La prevalenza delle sinistre nelle elezioni senatoriali francesi

La prevalenza delle sinistre nelle elezioni senatoriali francesi La prevalenza delle sinistre nelle elezioni senatoriali francesi La sconfitta di Millerand -- Gaillaux, Barthou, Renoult rieletti n a i e l u , o e i - a o a o e e o i a e i e e a e i i a , nerale_ repubblicano di sinistra.~296. I Della lista radicale socialista Steeg, se ■ Parigi, 10, mattino. Le elezioni per il rinnovamento di un terzo del Senato si sono svolte tranquillamente nei dipartimenti della terza serie, che sono quelli che, in ordine alfabetico, vanno dali'Orne al Yonne, oltre Orano e l'India francese. Si doveva pure provvedere a due seggi rimasti vacanti, uno in seguito a dimissioni, e l'altro per decesso del titolare. A Parigi le operazioni dovevano cominciale all'Hotel de Ville alle 8, ma alle 9,15 non tutti gli uffici delle dieci sezioni di voto erano ancora costituiti. Alle 8,30 l'ex-prefetto della Senna, Autrand, con un avviso affìsso ad apposite tabelle annunziava di ritirare la sua candidatura, affinchè non si disperdessero 1 voti destinati a sorreggere i candidati di sinistra. Il colpo di scena comunista Oggetto di sorpresa era l'atteggiamento dei comunisti, poiché l'Humanité ieri ma1> tina non pubblicava più la lista di dieci nomi stabilita tre giorni prima dal Comitato direttivo. Al suo posto, era invece una convocazione invitante i delegati senatoriali del Partito a riunirsi alle 10 per firmare un apposito Soglio e ricevere la lista ohe avrebbero dovuto poi deporre nell'urna. Le porte della sala, in cui aveva luogo la riunione, erano custodite con vigilanza da uomini di fiducia Tuttavia, dal di fuori, pervenne l'eco di quanto si svol geva nell'interno. Una discussione violen tissima si era iniziata fra gli intervenuti, discussione nel corso della quale la parola di « tradimento » fu pronunziata un certo numero di volte. Alcuni non volevano vo tare al primo turno, mentre Marcello Ca chin, Vaillant Couturier e Berthon si spol monavano per sostenere che il solo mezzo per i comunisti di rappresentare una parte nelle elezioni odierne, era quello di deporre nell'urna un bollettino misto. Finalmente quest'ultima tesi ebbe il sopravvento e venne votata all'unanimità, meno un voto. Dalla lista comunista pubblicata venerdì nell'Humanifé, e che non costituiva se non un manovra elettorale, i comunisti non mantennero che un solo nome, quello di Camelinat, il decano dei comunisti parigini. Gli altri candidati, per i quali 1 comunisti dovevano votare, erano: quattro socialisti, Auray, Voilin, Osmin, Dherbe court: un socialista comunista, Bachelet: tre radicali socialisti, Ranson, Mounier e Alfredo Dominique; e un repubblicano so cialista, Fleurot. La manovra mirava di rettamente a colpire Steeg, Enrico Sellier e Morizet, che figuravano nelle liste radicale-socialista, socialista e social-comunista. Mentre 1 comunisti adottavano questa strana decisione, le manovre continuavano anche in seno al Comitato di Unione Nazionale. Gli amici di Millerand non na scondevano la intenzione di votare per lui e per lui soltanto. Il sen. Billiet e i suoi compagni di lista facevano invece sforzi disperati per ricondurli a miglior senti mento, cioè di ottenere da essi che votassero per tutta la lista del famoso refe rendum. I primi scrutini! Il primo turno venne chiuso a mezzogiorno. Ma lo spoglio riuscì particolarmente lento, dato il gran numero di sche de miste. Uno solo, su dieci senatori del dipartimento della Senna, riuscì eletto: il radicale socialista Pietro Lavai, ex-ministro, che figurava in testa alla lista di Unione Nazionale e sul cui nome si affermarono 592 suffragi. L'ex-ministro Paolo Strauss, senatore uscente, ex-ministro ra dicale indipendente, non ebbe che 481 voti Carlo Deloncle. senatore uscente, repubbli cano di sinistra, 488; Ernesto Billiet, sena, tore uscente, radicale indipendente, 461 Dausset. senatore uscente, radicale di sinistra, 469; Peuch, consigiiere municipale, radicale indipendente, 358; Champion, consigliere generale, radicale indipendente, 266; Pie, sindaco di Vanves, radicale socialista, 311 voti; Bonald, consigliere ge¬ nntore uscente, residente generale al Marocco, ebbe 258 voti. Della lista del Partito repubblicano socialista; Paolo Fleurot, consigliere municipale. &a ebbe 223; della lista socialista, Voilin, deputato, 400 voti; Groussier, ex-deputato, 254; Giovanni Longuet, ex-deputato, 277: Osmin, segretario delle Federazioni, 342; Enrico Sellier, consigliere generale, 288; il deputato Auray, 427; Gastone Levv, 194; Gustavo Rouanet, ox-deputato, 213; Pietro Hamps, 201; Dherbecourt, presidente del Consiglio generale, 349 voti. In teste alla