La crisi alle porte del Goveno francese

La crisi alle porte del Goveno francese La crisi alle porte del Goveno francese Il Ministero Poincaré raggiunto dall'ondata dello scandalo - 18 Capo de! Governo solo a reclamare luce e giustizia: contro di lui i ministri e le complicità parlamentari - Un voto del Senato: l'ombra del successore. Parigi, 23, nùite. iPoincaré sta avidamente ricercali-1 do un pretesto plausibile per lascia-1 ra il potere. Nella speranza di confondere Po- plotone pubblica ad impedirle di oc- corgersi che là eausa vera degli im- barazzi del Governo risiede nell'i- umidito serie di sbandali in cui il suo prestigio 6 venuto rapidamente naufragando, il Presidente del Con- ci^iin <fi ;, „iv. i'^oàWo rofJsiglio si è detto che l'espediente mi-ugMore consisteva nello sfruttare a rando la questione dell'indennità Iparlamentare. Pareva, che l'accordo in proposilo fosse già stato realizjzato in seno al Gabinetto sulla formula portala giorni or sono alia Camera, ossia con una duplice attenuante: Presentare l'aumento accordato come un'indennità di trasferta e farla seguire da una serie di provvedimenti diretti a fissare in senso restrittivo il criterio delle incompatihiiità parlamentari. Oggi viceversa un mutamento radicale si è invece delineato nella situazione: Poincaré avrebbe dichiarato, senza je»" fioro io fiiiTHSMonii ìmmeaiam-monte dopo il varo definitivo. T col- leghi dal canto loro avrebbero ac- colto questa minaccio con un mal dissimulato senso dì sndisfazione. giacché da molti giorni la concordia iri seno n! Gabinétto non > più, come vi abbiamo già detto, se non un Ioti- tono riconto del passato felice. ambagi, nato ti colleglli che, se il Se-ota l'indennità parlamentare Le speranza dei radicali Gli elementi radicali del Ministero spalleggiali dai rispettivi gruppi parlamentari, non perdonano infatti a Poincaré di avere preso in mano, senza alcun bisogno, la minaccia del giustiziere per dare fuoco alle polveri degli scandali nei quali il Beatole si dibatte. Se Poincaré se ne andasse, se il Ministero si scioglies-1se sarebbe finalmente possibile met- tere il bavaglio alle aazze dell'oppo-jRizione e restituire alla luce gli Auquetil. gli Audibert ed ! del sole,d i molti .«Li v£Ìnitri, indispensabili sostegni pel «1- dicalismn, oggi incriminati. Vorrà !Poincaré spingersi fino'a mettere in!esecuzione la sua minaccia? |Quello che possiamo dire staseraiche il Senato oci eli ha doto tor-l>re detì'attuale Presi- :uè ULM.au aie i resi ìsigho. Salito alla In- o all'attenzione sunpn- è to a uisiKiiu i esaii i.puivwumo ;con 140 voti contro 107 l'aumento dell'indennità parlamentare. La battaglia è stata vinta da Cheron, l'uomo che taluni vorrebbero spac-:ciare in questo momento come il fu-1turo successore dente del Cons buua in mezzo an attenzione sunpn-1Cica dell'assemblea, i! ministro delle Finanze disse: « Si possono concepire in un Paese due regimi: un regime censite-rio e unregirne democratico in quest'ultimo rniti i cittadini hanno il diritto di pre- tendere alia direzione degli affari del Paese. Questo sceglie il suo rappre- seti tante tra i migliori e i più degni e questo rappresemaiite che spesso non è ricco, ha diritto a una inden-nita. Credete voi, signori, elio un de- putato, un senatore, possa viver', ave- re un appartamento a Parigi e in prò- vincia, sostenere tutta una serio di svese e adempiere degnamente al suo mandato con l'indemi.ta attuale? Por-re la questione è risolverla. Da guai- che tempo il regime parlamentare su-bisce un assalito furioso. Ogni pretesto é buono per combatterlo. La Camera, più vicina