La"manfera forte,, di Hindenburg nella crisi ministeriale tedesca

La"manfera forte,, di Hindenburg nella crisi ministeriale tedesca La"manfera forte,, di Hindenburg nella crisi ministeriale tedesca (Servizio spedale de « La Stampa ») Berlino, SI, notte. Quando "IL presidente Hindenbùrg scrive i oòmitóiastà fra, i partiiitii si acoiiscono coirne p[er incanto. Anche la lettera al Cane-',.liere Marx per Invitare questi a esortare le frazioni parlamentari direttamente interessate a formare il governo dei partiti borghesi forse avrà l'effetto non desiderato di fare divampare le polemiche dei par tati, per nulla disarmati dalle paterne esortazioni presidenziali ad una patriottica tregua. Btodiembuirg, non si può fané a nieno di notarlo si è, per tnon dure altro, alquanto affrettato nel prendere atto del fallito tentativo di formare un ministero dei partitimedi senza puntò adoperare la propria autorità per iridjfrré^'il partito popolare ad -accettare la collabora rione col centro. Hindenbùrg sposando la causa del partitp popolare col sifo urgente invito a Marx e col' solenne appello al patriottismo dei partiti, esercita ora una notevolissima pressione sul centro perchè abbandoni la pròpria pregiudiziale e faccia ampie concessioni alla destra > Coirne viene giiudiiwato di gesto di .Hnndenburg? Il corniispandeinite del « Manchester Guardian », che "me ha messo isti dubbio la oostiturioniadi-tà,' è stato ammonito dàlia « l>eiuitech.e Algiemeiine Zeitung ». Io mi limito a riferire quamito sanivono i giornali. - la critiche dell'organo cattolico - Ecco come si esprime la cattolica Germania, organo amico del cancelliere Marx : « Crisi ministeriali come la. presente sono atte a screditare l'intero regime parlamentare; anzi a fare trasformare la crisi di Coverno in una orisi dello Stato. Ma se fu lecito dapprima spendere tre settimane senza nonmeno compiere passi formali per la risoluzione della crisi, .non era il caso ora di formalizzarsi per uh-paio di giorni di più, quando questi erano impiegati a cercare un esito soddisfacente. Mentre, come è opinione generale," questo • lavoro 6i stava appunto svolgendo,.' è sopraggiunta la lettera del Presidente della Repubblica. Noi non dubitiamo della bontà delle intenzioni di Hindenbùrg, intese a giovare' alla risoluzione della crisij ma riteniamo, tuttavia che nel caso della lettera egli fu male consigliato. Considerata secondo la lettera e lo spirito della Costituzione, questa lettera rappresenta — per adoperare parole miti — un documento singolare, e nella, storia degli Stati a regime parlamentare essa difficilmente potrebbe, trovare un precedente. Nella disciplina del diritto costituzionale germanico essa resterà certamente, per un pezzo, un osso duro per. i giuristi. « Tralasciando la formula « partiti borghesi », la qnaìe dimostra che anche in qualche documento di Stato può presentarsi un lapsus calami, osserviamo però che tale locuzione male si adatta alla formazione del centro, i cui elettori si compongono per una parte del lavoratori dei sindacati cristiani. Anche nella sostanza la lettera ha reto_.;jiwltoa.Jilù. difficile .. la situazione del d'entro, -incentro è bellamente invitato à formare una coalizione con quel partito il cui capo, Tn un ' pubblico ■ comizio, meno di una settimana fa si pronunciava — come da anni - viene. facendo — per la, restaurazlpne del regime monarchico. La lettera del Presidente della Repubblica non è soltanto un incarico per la formazione del Gabinetto — quale è previsto dalla Costituzione —; essa è atto nettamente politico. Un partito quale è ' 11 centro, che ha noti principii di politica estera, interna e sociale, ripetutamente espressi, non può prendere posizione di fronte a tale atto -con un semplice $1 o no. Il documento- costringe il centro a fare, dal canto proprio, una professione di fede politica nei confronti della politica delineata biella lettera». Gli elogi delia « dtJtra » Questo quadro della situazione, che l'organo del centro