liste, socialista comunista Bachelet, consigliere generale, ebbe 249 voti. Fra i candidati isolati, l'ex-Presidente della Repubblica, Millerand, senatore uscente, riportò 368 voti; Calary de Lamaziere, ex-deputato, radicale indipendente, 265; Helbronner, consigliere di Stato, repubblicano socialista, 88, e l'ex-prefetto Autrand che, come abbiamo detto, aveva ritirata la sua candidatura, ebbe 15 voti. Il secondo turno di votazione Per nove seggi si dovette dunque ricorrere ad un nuovo turno, che si apri alle 15. Ma, al momento in cui lo scrutinio ebbe inizio nella sala di San Giovanni, dove erano le sezioni di voto, non erano presenti che pochissimi elettori. Tutti erano _ — stati convocati alle vane riunioni organiz- zate dai rispettivi gruppi politici per la costituzione delle nuove liste di candidati, le quali risultarono cosi formate: Lista del cartello delle sinistre: Auray, Steeg, Bachelot, Voilin, Mounié, Morizet, Dherbecourt, Dominique e Osmin. La formazione della lista di Unione Nazionale fu più laboriosa, poiché l'assemblea respinse le decisioni prese dal suo Comitato di iniziative e che tendevano ad escludere il nome di Millerand dalla lista per il secondo turno. Venne cosi deciso che i gruppi moderati presenterebbero dna lista composta dei seguenti nove nomi: Strauss, Deloncle, Billiet, Dausset e Mille, rand, senatori uscenti; Peuch, Bernal, Pie e Champion. La vittoria del Cartello nel dipartimento della Senna Quantunque lo scrutinio fosse stato aperto con oltre un'ora di ritardo, esso venne chiuso come la legge prescrive alle 5 e la proclamazione dei risultati confermò che, malgrado la manovra comunista, ispirata 1 da preoccupazioni elettorali nonché da ran'cori personali, l'unione delle sinistre si s era realizzata sulle basi previste. Sei candidati della lista del Cartello erano infatti riusciti eletti : Auray, con 592 voti; Steeg, con 555; Bachelet, con 558; Voilin, con 582; Mounié, con 662, e Dherbecourt, con 560 voti. Nella Usta dell'Unione Nazionale Strauss ottiene 503 voti, Deloncle 513, Billiet 471, Dausset 505, Millerand 404, Peuch 403. Gli altri tre candidati vennero molto lontani. Tre seggi rimasero in ballottaggio, ciò che rese necessario un terzo turno pel quale, com'è noto, era sufficiente la maggioranza relativa. Questo terzo turno, chiusosi alle 22, diede i seguenti risultati : Deloncle, senatore uscente, radicale indipendente, eletto con 519; Moriset, socialista comunista, eletto con 502; e Paul Strauss, radicale indipendente, eletto con 499 voti, La vittoria del Cartello nel dipartimento della Senna è stata dunque completa. Nel dipartimento della Seine et Oise venne eletto al secondo scrutinio il senatore uscente Berthoulat, dell'Unione Nazionale, con 726 voti. La proclamazione della sua elezione venne accolta da un clamorosa dimostrazione da parte dei comunisti che intonarono l'Internazionale. Negli altri dipartimenti, il Guardasigilli Barthou, gli ex-ministri Leon Berard, Caillaux, Renato Renoult. Boret sono riusciti eletti al primo turno. Il presidente del Senato, Des Selves. entrato in ballottaggio al secondo turno, è stato .battuto. La lista cartellisi» ha trionfato nel Rodano. Nel dipartimento dell'Alta Vienna i tre senatori eletti sono socialisti. Quel dipartimento sarà così rappresentato da socialisti, tanto alla Camera come al Senato. , Al secondo scrutinio è stato rieletto anche l'ex-ministro Pams, e al terzo turno l'exministro Klotz. Fra i battuti vi è nell'Aube il fedele seguace di Herriot, Israel. Il bilancio I nuovi senatori sono 41, ripartiti come segue : 2 socialisti comunisti, 8 socialisti ufficiali, 1 socialista indipendente, 2 repubblicani socialisti, 10 radicali socialisti, 3 radicali, 6 repubblicani di sinistra, 8 repubblicani moderati, 1 conservatore. Secondo la statistica comunicata nella notte dal Ministero degli Interni, l 108 seggi cui si doveva provvedere presentano i seguenti risultati: radicali socialisti, prima delle elezioni 51, ora 48, perduti 3; radicali indipendenti prima 8, ore 7, perduti 1; repubblicani di sinistra prima 21, ora 16, perduti 5; Unione repubblicana democratica prima 22, ore 19, perduti 2; conservatori erano 4, restano 4; repubblicani socialisti prima 0, ora 2, guadagni 2; socialisti ufficiali prima 2, ora 10, guadagni 8; socialisti comunisti prima 0, ora 2, guadagni 2. Le elezioni senatoriali di ieri non hanno dunque che pochissimo mcdiftcato''la~ooitì-' ' posizione dell'alta assemblea. Si registra qualche guadagno per i Partiti di estrema sinistra, cioè 8 per i socialisti e 2.per i socialisti comunisti. Un gruppo socialista sarà cosi probabilmente costituito anche al Senato.

Luoghi citati: India, Marocco, Orano, Parigi, Vienna