al suffrago universale, è mono libera del Senato su tale que- stione. Ma voi, signori senatori, do- lete pronunziarvi liberamente. Io vi reco un lesto transaziuiiale die sotto- metto al vostro e^mie e alla vostra approvazione. In quanto a me, ho as-solto la missione die ini era stataaflVlata dal Governo. Ho fatto il mio dovere e credo di avere ben agito per l'onore del Governo delia Repubblica». U sottintaso di un'ovazione 11 discorso di Cheron venne salutato da una vero ovazione, come se l'intero Senato avesse voluto significare coi propri applausi: « Ecco l'uomo che ci vorrebbe alla testa del governo, invece di quell'istrice di Poincaré. ». Poincaré, il quale aveva detto sino a poche ore prima, ai propri intimi, che se si fosse trovato nell'au- ila al momento de! voto avrebbe im- 1 mediatamente lasciato il proprio 1 banco per sottolineare in modo vi sibilo agli ocelli di tutti la propria. disapprovazione, non assistette alla seduta. Non è quindi anc'ora possi bile dire come egli abbia reagito o reagirà al fatto compiuto. Se il Presidente del Consìglio vuole real-j mente approfitto re deu'occasione P« «ridarsene sbattendo la porta, Jil cenato ha fatto lutto quanlo po- u_ V,' assecondare il suo deside I -a P_mna volta da moltissimo iempo che la Clamerà alta infligge a Poincaré uno scacco così flagrante. Ma troppe altre volte abbiamo visto Poincaré face nero dono over detto bianco, per prendere senz'altro alla lettera la sua minaccia di dimissioni. Quello che indubbiamente appare piti positivo della determinazione di Poincaré di lasciare ii potere, è il desiderio della grande massa dei parlamentari di obbligarlo a ritirarsi. Quanto vi dicevamo ieri sera .sui ...i tentativi messi in opera per salvare jKiotz trova conferma nell'atteggia- nitro che remissivo as- diirex-ministro durante bti'tnterrogatorio subito alle carceri di Fresnes. Mentre Poincaré lotta con tutu: le sue forze onìriche lai Giustizia faccia il suo corso, i suoi colleglli di gabinetto, personalmen- te troppo compromessi nello scan- dalo della «Gazzétta del Franco » per non doversi sentire solidali coni ogni parlamentare pericolante, si coalizzano per ripescare l'uomo da-|lineato tult' sunto oggi |gli otto milioni di truffe. L'abile difesa di KTotz Spalieggiato da costoro, Kiotz ri- piglia coraggio e risponde al giudi- ile io~vendor,-ii una Lce istruttore Gentile foggendogll una Ldeposizione scritta nella quale non^ci vuole molto per riconoscere il suggerimento dell'avv. Torres: Tengo a fare osservare che la do 1manda "di sospensione dell'Immunità mare presentata contro di iner parlauient jfondici dicembre si basava su due-,filt,i: Lri fattura Ke.lluer e la cambiale ì or>ns6«nata alla Banca di Francia. Xon ÌÌ-L'f*?- aUora _ nwstuia^.denunzia pre- sentata da UeolTroy. nella Banca di ! Francia non li¬ ini rapporto l! senza alcun fatto" preciso e attinente |st-mplicemente a varie leggi sugli ef- ifi?ui commerciali. Ititenni subito che l",'1 coll,{v terribile mi era vibrato e :1 luluCLr>ale. da consigliere generale e d;] genatore, dalle mie f unz on nel Consiglio dell'Ordine degli avvocai e dal mio grado di maggiore di anigJie-1 ; niediataruente dalle mie funzioni jal mondato pubblico per potere ri spondere come un semplice privato, di fatti che non riguardavano che la :'"i;' vita privata. Mi sono quindi di1!3f^smaiidaw di consigliere 1dal mio grado di maggiore di artigl... ria. Ciò detto, persisto nel dichiarare che tutti i fatti ciie mi erano rimpro- varati potevano e.ssare regolali con !'111 intesa amichevole. La società Geof «"oy non aveva spiccato denunzia; co "'e