L'assassinio dello studente Bertarione

L'assassinio dello studente Bertarione L'assassinio dello studente Bertarione Il processo oil corrente Uno dei più foschi delitti che hanno in guesti ultimi anni occupato la cronaca cittadina, appassionante pel mistero tenebroso che l'avvolgeva, avrà II suo epilogo prossimamente in Corte d'Assise. Ricordiamo per sommi capi come sì svolse 11 delitto e per quali vie, lmprevcdùte, si ft giunti dopo tanto tempo all'odierno processo. Nella notte dal 6 al 7 dicembre del 1023. alle ore t.«, certo Brana Giacomo, «cittadino dell'Ordine», trovandosi sull'aiuolo di corso Duca di Genova ed il corso Vinznglio, udì due colpi di rivoltella in diro/ione dolio Stadium. La località era silenziosa e deserta. La mole dello àtadium incombeva come una landa. Nessuno si f*ce rivo, nessuno accorse. Soltanto il zigile « cittadino dell'Ordine » spintosi in bicicletta, trovò disteso a terra, nel controviale fra il corso Vinzaglio e corso Montevecchio. un conio inanimato, convintosi clic si trattava di un delitto sparò in arln un colpo di rivoltella e quindi, da una vicina portineria, telefonò alla Questura centrale. Pio tardi accorsero agenti e funzionari ni P. nonché 11 giudice istruttore e si constatò che il cadavere giaceva parallelamente a corso Vinzaglio, coricato sul fianco destro, i-e mani erano (particolare che ha molta importanza, come si vedrà) profondamente introdotte nelle tasche del paletot, interamente abbottonato. Il cappello in testa: gli abiti compiotamene composti. Nelle tasche, oltre lorologlo con catena ed altri oggetti, si trovarono un portafoglio contenente lire 480 e diversi documenti, che permisero la immediata identificazione del morto nella persona delio studente Luigi Bertarione, abitante in corso Vinzaglio 27 bis. nato il 2 gennaio 1903 a Vistrorio Canavese. inscritto al sesto anno di Medicina. L'autopsia accertò che la morte era avvenuta istantaneamente per due colpi di rivoltella di cui uno alla nuca, esploso a brevissima distanza - da cinque a dieci metri — e l'altro alla mandibola sinistra, esploso a distanza di poco maggiore. Non fu trovato sul corpo della vittima alcun segno "traccia che potesse far pensare ad una colluttazione. Halle Indagini parecchie cose risultarono circa la vita dell'ucciso. Si seppe soprattutto che era dedito ai divertimenti, che frequentava cattive compagnie ed era in poco buoni rapporti col padre notaio Bertarione, di Càstellamonte, anche per una relazione contratta con una ragazza che il giovane studente voleva sposare, non ostante le opposizioni dei famigliari. Per meglio sorvegliare il figlio, il notalo Bertarione aveva subaffittato in corso Vinzaglio 27 bis un alloggerò ove s'erano trasferite la moglie e due figlie. Ma il Luigi Bertarione, reduce da Pisa dove aveva sostenuto qualche esame, riprese a Torino la vita consueta, usando rincasare molto tardi Gli era compagno in questa esistenza senza pensieri un altro studente, che occupava con lui una camera nell alloggio di corso Vinzaglio 27 bis. Durante le ricerche si seguirono molte traode e si fecero molte ipotesi. Diremo cheil' passato del disgraziato giovino fu Inesorabilmente sondato e con lui il passato di persone che in un primo tempo pnrvero implicate in questo triste affare. Contro uno di costoro, di cui molto si parlò, la Sezione d'accusa, con sentenza 19 marzo 192ó, dichiarava non doversi procedere, per insufficienza di prove; e circa una ragazza, il cui nome pure corse le colonne della cronaca, la stessa Sezione dichiarava non doversi procedere, per non avere preso parte a) fatto. Lo studente nella serti ultima della sua esistenza era 6tato a ballare con questa ragazza all'Odeon, ove si era trattenuto sino a tarda ora. Usciti 1 due amanti dall'Odeon, verso le ore 24, si accompagnarono fino all'abitazione della ragazza, in via Belfiore 51, dove si divisero, dopo che 11 Bertarione le disse che sarebbe rincasato Immediatamente. Non si potè allora spiegare 11 perchè il Bertarione si fosse trovato nei pressi della Piazza d'Armi ad ora cosi tarda della notte, quando per restituirsi alla propria abitazione, posta, come si ò detto, sullo stesso corso Vinzaglio, avrebbe potuto percorrere vie più centrali e piti sicure. Un nomo che