La curiosità parigina all'inseguimento di Briand sulla strada di Nizza

La curiosità parigina all'inseguimento di Briand sulla strada di Nizza La curiosità parigina all'inseguimento di Briand sulla strada di Nizza (Servizio speciale ttdella ■ Stampa b) Parigi, 6, notte. Un Consiglio dei Ministri ha riunito questa mattina all'Eliseo tutti i membri del Governo presenti a Parigi. Mentre i suoi colleghi lavoravano intorno al solito tappeto verde, il ministro degli Esteri, più fortunato di loro, si sgranchiva le gambe sui viali asciutti e ben rastrellati della villa del suo vecchio amico Bayard, sotto il bel cielo di Cannes* e precisamente nella località detta « La Croix de Gardes », dalla quale l'occhio spazia sul panorama incantevole di quel golfo Saint Juan che è, ,per chi viene da Tolone, come l'anticamera del golfo di Genova. Ma, per una volta tanto, il proverbio « Lontan dagli occhi, lontan dal cuore » ha mentito; od ancorché a tante centinaia di chilometri da lui, i ministri rimast. a Parigi sotto un cielo piovoso e melanconico non hanno saputo occuparsi se non di Briand. Di Briand si sono occupati del resto oggi un po' tutti. A mano a mano che la sua automobile scendeva da Avignone e correva rombando verso Tolone con l'aria di non volersi fermare li, Parigi — di lontanò — aguzzava l'occhio con stupore e curiosità maliziosa. O dove andava a finire il,suo ministro degli Esteri? E quando si seppe che si era fermato a Tolone, l'occhio brillò un po' meno. Ma non appena giunse la notizia che la fermata era semplice effètto di un guasto di macchina e che il viaggio continuava sempre nella stessa direzione, la curiosità diventò impazienza, Salandra ? Segnalato stamane l'arrivo a Cannes, il problema assunse di un colpo l'acuità delle incognite che bisogna svelare ad ogni costo. Che fa Briand? Dove va? Si spinge proprio fino alla frontiera italiana? La risposta giunse un poco più tardi, assicurando che dalla villa della «Croix de Gardes » il capo del Quai d'Orsay jarebhe, oggi o domani, una punta fino ad Eze, sulla strada di Nizza. Eze è un grazioso villaggio situato su una delle tante alture solcate di strade a biscia che, dalle ultime pendici dell'Esterel, si avanzano sul mare con un vecchio castello e delle vecchie mura che possono giustificare benissimo l'escursione di un ministro in vacanza. Ma qui la curiosità di Parigi chiedeva : — Chi verrà incontro a Briand dali altra parta? L'eventualità di un convegno con Mussolini fuori del territorio italiano venne subito giudicata difficile. Non altrettanto difficile parve invece ammettere che incontro a Briand potesse venire uno di quei personaggi che i francesi chiamano latinamente « consolari », e che sembrano fatti apposta per conferire — senza attrarre l'attenzione degli importuni — con un turista in berretto scozzese che si fa chiamare monsieur Boyer. Chiacchiera e richiacchiera, sulla fine del pomeriggio le congetture si polarizzarono improvvisamente intorno ad un nome: Salandra. L'ex-Presidente del Consiglio italiano sarebbe stato (nientemeno!) segnalato tra i forestieri in villeggiatura al Grand Hotel di- Eze, dove sarebbe giunto ieri con la famiglia per fermarcisi due o tre giorni. Inutile dire che il semplice balenare di una voce simile nelle tenebre doveva bastare a mettere al galoppo le fantasie, e a prospettare il colloquio franco-italiano tanto atteso e con tanta insistenza reclamato da una.larga parte della stampa francese, come già in corso o per lo meno imminente. Briand e l'Italia ". Ma, dal momento in cui la voce fu lanciata (non si sa da chi), al momento in cui vi telefoniamo, i circoli ufficiosi danno il. controvapore, rispondendo alle sollecitazioni dei redattori spediti in caccia di notizie col dire che Briand non vedrà nessun uomo politico straniero e che anzi non si è mosso da Cannes, donde tornerà direttamente a Parigi fra tre giorni Questa specie di smentita non è, in verità, più verosimile delle affermazioni che farebbero credere il colloquio franco-italiano imminente o già iniziato. Ricorderete che lunedì scorso, parlando col redattore capo dal Matin, il Ministro degli Esteri francese gli aveva detto : « E' necessario che Italia e Francia si accordino, e non dubito òhe vi riesciranno entro vn lasso di tempo brevissimo. Se non dipenderà che da me di rimettere le cose a posto, potete stare certi che mi ingegnerò di iarlo. approfittando di tutte le occasioni favorevoli ». , Ma le occasioni si creano quando lo si vuole, e in questa frase pronunziata da Briand al momento di partire per la riviera, gli osservatori parigini vogliono vedere stasera il preannunzio del convegno supposto Vero è che solo pochi giorni addietro il ministro degli Esteri aveva fatto osservare agli organizzatori della progettata riunione dei combattenti italiani e francesi a Nizza che la rosa gli sembrava pel momento prematura Ma altro è una riunione pubblica d* gruppi numerosi, altro e l'incontro segreto di due uomini politici Oltre tutto poi, un passo innanzi compiuto sulla strada dei buoni rapporti franco-italiani sarebbe per Briand un elemento politico prezioso alla vigilia della riapertura della Camera, in un momento cioè in cui importa avere in mano il maggior numero di carte favorevoli in vista dell'eventuale partita da giuocare. Poincaré e la Camera Per mutare rtrgomento e lasciare da parte le ipotesi che non è escluso si devano di qui a poche ore — qualificare fantasie circa i misteri di Cannes » sta di fatto che ài propositi battaglièri del ministro degli Esteri risponde da Parigi la volontà — sempre più ferma _ del Presidente del Consiglio di evitare a qualunque costo là minacciata conflagrazione parlamentare. 