La bella avventura

La bella avventura La bella avventura Passeggiata sentimentale •- I tre soci Una cena interrotta e l'oste inconsapevole Ribellione -- Un agente contuso B negoziante 'Luigi Olivero fu Cristoforo di anni 66, da Sommariva Bosco, e qui domiciliato in Corso Grugliasco, 868, dopo essersi trattenuto fino a tarda ora a fare la consueta partita ed a bere la tradizionale bottiglia, si incamminò, pian piano, verso casa. Il vecchio, abituato a recarsi all'alba al mercato in via Madama Cristina o a quello di Porta Palazzo,, per il commercio della verdura, quando cioè la città è pressoché deserta percorreva senza preoccupazione di sorta la via Nizza. All'angolo di via Oalliari si incontrò con una giovane donna che gli sbarrò la strada sussurrandogli alcune dii quelle soKte frasi con le quali le passeggiatrici notturne tentano di accalappiare i nottambuli. 11 vecchio si mise a ridere. Nell'oscurità la donna lo aveva scambiato per un giovanotto. Declinò l'offerta dichiarando che da parecchio tempo aveva messa la parola fine al capitolo dell'arnare, ma in fondo lusingato da quell'avventura imprevista non seppe rifiutare alla giovane il favore di accompagnarla in una passeggiata... sentimentale. Per lei l'Olivero cambiò rotta e anziché proseguire verso casa, si avviò addirittura dalla parie opposta: verso il Valentino. Cadeva una pioggierella minuta minuta, ma l'ortolano, avendo in corpo pa-Tecchi bicchieri di vino, non se ne accorgeva. La giovane eh iac Ghent va sempre e accompagnava il vecchio verso la deserta regione del Valentino. Finalmente dalla via Oalliari sboccarono in corso Massimo d'Azeglio, che, come ognuno può imm« ginare, era a quell'ora deserto. Deserto apparentemente, perchè d'un tratto tre ombre si staccarono dal muro, circondarono SI malcapitato vecchio, il quale si vide puntata contro il petto la canna di una rivoltella. La romantica passeggiata minacciava un tragico epilogo. In questo frangente l'Oldrrero comprese che cercare di opporre resistenza 6axebbe stato inutile se non dannoso. Si lasciò togliere il portafoglio contenente 400 lire, strappare la catena e l'orologio e, obbedendo alla minacciosa ingiunzione avuta, rimase fermo sul posto a guardare .quei tre"| che, fatto il colpo, insieme alla dolce compagna di pochi momenti prima, si allontanavano rapidamente. Quando furono scomparsi, anch'egli riprese il suo cammino. Si diresse cioè per Corso Vittorio Emanuele verso la stazione di Porta Nuova. Lungo la strada ebbe la ventura di incontrare una pattuglia della squadra mobile composta del brigadiere Elia Silvio e del vicebrigadieri Salvatore Celeste e Salvatore Fiandra. Ài due... salvatori ed al loro compagno il negoziante di verdura raccontò il brutto caso occorsogli, e (forni loro i connotati detta donna e dei suoi complici. Gli agenti lo consigliarono di recarsi in Questura mentre essi avrebbero iniziate subito le indagini dee caso. E queste furono rapide e fortunate. Da ^orinazioni raccolte seppero che una donna insieme a due uomini era entrata pochi minuti prima nella « Trattoria dei Viaggiatori » in via Nizza, 63. Il brigadiere bussò risolutamente all'uscio dell'esercizio. Venne ad aprire 11 padrone: Tommaso Ferrerò di -46 anni. — Sono venuti da voi una giovane donna, con due uomini. Dove si trovano ora! Il Ferrerò fece lo gnorri. — Non so di chi intendete parlare — dichiarò alla fine Ma poiché gli agenti insistevano sembrò che ad un tratto gli si rischiarasse la memoria. — Ho capito — prosegui — ma le persone che voi cercate hanno lasciata la locanda. Nonostante tale precisa dichiarazione il brigadiere ed i 6uod. due compagni vollero visitare il locale. Questa insistenza permise loro di fare irruzione in una camera a terreno dove due uomini ed una donna stavano allegramente cenando. — Fermi tutti 1 — gridarono gli agenti. La loro comparsa appariva poco gradita ai commensali, i quali dovettero