La visita del Sottosegretario Balbo ai Campi d'Aviazione

La visita del Sottosegretario Balbo ai Campi d'Aviazione La visita del Sottosegretario Balbo ai Campi d'Aviazione S. E. Balbo, sottosegretario dell'Aeronauica, è giunto ieri mattina a Torino per vi sitarvi i nostri Campi di aviazione. Era accompagnato dai generali Verduzlo e Plccio, dell'Aeronautica; dal suo capo di gabinetto, comm. Pellegrini; dal maggiore De Bernardi, dal comm. Ferrarin, dal capitano Guascone e dal tenente Baccula partecipanti ala Coppa Schneider. La visita al Principe Ereditario Ad ossequiarlo alla stazione di Porta Nuova si trovavano il podestà, ammiraglio Di Sambuy; il vice-prefetto, comm. Negro; 11 comandante del Corpo d'Armata, gen. Tiscornla; il cónte DI Robilant, segretario della Federazione provinciale fascista; il generale Clemente Pero-I, della Milizia, col consoli Brandhnarte, ReveI e Bonino; il senatore Agnelli, ring. Fornaca, il comm. Ehronfreund; il comm. Fubini, segretario generale del Comune; il comm. Gualco; 11 gr. uff. Isaia Levi; l'on. Pedrazzi; il questore, comm. Chiaravalloti; l'ing. Triaca, dell'Aviazione Club; il comm. Bardanzellu; 11 colonnello Ferrari; il colonnello Tacchini; il maggiore Tagliasacchl; il maggiore Ranza; 11 capitano Mecozzi, capo dell'Ufficio stampa dell'Aeronautica; personalità dell'industria e del commercio. Rendevano gli onorj una Centuria della Milizia ed un plotone della Milizia ferroviaria, che furono passate in rivista dall'on. Balbo. n sottosegretario si è recato all'Albergo « Turin », donde è uscito alle 11,30 per recarsi a Palazzo reale, dove era atteso da S. A. R. il Principe Ereditario. Accompagnavano l'on. Balbo i generali Verduzlo e Picelo ed 1 partecipanti alla Coppa Schneider, il senatore Agnelli, l'ing. Fornaca e l'ing. Triaca. Il Principe ha trattenuto a cordiale colloquio i visitatori, ed ha mostrato di gradire moltissimo un artistico fermacarte offerto dall'Aviazione Club. Gli ospiti rimasero a colazione a Palazzo reale. Sui campi di volo Alle 14,30 iniziava le visite, ai campi d'aviazione incominciando da quello dell'» Aeronautica d'Italia » in corso Francia. Tra le autorltà che accompagnavano 11 sottosegretario abbiamo notato col Prefetto generale De Vita ed il Podestà conte di Sambuy, S. E. Caso li e S. E. Torcila della Corte d'Appello e li generale d'Armata Petltti di Roreto Insieme a tutte le personalità già nominate. L'on. Balbo, appena eceso dell'automobile, veniva ossequiato dal senatore Agnelli, dall'Ing. Fornaca. dal comm. Valletta, daU'avv. Edoardo Agnelli e dal direttore delle officine dell'» Aeronautica d'Italia » Ing. Nardi che gli presentava l'Ingegnere Zcrbl, ideatore del motore che permise a Debernardi la meravigliosa vittoria oltre oceano. Il sottosegretario, dopo di essersi vivamente complimentato coll'ing. Zerbi, iniziava la visita degli stabilimenti accompagnato dal dirigenti e seguito da tutte le autorità. Notati in un gruppo d'aviatori Bozzalla e Cassinelll detentore della « Coppa di ferro » ed il col. Bolognesi. L'on. Balbo percorre in rapida rivista il reparto montaggio fusoliere, quello della costruzione ali, per arrivare in ultimo al gran salone del montaggio degli apparecchi. Qui sono numerosi agili aeroplani del tipo < AC. 3 ». L'on. Balbo esce quindi sul campo di volo. Quattro apparecchi sono allineati: due « A.C. 3 » e due « C.R. 20 ». Le bandierine che sono sul pennone delle segnalazioni per la velocità del vento, palpitano festosamente nel cielo terso. In lontananza biancheggiano nell'aria limpidissima 1 monti. Mentre gli apparecchi sono attorniati da un nugolo di meccanici, quattro aviatori già vestiti dello scafandro e del caschetto attendono. Sono: Bottalla e Ferrarin che piloteranno i due « C.R. 80 » e Lovadina e Donati che prenderanno posto 6ui due « A.C. 3 ». Non appena il sottosegretario all'Aeronauti, ca è sulla piattaforma di cemento, di dove seguirà 1 