ride... Importante s'era presentata nell'istruttoria la deposizione di certo Pompeo Molino, abi tante in corso Vinzaglio 95. Questi, nel rin lemCtrsia dol'achfafidnmanl'agr11 mmtopochunriplwlicidnminddsopcainilmtoloddlireactedUCrcecpprsszc1 deiiJJiltevszvpnidPtacudsniasRcosare quella notte, verso le ore 1,40, noto t Wferme intente a discorrere, tre persone da- cvanti l'incresao principale dello Stadium. Fra nesse il Molino, in base ai connotati che ri cordava, riconobbe nella fotografia il Bertarione. Notò il Molino che le tre persone cessarono di parlare al suo passaggio. Giunto ad una trentina di metri dal corso Peschiera, udì dietro Ji se due detonazioni. Si voltò spingendo lo sguardo per la Piazza d'Armi fino al corso Montevecchlo. Nulla notò, pur essendosi fermato tre o quattro minuti. Ma essendosi incamminato sul corso Peschiera, udì un altro colpo di rivoltella (verosimilmente quello sparato dal « cittadino dell'Ordine » Giacomo Bruna) e vide allora, essendosi voltato, un individuo percorrere di cor;«a 11 viale di corso Vinzaglio. Accortosi però costui della sua presenza, si gettò attraverso i prati e scomparve. Il Molino, che potè vedere detto individuo a una quindicina di passi, dichiarò di avere riconosciuto perfettamente in lui uno dei tre veduti poco prima, e precisamente quello clic si trovava in mezzo, circostanza questa di prlm'ordine nel processo, perchè più turdi egli riconoscerà appunto uno dei protagonisti del delitto. Per accertare l'attendibilità delle di chi arazioni del Molino, si procedette, ad opportuno esperimento, dal quale risultò perfottamonte ricostruita la scena da lui descritta. Dopo il proscioglimento dei due primi arrestati, sembrava che dovesse restare avvolto nel mistero il grave delitto, che tanto aveva commosso la cittadinanza. Improvvisamente però avveniva una rivelazione, che Investiva di luce violenta tutto il dramma e metteva in risaltò la responsabilità del colpevoli. Il 21 settembre 1926 si presentava alla Questura Centrole di Torino certo Roatta Luigi (uno dei due Imputati ne! prossimo processo), '.1 quale dichiarava che nella primavera del 1923, frequentando il « Blstorante Zucchino >, in piuzzu Madama Cristina, angolo via Berthollet, vi 'aveva conosciuto lo studente Bertarione, col quale aveva stretta relazione di amicizia ; che nella sera del 6 dicembre 1923, trovandosi In compagnia dell'altro imputato, Calligaris Giovanni Battista, s'erano imbattuti, poco dopo le ore 24, nel Bertarione, in via" Saluzzo, angolo via Valperga Caluso; che tutti insieme presero un caffè in un pubblico esercizio, e quindi, attraversando il Cavalcavia, si portarono in corso Sommeiller, proseguendo per corso Peschiera, e quindi svoltando per corso Vinzaglio, nel pressi dello Stadium; che Bertarione e Calligaris. mentre esso Roatta procedeva un po' discosto, canticchiando, discu- tacrssbt2n levano animatamente. Ad un tratto, precisamente nei pressi di corso Monfevecchio, il Calligaris sparò due colpi di rivoltella contro il Bertarione, che cadde a terra, dandosi quindi alla fuga e consigliando il Iton<:a a fare altrettanto; ciò che egli fece, gettnn-i dosi per uno dei sentieri che attraversavano l'antica piazza d'Armi. Fu appunto il Boatta che venne scorto quella notte dal Molino. Il travaglio della coscienza 11 Roatta dichiarava di essersi indotto a fare la rivelazione dopo aver soltanto "confidato a un sacerdote, in atto di confessione, il terribile segreto, perché pieso dal rimorso. Escludeva di nutrire rancore o mal animo verso il talliguris, e persisteva nell'accusa, sebbene gli fossero fatte presenti le gravi conseguenze che dovevano risultarne. 11 Boatta quind'r descriveva il Calligaris come Individuo prepotente, solito a portare armi ed a fare uso delle medesime. Naturalmente il caligarsi veniva arrestato il 21 settembre 1925, e veniva trovato in possesso di un coltello di genere proibito, che portava senza giustificato motivo, e di una rivoltella a tomburo (che 11 Calligaris disse di aver fatto nichelare un anno prima), rivoltella denunciata dal 17 luglio lw3 e pel cui porto era munito di regolare licenza. Nello scolo ferroviario del Vallino, e precisamente nell'ufficio cui il Calligari6 ora addetto, si rinvennero un impermeabile color nocciola chiaro (di color chiaro era l'impermeabile che 11 Calligaris, secondo il Routta, indossava la sera del delitto) e due berretti, di cui uno a quadretti chiari. Il Roatta, sentito come testimonio dal giudice istruttore, confermava tutte le accuse, soggiungendo che poco prima dell'ingresso principale dello Stadium, mentre seguiva cantarellando il Calligaris ed II Bertarione, incontrò un individuo, che procedeva lungo il controviale, In direzione opposta (verosimilmente il Molino) ; che all'indomani, recatosi agli uffici ferroviari di corso Re Umberlo. 