Briand sulla via di Parigi mentre il Senato si rinnova di un terzo

Briand sulla via di Parigi mentre il Senato si rinnova di un terzo Briand sulla via di Parigi mentre il Senato si rinnova di un terzo (Servizio speciale Parigi, 8, notte. La montagna ha partorito il solito sorcio e Briand, dopo avere lungamente ricevuto, nella villa del signor Bayard, il sindaco di Cannes, il deputato delle Alpi Marittime Ossola, e il vescovo di Nizza mons. Ricard, è ripartito oggi alle 15 alla volta di Marsiglia, donde ripartirà domattina per Parigi, senza che il mistero del suo strano viaggio alle porte d'Italia abbia ricevuto il menomo principio di spiegazione. I giornali moderati sono oggi troppo preoccupati dalla giornata elettorale di domani per avere tempo e voglia di dare sfogo al disappunto causato loro dallo sfumare delle speranze balenate i giorni scorsi circa un possibile incontro fra il capo del Quai d'Orsay ed il capo del Governo italiano./ Ma la questione sarà ripresa fra pochi giorni, al riaprirsi della sessione parlamentare. La difesa del Reno Intanto, continua energicissima la campagna contro la evacuazione renana, e l'Ecfco de Paris fa seguire alle dichiarazioni di Castelnau e di Millerand quelle di tre generali che si succedettero fra il 1918 ed il 1927 alla testa del governatorato militare di Strasburgo. 11 primo di questi è il generale Bertheiot, ex-capo di S. M. degli eserciti del nord e del nord-est, riorganizzatore dell'esercito romeno e comandante della quinta Armata, colla quale liberò Reims, da poco uscito dal Consìglio superiore della guerra. Il secondo- è il generale Hirshauer, il vincitore di Craonne, che comandava a Verdun la seconda Armata quando cessarono le ostilità, e che siede attualmente al Senato. Il terzo è l'attuale direttore della Lega dei patrioti, generale De Pouydraguin. Può bastare le conclusioni di quest'ultimo: «Finché la nostra cortina. difensiva non sarà, se non compiuta , per Io meno in buona via di costituzione, lo sgombero della Renania — che è là nostra sola barriera attuale contro un attacco tedesco — sarebbe una grave imprudenza ». Questi argomenti li sentiremo echeggiare quanto prima alla tribuna della Camera, se Briand torna davvero a Parigi colla intenzione di venire ai ferri corti con Poincaré. Ma stamane il Quotidien, l'organo ufficiale del cartellismo rinato in occasione delle elezioni senatoriali, pubblicava un articolo ohe ha destato negli ambienti politici una fJerta sorpresa, e che diceva: « Il paese non vuole essere lo zimbello di nessuno. Vuole che al suo desiderio di intesa corrisponda un eguale desiderio; vuole che la Volontà di dimenticare le vecchie ferite e la volontà dì accordarsi siano reciproche. Per amarsi, bisogna essere in due. Orbene, in questo momento, la Germania ufficiale non sembra propensa ad un riavvicinamento. Nella crisi governativa che essa sta attraversando, i partiti della democrazia — i soli, ripetiamolo, nei quali possiamo avere fiducia — sono eliminati. L'avvento al potere di un uomo come Curtius significherebbe che la polìtica di Locamo è condannata »... Dobbiamo credere che, fiutato il vento contrario e saputo della decisione di Poincaré di resistergli ad oltranza, il vecchio Briand abbia ritenuto più prudente mettere dell'acqua nel proprio vino e rinunciare alla battaglia? E' quanto ci diranno gli avvenimenti del principio della prossima settimana. Le elezioni senatoriali Domani, intanto, fra le 9 del mattino e le prime ore della sera, avranno luogo le elezioni per il rinnovamento di un terzo del Senato. Il Senato si rinnova di un terzo ogni tre anni. I trentadue dipartimenti impegnati nella lotta di domani sono quelli dèlia terza serie, comprendente principalmente le regioni centrali della Francia, più Orano e le, Indie francesi. Essi dovranno eleggere 109 senatori. Questi 109. seggi in competizione appartenevano sinora ai seguenti 'gruppi : 54 alla sinistra democratica (che è la frazione radico-socialista del Senato e il cui effettivo totale è di 155 mèmbri. E' a questo gruppo che sono inscritti i sei socialisti che il Senato conta, due dei quali, quelli del Varo e dell'Alta Vienne, appartengono alla serie rinnovabile) ; 9 all'Untone democratica e radicale, sui 24 del gruppo ; 37 all'Unione repubblicana (che corrisponde ai ' repubblicani di sinistra della Camera) sui 93 del gruppo ; 6 alla sinistra repubblicana (analoga alla ex-intesa della Camera) sui 23 del gruppo ; 2 alla destra su 10 ; uno finalmente non appartenente