La salma di Cadorna da Biordighera a Pallanza

La salma di Cadorna da Biordighera a Pallanza La salma di Cadorna da Biordighera a Pallanza tra gli inni della vittoria e la commozione delle folle Pallanza, 24 notte. Il morto Maresciallo è tornato ai suoi, monti ed ai. suoi laghi. Stanotte riposa nella chiesa di San Giuseppe, a Pallanza, dove il feretro è stato deposto e dove resterà sino a giovedì mattina aliando si svolgeranno i funerali ufficiali, con la traslazione al cimitero e la timi illazione nella tomba avita, dei Cadorna. Alla cerimonia, che avrà carattere particolarmente solenne di tributo di onori nazionali al. primo condnllie.ro dell'Esercito italiano nella gracule guerra, interverrà, come è stato annunziato, il Principe Umberto, in rappresentanza di S. 31. il Be. La salma ha viaggiato oggi da Bordlghera a Pallanza; dal solatìo e. delizioso paese delle palme, e dei garofani, che si. specchia nel mare di Li gurla, ha viaggialo per tutto l'arco occidentale della rupestre c fiorita rivie ra, ed, attraverso i gioghi nevosi del l'Appennino ed attraverso il Po regale, per le. pingui zone della Lombardia sino alla terra piemontese, che la sua montana, c poderosa ossatura ed i suoi ridenti declivi specchia nella cerulea placidezza del bel Vcrbano. E lungo tutto il viaggio, nella corsa e nelle soste alle maggiori e minori, riiià, è stata salutata dalla folla accorso, dalle autorità, e raiipresentanze ufficiali e dal popolo; e stata accompagnata da un unanime e riverente omaggio di cordoglio e di celebrazione. La partenza all'alba Bordigliera era ancora immersa nel buio notturno stamane, quando il feretro t stato tolto dalla sala della sta zione dove l'avevano deposto iersera e che era stata trasformata ed addobbata con. gramaglie alternate da trofei di bandiere, con rami di palme e ghirlande floreali, e che era fiaccamente illuminata dalle lampadine elettriche avvolte e velate di nero crespo e dalle rosse fiammelle, dei toreri accesi ai quattro angoli del catawico. Nella notte avevano montala lajfnardia d'onore, insieme colla Milizia Ferroviaria, ancora, come già. nella camera ardente della pensione Jolie, i mutilali della provincia di Imperia e le madri e vedove, di guerra ospiti di villa Margherita. Poco dopo le sci giungevano alla stazione i. famigliari dell'Estinto, il figlio Raffaele, la figlia Carla ed altri congiunti, tra cui il cugino generale Zoppi culla sorella contessa Peano-Zoppi, e gli ufficiali già addetti al Maresciallo-. Il colonnello Leone, il capitano Sola i qualche altro. Il feretro fu sollevato a braccia e portato nel carrozzone speciale inviato dal Ministero delle Comunicazioni-, quello stesso che servi già al trasporto delle reliquie di San Luigi di Gonzaga, e cioè composto insieme con qualche comune scompartimento di prima classe, di un vasto scompartimento centrale austeramente decorato, con una pedana rilevata in mezzo per basamento del catafalco e con larghi portali dall'un lato e dall'altro che, aperti, lasciano vedere ampiamente l'interno. Il feretro fu deposto sulla pedana e ricoperto della bandiera tricolore. Alla testa ed ai piedi di esso montavano la guardia a turno gli ufficiali già addetti al Maresciallo, in alta uniforme. Nel contigui scompartimenti presero posto i famigliari. In un successivo carrozzone pel trasporto delle corone, furono deposte quelle uniche due per cui e stata fatta eccezione all'espressa volontà del Defunto, di non volere tributo di fiori; quella delle LL. MM. il Be e la Regina e quella di S. A. R. il Principe Ereditario. L'alba appena traspariva segnando l'orizzonte marino da oriente di una sanguigna striscia di luce, quando il treno diretto Venlimiglla-Genova-Milano a cui erano stati agganciati il carro mortuario ed il carro delle corone, partì trainalo da due potenti locomotive. Il ciclo dove le stelle andavano impallidendo, era di una meravigliosa serenità e di un profondo e cupo azzurro. Il mare stendevasi, calmo, all'infinito. I promontori della riviera profilavano oscuri nell'Ombra le titaniche groppe di roccia, e tra di essi le insenature scavavano innanzi zone di fitte tenebre, ma tutte punteggiate dalle luci delle città e dei paesi. Dall'estremità di qualche promontorio jl limite di qualche insenatura, occhieggiavano ad