fa con una moderazione di linguaggio la quale fa piuttosto risaltale che non dissimulare la gravità delle critiche, rispecchia nel tempo stesso l'imbarazzo nel quale il centro e Marx si sono trovati in seguito alla mossa fatta da Hindenbùrg, passato bruscamente alla maniera-forte. Se Marx'accetta di tentare l'impresa suggeritagli da Hindenbùrg, si può essere certi che lo fà' molto a malincuore. « Perchè mai Hindenbùrg ha diretto a Marx la sua lettera — si domanda la Germania — anziché al capo del partito popolare? Per esortare questi a formare la grande coalizione? ». Dalle deliberazioni del centro a dalle ripercussioni che esse avranno dipende ora l'andamento della prossima fase dèlia crisi. Crediamo superfluo frattanto diffonderci molto ad esaminare le opinioni espresse dagli altri origani. Quelli della destra, a tutto beneficio della quale viene la lettera di Hindenbùrg, sono pieni di elogi giubilanti al presidente, e ad essi si asso ciano gli organi del partito popolare. La Deutsche AU-gemeine Zeitung, la quale si è assunto il compito — assai spinoso — di sostenere a spada tratta che la politica di Sireseniann (ossia di Locamo) non corre il minimo pericolo anche se i nazionalisti vanno al potere, confida con molto ottimismo che questi si mostreranno concilianti. Il Berliner Tageblatt trova anche esso costituzioTialmente straoirdinario il documento hindenhurghiano. La Vossiche Zeitung scrive: • Liberissimo il Presidente della Repubblica di legare le mani di colui che vuole incaricare di formare il- nuovo Ministero. Badi egli peraltro che-delle difficoltà che derivano poi da tale metodo non sia accollata, la colpa al' pariamentarisimo ed al Parlamento, che non-c'entrano proprio per nulla ». I democratici ed i socialisti deplorano che Hindenbùrg abbia preso le parti della destra. Fatto assai importante, e che starebbe a dimostrare l'intima -relazione tra i consiglieri di Hindenbùrg e i nazionalisti, è che la lettera di Hindenbùrg era nota ieri sei a nei circoli nazionalisti assai prlrija che ne fosse informato il Comitato direttivo del gruppo parlamentare del cen tro. Il «oentro» ooi piedi di piombo Ad ogni modo, il centro — e per esso Jl Cancelliere Marx — se dovrà finire per taire il non lieve sacrifìcio di compiere il primo passo verso destra, vuole andare coi piedi di piombo, circondandosi di tutte le più ponderate cautele. Fino da stasera il Comitato di redazióne designato dal gruppo parlamentare del centro (e del quale fanno parte Wirth e Stegerwald, notoriamep'te orientati a sinistra) ha lavorato a formulare le tavole dei principi inalienabili della politica del centrò in base ai quali sì potrà.cefcare un .compromesso con la destra. E'' infatti certo che il -centro, dato a Marx questo viatico, lo autorizzerà ad accogliere l'invito di Hindenbùrg ed va •volgere nuove trattative per formar^ un Gabinetto « dèi partiti borghesi ». Il programma minimo del centro rivestirà la forma di un manifesto agli elettori. Esso sarà la bussola sulla quale, nelle nuove laboriose deliberazioni, i vari partiti dovranno prendere nei prossimi giorni un orientamento decisivo. Incomincia la terza fase della crisi: se nessuno può ancora prevederne la durata ognuno sente tuttavia che la lettera di Hindenbùrg — novello deus ex-machina ~r ne segna il.punto culminante. ■■■ ..; ■ L. E. Commenti romani Roma, 21, notte. Le notizie sulla «maniera forte » adottata dal maresciallo Hindenbùrg per tentare di risolvere la .crisi tedesca, hanno prodotto negli ambienti romani una viva impressione e trovano larga eco nei giornali. .