Economia e politica in Germania

Economia e politica in GermaniaEconomia e politica in Germania disoccupazione e il credito Con la riduzione, avvenuta di questi giorni, del saggio ufficiale dello sconto dal 6 al 5 %, la Germania si schiera fra i paesi d'Europa a moneta aurea nei quali il prezzo .del-danaro e del capitale a breve scadenza si è fatto più a buon mercato. Ti» anni fa lo econto alla Reichsbank stava al 30 %, e ancora nel gennaio 1926 era dèi 9 %. Per intendere in tutto il suo valore il significato dell'avvenimento, bisogna tener presente che la Germania dalla fine dell'agosto ultimo scorso è divenuta mercato libero per le divise e per l'oro. Ancora sino a quell'epoca, la -Reichsbank esercitava' in questa materia il proprio controllo sovrano non solo coi mezzi indiretti delle variazioni ned saggio dello scon to e con la politica restrittiva del credito, ma soprattutto comperando e vendendo dollari nel rapporto fisso della parità monetaria di 4,20 marchi oro contro 1 dollaro : comperando i dollari la cui offerta risultasse in eccesso sulla domanda del mer■ cato e véndendo nel caso opposto. Con questo sistema si raggiungevano parecchi risultati. Le banche di credito ordinario innanzi tutto non ostacolavano l'afflusso di capitali esteri mediante divise iu paese, richiamativi con operazioni di prestito dai propri clienti industriali e commercianti, ma li accettavano " senz'altro contro concessione di credito bancario o di moneta, che davano poi in marchi ai clienti stessi. Difatti, così operando, esse non correvano ' nessun rischio di '.cambio perchè la Reichsbank accettava sempre le divise estere buone alla pari. Ne derivava in secondo luogo che quando le banche ordinarie abbisognavano di mezzi liquidi, anziché ricorrere al classico riscónto, presso l'istituto di emissione, di titoli industriali, trovavano assai meno * costoso e più' comodo vendergli addirittura i crediti stranieri che esse avevano scontato ai clienti. L'operazione era comoda per le banche e permetteva nel contempo alla Reichsbank di arricchire la propria riserva di valori equiparabili in tutto all'oro. Rilevammo- in. precedente articolo che la Germania ha avuto «inora, in questo ultimo periodò, unabilanciacommerciale favorevole. Quando 11 punto dell'oro all'estero era superato, il metallo affluiva in paese e veniva venduto immediatamente alla Tieichsbank, come all'unico mercato su cui esso acquistava un valóre traducibile in moneta. - Cosi anche per questa via essa potè consolidare là propria riserva, ridivenire il grande serbatoio della moneta metallica del paese e fu in grado di allargare la circolazione tedesca senza alterare non solo, ma migliorando sempre il rapporto fra riserva e impegni. Ed in -questo miglioramento venne per altra via aiutata dallo Stato. Riordinate le finanza, quest'ultimo provò meno, il bteognrj di ricorrere largamente al credito dell'istituto dì emissione per le necessità di cassa. Così ohe là legge bancària nuova potè limitare l'obbligo dello sconto dei buoni del.Tesoro a quelli con scadenza non Superiore ai tre mesi e inoltre stabili che i buoni che la banca assume dallo Stato non oltrepassino i 400 milioni e non vengano neppure calcolati come, elemento della riserva a copertura dei biglietti emessi. Per le eventuali eccedenze di mezzi di cui la finanza pubblica abbisogni, sempre per necessità a breve scadenza, provvede ora liberamente il mercato, pur sapendo che la Reichsbank è autorizzata a riscontare i buoni con deduzioni di valore, al saggio necessario e dentro i limiti segnati dalla situazione monetaria, come un altro titolo qualunquqe. Ora se noi uniamo questi tre ordini di fatti, vediamo che il loro armonico concatenarsi, in virtù del quale gli interessi del pubblico, delle banche, dell'istituto di emisisone e del Tesoro si unificano verso una ùnica direzione — dopo tanti anni in cui gli uni fiorivano solo sopraffacendo gli altri — ha un'unica causa: la moneta buona, **# L'influenza decisiva di un ràpido risanamento monetario sulla sollecita liquidazione della crisi economica tedesca — che il ribasso odierno dello sconto è destinato Ulteriormente a risolvere — appare evidente anche esaminando il movimento assunto dai capitali esteri in Germania e là funzione che essi hanno esercitato. Qui le osservazioni del sig. Parker Gilbert — in quel Rapporto che ho già citato — trovano un esatto riscontro in quelle enunciate sull'ultimo numero del Bollettino del «'Federai Reserve Board » americano, ili primo effetto della rilorma monetaria ohe frenò gli sbalorditivi eccessi del torchio, era stato di far apparire in pieno tutta la povertà del risparmio effettivo di cui disponeva la Germania.' Il conseguente rialzo nel saggio dell'interesse attirò in paese un flusso cospicuo di risparmi stranieri, sopra tutto con la forma di titoli tedeschi collocati su piazze estere, e particolarmente degli Stati Uniti; tali risparmi in due anni sono ammontati a 2500 milioni di marchi, indipendentemente dai 960 del prestito pubblico 1924, emesso d'accordo col Comitato per le riparazioni Questo movimento dì afflusso di'risparmio permetteva alle Banche germaniche di ridurre i proprii debiti verso la Reichsbank; concedeva a questa — come dicemmo — di accrescere le proprie