48, trovò il Calligaris tranquillo ed indifferente, il quale, nel raccomandargli caldamente di tacere, gli prospettò la possibilità di essere coinvolto anch'egli nella sua responsabilità., e condannato. Infine gli fece anche comprendere che, ove l'avesse denunciato, non avrebbe esitato a vendicarsi attentando alla sua vita. Disse ancora il Roatta che, avendo ripreso due giorni dopo 11 servizio presso lo stesso Ufficio ferroviario, cui era addetto anche li Calligaris, non parlò più a costui per l'orrore che gli Inspirava l'assassinio; che licenziato dalle Ferrovie, dopo avere invano cercato lavoro, emigrò nell'Argentina, rimpatriando nel febbraio 1925, trattenendosi presso la famiglia, a Cuneo, e quindi a Torino; che in tutto questo tempo era vissuto sotto il peso di un incubo, ngita'o fra il pensiero di denunciare il Calligaris e la 6peranz2 » C08l'ul venisse scoperto per altra v'a; che finalmente, non potendo tollerare olire 1 rimorsi che lo torturavano, aveva deciso di presentarsi alla P. S., per riferire quanto era n sua conoscenza. ii U n.oa!'tft disse anche che il Calligaris ed JJ Bertarione s'erano conosciuti soltanto quelila sera; che la discussione fra loro s'era svolte in modo molto vivace e che il Calligaris, violento di temperamento abituale. 6'era lasciato vincere dai 6uol istinti brutali. Un tipo di sanguinarlo Dalle Informazioni della Pubblica Sicurezza, 1 imputato Calligaris risultò di carattere violento, già indiziato di altro omicidio in persona di certo Quintagllè Angelo, avvenuto il 20 dicembre 1922, e di altri reati, e inoltre già condannato per porto di coltello di genere proibito. Il Galiigaris, sia davanti all'autorità di P. S., sia davanti al giudice istruttore, protesto la sua innocenza, .affermando di non aver conosciuto il Bertarione,. e sostenendo che In quella sera era di servizio nel-suo ufficio alle Ferrovie in corso He Umberto iH, dai quale non si era allontanato, secondo le sue abitudini, se non poi tempo strettamente necessario per recarsi a prendere un caffè in qualche esercizio vicino. Affermò di aver avuto col Roatta rapporti di semplice conoscenza, rallentati quando apprese che il Roatta era un sovversivo, essendo poi stato t Woenziato come tale alia fine del 1923. e che col medesimo non 61 era più incontrato se non un mese circa prima dell'arrosto. Tot- è i , r i o e e a a o e no a 6 li4, a o i, n o naou- tavia U Calligaris riconosceva di non aver avuto inai col Roatta litigi e dissapori 'di alcun genere e affermava di non sapersi rendere conto dei motivi per cui costui lo accusava A questo punto, presentandosi gravissima la posizione del Calligaris e non sembrando d'altro lato chiara la parte del Roatta nel fatto, veniva spiccato anche contro quest'ultimo mandato di cattura. Arrestato il 24 settembre, il Roatta persisteva recisamente nelle sue dichiarazioni, affermando che il mattino dopo il fatto, quando parlò col Calligaris costui gli disse che in caso di arresto avrebbe negato fino all'ultimo. In un confronto coQ Calligaris 11 Roatta sostenne fermamente la sua accusa. Afferma la sentenza della Sezione d'Accusa che dalle indagini compiute nel corso dell'istruttoria, riedito che efleitlvamcnte il Boatta ebbe a conoscere 11 Bertarione nel ristorante Zucchino nel dicembre 1823, e che lo stesso Roatta, conformemente a quanto aveva dichiarato, fu assente dal servizio in corso Re Umberto. 