Il Frutteto-scuola
Il Frutteto-scuola Il Frutteto-scuola E' slato annunziato che il Frutteto-scuola aammetterà quest'anno al corso teorico-pratico di frutticoltura che sarà (iniziato nel prossimo febbraio, otto allievi, fra quei giovani agricoltori che desiderassero dedicarsi a questo ramo, largamente redditizio e, forse più degli altri congeneri, ricco di soddisfazioni. Nel nostro paese in genere e nel nostro Piemonte in particolare — sia per un'oscura avversione tradizionalistica, sia per la 6car- sa conoscenza dei grandi vantaggi che se ne possono trarre — la frutticoltura non occupa L' posto che le compete. Il comm. Bruzzone, pioniere dell'industria delle marmellate, potò scrivere, a questo proposito, che: a Nel giardino d'Europa ho dovuto constatare che la frutta è scarsa, mediocre e cara ». Constatazione che può apparire strana nel nostro paese, ma che risponde a verità. Si può proprio dire che noi italiani sciupiamo irrazionalmente i tesori che ci vengono messi a disposizione, in potenza, dal nostro divino sole e dalle particolari felicissime condizioni del clima nostro. Da un opuscolo edito in questi giorni e che si occupa appunto di questo frutteto-scuola, don Alessandro Cantono, membro del Consiglio direttivo, si può rilevare quanta ricchezza, rappresentala dal nostro clima e dal nostro terreno, noi lasciamo improduttiva, non intensificando la produzione di frutta e d'ortaglie. Si pensi, infatti, che pur nelle insulticientissime condizioni attuali di frutticoltura trascurata, l'Italia, oltre a provvedere ai bisogni interni, esporta parecchi quintali di frut ta ri traendone quasi due miliardi di lire. Soltanto di mele, nel 1923 abbiamo esportato oltre cinquecentomila quintali. E tutti sanno quanto 6iano apprezzate, in Italia ed all'estero, le pere e le mele del Saluzzeee e le magnifiche pesche di Canale e di Santena. Ma non solo 6i coltiva poco, in rapporto alle possibilità, ma si coltiva anche male. Il compianto prof. Sebastiano Lissone, la cui competenza ed il cui autore per l'agricoltura sono noti, ne ha fatto la pubblica constatazione. Per lo più — rileva don Cantono — si tratta di produzione con piante sparee qua e là nei prati, nei campi, nei vigneti. I frutteti veri e propri, ossia specializzati, da cui solamente sarebbe possibile ricavare ufi reddito notevole — un proprietario modesto di Santena .ha ricavato dalle sole pesche, amili fa, ben 87 mila lire — sono rari, costituiscono eccezioni. E' opinione di tutti i coinpetenti che la frutticoltura piemontese possa e debba prendere un maggiore sviluppo. Le condizioni esterne, clianatdche, 60110 favorevoli ; occorre 'l'elemento tecnico, il personale capace. Per ovviare a questa defleeanza venne fondato il frutteto-scuola per iniziativa del comm. Geisser, presidente dellu Cassa di Risparmio di Torino. Su queste colonne il frutteto-scuola venne già illustrato. Ma conviene ripetere che si tratta di un vasto podere con annesso vivaio di piante fruttifere e anche di viti americane che serve di esempio a quanti intendono intraprendere la frutticoltura industriale, molto redditizia. La scuola si propone di formare dei frutticoitori pratici, capaci di eseguire e dirigere le varie operazioni inerenti alla frutticoltura, di popolarizzare la pratica conoscenza delle più razionali norme di buona coltura e di diffondere, segnatamente in Piemonte, le migliori varietà di piante fruttifere e le viti più adatte alla difesa contro la fillossera. La scuola è destinata esclusivamente ad agricoltori di età non inferiore ai 1C anni. La scuola, mercè la liberalità di privati e gli aiuti concessi da Enti diversi, accoglie gli allievi facendo loro pagare la irrisoria retta mensile di dire 100, mentre ciascuno di essi costa alla scuola molto più di 300. E' Quindi un'ottima occasione che si offro agli agricoltori per l'istruzione pratica, e di sicuro profitto, dei loro figli. I posti per questo anno sono limitati ad otto. Sarà bene quindi che lo domande degli aspiranti pervengano al più presto al Comizio Agrario, via San Dalmazio. 10. 9
Persone citate: Alessandro Cantono, Bruzzone, Cantono, Sebastiano Lissone
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