Conferenze, concerti e teatri

Conferenze, concerti e teatri Conferenze, concerti e teatri La profilassi del gozzo Nel salone dell'Istituto professionale, il prof, braesto Lugaro delia nostra Università, enne una conferenza dal titolo: « La profiassi del gozzo » dinanzi ad un pubblico numerosissimo c sceltissimo. L'oratore, dopo aver accennato alla gravità del problema, di cui la massa della popolazione non ha sufflaente coscienza, ila spiegato come la som. minlstrazionc del jodio a piccolissime dosi, ^orrispondcnti all'ordinario fabbisogno del n<5sfro organismo e più specialmente delda unzione della tiroide," siasi dimostrata in miesti ultimi tempi, come il mezzo profilatico più idoneo della cura del gozzo endemio, nonché un mezzo di cura assai efficace, purché venga applicato in tempo. Dopo aver 'esposto tutti i tentativi fatti per a cura di questa malattia, l'oratore osservò arne le esperienze più recenti abbiano dimotrata la verità e l'esattezza della dottrina nunciata fin dal 1850 da Chatin, e cioè che l gozzo ((endemico è dovuto ;i lieflcienza del odio, .sia nell'acqua, sia nell'aria, sia negli alimenti. Accennò come alla fase più grave e egenerativa del gozzo, il cretinismo, debhani collegare altre formo di malattia che a queto si ricollegano, le quali abitualmente sono poco considerate e quindi trascurate, come ingrossamento della tiroide nei ragazzi, che oi si aggrava in séguito, la gola grossa dele giovinette e delle donne gestanti, l'intoleranza per le cure j od iene in genere e .per a cura marina in particolare, tutte malattie he sono diffuse in misura assai vasta anche n regioni dove non esiste il gozzo endemico. La cura del iodio non ha avuto sempre uona accoglienza, perchè fatta male e cioè on dosi eccessive di iodio, laddove essa sarà icura e del miglior effetto quando sia fatta enendo per criterio direttivo di fornire allo rganismo quella sola quantità di jodio di ui esso ha realmente bisogno. A questo si uò provvedere fornendo le popolazioni, come già si pratica in Svizzera, di sale da cuina leggermente jodato e cioè.contenente uel tanto di jodio che detto sale contiene rima di essere, come si pratica, eccessivamente purificato. In Italia tale profilassi è già stata adottata n Valtellina e l'oratore ha fiducia che l'atuale Governo che può più facilmente superae taluni pregiudizi e taluno difficoltà buroratiche, voglia applicarla in tutti i paesi dot ce n'è bisogno, o dove può essere utile. In na generazione o due al massimo — conclue il prof. Lugaro — la scomparsa del gozzo ndemico e del cretinismo sarebbe un fatto ompiuto e si sarebbe Ottenuto il risultato ratico e grandissimo di una elevazione fisioogica e psichica di intere popolazioni. L'oratore che fu seguito con intensa attenione dal principio a'ia fine della conferenza, urata oltre un'ora, e che fu ricca di esempi di dimostrazioni precise e convincenti, vene vivamente e ripetutamente applaudito. Asistevano parecchie personalità della nostra niversità e noti cultori della scienza medica, he si congratularono col conferenziere. 11 problema del petrolio / Ha avuto luogo nei locali del Sindacato facista ingegneri, l'annunciata conferenza su: il problema minerario del petrolio in Italia» enuta dal prof. ing. Aldo Bibolini, ordinario i miniere nel nostro Politecnico. L'oratore, rospettata l'importanza della questione del etrolio, 6ia nei riguardi internazionali che n quelli dell'Italia, ha illustrato tanto le conatazioni o le ipotesi concernenti la probailità dell'esistenza di adunamenti petroliferi el nostro sottosuolo, quanto la efflcenza dela nostra specifica preparazione tecnica, conrontata agli analoghi sviluppi raggiunti nel Paesi caratteristicamente produttoriòi.\.