no detto, essa non si ù neppure querelata finora. Il consigliere della casa Ivellnrr da pane sua ora in re Mozione diretta con ine per un acco modamenlo dopo 1 Inizio dell'istruttol'ia. Questo accomodamento è interve «aito di recente e la casa Kellaer ri tirerà la sua denunzia. Iaì. domanda di sospensione dell'immunità parla I menta re concernenteaii venne fatta I Presuntivamente. Essa ha scatenale .altre querele le cui date sono soggette a cauzione ed é così che ho potuto 1constatale che la denunzia Sechon ■ non è datata, se si deve credere ol nweartamento; quella delia l.lyod's • Bank datata dal Mi novembre non cor risponde alla realtà, lina casa mi me revlgma pure ed è che il testo della domanda di sospensione dell'indenni Ma parlamentare è figurato nell'incar tomento Per quali ragioni? Se ho tir.mato e distribuiti degli cheques, che :non erano garantiti da un corrispon i dente deposito, questi non mi erano reclaunati. io ho agito così senza esservi costretto da minacele di procedimenti. Io non posso spiegarmi, facendo oggi un passo indietro, come abbia potuto agire in tal modo e come abbia potuto dare delle cauzioni senza coatro partita, se non con una strana perdita improvvisa delia mia proprio volontà ». Per quanto poco concludente circa la sostanza delittuosa dei fatti imputatigli, una cosa risulta chiara da questa deposizione: che il grosso dei creditori del Klotz è stato chiamato dalla difesa a un concordato Barinoli a scagliare sulla testo del jcolpevole i fùlmini dello giustizia ° amichevole e die tra non guari la sola cosa che al giudice rimarrà da fare sarà ili rimandare l'imputato a casa non già per insufficienza di prove ma per inesistenza di reato. Non è questo quello che Poincaré aveva voluto il giorno che obbligò Si rassegnerà il Presidente del Con siglio a suliire lo scacco inflittogli — il secondo dello giornata con quello sofferto al Senato — o preferirà tutelare il proprio decoro personale lasciando il potere? Scandali marginali Innegabilmente intorno a Poincaré viene facendosi il vuoto. La stampa ministeriale segue l'allargamento dello scandalo Hanau con ripugnanza mal dissimulata, Al di fuori dei soliti organi sempre sulla breccia per combattere le tare de! regime, gli altri sembrano essersi dati la parola per gettare acqua, sul ifuoco. Si era annunziato per questa sera copie estremamente probabile l'arresto del figlio di Enrico Dumay, anche egli, come sapete, coinvolto bielle responsabilità de! padre: ma lino a questo momento né Tiglio né padre hanno le manette ai polsi i « i! pubblico già abbastanza sor preso delle lentezze dello giustizia — scrive l'.< Ami du peuple » — non capirebbe che al Dumay possa ve nire applicato un trattamento diveriso che all' \uquetil » Tutte le "persone oneste sono del- |i0 siesso parere e probabilmente più di ogni altro lo è il giudice Glard come potrebbe un "giudice istrut- S^5Sf*-'S PJL^lame do1 Mi" "', '°„M ' £™s'iz,tti . L1 Kol°. pascolare Pico. LI s,°„ PaAicolare piccante foini^ ^™^\Z^À Francasse » che il denaro di Mona Hanau aveva saputo corrompere ri¬ manche un organo clericale: la "Vie r-a^olique ». 11 ventidue gennaio -I'* questo ebdomadario pubblicò ì infatti un annunzio il quale diceva testualmente: «Cattolici, abbonatevi min ., r.«,. ei Cattolici, abbonatevi alla » Car lzcttn. "i-'l Franto ». settimanale fi nanziariò, il vero consigliere del!e famiglie francesi! ». Ma questo non sarebbe stato nulla se immediatamente dopo'la pubblicazione dell'annunzili un auto- scritte menn ° ? 