sospendere la cena per porgere le mani ai ferri. La giovane fu subilo identificata per certa Ernesta Galletto fu Giovanni, da Pinerolo, di anni 22, di professione... allegra e ciò nonostante moglie a Florindo Monticelli di Virginio di anni 27, da Villa!ranca, operaio disoccupato, che viveva della poco pulita industria della consorte. Il terzo dei commensali era il muratore Domenico Molino di anni 23, nato agli Stati Uniti, e qui senza fissa dimora. Gli arrestati nonostante le proteste furono accompagnati affila Questura Centrale dove vennero perqpiieitì. Operazione di per sé semplicissima ma, in questo caso specifico, non senza pericoli, n vice-brigadiere Passanisi ricevette dsJ Monticelli due calci : uno al basso ventre, l'altro alla gamba destra, per i quali dovette ricorrere a cure mediche al San Gio vanni. Nè l'altro arrestato si mostrò più do d.Cile: con vns. spallata manriA in frantumi una J delle lastre di vetro deHa porta della Questura Centrale. Nonostante questa ribellione i due individui vennero perquisiti. Ad uno di essi fu trovato in tasca.un orologio e relativa catena, all'altro due biglietti da cinquanta lire. L'Olivero, che in quel momento si trovava nell'ufficio di notturna intento a denunciare la rapina patita al dott. Giudice, vide giungere fra gli agenti i due ribelli domati e la giovane donna che subito riconobbe per quella che l'aveva sollecitato ad accompagnarla nella passeggiata sentimentale. Barnmostrati al negoziante la catena e l'orologio, egli senza esitazione dichiarò che erano suoi. Riconobbe pure nel Molino e nel Monticelli due dei suoi rapinatori. Mancava il terzo, quello che aveva spianato contro di lui la rivoltella e che per tale valida operazione si era appropriate 300 lire. I tre arrestati vennero senz'altro passati alle carceri a disposizione dell'autorità giudiziaria, imputati di correità in rapina a mano armata. In quanto al .terzo, che i complici non vollero nominare, esso è attivamente cercato dagli agenti della squadra mobile e con ogni probabilità verrà arrestato a breve scadenza. Ma in questa avventura si è trovato implicato anche un individuo, il quale neppure sognava di aver commesso un reato : l'oste Tommaso Ferrerò. — Io non avevo cattive intenzioni. Non sapevo che fosse gente di malaffare. Erano invece buoni clienti e desideravo non fossero disturbati. Queste giustificazioni non lo hanno scagionato dall'imputazione di favoreggiamento, cosicché egli è stato tratto in arresto e passato alle carceri. In conseguenza del suo arresto la trattoria di via Nizza, 63, fu chiusa. La maschera E' stato pubblicato il manifesto riguardante l'uso delle maschere e dei travestimeli, ti. In esso è detto che il questore : « Visto l'art 83 della legge di P. S., t u. 6 novembre 1926, n. 1848, che ?a divieto di comparire mascherato in luogo pubblico, determina: 1) L'uso delle maschere e dei travestimenti è consentito solamente nei veglioni ed altri trattenimenti del genere,"in locali «aperti al pubblico debitamente autorizzati, dalla Questura, purché le persone mascherate o travestite, nel recarvisi o nell'usoire, facciano uso di vettura chiusa. - 2) Sono in ogni caso vietati travestimenti o maschere che in qualsiasi modo offendano il buon costume o tornino sconvenienti per inidebite allusioni. . 3) A semplice invito degli ufficiali od agenti della forza pubblica le persone mascherate debbono togliere la maschera e dare le spiegazioni che loro venissero richieste. - 4) Senza pregiudizio di ogni attra azione penale, è vietato a chiunque di offendere o molestare le persone sia con parole od atti sconvenienti od inurbani, sia coi getto di cose comunque incomode o pericolose. - 5) A carico dei contravventori, ohe possono essere arrestati a norma del -predetto art. 83 della legge di P. S., è comminata la pena dell'ammenda da L. 100 a L. 1000.

Luoghi citati: Cile, Florindo, Pinerolo, Stati Uniti