-::•' Richiamate le teorie più atreette nei riguari della formazione dei petroli, ha dimostrato he nelle formazioni geologiche italiaire si invengono su vaste zone sia del- continente he della Sicilia, terreni rispondenti a condiioni analoghe a quelle delle zone produttive n Romenia ed in America. Constatato, d'alro lato il sicuro sviluppo già raggiunto, pure n limitate regioni della penisola, dai mezzi i coltivazione, ha accennato all'opportunità ell'adozione, avdn*&m noi, dei mezzi geosici, in ausilio all'analisi geologica, rilevano con vivo compiacimento la decisione presa al Governo riguardo alle ricerche con la biancia gravimetrica, prossimo ad effettuarsi n adatte nostre regiorci. " , Esaminando poi le vicende superate ormai all'industria nei paesi produttori, ha auspiato l'avvento anche in Italia di scuole speializzate per la tecnica del petrolio, atte a reparare uomini idonei alla bisogna ed a iffondere nella Nazione la necessaria fede ell'esito dell'ardua battaglia, coraggiosamen. e intrapresa dal Governo nazionale. La conferenza, corredata da numerosi diseni e dà interessanti campioni, venne vivamente applaudita. I concerti di musica da camera Ancora giovane, già insegnante a S. Cecia, il pianista Augusto d'Ottavi s'addimotrò pregevole concertista, lunedi, al Liceo. e ne togli un'eccessiva predilezione'pel peale, che fa alquanto uguali e monotone lo onorità e softoca il « granito », la sua tecnia è in massima equilibrata, è, come suol irsi, pulita: attacchi sicuri, agilità disinolte. Notevole che accanto alla tecnica, emergente virtuosisticamonte nella nona Rasodia e nel «terzo notturno di Liszt, e in omplicati pasticcetti, come La caccia, per a quale Liszt andò in soccorso di Paganini, corno VÀndanlirio capriccioso, uel quale usoni credette opportuno d'aggiungersi a iszt e a Paganini, accanto alla tecnica, dievamo, prodiga di effetti e ricca di risorse, on manca alquanta vocalità, una ricerca di ccentuazione nel fraseggio, un tentativo di rammatica penetrazione di autori come Choin, del quale, specialmente un largo fu ben antato, con stilistica dignità. Il programma he ora completato da pìccoli pezzi ad efetto di Borodine, Blumenfeld, Moszkowski, rocurò in ogni sua parte caldi e augurali applausi al giovane pianista. **# Lu sera di mercoledì la Corale Tempia-Paestrina convocò .i suoi fedeli, che son leione, poiché conoscessero il lavoro compiuo negli ultimi mesi dell'anno. Due novità rincipalmente attiravano l'interesse dei convenuti, ed erano il mottetto ;i 5 voci di Orando Lasso: Resonct in laudibus, sul tema di una sequenza natalizia del sec. Xlil; e quello, pure a 5 voci, di Palestrina : O admìabilc commerclum. Si nell'uno che nell'alro i valenti cantori dimostrarono di aver orrisposto con i cuori e con le voci al cuore d all'insegnamento del loro direttore, maetro Bostagno, il quale interpretò le difficili pagine con una foga sempre signora di sè, he pur essendo liberissima e personale negli atteggiamenti ritmici e dinamici, ottiene l risultato di una quadratura del complesso n tutto rispondente all'ideale proprio della polifonia vocale. Il Resonet: un quadro pieno di movimento entro una cornice di rigorosa unità ; ì'A dinir abile commerclum: una delle pagine più tipicamente palestriuiane Aprivano il concerto quattro Canti spirituali di Beethoven; seguivano una canzoncina di Michele Praetorius, la radiosa Ave Maria di Lud. da Vittoria, un canto natalizio catalano a 5 voci, e quell'Esultate Dco di Palestrina empre irresistibilmente trionfale. Questo e 'Ave Maria ebbero l'onoro del bis. 11 Teatro di Torino annunzia per i primi i febbraio, nei giorni t £ e 4, l'audizione i cinque cantori negri dell'Università di Fieli Negri, ei, ma non pertinenti alla umoristica cronaca di emme. Una cosa molto seia, invece, ee si dà retta ad alcuni musicoogi stranieri che ne hanno fatto oggetto di tudi in riviste non jazzbandlcitiche. Si tratta i conoscere la singolare musica afro-ameriana e un'altrettanto singolare tecnica di anto. Appunto da pubblicazioni straniere togliamo, a questo proposito, alcune interessanti otizie. Fisk, città delio Stato di Tennesse, ha sviluppato in breve tempo, una rie a Uniersità ix-gra, la quale cura anebe tali eludi r musicali. Il primo gruppo dei a Jubilee Sdngers », trasmise i'suoi canti e lo sue tradizioni ad un secondo, che a 6ua volta li ce dette a un terzo gruppo: quello attuale, che è costituito da un quintetto di quattro uomini e di una donna. Costoro hanno consacrato la loro vita a raccogliere ed a tramandare i canti popolari negri [Négro Spirltuals) ed il folklore dei piantatori. Essi danno all'Università tutto il loro tempo ed il denaro che guadagnano per aiutarla a vivere. Nel 193* i cantori negri ai recarono a Londra ed il loro successo fu cosi vivo che immediata mente furono conclusi parecchi contratti ' per un loro giro artistico in Europa nell'anno seguente. Questa, tournée comprendeva l'Inghilterra, la Francia, la Germania. Ovunque il loro successo sorpassò ogni previsione, tanto eli'essi dovettero dare vari concerti puro là dove si credeva che uno solo sarebbo stato sufficiente. Il timbro e la qualità delle voai singole, e la perfezione dell'insieme procurarono ai cantori negri amici ed ammiratori fra I quali personalità del mondo musicale come Ravel e Rabaud. 