Mussolini

MussoliniMussolini ai Comandanti delle Legioni dei Carabinieri Roma, 15, netto L'Agenzia Stefani comunica: « Stamane il Capo del Governo ha ricevuto a rapporto gli ispettori di zona ed i comandanti di legione territoriale dei Carabinieri Reali. Erano presenti l'on. Suardo, il capo di gabinetto gr. uff. Malinverno, il capo della polizia gr. uff. Bocchini. Sono intervenuti, presentati dal generale Asinari di San Marzano, comandante generale dell'Arma, i seguenti ufficiali: generale di Divisione cornili." Sestilli; .generali di brigata: comm. Grosseti, comm. Da Pozzo, comm. Tinozzi, comm. Palizzolo, comm. Gorini; colonnelli: Casavecchia (Torino), Schiavetti (Milano), Magnatili (Verona). Vernetti Blina (Trentoi, Montanari (Treviso), Sterzi (Trieste), Ademollo (Bologna), Soardi (Genova), Serra (Livorno), Poggesi (Firenze), Valenzuola (Cagliari), Cherubini (Ancona), Furlanl (Roma), Giannuzzi (Chieti), Reggio (Napoli), Contestabile (Salerno); Sanna (Bari), Squillerò (Catanzaro), Guillet (Messina). Cautele (Palermo), Rlbottì (gruppo battaBlionV, e&^irttinente-colonnello Tirinanzi (Alessandria). Il Capo del Governo ha quindi rivolto ad essi le seguenti parole: « Signori ufficiali. Vi ho chiamato qui non solo per conoscervi personalmente, ma anche per esprimervi il mio compiacimento per l'azione dell'Arma, che seguo giornalmente nei rapporti che il comandante generale mi presenta e che apprezzo in tutto il suo alto valore, ma anche per indicarvi alcuni criteri a cui desidero che principalmente tale azione si inspiri. « Avrete certamente letto la mia circolare ai prefetti; essa costituisce la bussola orientatrice per il comportamento delle autorità preposte all'ordine pubblico ed alla pubblica sicurezza. «In particolare esigo: « Lo che sia condotta con energia, persi-, stenza e intelligenza la lotta contro gli irreducibili nemici del regime e dell'ordine nazionale, senza cadere in eccessi di carattere persecutorio; «2.o.che sia condotta una lotta senza quartiere contro i delinquenti comuni, verso i quali Intendo che i carabinieri, quando siano seriamente minacciati facciano uso delle armi;, « 3.0 esigo che in tutto il Regno, fin noi più lontani paesi e villaggi, l'Arma eserciti una continua severa vigilanza per la prevenzione e repressione di qualsiasi violenza, anche ed in ispecie se mascheri sotto la veste politica torbidi interessi privati e rivalità personali; «4.o.esigo di essere informato di qualunque fatto, anche minimo che possa interessare l'ordine e la sicurezza pubblica. Un fatto per sè poco significante può acquistare rilievo ed importanza se posto nel quadro generale degli avvenimenti; « 5.0 avete nella nuova legge di P. S. uno strumento formidabile che, usato bene, potrà dare vantaggi straordinari ni paese. Sono certo che l'Arma saprà impiegarlo conforme alle sue tradizioni secolari di alto senso del dovere e di eroieo spirito di sacrificio. . • • «Signori ufficiali, non ho altro da aggiungere; portate il mio saluto e l'espressione della mia simpatia a tutti gli ufficiali, graduati e militi dell'Arma ». Quattro bilanci Stamane alla Camera sono stati distribuiti i bilanci della Guerra, e dell'Aeronautica; e stasera quelli degli Interni e degli Esteri. Gli altri bilanci verranno in distribuzione volt-i a volta nella settimana prossima. Il bilancio delle Finanze comprenderà anche le spese per il dicastero della presidenza e per il dicastero delle Corporazioni, per i quali non saranno compilati dei bilanci autonomi. Diamo ora le cifre fondamentali dei quattro bilanci distribuiti oggi : 11 bilancio delta Guerra per l'esercizio 19271928 prevede una spesa complessiva di lire 2.777.059X00,45. Si ha quindi un lieve aumento nei confronti del 'bilancio preventivo dell'esercizio in sorso di 8.466.298,12. La maggiore assegnazione risulta da una serie di variazioni in più e in meno. Le variazioni in più dipendono da varie cause e sovratutto da aumento nel numero e dell'importo delle pensioni e da maggiori esigenze di servizio. Le variazioni in meno dipendono sovratutto da economie per maggiore numero e maggiore importo di vacanze di posti, c variazioni nel campo degli assegni in relazione allo stalo di .fatto. La complessiva somma di L 2.777.059.000,45 si scompone nelle spese vere e proprie per l'Esercito (L. 2.256.402.245) c spese per ' l'Anna dei Carabinieri Reali (518.256.800), alle quali bisogna aggiungere 2.400.000 per movimento di capitale. Assolutameliu? immutato risulta, nei confronti del bilancio 1926-27, il preventivo del Ministero dell'Aeronautica, Je cui spese presunte per il prossimo esercizio ascendono a 700.000.006 di lire. Le due principali ripartizioni delle spese sono date dalle spese per l'Aeronautica militare (625.710.000) e dalle 6pese per la Aeronautica civile, per il trafflmiui- -ì per il servizio «ìieicreologico ''35 830 000) Minima (4.673.495 in più) è la variante introdotta nei confronti del preventivo dell'esercizio in corso nel preventivo 1927-28 "del bilancio degli Interni, le cui spese vengono presunte nella somma dì C04.491.697; le prin¬ cipali ripartizioni di questa spesa complessiva sono 190.000.000 di spese generali .