riserve e di aumentare le emissioni necessarie a sostenere la parte sana dell'industria in crisi, senza impoverire le proprie riserve. E l'industria, fornita dall'estero di prestiti a lungo respiro, se ne valse per ripagare allo banche nazionali gli onerosi prestiti a scadenza breve. Ne derivava in tal guisa una savia distribuzione del credito operante cosi: per gli impieghi lunghi si adoperava il capitale estero, che abbondava; e Io scarso risparmio-interno, invece, serviva da capitale liquido, permettendogli in tal guisa di circolare rapidamente e ridando elasticità alle banche ordinarie, dove i depositi riprendevano la fisionomia tecnicamente corretta. Questo movimento di redistribuzione del (capitale estero ed internò, nel mentre, risanando le banche, concedeva all'istituto di emissione., ridivenuto padrone della situazione, di togliere i freni al mercato dei .'cambi, accelerava la ricomposizione del risparmio interno e facilitava il ritorno in patria dei capitali evasi. La'riduzióne dei prezzi in rappòrto a quella dei costi dimìnuivà la eccessiva dipendenza dell'industria dalle banche, rendendo, più moderate le richieste di créditi Lo scarto fra il saggio di interesse richiesto dall'estero e quello interno si riduce va, ristabilendo una con¬ correnza effettiva ira le banche straniere e le nazionali. Gradatamente vediamo rivivere nelle borse tedesche l'interessamento per gli investimenti a lunga scadenza, che per vari anni dormiva, sicché lo scorso 1926 la-massa di omissioni tedesche collocate all'interno fu uguale in valore a quella dei collocamenti fatti all'estero. E i capitali depositati-.alle casse di risparmio, praticamente annullati'dall'inflazione, ♦iprendono a salire,' sicché nel settembre 1926 sommavano a 2712 milioni di marchi. La distruzione operata dall'inflazione risulta da questo rapporto: tale cifra rappresenta il 14 % dei depositi nelle Casse di risparmio tedesche dell'epoca prebellica. * * Il punto nero della situazione tedesca è dato ' dalla dispccupazione. Come rilevai nell'articolo precedente, i 1 milione e 300 mila disoccupati attuali non costituiscono più un semplice indice di crisi industriale, lunga magari, ma transitoria. Essi sono l'esercito dei sagrificati dalla riorganizzazione scientifica del lavoro, la quale procede e si perfeziona e non dà quindi speranze di sollecito riassorbimento. Si ha uno squilibrio vero e proprio fra popolazione e mezzi di sussistenza. Questo fatto demografico-sociale, che l'emigrazione, per le ben note ragioni, più non corregge, come invece avveniva sino al 1895, prima del grande slancio economico tedesco di anteguerra, esercita una influenza molto sensibile — troppo sensibile, pensa il signor Parker Gilbert — sul pubblico bilancio, già viziato da altri elementi più agevolmente correggibili. A parte i sussidi di disoccupazione,' nelle spese del Reich 6i manifesta una tendenza visibile ad accrescere rapidamente la percentuale rappresentata da anticipazioni e prestiti, od addirittura da investimenti della finanza in aziende industriali Nel 1926-27, ad esempio,-30 milioni di marchi sono investiti nella Società pei cereali, 18 milioni si prestano all'industria siderurgica della Alta Slesia, 85 milioni si anticipano per la qostruzione di vie interne di acqua, 200 per la costruzione di casette, 15 ai coltivatori di vini, altri investimenti si fanno in azióni di società di trasporti e così dicendo. Questa politica solleva non pochi dubbi: l.o Gli avanzi dei bilanci precedenti vanno sfumando e la parte straordinaria del bilancio 'assume proporzioni sempre più ("vaste in rapporto a quella ordinaria; 2.0 L'interessamento dello Stato alle azien. de private come azionista è pericoloso sotto vari evidenti aspetti. E se poi' le aziende andassero male; chi paga?; -;9s> Il sistema di prelevare danari, dal. reddito dell'industria 'e del commercio, per -spenderli in impieghi industriali e commerciali è per lo meno di dubbia convenienza; -4.0 Assorbendo capitali per; conto proprio, lo Stato concorre sui mercato dei risparmi — ancora così esangue — eòi privati cittadini, rincarandone i sàggi; il-^che costituisce un, ostacolo, al. rapido, .sviluppo dell' attività econòmica; ' assorbrMcè dèi disoccupati stessi; - 5>o E*, discutibile la saggezza di tenere, uh gròsso capitale Investito in azioni preferenziali della Compagnia delle ferrovie.tedesche e.noi smungere ai contribuenti del denaro da mutuarle per lavori atti ad impiegare disoccupati. v- Indiscutibilmente queste osservazioni sono economicamente ineccepibili e meritano seria riflessione.* Contro di esse però si erige una cifra: 1.300.000 uomini senza lavoro, il che, con le famiglie, significa almeno quattro milioni, di esseri minacciati dalla male suadente fame. Questo squilibrio della popolazione di fronte ai mezzi di.sussistenza costituisce uno dei problemi fondamentali per vari Stati dell'Europa postbellica. In Inghilterra il ritmo delle nascite va diminuendo rapidamente e ristabilisce cosi l'equilibrio. Dove questo fenomeno invece non si verifica, incombe sempre la minaccia di crisi interne od esterne. Qui pure la Germania ci offre il campo ad osservazioni troppo interessanti per non venire analizzate. '. ATTILIO CABIATI.

Persone citate: Parker Gilbert