, in via Giuseppe Verdi angolo via Montebello. Un cameriere accolse.con. deferenza i nuovi ospiti dai quali sperava una vistosa mancia. Dietro loro ricluesta, li condusse in un confortante salottino riservato dove non mancavano il pianoforte, perricreare lo spirito, e neppure due ampi e soffici sofà. La temperatura non era eccessivamente elevata e il premuroso cameriere, sapendo che gli ospiti abituali desiderano un aumento di calore in attesa che lo < champagne » faccia il 6U0 effetto, mise in funzione una stufa elettrica. 11 funzionario, .per rimanete in carattere col personaggio che rappresentava, non fece economia. Ordinò | • champagne », pasticcini, sigarette di maTI ca. L'amico 6uo si mise al piano e attaccò un fox-trott indiavolato, le due giovani iniI ziarono con naturalezza la loro recitazione i di donnine allegre oltre ogni dire. Quando il cemeriere ebbe riempite le coppe e posata sul tavolino la preziosa bottiglia fasciata nella tradizionale bianca salvietta, si ritirò silenziosa e compassato, tranquillo e sicuro che ormai i 6uoi ospiti non desideravano più la sua presenza. L'avv. Finucci si trovava nella... fortezza nemica, ma chiuso in quel salottino non vedeva nulla, eccezion fatta delle grazie delle belle comparse,. In quel momento egli però aveva ben altro da pensare, stava perfezionando il piano che doveva condurlo alla scoperta della bisca. Dopo «ma sosta conveniente, atta ad ingannare il cameriere, se questi avesse nutrito qualche dubbio, cosa assolutamente non vera, il giovane suonò. Al cameriere che comparve, tenendosi prudnntemente sull'uscio egli disse che qualora si fossero presentate altre due ragazze le avesse senz'altro fatte entrare nel salottino. Solamente dopo la loro venuta si sarebbe concertato il menù per la cena. Il cameriere, abituato ad accondiscendere a tutti i capricci della clientela, si ritirò dicendo che gli ordini sarebbero stati eseguiti. Forse tra se pensò che quei viveurs erano degli insaziabili: quattro donne per due uomini! Ma di.questi pensieri nulla traspari sul suo volto atteggiato al massimo rispetto. Una porta sospetta Poco dopo l'avv. Finucci, insieme ad una delle due raigazze, aprì la porta del separé e si inoltrò nel corridoio. Voleva ispezionare il locale. Molti usci si aprivano a destra e à manca del corridoio. Risate soffocate partivano dal gabinetti, simili a quello che aveva occupato il funzionario, ciò che dimostrava come il ristorante funzionasse al completo nella giornata domenicale. Ma l'aw. Finucci non potè inoltrarsi nel corridoio che per un breve tratto, il discreto cameriere comparve. A quello egli chiese dove si t trovasse il gabinetto di toeletta per la sua giovane compagna e avutone l'indicazione l'accompagnò. 11 corridoio era sbarrato da una .porta. Egli Ungendo di sbagliarsi posò la mano sulla maniglia di quell'uscio, ma il cameriere pronto lo avverti dell'errore, n gabinetto ricercato si trovava a destra. L'avvocato Finucci ne sapeva abbastanza. Era proprio dietro l'uscio che egli aveva sfiorato che si trovava la bisca. ' Non insistette più oltre e poco dopo ritornò insieme alla sua giovane compagna verso il separé dove lo aspettava l'amico con l'altra signorina Ma fermatosi sulla soglia: — Si fa tardi — disse consultando l'orologio — temo che le altre ragazze non abbiano ben compreso l'indirizzo. Vado io a prenderle. Voi aspettatemi — disse rivolto all'amico e alle compagne. II cameriere non pronunciò parola. Aiutò il funzionario ad indossare la pelliccia e lo accompagnò deferentemente fino alla porta. — Non appena busso apri. Non voglio che quelle ragazze restino sul pianerottolo. Sono molto giovani e temono di compromettersi. Il cameriere si inchinò in segno di assenso e l'avv. Finucci come se fosse stato preso dalla fregola di raggiungere in fretta le altre signorine che dovevano prender parte al festino, scese a