voli, Lovadina e Donati saltano agilmente nelle carlinghe. Alcune rapide « accelerate » di prova ed i due apparecchi si alzano a volo. Lo spettacolo è interessante tanto che non si riesce a seguire tutte le manòvre dei due agili aeroplani. I « loopmgs ». gli avvitamenti, le scivolate d'ala non si contono più. Debernardi segue i voli dei compagni chiacchierando con Bottalla che attende impaziente il suo turno. Il velivolo d'acciaio I due «A.C. 3» ohe alle volte rasentano quasi il campo, rendono difficile 1 innalzarsi di un nuovo apparecchio. Ma Bottalla ha frotta. Dopo un ultimo rapido esame sale nella carlinga, 6i assicura gli occhiali, e dà 1 ordine di «lasciare». Un rabbioso « démarrage » Ve ruote del carrello slittano sul terreno viscido: poi un rallentamento. Donati sta compiendo un'emozionante discesa a picco e Bottalla, deve attendere che passi, come potrebbe capitare tra due automobili ad un comune crocevia... Donati 6'innalza nuovamente: 1 apparecchio di BottaMa, ha un sussulto, scatta e come una freccia 6'innalza in pochi metri di rapida corsa n C.R. 20, l'aeroplano d acciaio, punta decisamente verso 11 cieao e sale in maniera impressionante. Poi si ferma: per un attimo pare che non 6i muova più, poi discende a picco, precipitosamente. Una ra.plda manovra e l'apparecchio è di nuovo. i0p gpsjzlona orizsontale. Ma non ci resta: incomincia a far le capriole, girando su se 6tesso. Fa quello ohe tecnicamente si chiama il tonneau. Due, tre, quattro, cinque capriole, non finisce più. Lo spettacolo è meraviglioso, ma Bottalla non è ancora soddisfatto. Prima è una nuova 6erie di looping, poi un'altra di «scivolate d'ala». Il « C.R. 20» dà l'impressione di un giuocottqlo, che al manovri cosi... con dua dita. Poi è la volta di Ferrarin. Egli parte con un altro « C. R. 20 », mentre Lovadina e Donati atterrano. L'eroe del « raid » RomaTokio vuol fare concorrenza a « Bibi ». Egli Inizia un'altra serie di situazioni... aeree sempre però sullo stesso tema: quello delle meraviglie. E sono nuovi «looping», nuovi avvitamenti, nuove scivolate d'ala, nuove « picchiate > che fanno rimanere a cuore sospeso. Ad un tratto Ferrarin impenna l'apparecchio che. viene a.trovarsi In posizione: quasi verticale e spegne il motore. L'aero plano incomincia a scendere, a... precipitare a capriccio, ma poi quando 6 vicino a terra è... richiamato all'ordine dal pilota che gli fa fare una nuova sgroppata nel cielo. L'on. Balbo segue attentamente 11 volo degli apparecchi e 6i compiace coi presenti per le ottime doti di essi e per la magnifica sicurezza dei piloti. Intanto De Bernardi è attorniato da amici e da autorità che vogliono avere le sue impressioni americana Cogliamo a volo una frase del vincitore della Coppa Schneider: — Se vi era gente T In maniera fantastica. Vi erano più di 100.000 automobili. Figuratevi che per uscire dal campo, lungo tre chilometri ho impiegato più di tre ore. La prova di Debernardi De Bernardi è tolto però presto al suol ammiratori. Lo si reclama per apporre la sua firma sul « libro d'oro » che è stato messo su uno scranno sul campo di volo. L'on. Balbo ha aperto la serie delle firme. Anche Ferrarin ora atterra. I quattro piloti che hanno eseguito i voli dt dimostrazione e le acrobazie sono molto complimentati dal sottosegretario. Anche De Bernardi stringe vigorosamente la mano al compagni, ma non è soddisfatto, lui. Finalmente spiega il motivo del 6UO corruccio: « Vorrei volare! ». L'on. Balbo ed il generale Picelo si consultano sorridendo, poi danno 11 permesso. Come un ragazzo, De Bernardi corre presso il « C. R. 20 » che è appena sceso a terra, e fa per salire. • Copriti I », gli gridano gli amici. « Basterà una sciarpa! », risponde sorridendo l'« asso ». Se la attorciglia al collo e sale sull'apparecchio. « Non l'ho mai provato! », urla, mentre 11 motore incomincia a rombare fragorosamente. L'apparecchio si alza presto a