intermittenza i fari portuali, si alternavano i raggi bianchi verdi e rossi. I fiorì delle Piccole Italiane Ad Ospedaletti. è raccolta in stazione una prima rappresentanza di ex-combattenti, che saluta romanamente. A San Remo è schierato sotto la tettola della stazione il battaglione qui di stanza del 42.o fanteria, che presenta le armi, mentre la fanfara intona l'Inno Reale. Poi, ad ogni stazione successivamente, sono schierate le rappresentanze di associazioni combattentistiche con. gli stendardi, e adunate» folla sempre più numerosa. Spunta n giorno. Il paesaggio si illumina, si co. lora, mentre il treno avanza per il grande arco della riviera verso la parte più interna di essa. Ad Imperia sono le autorità della provincia e della città; sono schierali reparti di artiglieri da montagna, di carabinieri, di guardie di finanza ed i balilla e le piccole italiane. Alcune di queste accorrono verso il treno e gettano fiori sul feretro. Ad Albenga sono ancora gli alunni delle scuole, rappresentanze di associazioni combattentistiche con le bandiere che si inchinano al feretro A Savona sono ancora i fanti del 42.0 Fanteria che rendono gli onori alla salma. Il prefetto della provincia, il segretario federale fascista, il podestà della città, rappresentanze di varie associazioni porgono ossequio di i condoglianze al famigliari del Maresciallo. E via via, ogni stazione è aremila di .gente, di rappfescntanze militari e civili che salutano, bandiere e gagliardetti che vengono inchinati, fanfare che alternano la Marcia Reale all'Inno del Piave, donne che si inginocchiano a pregare, bambini e barn'bine che gettano fiori sul carro. A Pegli sale sul treno Padre Semeria, die si. trattiene sino a Genova coi Cadorna, porgendo ■particolarmente le parole del conforto cristiano alla contessina Carla. Il gonfalone di San Giorgio Alle 10.30, in perfetto orario, il treno giunge alla stazione di Porta Principe a Genova. Sotto la pensilina sono schierati i reparti dell'Esercito, della Marina, dell'Aeronautica, della. Milizia. E' stato portato il rosso-bianco gonfalone comunale di San Giorgio e 10 scortano nei pittoreschi costumi tradizionali, il. « Cintraco ». i valletti municipali ed i mazzieri. Poi sono schierate, le rappresentante del Corpi civici, delle guardie, dei. dazieri e del pompieri: rappresentanze e bandiere di associazioni, gagliardetti del fasci, e dei sindacati; i balilla e gli avanguardisti e te Piccole Italiane; ed una folla enorme di popolo, che l cordoni di truppa e di. carabinieri e di militi nazionali contengono a stento. Squillano le note, si espande la melodia dell'Inno del Piave. La truppa presenta le armi. Le Autorità, il prefetto, il segretario federale fascista, il comandante della Divisione militare, S. E. l'ammiraglio Cagni, senatori, deputali, ufficiali delle varie armi e corpi, si raccolgono intorno alcarro del feretro e salutano militarmente e romanamente e poi si trattengono brevemente a. por gere le condoglianze al figlio ed alla figlia di Cadorna ed agli altri fami- 9 SiTriparte mezz'ora dopo. Da ogni stazione che il treno sorpassa in corsa attraverso l'Appennino, srendendo alla pianura padana, sventolio di bandiere e folla addensala che saluta romanamente. Poi a Torlona altre truppe schierate, altre rappresentanze ufficiali, altra folla che porge riverente .omaggio. A Voghera sono schierati a rendere onori reparli di cavalleggeri appiedati. Le trombe squillano, la fanfara della cavalleria. Ancora a Pavia altre truppe, altre rappresentanze, bandiere che si inchinano, saluti romani, fiori gettati, musiche di guerra. Alle 14 precise, il treno entra alla stazione di Milano e si ferma nel lato est. all'altezza della saletta reale. Sotto la pensilina sono schierati una compa gnla dell'S.o fanteria ed un plotone di carabinieri. Altre truppe e reparti della Milizia Nazionale sono distesi a cordone', per contenere la folla che fa ressa e riservare uno spazio libero presso 11 treno alle autorità. Tra queste si notano ti comandante del Corpo d'armata generale Cattaneo, il comandante della Divisione militare generale Santini, altri ufficiali generali dell'Esercito, i consoli, della Milizia, Carini e Dabbusi, ti vice-prefetto conte Sottratto, il podestà on. De Capitani, la « medaglia d'oro « De Bernardi. Poi, rappresentanti di combattenti e mutilati, del Nastro Azzurro, di associazioni, di armi, rappresentanze diverse. Il saluto della Dalmazia Le truppe presentano le armi. La folla saluta. Il generale Cattaneo, il viceprefetto, il podestà, il generale Santini ed altri ufficiali ed autorità, salgono nel carro a rendere omaggio alla Salma ed ossequiare i famigliari di Cadorna. Poi il carro viene staccato dal diretto per essere trainato in testa all'altro treno speciale, che sotto la direzione del direttore compartimentale delle ferrovie gr. uff. Maccarini e del capo del servizio movimento e traffico dott. Montuori, si forma per il proseguimento del viaggio a Pallanza. Gli excombattenti ed. il popolo in massa sfilano ininterrottamente sulla banchina, salutando il feretro. Un plotone di vigili urbani ed i militi ferroviari disciplinano l'afflusso della folla". Il treno siieciale è formato, composto di tre carrozze, oltre al carrozzone del feretro. Sta per muovere quando sopraggiunge una nuova fitta rappresentanza di mutilati con alla testa Von. Gorlni ed una rappresentanza del co. mitalo nazionale c Pro Dalmazia •. fi labaro dalmata viene abbassato a coprire per un minuto il feretro, intorno al quale ora prestano servizio d'onore le Madri e Vedove dei Caduti. Tra queste sono anche le madri di tre medaglie d'oro: De Bernardi, Bossi e Papa. Alle 15,20 viene dato l'attenti, te truppe presentano le armi, mentre il treno speciale si muove, salutato dalla folla che sì scopre reverente, che leva il braccio nel gesto romano. E ancora, ad ogni stazione, dimostrazioni commosse di popolo. Il treno spedale ora ferma o rallenta, quasi a tutte le stazioni. Bandiere, rappresentanze, folla di gente che saluta, a Legnano. Poi, a Busto Arsizio, sul nereggiare della folla, emergona il gonfalone comunale, gagliardetti fascisti, labari tricolori. A Gallarate una fanfara suona la Marcia Beale e l'Inno del Piave e intorno schierati gli avieri del Campo della Malpensa. Dalle finestre delle case, verso la ferrovia si sporgono le donne con i bambini; e quale agita una bandierina tricolore, quale devotamente si fa il segno delta Croce. Una popolana si inginocchia a lato della via ferrata, sgranando fra le dita il Rosario. Ad u.'i assaggio a livello delle giovanetle buttano fiori verso il treno. Verso la terra dei padri La '•nagna lombarda spazia slermir . .el declinare del giorno, tinge . a' di, molli colori di viola e d'a¬ metista. Lontano, al limite dell'orizzonte, si profila l'immenso massiccio del Monte Rosa, cui gli ultimi raggi del sole illuminano teneramente le nevate cime. A Somma Lombarda i Balilla, le Piccole Italiane, associazioni con bandiere e gagliardetti. Il treno speciale va lento e salutato da mille mani levate. Nel morire del giorno, il treno passa la verde campagna del Ticino. La salma di Cadorna ora ha ritrovato la sua terra piemontese, ritrova il suo lago e i suoi monti. E la saluta il popolo adunato nelle stazioni dt Arona, di Meiva, di Lesa, tutte pavesate e addobbale di gramaglie frangiate d'oro e di bandiere. Il lago dei Borromeo riflette nel suo ceruleo specchio, cui appena increspa un fiato di vento, in prime stelle che si illuminano in cielo, rispecchia l'argenteo splendore della luna. Ecco Belgirate. Poi Stresa e Bavcno e la stazione di Pal.lanza-Fondo Toce. La notte e riqida, ma di una cristallina splendidezza meravigliosa. I monti, a corona del lago, sorgono solenni, con cime coperte di neve, gravitano come sublimi alberi, nella pia notte cristallina. Chi: questa è la. notte, di Natale. E dopo tanto travaglio e tanta guerra, è in questa fulgida e mistica notte della nascita divina, che la spoglia del terzo dei Cadorna raggiunge la natia Pallanza, viene a ritrovare, ira te familiari mura avite e nella chiesa delta sua infanzia remota, le propizie ombre del padri. Mario Bassi Nella chiesa a Pallanza L'assoluzione alla salma Pallanza, 24 notte. Alla stazione di Kondotoce attendono il convoglio funebre proveniente da Bordlgbera con la salma del Maresciallo Cadorna, tutte le autorità pallanzesi e le rappresentanze dei fasci, dell'esercito, della milizia e dei combattenti. 