-- ■ } La lettera "el Maresciallo,, si nota, è un mònito ed un richiamo alla realtà. La Ge^ mania, vuole avere un governo forte ed efficiènte e questo non si può formare se tutti i partiti borghesi non si raggruppano e si dichiarano pronti a lavorare, non prò o contro i singoli partiti, ma per il benessere della Patria. In altre parole nells Nazioni le necessità dell'ordine politico costituzionale, qualunque sia la forma di governo, devono sovrastare ad ogni considerazione di partito. Hindenbùrg -r- ti osserva negli ambienti romani — in altra forma e per altre considerazioni, ripete le ragioni dette da Churchill per fare l'elogio del regime fascista. I giornali romani stabiliscono un parallelo fra là situazióne pxe-fascista in Italia e le difficoltà politiche e parlamentari nel le quali si dibatte la Germania, per con eludere che il gesto del vecchio maresciallo è, in un certo senso, tipicamente fascista. Cosi il Tevere osserva nel suo editoriale : t m maresciallo Hindenbùrg ■ è stato ieri cosi gentile da confermare con un atto clamoroso la testimonianza che il ministro inglese rendeva alla stampa fascista, confermando che il fascismo ha reso un servizio anche alla Germania ' suggerendo ad essa l'ultima misura di protezione contro il tumore cancrenoso. Se le paiole di Churchill la decisione di HindenJrurg fossero state concertate ai fini della propaganda fascista, il successo non avrebbe; potuto essere maggiore. Il maresciallo Hindenbùrg si è trovato di fronte alla situazione politica che potremo chiamare pre-fascista. Secondo le buone regole social-democratiche e parlamentari, Hindenbùrg avrebbe dovuto tacere è> continuare" all'infinito le sue-consultazioni. Ma il maresciallo Hindenbùrg ha sotto gli occhil'esperienza fascista, felice esperienza non disseccata dal tempo ma tuttora viva e in atto. Ed ecco che il presidente del Reich, sènza batter ciglio, giunto all'estremo della sopportazione patriottica, scrive la sua breve lettera fascista al dott. Marx, là quale, tradotta in termini fascisti, significa questo: «ri ne"ìtiflschi tei partiti', goverti.'Fcipi.delle sinistre gridano' al colpo da Stato e • non fanno che ripetere le querele dei. social-democratici sbandati dall'irrompente apparire del fascismo. Chiamatelo come volete quésto gesto . di Hindenbùrg : esso è fascismo ». Per la' Tribuna la lettera di Hindenbùrg è un intervento diretto del capo dello Stato nella crisi. Soggiunge il giornale : « Queèto intervento è senza dubbio ama tipica affermazione di quel problema del governare che si impone all'Europa ed al -mondo contro il dog-ma dei partiti ». ■Il Corriere d'Italia, argano del centro cattolico, cosi conclude il suo commento: «Siamo dunque al colpo di Stato? si chiederanno esterrefatti le inconsolabili vedove nostrane, facendo eco alle grinta di IProtesta dei socialisti tedeschi e allo,séandalo,-ifarisaico di quei social-democratici?• Non ancora, ma è fatale: il parlamentarismo fluisce collo sboccare nella rivoluzione o -nel colpo di Statò. E la scelta non tocca mai ai social-demo-' oratici ». Oltre al colpo inferto al parlamentarismo vi è chi, come di Giornale d'Italia, vede nella lettera di Hindenbùrg una conferma della tendenza verso destra delle direttive politiche germaniche. A qwsio riguardo II Lavoro d'Italia osserva: » La Germania è- forse ad una svolta delle sue direttive politiche- sul continente; Stresemainn si "e accorto che con Poincaré, presidente- del Consiglio e con Tardieu e Marin ministri, le ingenuità pacifiste 'di ©niand saranno paralizzate e che perciò lo spirito di Locarne ha reso'tutti i vantaggi possibili. Oggi; con .una ossatura economica e.politica rinvigorita, la Germania può mutare metodo e abbandonare le posizioni postulanti: I diritti della riscossa si basano sopra ima quantità reale di forza, di energie in riserva. Lo sgombero della Renania, obbiettivo per il 1927, non può essere raggiunto colle buone maniere, perchè a ParigFnon si lasciano più incantate ; l'agile -Stresemann punta su muovi mezzi è per questo la coalizione coi tedesconazionali gli serve ottimamente. Hindenibumg, che è della stessa convinzione, ha pensato bene di tagliar corto a tutti gli equivoci con un gesto 'militare : dopo aver tanto ascoltato, ha comandato. E' un colilo di Stato? La definizione non conto ; è -un'altra struttura ipertrofica inadatta alla vita di un popolo quale il tedesco che si sgonfia ».