1' Consiglio dei Ministri di stamane dove — a quanto afferma il comunicato — la politica estera, in assenza del titolare responsabile non è stata nemmeno toccata, ha provveduto a fissare l'ordine dei lavori della Camera in modo tale che il giuoco delle Interpellanze traditrici divenga quanto più difficile è possibile. Queste ultime verranno discusse soltanto al venerdì, c si incomincerà da quello sul caro viveri e sulla disoccupazione p°.r prosare poi a quelle sul cartello del ferro e sul nuovo Btatuto radiofonico In quanto alla polUi-ca estera, il Consiglio dei Ministri si riu- nirè di nuovo al ritorno di Rriand per discutere seco, a vis* aperto ed a fondo, dell'opportunità della discussione alla C mera Le idee di Poincaré al riguardo sono nette, e ce le espone stamane, fresco fresco. Marcello Hutin sull'Edio de Paris. dicendo: « flelativainente alla intenzione scanalata di provocare, alia ripresa dei lavori parlamentari, una interpellanza sulla politica esteta ed in particolar modo sulla politica di riav- vicinamente colla Germania e sù quello che bisogna pensare della eventualità di uno sgombro anticipato della riva sinistra del Reno, sono in grado di assicurare che Poincaré in persona si opporrà alla discussione di questa interpellanza e dirà — se sarà necessario — le ragioni per le quali, pur dichiarandosi partigiano di una politica di pacificazione, gli 6embra impossibile nella situazione attuale di lasciare porre la questione dello sgombro della zona del Reno, che la Francia occupa finché la Germania non abbia dato tutte le garanzie tanto per la sicurezza della Francia quanto per la esecuzione del piano Dawes Briand ha dichiaralo a suo tempo, al Consiglio dei Ministri, che tale questione non era stata dibattuta nel suo colloquio con Streeemann. Essa continua a non esserlo nelle attuali circostanze ». « Su questo terreno, come sugli altri, Poincaré è sicuro — chiedendo il rinvio — di ottenere il consenso della grande maggioranza della Camera. Perchè la situazione finanziaria migliori, non deve esserci la menoma complicazione ministeriale. E' evidente che il governo tiene a mantenere il cambio al suo corso attuale per giungere ad una stabilizzazione di fatto, prima che sia risolta la questione della stabilizzazione legale, che si effettuerà più tardi a condizione che la Francia sia esente da qualsiasi contrattempo di ordine politico. Stentiamo a credere che sia intenzione di un membro del gabinetto di rischiare, col suo atteggiamento, una crisi ministeriale essendo evidente che l'uomo — quale esso possa essere — che aspirasse a prendere la successione di Poincaré provocherebbe una catastrofe finanziaria che ci ricondurrebbe alle peggiori giornate il cui ricordo è troppo recente per aver bisogno di essere evocato. Sarebbe questo il maggiore degli errori •. Le armi di Poincaré Poincaré si batte dunque da leone per schivare le trappole del vecchio cacciatore passeggiante al sole dì Provenza. Il bilancio odierno della Banca di Francia giunge a buon punto per fornirgli nuovi argomenti atti a rafforzare la 6ua tesi sulla necessità di insistere nel sacrifizio di ogni velleità di discordia all'interno davanti al supremo interesse del risanamento finanziario. Gli anticipi della Banca allo Stato sono stati ridotti da 38 a 36 miliardi di franchi II margine disponibile è di due miliardi e mezzo. Lo Stato ha rimborsato alla Banca due miliardi in osservanza della convenzione del 29 dicembre 1920, che era stata osservata finora una volta sola nel 1921. « Questo modo di amministrare — nota con soddisfazione il Journal des Débats — è l'unico segno della vitalità del nostro grande paese. Es&n gli reca filialmente un'aria salubre dopo quella respirata per lunghi mesi e che ricordava tropi» l'atmosfera delle birrerie, dove si stabiliscano progetti tra due passate di bicchieri e dove domina soltanto l'immaginazione '. Briand si trova questa volta, in conclusione, di fronte ad un avversario armato di armi diverse dalle sue, ma ancor tutt'altro che spuntate. Nessuna precauzione dovrà essere da lui trascurata per evitare i passi falsi Ed ecco perchè, se egli potesse tornare dalla propria villeggiatura mediterranea dicendo al paese : « Ho iniziato un riavvicinamento cordiale e solido coli'Italia » il vantaggio ottenuto sarebbe per lui di prim'ordlne. Ma quale credito accordare ai rosei fantasmi nati sotto il sole della riviera ammaliatrice? 0. P. •