48. per constatato infortunio, dal 3 al 7 dicembre 1923. Egli era abituale frequentatore .dell'esercizio In corso Sommeiller, 15, dove, secondo il suo assunto, si recò la sera del fatto col Calligaris, dopo che questi abbandonò il servizio e prima dell'incontro con Bertarione. Il Roatta. assunto in servizio presso le Ferrovie delilo Stato il 2 ottobre 1916, fu esonerato il 30 dicembre 1923 in base al decreto 28 gennaio 1923, n. 153, per avere partecipato agli scioperi ferroviari del gennaio ed aprile 1920. Non risultò affatto che egli! nutrisse idee sovversive. Amzl nell'autunno 1923, quale simpatizzante fascista, prestò servizio, dice fi suddetto documento, presso la milizia ferroviaria. Egli venne descritto di indole buona, servizievole, facile alle amiiclzle. alquanto spensierato. Il Calligaris figura aver prestato servizio nella notte del delitto quale guardia notturna negli uffici ferroviari di corso Re Umberto, 48. essendo di turno con certo Pagliuzza; rna la vigilanza su tale servizio era molto relativa e il Calligaris era abituato ad abbandonare sul tardi il servizio. Ixj stesso Calligaris era abituale cliente del cafre all'angolo di via Salu?zo e via Valperga Caluso. dove, secondo quanto riferisce il Roatta, essi si recarono col Bertarione prima della tragica passeggiata. Nel caffè stesso erano conosciuti a.n. che il Bertarione ed il Roatta. M Calligaris era noto per individuo prepotente e violento. Il proprietario dell'esercizio non ricorda se Bertarione. Roatta e CalHgaris si trovarono assieme quella notte nell'esercizio slesso; af- fedchindcotecupetelefadecipazintrInininsoiBdvemlidzfecacotiBrilelolamdreuvtednItgsteccdcplivqStatop6CnrrcqdFgctVedccpcsmggèdd6cm6tst6aqssVgean. i 1 feima però che non era infrequente il caso di [arsone che entravano nel momento della chiusura, la quale qualche volta veniva fatta indebitamente oltre l'orario. Le pessime informazioni date dall'autorità di P. S sul conto del Calligaris trovarono conferma nei risultati della istruttoria. Dice testualmente la sentenza della Sezione d'accusa die dalle indagini compiute presso superiori e colleglli, il Calligaris risulta prepotente, violento, amzi sanguinarlo, corrivo alle armi, tanto che molli non volevano più fare servizio con lui, avendone paura, e desideravano il suo allontanamento dall'ufficio, ciò che avvenne col suo trasferimento a"l reparto piccola velocità di Porta Nuova, Sezione Vallino. 1 dirigenti vivevano in continua apprensione che da un momento all'ala tro egli potesse compiere qualcosa di grave. Inoltre a carico dal Calligaris furono fatte inchieste di vario genere per indelicatezze ed insubordinazioni verso superiori. Egli era solito assentarsi dal servizio. il riconoscimento di uno dei protagonisti Mostrati al testimonio Pompeo Molino, 1] Boatta ed il Calligaris, menlre non fu in grado di riconoscere 11 Calligaris, riconobbe invece nel Boatta uno dol tre individui veduti mei pressi dello Stadium nella notte del delitto; e precisamente quello che vide fuggire dopo gli spari. La rivoltella sequestrata, sottoposta a perizia, risultò arma funzionante in modo perfetto, di notevole potenzialità, a Bette colpi, calibro 7,05. Occorre notare che tale calibro corrisponde perfettamente a quello del prolettili rinvenuti dai periti settori nel cranio del Bertarione. La stessa rivoltella non tu potuta riconoscere dal Boatta per quella veduta fra le mani del Calligaris (che gli sembrò di color grigio) per. essere la rivoltella 6tata più lardi nichelata. Quando già l'istruttoria volgeva al 6uo termine il Roatta dichiarò al giudice istruttore di ricordare che nell'estate 11)24 a Buenos Aires, dopo essere. 6tato assalito e percosso in una pubblica via da malviventi, del quali tre vennero poi arrestati e condannati, non sentendosi sicuro e desiderando liberarsi del peso del segreto relativo all' omicidio Bertarione, aveva esposto quanto sapeva al Console Italiano, il quale l'aveva consigliato di rivolgersi ad altre autorità. Si deve notare a questo punito che certo Guido Battaglia, già detenuto col Calligaris, riferì d'essere stato incaricato da questi di avvertire la moglie perchè, ove ancora non l'avesse tatto, nascondesse, presso i genitori la rivoltella, che, secondo il Battaglia, doveva essere quella usata per uccidere il Bertaricne. La moglie del Calligaris l'avrebbe assicurato di avere già provveduto. Il Calligaris però nega recisamente questo particolare. Afferma il documento della Sezione d'Accusa che 11 racconto preciso, dettagliato, implacabile del Boatta si è