1 " Mi annunzio un auto revole e stimatissimo scrittore cattolico, Giacomo Péricnrd, il cui nome era stato fatto come collaboratore per la cronaca familiare sulla « Gazzetta del Franco » non avesse itto alla « Vie Catholique » la seuente lettera: Mio raro direttore, VogliateT vi prego, dichiarare che io sono totalmente estraneo alla redazione dell'annunzio compars» nella Vie Catholique relativo alla Gazzetta del Franco. E' esalto die io redigevo in quella rivista In » Pagina famigliare », ma un giornalista che firma una rubrica in una pubblicazione non cvde al tempo stèsso a questa pubblicazione la proprietà del suo nome, lo-non intendevo dunque assumere con questa collaborazione alcuna responsabilità morale nella redazione delia Gazzella e a più forte ragione nella sua redazione ». « Invio le mie dimissioni dalla Gazzetta del Franco e mi riservo di sottoporre il caso al Tribunale. Ne va di mezzo Pinditieadenz-i delia nostra professione ». Se nel gennaio lfiL'7 il Péricard nutriva già sulla serietà della «Gozzetta del Franco » quale organo di propaganda finanziaria dubbi cosi gravi da indurlo a quella precipitosa dimissione, come ammettere che tant'aitra gente e in particolare l'organo cattolico, mantenessero intatta la loro fiducia in essa fino alla fine dell'anno seguente? 1! giornale monarchico ne approfitta naturalmente per pigliarsela col cardinale Dubois, bestia nera di Daiidet e di Maurras e firmatario di uno dei tanti articoli di elogio all'indirizzo di Audibert. Ma questi eccessi dell'animosità polemica lungi dal giovare alla causa della giustizia "la danneggiano rendendo sempre più vasta hi coalizione (le¬ [gli' interessi tin lotta per attraver- , C.P. sarte la strada. I ricevimenti del Capo del Governo Roma, is, notte. 1 E' stato ricevuto dal Capo del Governo il generale onorevole Mazzucco, presidente dell'Istituto Nazionale pelle case degli impiegali statali, impor tante Ente che in oltre sessanta Città ha sviluppato le sue costruzioni. 11 Generale Mazzucco ha esposto le rilevanti cifre degli appalti in corso che dauuo un largo contributo anche per fornire lavoro alle maestranze operaie. 11 Capo del Governo si è compiaciuto con l'on. Mazzucco per l'impulso dalo all'Istituto. 11 Capo de! Governo ha ricevuto in udienza il prof. Francesco Guerri di Livorno, il quale gli ha fatto omaggio delle sue recenti pubblicazioni storiche Infine ii Capo del Governo ha ricevuto il vice-presidente del Consiglio nazionale delie ricerche, prof. Amedeo Giannini, il quale gli ha presentato le proposte del Direttorio del Consiglio circa la formazione dai Comitali nar zionali e la costituzione dì due nuovi Comitati per l'ingegneria e l'agricoltura. .Mussolini lia approvato le proposte ed ha impartito le direttive per il funzionamento dei Comitati. I! Capo del Governo ha deciso che l'insediamento del Consiglio nazionale delle ricerche abbia luogo con grande solennità in Campidoglio nella seconda metà del prossimo gennaio. {Stefani). Fervido saluto degli agricoltori a Rossoni Roma, 23 notte. L'Aoricollorc d'Italia, organo della Confederazione Nazionale Fascista degli agricoltori, ricambiando il saluto rivolto cbi!l'o'i. Borsoni al rururfì d'Italia, in occasione ù<4La cessazione delle pubblicazioni del Lavoro d'Italia Auricola, scrive: - Noi con leale cameratismo .-.