a nessun gruppo. La meta del «seprei sottoposti al riPPO- della a Stampa»)*' vamento appartengono dunque al gruppo più avanzato del Senato. Fra i candidati, troviamo 38 deputati in carica, di cui 11 appartengono al gruppo radicale e radicosocialista, 12 al gruppo socialista, 4 alla sinistra radicale, 4 al grappo repubblicano di sinistra, 2 alla sinistra repubblicana democratica, 3 all'Unione repubblicana democratica, uno al gruppo comunista e uno non inscritto ad alcun partito. Nel novero dei nomi più noti figurano, oltre a'Raoul Péret, parecchi ex-ministri: Leone Bérard, Dalbiez, Jourdain, Pietro Lavai, Dariac, Vittorio Boret, gli ex-sottosegrétari di Stato Paolo Bignon, Dalimier, Leredu e il giornalista Augusto Gauvain, redattore di politica estera ai Débals. Il Governo partecipa alia lotta con uno dei suoi membri principali:'' Il guardasigilli Barthou, che sì presenta nei Bassi'Pirenei. Sono inoltre in linea Millèrànd, che si presenta da solo nella Senna, il prefetto di polizia Morain in Saòne-et-Loire, l'exprefetto Autrand a Parigi, e l'ex-capo di gabinetto di Herriot. Israel, nell'Aube. L'elezione può dar luogo a tre votazioni : nelle due prime è necessario per essere eletti ottenere la maggioranza assoluta, alla terza basta la maggioranza relativa Queste tre votazioni avranno luogo la prima dalle 8 a mezzogiorno, la seconda dalle 14 alle 17. la terza dalle 19 alle 22. Il segreto della votazione sarà assicurato rigorosamente. In quanto alle previsioni che si fanno, possiamo dire che, pur non essendo il caso di attendersi — dopo le elezioni di domani — grandi mutamenti nella composizione del Senato, non è escluso che si verifichi un leggero spostamento verso sinistra. La ricostituzione del cartello Il fatto del giorno è la momentanea ricostituzione, nel dipartimento della Senna, del cartello delle sinistre, coi comunisti aTl quarto posto, cartello che funzionerà nel secondo turno sulla base delle seguenti formule programmatiche: «Opporsi ad ogni politica internazionale di costrizione e di diffidenza, preservare le libertà civiche e operaie, proteggere la scuola pubblica e il laicismo contro ogni nuova invasione del clericalismo, lavorare dall'Interno alla trasformazione del Senato in vista di ottenere una nuova ripartizione dei seggi fra i dipartimenti ed una revisione della legge elettorale, lavorare alla revisione della Costituzione allo scopo di limitare i poteri di veto e i temporeggiamenti della seconda assemblea nei riguardi dall'assemblea eletta dal suffragio universale, ottenere rapidamente il vóto della legge sulle assicurazioni sociali, della ratifica delia convenzione di Washington sulle otto ore, riaffermare, col diritto di voto alle donne, l'eguaglianza civica e politica dei sessi ». Le candidature verranno ripartite nella proporzione di quattro socialisti, tre radicali-socialisti e radicali, due comunisti ed un repubblicano-socialista, compresi naturalmente nel computo i candidati dell'uno 0 dell'altro dei quattro partiti che fossero 6tati eletti sin dal primo turno. Grazie a questo ritorno all'unione nel dipartimento principale, e alle posizioni su cui pare possano contare nel resto del paese, le sinistre sperano di guadagnare una dozzina di seggi. Ciò porterebbe a 65 o 70 i loro rappresentanti, sui 109 da eleggere. Non sarà un guadagno enorme, ma se dovesse avverarsi, esso avrebbe soprattutto per effetto di accentuare il colore della frazione, accrescendone l'elemento socialista ai danni di quello radicale, col risultato che d'ora innanzi al Senato i socialisti — invece di confondersi eolla sinistra democratica — potrebbero costituire per la prima volta un gruppo proprio, ed esercitare quindi in certa misura, come alla Camera, sugli elementi radicali una attrazione utile allo sviluppo della politica democratica. Per quello che concerne i gruppi di colorito ministeriale, ricorderete che la loro lista ufficiale, quella del dipartimento della Senna, consta (dopo la esclusione di Millerand) di soli nove nomi • Strauss, Deloncle, Dausset, Billiet, Lavai, Peuch, Pie, Bonal, Champion. Millerand, escluso dagli sforzi coniugati di Lavai e di Billiet, 1 quali temettero che ti suo nome potesse dare alla loro lista un colorito troppo rea-, zionario, farà — come abbiamo detto — da solo, ed egli ha convocato oggi per la seconda volta gli elettori all'Hotel d'Orsay, per espone loro il proprio programma politico e convincerli di non essere quel Barbablù che pretendono i radicali. 0» P. es