Famiglia di contadini sepolta durante il sonno dal crollo della casa presso Asti

Famiglia di contadini sepolta durante il sonno dal crollo della casa presso AstiFamiglia di contadini sepolta durante il sonno dal crollo della casa presso Asti I due coniugi e un bambino acciai Un altro bambino estratto incoiarne dalle macerie Asti, 22, notte. NeTIe prime ore di stamane giungeva ad Asti la notizia dd un gravissimo disastro avvenuto durante la notte, verso le ore 24 in Bricco Gianotti, una piccola borgata di poche case situata su di urna, collina sulla riva de etra del Tanaro a pochi chilometri dalla città Una veccnia ^ croUava ^.^endo nei sonno e seppellendo sotto le macerie tutti 1 componenti di una famiglia di contadini, abitante la orsa. Tre di costoro, marito, moglie ed un figlio, trovavano ivi la morte; un altro figlio per miracolo scànvpava alla tragedda, e poteva essere disseppellito soltanto dopo parecchie ore di intenso lavoro di rimozione delle macerie. Le vittime sono: n giovane contadino Giovanni Battista Pozzo di Giovanni, di anni 28; la moglie Maria Quaglia, pure di anni 28; U figlioletto Polo, di anni 3. E' scampato solo il figlio maggiore, dì nome Giuseppe, d'anni 5, protetto da un angolo di volta che ha resistito al crollo. Rasa al snolo Tale la prima notizia della sciagura, che produsse in città viva impressione e fece accorrere ' subito sul posto le° autorità. Per conoscere maggiori e più precisi particolari del disastro ci siamo recati a Bricco Gianotti; abbiamo visto la popolazione del borgo — una decina di famiglie abitanti in cinque o sei case — accasciate per il dolore e affrante dalla fatica. Essa ha vegliato tutta la notte, lavorando per lunghe ore fra le macerie della casa crollata. Il disastro è avvenuto, come sì disse, poco prima delle 24. Alle 23 il Pozzo Giovanni Battista era rincasato, uscendo dalla veglia passata nella stalla di un vicino: e quando avvenne il crollo egli si era forse appena addormentato. Dormiva con la moglie e 1 due bambini in un unico letto. Per il modo come le macerie si sono sovrapposte nella caduta, si ritiene che primo a cedere sia stato il tetto; questo investi 11 piano sottostante dove riposava la famigliuola; e sprofondò trascinando le masserizie e le persone fra, i rottemi. Anche il pavimento del plano terreno sprofondò in cantina, in un mucchio informe di macerie, I corpi delle vìttime rimasero cosi completamente sepolti. I muri maestri del fronte e del rovescio della casa, caduti i piani e le pareti Interne di collegamento, si' abbatterono l'uno contro l'altro e aumentarono la gravità della rovina, n crollo è 6tato completo; gli stessi muri maestri si 6ano abbattuti per intero e sembrano rasi al suolo La casa non sorgeva isolata, ma appoggiata per due lati a due altre costruzione : queste sono rimaste In piedi ed hanno potuto trattenere 1 due muri maestri laterali. La casa rovinata era una vecchia costruzione colonica, fatta in parte di mattoni crudi e pietrame, che era rimasta ss disabitata per parecchio tempo, e settanta) da due mesi circa era stata presa in affitto dal Pozza Sembra anzi che 11 padre del disgraziato contadino, tale Giovanni Pozzo, di 70 anni, avesse sconsigliato U figlio di andarvi ad abitare, probabilmente perebè scova le pericolanti condizioni deBa rione. Quando n disgraziato vecchio ebbe notìzia della tragedia, fu Inteso ad esclamare tra le lacrime : — Glie l'avevo detto lo di non andare ad abitare in quella casa, * Il povero vecchio attristato forse daBa so Mudine in cui era venuto a trovami, ancora pochi giorni or sono aveva Invitato 11 figlio a ritornare con lui e con la madre. Era questo un misterioso senso di presagio? Una voce dalla cantina: «Mamma! > n frugare della rovina gettò l'allarme nel borgo; tutta la popolazione In pochi Istanti fu in piedi. Il disastro apparve subito In tutta la sua gravità. Dopo il crollo si udiva soltanto salire dal cumulo delle maceria te voce implorante dea piccolo Giuseppe Pozzo, di 5 anni, l'unico scampato, che gridava disperatamente: — Mammà, papa! Degli altri sepolti neppure un gemito.- SI organizzarono immediatamente squadre di soccorso e si Iniziò il lavoro di dissepelllmento. Poco dopo da Asta giungevano squadre dd carabinieri con il comandante tenente Stellato, il maresciallo Zandrino, i brigadieri Mocci e Morchie, ed una squadra di vigili urbani al comando del maresciallo Bolla. B lavoro d1 salvataggio procedette febbrile e faticoso per alcune ore: mattoni e calcinacci dovettero essere rimossi, pezzo per pezzo, sempre col timore dd aggravare la sciagura. Nelle fondamenta della costruzione in cantina, 6i rinvennero le tre vittime, i due coniugi e il bambino minore, fra i ferri del letto contorti e avvolte nelle lenzuola chiazzate di sangue. Io un angolo della cantina, contro, il muro, le travi e Je macerie cadendo avevano formato un angolo sgombro e riparato, coperto con un pezzo di soffitto' che at taccate al muro maestro laterale, aveva resistito al crollo; in questo angolo andò a cadere, ruzzolando dal letto, il piccolo Giuseppe Pozzo Egli potè cosi salvarsi, come per miracolo. Fu estratto dopo qualche ora dalla squadra di soccorso, che dovette lavo-, rare con estrema precauzione. Era quasi Incolume; poche e non gravi escoriazioni, alcune contusioni e grande spaventa). Fu consegnato alle cure amorevoli dei poveri nonni angosciati Le tre vittime, tratte fuori dalla cantina, sono state trasportate In una casa vicina. La popolazione di Bricco Gianotti prepara loro solenni funerali.

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