ìamo lieti di ricambiare con uguale traterno calore questo saluto. Tanto più lieti iti quanto oggi sembra sia venuto di model certo anti-rosson'.smo dell'ultima ora che non ha nulla a che vedere con la lealtà, la purezza ili fede e il coraggio fascista. Noi che a Bossoni demmo liberamente 11 consenso dilla nostra volontà corporativa; che quando ci sembro che Uossoni sf'ag!lasse non esitammo a dira che sbagliava: che da questi' colonne spesso, e talvolta vivacemente, combattemmo alcuni atteggiamenti sindacali che ltossoui appoggiava e autorizzava; che a Rossoni non abbiamo mai fatto la corte e di lui o del suo nome non ci siarnc mai valsi per nulla; oggi teniamo a riconfermale al vecchio sindacalista, all'iniziatore del movimento sindacale corporativo fra le masse operaie, all'avversario irriducibile di tutti gii accomodamenti sindacali, in altri tempi suggeriti dai residui liberali e democratici che ancora avevano qualche voce in capitolo, a colui die indubbiamente fu il primo a capire e a sostenere il risveglio organizzativo dogli agricoltori nel campo della nostra corporazione, la uostra amicizia personale e fascista. L'essenziale è che il sindacalismo fascista resti saldo nelle mani del Duce al servìzio dello Stato, come la più potente arma della Rivoluzione. L'Ente nazionale serico Roma, 2s none. E' in corso di pubblicazione la legge per la conversione dèi regjo decreto del febbraio circa la costituzione dell'Ente Nazionale serico. Il provvedimento porta notevoli modificazioni alla costituzione dell'Ente. Infatti ; contribuii die avrebbero dovuto vergare le Confederazioni dell'industria, del Commercio e dell'Agricoltura non si effettueranno più e resterà solamenle il contributo fisso del Ministero deil'Eeonomja Nazionale, di lire 750.000 annue. Inoltre la sede dell'Ente serico di Milano sarà trasporta a a Roma, e del Consiglio d'Amministrazione faranno parte per la maggioranza rappresentanti del Ministero nell'Economia Nazionale. E' anche in corso di pubblicazione il regio decreto die proroga fino al febbraio 1929 i poteri concessi a! gr. uff. Giovanni Codio per la temporanea.gestione dell'Ente serico. -»-*-. i vantaggi dei bieticultori per ii contralte con gli zuccherieri Roma, notte. Abbiamo pubblicato, giorni fa la notizia della conclusione del contratto nazionale di coltivazione delle bietole, avvenuta fra i bieticultori e gli zuccherieri. Secondo quanto pubblica VAuTlColtore d'Italia, i principali vantaggi che il nuovo contratto arreca agli agricoltori di bietole sono i seguenti : 1) Il prezzo delio zucchero cristallino, dal quale si ricava il prezzo delle bietole con ki diminuzione dei corn;-ensi di raffinazione da 27 a 22 lire con forlait. medio, viene ad essere allineatalo di circa 5 lire al quintale; 2) La percentuale di riporto del prezzo dello zucchero cristallino è stata portala ila! 55,5 al 50 a favore dei coltivatori; 3) Quando il titolo medio generale delle bietole supera i 14 gradi polarimetrie!, il conseguente maggiore prezzo dello zucchero viene applicato determinando un proporzionale aumento del prezzo d°lle bietole. Larussa nominato conte Roma, ii, notte. Con « motti proprio ■•, su proposta de! Capo del Governo, il Ho ha concesso il titolo trasmissibile di conte tll'.n. Biagio Larussa, deputato al Parlamento e già Sottosegretario per l'Economia Nazionale. »-*-»■ Solenne commemorazione delle vittime dal terremoto di Messina Messina, 2e( notte. Lln intpone-ntlssimo corteo ha attraversato stamattina la città recandosi a., gian Camposanto a commemorare il ventesimo anniversario dell'alba fatale del 28 dicembre. Al corteo Hanno partecipato i corpi armati municipali, il Segretario federale on. Grisù tulli Moudio, il vice-Prefetto, il Podestà, il Presidente delia Commissione Heale della Provincia, il Generale comandante la Divisione incitare, l'Ammiraglio • coma.ndante i servizi marittimi della Sicilia, il console comandante la legione, reiferti di Balilla e di