volo. Quantunque De Bernardi sia la prima volta che pilota un « C R. 20 », ciò non gU impedisce di imitare Bottalla e Ferrarin e di compiere numerose acrobazie. Per avere un giudizio sul nuovo caccia della Fiat, pensiamo di interrogare 11 vincitore della Coppa Schneider che di apparecchi se ne deve... intendere — Erano nove mesi che non volavo più su apparecchi terrestri — risponde alle nostre domande Debernardi — ma mi sono subito ritrovato. E' un apparecchio ottimo il C R. 20. Sale meravigliosamente ed è di manovra facile e dolcissima. Dalle officine all'Aviazione Clob Poco dopo l'on. Balbo, sempre seguito dalle autorità, lascia il campo di vedo, saiutato festosamente dalle maestranze dell'Aeronautica d'Italia. La lunga teoria d'automobili si dirige alle Officine d'aviazione della « Fiat » al Lingotto. Anche qui si compie una rapida visita di tutti i reparti. Gli onori di casa sono fatti daSl'ìng. Rosatelli, direttore delle officine. Dopo una breve fermata alla... casa degli «R. 22» da ricognizione, l'on. Balbo si sofferma più a lungo in quella del « C R. 20 ». Nel vasto « hangar » è ricoverato l'apparecchio che tu già ospite dell'esposizione aeronautica di Parigi. L'aeroplano è per metà completamente ultimato nella costruzione. L'altra metà è sprovvista delia copertura di tela in modo da lasciare vedere completamente l'ossatura deUe ali in acciaio, con le centine in duralluminio. La visita è quanto mal interessante. Lasciate le officine del Lingotto, l'on. Balbo sempre seguito dalle autorità, si reca elle « Officine costruzioni speciali ■ di corso Dante, dove vengono fabbricati 1 motori d'aeroplano. Attraversiamo il vasto salone della torneria, quello delle esperienze ed 11 reparto montaggio. La fermata più lunga avviene nella salaprova Il frastuono è inaudito. Sono cinque motori che « girano t in pieno, chi sa da quanto tempo. Le prove si fanno per 100 e qualche volta anohe per 150 ore ! Lo spettacolo è davvero... infernale. Nell'immenso fragore, i motori senza tubo di scappamento lanciano lunghe lingue di fiamme. Vicino ad un «A 22» in piena efficienza vi è fl motorista Damonte che fu con Debernardi alla. • Coppa Schneider ». Un amichevole saluto viene scambiato tra il grande artefice e l'umile cooperatore della vittoria italiana. L'on. Balbo, interroga 1 motoristi e si sofferma lungamente davanti al quadro del contagiri dei motori, la cui lancetta si muove rapidamente quando £1... fragore si fa più assordante. La visita agli stabilimenti è ormai finita. l'on. Balbo, coi sbiettaci deus Coeva StìtaeV ' der adesso è atteso colle autorità, all'Aviazione Club d'Italia, dove verrà offerto un vermouth d'onore. Al signorile Club fanno gli onori di cosa il presidente generale Plccio, 1 vice-presidenti colonnello Tacchini, maggiore Tagliasacchl, comm. Triaca, ed il segretario generale tenente Romano. S. E. Piccio con brevi e vibranti parole saluta l'on. Balbo e gli artefici della grande Vittorio italiana. L'on. Balbo risponde per tutti auspicando sempre maggiori trionfi per l'ala d'Italia. La riunione 6i è-protratta in seguito animatlssima fra il più schietto cameratismo che unisce i componenti la grande famiglia aviatoria. li banchetto La « Fiat » ha offerto ieri sera all'Albergo d'Europa un sontuoso banchetto ai vincitori della Coppa Schneider. Alla destra del senatore' Agnelli, presidente della società, sedevano : S. E. Balbo, il podestà conte ammiraglio Di Sambuy, il gen. Petltti di Roreto, 6. E Casoli, il comm Ferrarin, S. E. Torella, il sen. Rebaudengo, il gen. Biancardl, il gen. Verduzio, l'on. Clan, il gen. Perol, l'on. Gemelli, l'on. Olivetti, il gr. uff. Martànengo, presidente del Tribunale. Alla sinistra avevano preso posto il maggiore De Bernardi, il gen. Tiscornia. 