dimostrato veritiero in tutti quei dettagli In cui è 6tato possibile un controllo e costituisce di por «e 6tcsso uina circostanza di capitale valore. Il Calligaris fu controllo a ammettere che nessuna ragione di tistio o di risentimento può avere Indotto 11 suo amico nd inventare a suo carico una si mostruosa calunnia. E' accertato che il Roatta ed il Calligaris si trovavano qualche volta alla sera, essendo consuetudine del Calligaris di abbandonare l'ufficio alle Ferrovie, approfittando della mancanza di rigoroso controllo; come pure è stato stabilito che Bertarione conosceva il Roatta e frequentava il caffè all'angolo di via Saluzzo e via Valperga Caluso, frequentato pure dal Roatta e dal Calligaris. Quando Calligaris sostiene di avere troncata l'amicizia col Roatta perchè costui era un sovversivo, dice cosa, secondo l'Accusa, non rispondente a verità, sia perchè l'amicizia noti fu Interrotta, sia perche come si è detto, il Roatta non professava idee sovversive. D'altra parte — ripete 1! suaccennato documento — le informazioni sul conto del Calligaris lo descriverne violento, prepotente, sanguinario, ben capace del grave delitto che gli è ascritto. Ucciso a tradimento, per brutalità Già dalle prime indagini era risultato che 11 disgraziato Bertarione, era stato vittima di un delitto che l'aveva colto all'improvviso ed era 6tato compiuto verosìmilmente da qualcuno che con lui si accompagnava e di cui non temeva l'aggressione. 11 cadavere infatti, come 6 stato detto, fu trovato colle mani sprofondate nelle lasche del paletot, col cappello in testa c gli abiti completamente In ordino. Oliale discussione fra il Calligaris ed il Bertarione abblu potuto indurre a compiere un 6i.miìe delitto non fu possibile, allo stato degli atti, accertare. E' sembrato ai giudici Inquirenti -che In questa pj'rie 11 Roatta, evidentemente allo scopo di stornare da se slesso ogni possibile sospetto, non sia 6tato preciso, ne esplicito. Verosimilmente l'impulsività e l'impeto sanguinario del Calligaris fecero precipitare gli eventi verso la tragedia, senza che una causa adeguata gì presentasse. Le dichiarazioni del testimonio Molino, che nel loro completo concordano con quello del Roatta costituiscono un formidabile elemento accusatorio contro il Calligarte perchè non 6i deve dimenticare che 11 Molino ha riconosciuto nel Roatta uno del tre individui veduti presso lo Stadium pochi istanti primo del delitto e fra i quali stava anche 11 Bertarione, da lui riconosciuto in fotografia. Da quanto e siatu esposto la posizione dell'imputato Calligaris appare terribilmente compromessa. Un cumulo di gravissimi indizi . e i suoi precedenti di violento e di 6anguii nano, su cui specialmente insiste la sentenza dei magistrati, io accusano Irremissibilmente. E soprattutto lo accusa colui che la sera fatale gli fu compagno e che il magistrato ritiene In qualche modo suo complice. Osserva infatti che se Indubbiamente il delitto fu materialmente compiuto dal Calligaris, tuttavia non si può escludere ed anzi sembra verosimile, allo 6tato degli atti, che 11 movente del delitto (e cioè l'oggetto dell'alterco) 6ia stato comune anche al Roatta. Certo come s'è vt6to, il Roatta in questa parte è reticente. Il teste Molino afferma Infatti che le tre persone da lui vedute costituivano un solo gruppo, mentre il Boatta sostiene di essersi trovato discosto, di Qualche fiasco e di avere solo percepito i nomi dì Mussolini, Salandra e Gioiitti tanto da riportarne l'impressione che 1 suoi due compagni discutessero di argomento politico. Formidabile sarà il duello che 1 due protagonisti della fosca viceud. impegneranno nel processo che si aprirà il 25 corrente. Quali 1 sorprese potrà riserhare la discussione? Quale la causa dì un C06) sanguinoso evento? Forse nessuna novità ci darà il processò prospettato com'è il delitto, come un episodio cioè dì sanguinaria malvagità. Ma è certo che questa vicenda giudiziaria non mancherà nuovamente di appassionare il pubblico, M. copifasecotifididetetosarasaedlachtol'usivaecvanoanesdaacchloglpfucoavM-suRlaceatatadzascdsicoinchpmCdzichsstzvmdrreemcstaralebzcpm■inndtesvmgctdetaCdlpRsofslvstqe6prsmdencfcBspsGs

Luoghi citati: Argentina, Buenos Aires, Caluso, Cuneo, Pisa, Torino, Vistrorio