Attività economica e disoccupazione

Attività economica e disoccupazione Attività economica e disoccupazione Mentre in altri Paesi si va intenfciticando la campagna contro il sistema di assicurazioni sociali e soprattutto in Germania ed in Inghilterra si succedono studi ed inchieste a rivelare inconvenienti ed abusi, è utile constatare come in Italia si nostro sistema assicurativo vada continuamente migliorandosi. Certamente nel movimento per la formazione di nuovo risparmio — epig-enza prima d'Italia — gli istituti di assicurazione sociale fondati sulla capitalizzazione, costituiscono uno degli elementi più importanti. Solo che si pensi che nella sua non ancor decennale esistenza la Cassa Nazionale per le assicurazioni sociali, ha raccolto quasi quattro miliardi di lire, mentre nella loro più che cinquantennale vita le Casse postali di Risparmio non hanno radunato 5! triplo di quella somma, si può dedurne l'importanza come fattore di prim'ordine dal punto di vista dell'economia finanziaria della Nazione. j\la questa caratteristica di grandi organismo finanziario che la Cassa Nazionale va sempre più assumendo, non diminuisce ne toglie valore alla ragione prima della sua creazioni! e della sua esistenza, al suo scopo cioè di essere anzitutto organo di assistenza sociale. Perciò è interessante una relazione che proprio in questi giorni è «tata approvata dal Consiglio della Cassa relativamente ad uno dei rami assicurativi esercitoti obbligatoriamente da essa, quello dell'assicurazione contro la disoccupazione, regolata dalla legge 30 dicembre 1923. Secondo questa, gli operai e gli impiegati con stipendio non superiore alle L. 800 mensili, devono essere assicurati contro il rischio di rimanere disoccupati involontariamente. Verificandosi il rischio, essi ricevono per la durata massima di sei meni un sussidio giornaliero a carico del Fondo Nazionale por la disoccupazione. Tale fondo è formato con contribuii obbligatori settimanali pagati per metà dai datori di lavoro e per l'altra metà dai prestatori d'opera, in una misura che è corrispondente all'altezza dei salari o stipendi percepiti. I salari o stipendi sono, in relazione a tale misura, divisi in tre categorie; a ciascuna corrisponde una speciale quota di contributo ed uno speciale ammontare del sussidio. Si comprende quindi come, attraverso alla rilevazione dei contributi incassali e dei sussidi pagati, la gestione dell'assicurazione contro la disoccupazione diventi un ottimo centro dì constatazione dell'intensità produttiva della Nazione e del l'andamento dei guadagni operai. Dal primo punto di vista, i dati che sono contenuti nella relazione testò approvata sono quanto mai significativi nella loro schematica semplicità, perchè, attraverso il numero delle giornate di sussidio pagate nei vari periodi, ci offrono un •indice esatto dell'andamento dell'economia italiana. H primo esercizio rispecchia il periodo di crisi determinatosi in Italia nel 1920-21, come conseguenza dell'assestamento economico del dopo-guerra e più ancora dei turbamenti sociali che sono caratteristici di quell'epoca; ma il miglioramento è rapido dopo l'avvento al potere del Fascismo e la situazione rimane ottima sino al 1927, quando il risanamento della nostra moneta determina quel nuovo periodo di depressione, che ora si va avvicinando al suo termine. I sussidi di disoccupazione che nel 1927 ammontarono a quasi 70 milioni di lire contro 23 milioni pagati nel 192G, vennero ripartiti fra 410.972 disoccupa;!, con un aumento di '.'56.053 domande. Anche il numero medio di giornate di sussidio pagale (48,59) e la somma media complessiva versata per ciascuna donanda (L. 169,82) sono stati supe■iori a quelli del precedente anno, A che dimostra che la durata media • Iella disoccupazione ò cresciuta nel 1927 nei confronti del 1926, però senza raggiungere, anzi rimanendo ben lontana dalla durata massima sussidiatile secondo la legge che 6 ili 180 giorni. Non si notano a questo proposito squilibrii fra regione e regione : le oscillazioni anzi si contengono in limiti ristrettissimi : esse vanno da una media di 58,46 giornale di sussidio per l'Umbria ad una media, di 41,16 giornate per la Sardegna, l'una e l'altra regioni agricole, mentre per quelle industriali la durata media di disoccupazione sussidiata va da un massimo di 57 giornate per la Liguria ad un minimo di 46.62 per la Lombardia. 