11 prefetto gen. De Vita, il gen. Picelo, il gr. uff. Fornaca, il conte Di Robilant, il ten. Bacula, il sen. Orsi, il gr. uff. Gualino, l'on. Pedrazzi, il gr. uff. Ebrenfreund. l'on. Bagnasco, l'on. Ponti, e il gr. uff. Colonnetti, procuratore del Re. Altre autorità e personalità cittadine sedevano alle altre tavole. Pranzo ufficiale, ma improntato alla più schietta cordialità, e animatissimo. Allo champagne il senatore Agnelli, accolto da una calda ovazione, saluta con parole vibranti di entusiasmo e di commozione il valoroso pilota e l'on. Balbo. « MI sento — egli dice — altamente onorato di porgere il saluto della grande famiglia Fiat agii ardimentosi aviatori che dall'arduo cimento di là del mare hanno riportato all'Italia gloria e vittoria. « Magigiore Debernardi : solenni cerimonie all'estero ed in Patria hanno celebrato la meravigliosa vostra vittoria; noi, quasi ultimi In ordine di tempo, veniamo ad esternarvi il nostro plauso e la nostra gratitudine, ma siate certo che a nessuno siamo secondi nella sincerità di questi nostri sentimenti. « E' ragione di fierezza per la Fiat aver cooperato ad una vittoria italiana, esclusivamente dovuto a genio e ad ardimento di italiani. E' ragione di fierezza per l'Italia avere saputo dimostrare di essere alla testa del progresso dell'aviazione mondiale, e sulla via di questo progresso la vostra prova rimarrà una pietra miliare. Su questa via non ci si arresta, ferma volontà di costruttori e di piloti è di superare se stessi nei. futuri cimenti. Questa promessa formuliamo a S. E. Balbo, e ci pare la migliore dichiarazione di ampia fiducia nell'impulso che la giovanile entusiasta sua attività saprà dare all'Aviazione italiana. « Al ministro dell'Aeronautica al Duce, all'animatore di ogni gloriosa impresa, valorizzatore di ogni vittoria tanto dall'avervi citato, maggiore Debernardi, all'ordine del giorno nei consessi parlamentari, porgiamo il nostro riconoscente e deferente saluto ». Il saluto che il sen. Agnelli Invia al primo ministro è sottolineato da una lunga ovazione. Tutti i presenti sono in piedi e applaudono. L'ovazione si ripete calorosissima quando il capo della Fiat pone fine al suo dire. Immediatamente si alza 11 maggiore De Bernardi: Brevi parole di ringraziamento egli pronuncia, ma con tale giovanile entusiasmo che i presenti ne restano commossi. Una constatazione e una promessa: « Dateci sempre nuove macchine e nuovi motori, — egli dice al sen. Agnelli — e io vi assicuro, a nome di tutti i piloti italiani, che vi daremo sempre nuove vittorie ». Questo pensiero, che esprime la riconoscenza dei piloti verso 1 creatori degli aeroplani, lo raccoglie e lo sviluppa il sottosegretario all'Aeronautica, on. Balbo, che prende in seguito la parola: « Senatore Agnelli — egli dice con elevatezza e chiarezza di espressione — lo vi ringrazio per le espressioni lusinghiere che avete avuto per l'Aviazione e pei migliori suoi uomini. Quella che noi festeggiamo qui stasera, è stata una grande vittoria ma il merito di essa non spetta tanto ai piloti, quando all'industria che ha creato le potenti macchine che assicurarono la vittoria alle ali italiane nel cielo d'America. Non voi dovete ringraziare noi, senatore Agnelli; siamo noi che dobbiamo ringraziare voi. I piloti sono oggi uguali a quelli di un tempo; 1 piloti di oggi non fanno che emulare le gesta meravigliose di quelli di ieri; ma è l'industria che è progredita, e dà ad essi mezzi più veloci per assicurare al nostro Paese il primato mondiale nella conquista del cielo. E' merito della vostra organizzazione, senatore Agnelli, se possiamo vincere in velocità e In potenza ogni altra Nazione, conquistando vittorie che ci riempiono l'anima di orgoglio. Continuate, industriali, a darci macchine sempre più forti e noi affermiamo al Duce, nostvo vigile animatore, che sapremo assicurare all'Italia sempre nuovi trionfi ». Una lunga ovazione saluta la calda manifestazione di fede dcll'on. Balbo. La serie del discorsi 6 finita, ma i convenuti al banchetto si trattengono ancora nella signorile in conversazioni animar