11 loro metodo ed 11 modo della loro emissione di voce furono considerati da maestri di musica tedeschi come un fenomeno sorprendente. In Inghilterra, nel '25, cantarono alla presenza del Ho e delda Regina d'Inghilterra nel Castello di Windsoi. E il gioino dopo il Sovrano donava all'Università di Fisk una somma cospicua. Cosi i cantori negri si produssero dinanzi alle maggiori personalità d'Europa, sempre con ugual successo. Ed in occasione del loro ultimo concerto dato a Londra M. Jlerbert Hughes scriveva nel Daily Telcgraphr « Questi sorprendenti cantori ritornano, per tm concerto di congedo, senza che il loro grande successo incontrato nella tournée europea li abbia per nullo guastati: la semplicità e la sincerità sembrano doti in loro innate». Recentemente ritornarono a Parigi nella Salle Caveau, dopo un'altra tournée in Ispagna. durante la quale la Regina stessa 11 ascoltò noi primo recital a Madrid, domandando loro sei bi6. Concerto De Sabata. Poche osservazioni sono da aggiungere aquelle scritte intorno a Victor De Sabata, come direttore d'orchestra. Nell'audizione di ieri soltanto la Siwfonla in mi bem. di Mozart poteva fornire precise indicazioni del gusto interpretativo del giovane direttore, in quanto essa è opera possente che presenta reali, determinati problemi stilistici. Anche nell'opera mozartiana il De Sabato si compiacque di far prevalere quella maniera di concitazione ritmica, di • violenza sonora che notammo nell'interpretazione del preludio ai Maestri cantori; e come questo restò privo di quel carattere pomposo e solenne che esegesi critica e indubbie indicazioni precisano esser proprio di esso, cosi la sinfonia di Mozart apparve alquanto viziata stilisticamente. Abbondanze foniche, subitanei accrescimenti ritmici, eccessiva antitesi di contrasti danneggiarono lo stile mozartiano, insieme con una ultraromantica, quasi modernistica ricerca di particolari. E' curioso notare che a tali esuberanze, onde l'Allegra apparve impetuoso e massiccio, e il Finale quasi irenetico, fanno riscontro nella tecnica direttoriale del De Sabata certe mollezze per le. quali VAndante con moto sembrò quasi inerte, certe incertezze fra il predominio della forza o quello della leggiadria per le quali il JlfintteMo, ad esempio, risultò in un passo marcato e in altro incipriato. Ed è pure curioso notare, in questo necessariamente parziale esame delle caratteristiche interpretative del De Sabata, che alla intensa, piacevole sonorità cantante strumentale non corrispose nel poetico Notturno del Martuccl, un adeguato senso di intima commozione, di fervido raccoglimento, quasi che il canto fosse un effetto superficiale c non l'effetto di una reale - emozione. Altro ' non si può notare, Sn quanto alla Interpretazione. Delle fortissime, evidenti, indiscutibili doti del concertatore e musicista già dicemmo, nò occorre ripetere. n programma comprendeva inoltre l'elegante Valse di Ravel, la quale esordisco quanto più elegantemente- e originalmente non si potrebbe per dilungarsi incerta tra le maniere • di Richard o quelle di Johann Strauss; La giara, Suite sinfonica di Casella, un'allegra mescolanza dì notissime melodie siciliane — in una di esse piacque assai la voce del giovane tenore Luigi Fort — e di bizzarrie strumentali; e la sinfonia dei Vespri siciliani, del miglior Verdi, robusta, drammatica, ricca di idee e di contrasti. Fu appunto il pezzo verdiano che costituì 11 più alto, fragoroso successo del concerto di ieri. Anche le altro parti furono applaudite. Più d'una volta il De Sabata indicò all'ammirazione del pubblico l'ottima orchestra. Ed insieme'con essa, e aneli* da solo, fu entusiasticamente festeggiato dagli ascoltatori. a- d. c. Per il premio del Littorio