11 che dimoslra che se nessuna parte d'Italia venne risparmiata dalla crisi, in nessuna si determinarono fenomeni più acuii di rilassamento qualunque fosse la base dell'econo mia locale. E' evidente che nei periodi di depressione vi e una tendenza alla rliminuzioiie dei salari: ora i risultati della gestione assicurativa nel 1927 - senza poter dare cifre dettagliate — rivelano questa tandenza, ma vi aggiungono anche mi sintomo importante, in quanto dimostrano che essa si contenne in limitò assai ristretti. Ciò risulta dalla divèrsa ripartizione delle categorie dei contributi, Conte sopra si rilevava queste categorie sono in numero di tre e ad ognuna di esse corrisponde una categoria di salari. Per i salari più bassi (l.a categoria) il contributo è quindicina, per quelOforia) di L. 0,70, per , ^ .«vati (3.a categoria) kVl 3£il armi 19?5 »- 1ì'°6 sul totale di contributi incassati quelli delle prime due categorie sellavano ima diminuzione mentre si notava un aumento in quelle dell'ultima, segno di un rialzo nel livello medio dei salari. Nel 1927 rilevasi il fenomeno inverso, corrispondente a quella riduzione delle mercedi, che fu conseguenza delta rivalutazione della lira, anche se di fatto quella si è tenuta molto al di sotto di questa. Infatti su 100 contributi pagati nel 1927, la ripartizione in confronto al 1926 fra le diverse categorie fu la seguente: Se si scendesse nel dettagli, vi sarebbe una ricca messe di osservazioni da aggiungere. Notevole ad esempio che il contributo medio ò più elevato — nel 1027 — nel Lazio e che vengono poi in ordine decrescente Venezia Giulia, Li¬ guria, Piemonte, Lombardia, Umbria, Emilia, Toscana, Sardegna, Veneto, Campania, Basilicata, Venezia Tridentina, Sicilia, Marche, Abruzzi, Calabrie e Puglie. Sarebbe interessante ricercare le rog-Joni di questo fatto ed esaminare ad esempio perchè regioni finitime ed a base economica sostanzialmente Identica come Umbria e Marche, Calabria e Puglie siano a livelli diversi di salari e conte avvenga che il Lazio non certo industrialmente ricco abbia una percentuale di salari più alta che non 1.1 Piemonte o la Lombardia. Bariti qui accennare a due cause che certamente influiscono a spiegare questi fenomeni : l'esclusione di larghe categorie di lavoratori agricoli dali'obWigo del rassicurazione per cui basta resistenza di un grande centro industriale come quello di Terni per determinare un aumento nel livello medio dei salari di tutta la regione, in secondo luogo la composizione delle- maestranze, per cui la larga schiera delle operaie tessili determina un minor livello medio dei salari nel Piemonte e nella Li¬ guria in confronto del Lazio, ove la Imaestranza è composta quaftl eeeluj si va menta di uomini. Concludendo, le rilevazioni della gestione assicurativa dolila disoccupazione dimostrano come l'economia nazionale abbia sentito la depresi sione derivata, dalla riforma monetaria con misura press'a poco uguale In tutte le sue regioni, senza però Idair luogo a fenomeni di accasciamento e senza incidere notevolmente sulla situazione economica delle maestranze. E dimostrano altresì su quali basi sicure è ormai fondato il sistema della nostra assicurazione contro la disoccupazione; infatti in un anno di crisi come il 1927 la Cassa ha fatto fronte alle sue obbligazioni con il 55,13% dell'importo dei contributi assicurativi introitati nell'anno, dimodoché il fondo nazionale di riserva che era al 31 dicembre 1926 di oltre 585 milioni, ha potuto alla fine del 1927 accrescersi del nuovo avanzo di gestione di oltre 80 milioni e ragghirvgore cosi 666 milioni. Gino Olivetti EsoralzC 1» Luglio 1921 - so Gtueno 19SS io . 1922-30 » 19X! Secondo semestre 1923 io Gennailo • 31 Dicembre tossi Se » -31 » JB25 io « -31 » IO » -31 » 1927 Numero delle giornate di su88. pagate .ll.ttl.950 ÌSMO/TTS 4.893.518 6.7*5.781 4.000.317 l5.400.rtH 19.970.S6S Peroentuall per quantità per importo . 19» l«I 1911 19Z7 1» cnbeg. (0,SG) -1,47 B» categ. (0.70) 1948 3» categ. (1,05) 83,3-1 4,80 13,80 81,40 1.6D 1,73 ,1,75 0,08 89,65 88,69

Persone citate: Gino Olivetti