Avanguardisti, rappresentanze dell'Esercito, della Marina e della Milizia, il Fascio, i Sindacati, le organizzazioni del commercio e delle industrie con labari e gagliardetti e uqna folla immensa. L'assenza delle musiche ha caratteri za ta l'austera solennità della manifestazione. Tutti i negozi sono rimasU chiusi l'intera mattinata in segno di lutto. Al gran Camposanto sono stato deposte corone, offerte dall'Esercito, dalla Marina, dalla Milizia e dal Municipio. Quindi mons. Arcivescovo, assistito da tutto ii Capitolo, ha celebrato una messa in suffragio delie vittime della tragici lejióniata. La iWBiizzaziGne degli istituti dipsndanti dall'Opera Maternità e Infanzia! Roma, 28, notte. In conformità della nuova politica» demografica del Regime e con l'approvazione del Duce, il commissario all'Opera nazionale per l'assistenza alla maternità e infanzia, on. Blanc, ha predisposto un organico programma per la ruraiizzazione di tutti gli istituti dipendenti dall'Opera stessa. Si tratta addirittura di un nuovo indirizzo che viene ad assumere l'attività dell'Opera allo scopo di portare un efficace contributo alla lotta contro l'eccessivo inurbamento. A tal riguardo l'on. Blanc ha inviato ai segretari provinciali dell'Opera le necessarie istruzioni, perchè possano attuare questa trasformazione. La ruraiizzazione degli istituti di ricovero — scrive i! Blanc — mentre si presenta come questione che si attiene alla profilassi antitubercolare e alla difesa morale dell'infanzia, è in pari tempo strettamente connessa col problema della boni bea integrale, alla cui soluzione i! Governo fascista dedica attualmente particolari cure. L'on. Blanc rileva che a questo scopo essenzialmente mirano le disposizioni del regolamento 15 aprile 1926. Esso infatti pone il principio che I fanciulli o adolescenti orfani e abbandonati, quando non possano collocarsi presso famiglie, debbano essera affidati alle istituzioni rurali possibilmente ordinale in base al sistema della distribuzione degli assistiti a piccoli gruppi sul tipo della famiglia. Cosi nell'ambiente famigliare e in coniano con la natura, si potrà ritemprate il loro corpo e lo spirito orientandoli eventualmente verso il lavoro dot rampi. Inoltre, il regolamenio stabili- ' sce che gli orfanotrofi, conservatori, educandati ed altri simili istituti debbano avere un ordinamento igienico, informato al sistema della scuola all'aperto e disporre perciò di scuole, laboratori, refettori e giardini, campi per giuochi all'aria libera. « La grande maggioranza degli Istituii di ricovero ^d educazione degli orfani e dell'infanzia abbandonata, esistanti ora in Italia — prosegue l'on. Blanc — hanno sede invece in vecchi malsani fabbricati urbani cha difettano perfino di aria e di luce, e sono ubicati 'in modo da rendere quasi Inattuabile un ordinamento informato alle prescrizioni di legge. Ma contro questo stato di cose deve energicamente reagire ii sentimento di forza della razza che. precipuamente nella vita campestre può ritemprare le energie e trovare il perfetto equilibrio del sistemi .nervoso e muscolare, preservando l'individuo dalle insidie del contagi. Pur queste indefettibili ragioni, bisogna die gli istituti di assistenza aventi la loro sede in centri urbani si accingano con ferma volontà a risolvere il grave problema del trasferimento delie loro sedi e della trasformazione dei metodi educativi, sia pure con quelle gradualità che può essere consigliata dalle loro risorse economiche. Ma soprattutto occorre eh* l'opera si inizi subito e con animo tenace e paziente prosegua. E anche qut può effloacemente concorrere