(ordinarie e straordinarie! ; S2.<.00,0uo di debito vitalizio; 99,000 000 per l'amministazione civile); 27,CO0,tO0 pe la Sanità pubblica; 246 000.000 per la Pubblica Sicurezza. Occorre però notare, per quanto si riferisce a questa ultima cifra, che l'attuale preventivo presentato alla Camera il 14 dicembre 1926 è anteriore alla riforma della Pubblica Sicurezza, attualmente in atto, e per la quale furono già introdotte modificazioni al bilancio 1926^27. Addirittura in diminuzione (di oltre 16 milioni) appare il preventivo 1927-28 del Ministero degli Esteri. La spesa complessiva risulta perciò prevista in 124.218.000, ripartita in 5.760.000 per spese generali proprie del Ministero, in 61 640.000 di spese di rappresentanza all'estero, ed in 15.571.000 di spese per le scuole italiane all'estero. A queste bisogna aggiungere 41.247.000 per il personale. I salari e il carovita In un esame sulla,. P-ieseuiS sjtqa^ione economica ih Italia, l'on. Rossoni lamenta sul Lavoro d'Italia che da parte di alcune sfere del mondo industriale si dia scarsa prova di volontà collaborazionista, ogni qualvolta senza plausibile giustificazione si comincia a rovesciare sui lavoratori e sui loro salarii il peso della crisi di questa o quella industria, che l'onorevole Rossoni ritiene sia talvolta fittizia od immaginaria. E scrive: « E' evidente che l'attuale situazione economica del Paese non è cattiva; non c'è nemmeno da prevederne il peggioramento. Anzi, per nostro conto, pensiamo che la vigilanza assidua del Governo e l'insieme dei provvedimenti che si vanno adottando di volta in volta ci porteranno gradatamente ad una perfetta tranquillità. Ci son tuttavia riitflcoltà in qualche industria; ebbene in quesii casi, creando una lodevole intesa fra il lavoro ed il capitale, -si può facilmente Tesisfere e preparare i tempi migliori. L'on. Rossoni cita a questo riguardo due deliberazioni contrastanti degli industrialil'ima, contenuta nell'accordo stipulato il 22 dicembre 1925 fra l'Associazione degli industriali cotonieri ed il Sindacato dei tessili, in virtù della quale fu convenuto di soprassedere ad ogni revisione di caro viveri tenendo presenti le « condizioni di crisi che •l'industria attraversa»; l'altra, presa dall'Unione Industriale fascista di una provincia del nord, con 'la,quale « in considerazione della necessità di assicurare all'industria locale le condizioni essenziali di vita », si è stabilito, in attesa che. siano iniziate e condotte a termine le trattative per la stipulazione del nuovo contratto, di praticare le paghe-base contenute nella vecchia tariffa, senza corresponsione di indennità di caro-viveri e di premi di anzianità. L'on. Rossoni riferendo il documento si domanda: « Si è stabilito da chi? Xon dalle industrie singole, ma dalla loro organizzazione giuridicamente riconosciuta. E' ammissibile una tale procedura? No. Si tenga conto che la soppressione arbitraria del caro viveri importerebbe una diminuzione del 19 per cento sui salari p la soppressione dei premi una diminuzione del 5 e 10 per cento. Questa azione di una Associazione industriale riconosciuta equivale sicuramente ad una improvvisa dichiarazione di sciopero, e va impedita senza esitazioni ». Il capo dei Sindacati aggiunge che altri tentativi simili si manifestano e si annunziano in diverse Provincie e che la Confederazione dei Sindacati fascisti ha già impartito disposizioni perchè sia mantenuta la tranquillità e la disciplina più assoluta e le vertenze restino nei più stretti limiti. Cita il caso di Cremona dove l'organizzazione padronale dell'industria laterìzia voleva diminuire ì salari di lire 0,40 all'ora, in una sola volta! Con l'intervento del Ministero delle Corporazioni è stato prorogato di un mese il contratto scaduto il 31 dicembre 1926 e nel frattempo le parti si riuniranno per riesaminare' la questione. L'on. Rossoni conclude: « Ma se le vertenze di tal genere si moltiplicassero, quale situazione • si creerebbe ? Noi non' crediamo che sia giunto il momento di discutere di diminuzioni di salari cosi forti, come quelle bui sopra si fa accenno. Restano tuttora immutate le motivazioni del Gran Consiglio del fascismo, per invitare i datori di lavoro a desistere dal tentativo di toccare i salari dei lavoratori. 11 costo della vita non è affatto diminuito, nonostante alCViV» cifre dei prezzi all'ingrosso, che vengono citate in qualche « studio » troppo teorico di scrittori e di Enti annonari. Vedremo in seguito 1 risultati che si raggiungeranno in pratica con i calmieri messi a prezzi di imperio, e potremo allora raffrontare 1 guadagni dei lavoratori con le condizioni del mercato. Adesso però non 6 il caso di intaccare il livello di vita del popolo, senza stabilire in modo abbastanza preciso, attraverso gli organi corporativi dello Stato, il principio che il limite del salario, entro le possibilità delle aziende produttive, trova una logica ed una giustificazione soltanto in un corrispettivo limile del profitto ». :