precipizio le soale. Non appena in istrada fermò una vettura e si lece condurre a S. Carlo. Le... signorine che egli scelse per completare l'orgia furono il maresciallo Di Pietro, il brigadiere Monti, il vice brigadiere Zinna, il maresciallo Della Giovanna ed altri agenti della squadra amministrativa. Date loro le indicazioni «necessarie U inviò in via Giuseppe Verdi dove egli li raggiunse poco dopo. Con quel seguito il funzionario risali al secondo piano e bussò. Non lo si fece attendere. L'uscio si aprì e fi cameriere con evidente stupore vide ritornare insieme al suo cliente quella brigata di agenti sulle cui funzioni ed intenzioni non vi era dubbio di sorta. s — Stai tranquillo e non ti muovere - ordinò l'aw. Finucci el cameriere. Ma questi non aveva bisogno di alcuna sollecitazione, era addirittura esterrefatto. Seguito dagli agenti egli si diresse a quella misteriosa porta in fondo al corridoio. Era chiusa dall'interno ina conosceva il modo magico di farla aprire. Bussò due colpi consecutivi. L'uscio si spalancò e nella sala fecero irruzione funzionario ed agenti gridando : > Fermi tutti I >. Intorno ad un grande tavolo si trovavano otto signori. Sul tappeto insieme alle carte da giuoco figuravano quatti'ocento lire di puntate.' La partita — cosi ha detto il funzionario — era a zecchinetta. Eseguita una sommaria perquisizione vennero sequestrate oltre dieci mila lire. Ad uno, ad uno i signori presenti vennero fatti passare in una stanza vicina dove furono interrogati Io non giuocavo, guardavo giù oc-are gli altri a scopa. Questa fu la risposta che Singolarmente tutti ban dato al- funzionario, il quale, naturalmente, ebbe a concludane che evidentemente giuocavano tutti e a ben altro giuoco. Steso regolare verbale di-contravvenzione tutti quei signori furono lasciati in libertà. Bagni di sole Ma non appena se ne furono andati, il funzionario, perquisendo il locate riuscì a trovare dietro la spalliera di un soia tre cambiali e duecento cinquanta lire. Si dubita che il tutto sia stato nascosto da una persona solita a frequentare le bische, più che pei' lo scopo di giuocare per aver mezzo di prestare su cambialina persone facoltose clie momentaneamente si trovano sprovvisti di contante. Terminata la sorpresa nella bisca, questa venne chiusa e l'uscio sigillato, perchè rimanesse la prova evidente, poiché le carte erano rimaste al loro posto sul. tappeto verde, che i contravvenuti giuocavano a « Zecchinetta ». Rimaneva da fare un- sopraluogo nei gabinetti riservati. Il funzionario non aveva bisogno di entrale in quello precedentemente occupato da lui e dove era stata inscenata Ja gherminella ma bensì negli altri. Molti thè intimi furono jnterrotti, con grande dispiacere e disappunto di coloro clie si credevano in quel luogo al riparo da curiosità indiscrete. Molti rossori ed anche alcune lacrime spuntarono su bellissimi occhi di giovani donnine. Una vera sorpresa si ebbe all'aprirsi di un gabinetto: una signorina vi si trovava in un costume, cosi poco costumato che essa non avrebbe — se interrogata in proposito — potuto addurre giustificazione a quella sua toelette.' Ammenoché non avesse avuto la presenza di spirito di dire: Prendo i bagni 'di sole t 11 6uo compagno non fu molto soddisfatto di dover mostrare a tanti uomini quel quadro che .aveva evidentemente non pochi pregi e non poche attrattive, ma ohe egli riteneva di assoluta proprietà riservata. «; Ju .seguito a tali e varie constatazioni il proprietario ilei Ristorante Scribe: Marcello Calligaris fu Bartolomeo da Diano d'Alba, di 5!) anni, venne deferito all'autorità quale tenutario di una bisca clandestina ed in più di favoreggiamento alla perdizione di oneste fanciulle. Il Calligaris ed i giocatori avrebbero dovuto comparire ieri in giudizio, ma il Pretore, avv. Cornato, ha rinviato al 29 corrente il processo.

Luoghi citati: Torino