la ragiono di un coordinamento di forza coma nel caso di istituti di assistenza che. disponendo di larghezza di stabili in località rurali, possono bene cederne pa.ute, anche a titolo corrispettivo, ad: attiri clie non riescano a trovarne Idonei fuori det centri urbani. I presi-* denti delle Federazioni provinciali esaminino con ogni diligenza, anche con il concorso dei dipendenti Comitati di patronato, le condizioni e lei possibilità dei singoli istituti e segnalino a questa Opera quelli che si trovano in condizioni particolarmente favorevoli, per il trasferime'Ho della sede in località rurale e il conseguente! riordinamento, secondo le prescrizioni di legge, formulando altresì tutte quelle proposte che agli effetti di questa; 1 nuova sistemazione degli istituti ritengano opportune. Giova ripetere che, ai fini del programma fisico economico e spirituale propostosi dallo Stato) fascista, la graduale attuazione di uni piano 'organico di coordinamento e ruraiizzazione degli Istituti di assistenza nelle cingolo Provincie ha una specialissima importanza. Faccio peirciòi sicuro assegnamento sulla premurosa, intelligente ' collaborazione dei presidenti delle Federazioni provinciali, che dovranno attendere con particolare e pronta cura alla applicazione delle disposizioni contenute in questa! circolare ». L'esercizio delle farmacie | L'autorità profettizia ha avuto precise disposizioni dal Ministero dell'Interno perche ovunque sia evitato l'esercizi ,} abusivo della professione sanitaria,., in particolar modo per quanti» riguardo la farmacia. In base a tali disposizioni la farmacia non può essere esercitata se non da un farmacista titolare o da chi, regolarmente diplomato, sia autorizzato a sostituirla temporaneamente. Nessun'altra persona può coadiuvare il farmacista nell'esercizio degli atti propri della sua professione, doe preparazione e vendita al pubblico dei medicinali. E' fatto obbligo dell'osservanza scinpolosa degli •orari di ape/,ora e di chiusura di unta 'le farmacie, secondo !e norme prefettizie in vigore. 1 prezzi devono essere strettamente conformi a quelli stabiliti dalla tariffa ufficiale e trascritti sulle ricette e sui recipienti. La vendita delle specialità medicinali deve essere fatta al prezzo indicato sull'etichetta. E' fatto divieto assoluto di farsi restituire con o senza rimborso recipienti o vasi poiché appunto con tale espediente talune farmacie praticano una non corretta concorrenza. In tale divieto vi è anche una ragione di indola isienicu ed è che i recipienti usati possono essere stati a contatto di ammalati infetti e contagiosi e possono essere veicoli di diffusione di malattie, perché non 6 dà credere che i recipienti siano sottoposti alla sterilizzazione prima di essere riadoperati. • Invero — conclude la circolare —. l'illecito esercizio di alcune forme professionali e in ispecie della farmacia é stato finora largamente facilitato dalla compiacente complicità di professionisti regolarmente abilitati 1 quali, dimenlichi degli alti doveri morali cha si connettono all'esercizio della loro nobile arte, non hanno esitato ad assumere l'apparente figura di direttori responsabili di farmacie abbandonate invece alla gestione di proprietari senza' tìtoli o di semplici assistenti abilitati soltanto alla supplenza temporanea del litolare: il rigore della legge è quindi non *o!o giustificato ma indispensabiia. perchè il male sia colpito alle sue ra« dici ». La niGrte dell'ex deputato De Balli! j Roma, 2S, notte. E' morto oggi, dopo lunga malattie^ l'ex-deputato Vito De Bellis, che tu Ila Camera per pareccMe iegls