11 treno speciale che reca la spoglia mortale di Luigi Cadorna, entra in stazione alle 17,13 precìse. Accompagnano il feretro la consorte, il tiglio, maggiore Raffaele, la figlia Carla, i rappresentanti militari e civili di scorta, il podestà di Pallanza, comm Pier Ferdinando Erba, e gli inviati dei giornali. La folla di autorità in attesa si dirige rapidameme verso il carro funebre, che viene aperto per breve memento. Poco dopo il treno prosegue per un'altra ventina di metri e si ferma davanti ad un secondo carro funebre appositamente allestito e parato a lutto, per essere agganciato al'treno speciale della linea Inira-Omegna, che condurrà la salma di Cadorna a Pallanza. Date le condizioni rielle curve della linea secondaria, si è imposto il tra-' sbordo del carro partito da Bordigliera, le cui dimensioni erano superiori a quelle previste, su un altro carro di dimensioni minori. La folla dei convenuti assiste a capo scoperto, in religioso silenzio, alle operazioni di trasbordo, che sono compiute con estrema delicatezza da ufficiali dell'Esercito e cie'.la Milizia .e da combattenti di Pallanza. La bara, ricoperta di una bandiera tricolore, è trasportata a braccia sul secondo carro. La folla scatta irrigidendosi sull'attenti e salutando romanamente. La bara viene quindi collocata al centro del nuovo vagone funebre, nella stessa posizione che aveva sul carro precedente. Sul feretro sono deposte le corone e 1 fiori che lo accompagnavano. L'istante è commoventissimo. Il vagone funebre viene quindi agganciato alle due vetture di prima classe messe a disposizione dalla Società « Verbano », esercente la linea secondaria. Sulle due vetture prendono posto i familiari e gli intimi con le autorità. Quindi il treno, che ò condotto personalmente dal direttore generale della Società, ing. Alfredo Vanii, inizia lentamente il suo cammino. La folla, che si è andata continuamente ingrossando, si inginocchia reverente al suo passaggio, mentre gruppi di donne pregano fervorosamente. Oltrepassata rapidamente la deserta brughiera di Fondotoce, all'ingresso del paese 11 treno è costretto e rallentare la corsa per altra folla che sosta a! passaggio. A Suna il convoglio ò accolto dà un accorato rintocco di campane, mentre nelle strade la gente ancora si inginocchia pregando. Alla stazione di Pallanza la folla ha assunto proporzioni enormi. Insieme coi pallansesi. si trovano numerosi rappresentanti dei Fasci e dei combattenti di Intra, Baveno, Stresa, Aroj'.a, Cannerò, Connobbio e delle vallate vicine. Quando il convoglio funebre giunge sulla piazza XXVIII Ottobre, la folla spontaneamente, con un gesto simultaneo, pure qui si inginocchia. Non appena il treno è fermo, la bara viene deposta dal carro su di una barella che viene trasportata a spalla ria mutilati, ufficiali della Milizia e dell'Esercito, ver^o la chiesa di San Giuseppe, dio fu un tempo cappella gentilizia dei Cadorna. La lunga colonna si porta tra due ali di popolo reverente verso la chiesa distante circa 500 metri dalla piazza. I pompieri di Pallanza fanno ala al corieo con le fiaccole accese. Lungo le strade sono allineate tutte le associazioni patriottiche, politiche e assistenziali di Pallanza e di Intra, tra le quali si notano i militi fascisti della 29.a Legione, l mutilati, gli avanguardisti, 1 balilla, ie piccole italiane, l combattenti, le sezioni del Fascio, i militari in congedo, i Fasci femminili. Tra il pianto dei suoi concittadini, la salma di Luigi Cadorna giunge alla piccola chiesa di San Giuseppe. Davanti all'aliare, la bara viene deposta sul caialetto. Nella chiesa intanto entrano solamente i famigliari e le autorità. Il prevosto don Sacco, assistito da tutti 1 chierici della collegiata di San Leonardo, impartisce l'assoluzione alla salma tra la commozione dei presenti. La cerimonia è brevissima. Uscito il sacerdote dalla chiesa, intorno alla bara si disiiongono i combattenti di Pallanza, scelti per la veglia. Nella guardia d'onore si alterneranno anche i fascisti e i combattenti di Intra. A cerimonia finita, la folla sosta ancora lungamente davanti alla chiesa illuminata. Domani il popolo verbanese sfilerà davanti alla bara del suo Maresciallo, per dire tutta l'intima pena del suo cuore generoso. Nel sileni zip di questa notte natalizia, Intorno alla spoglia di Luigi Cadorna il cuora di tutto il Verbano palpita di dolore a di commozione.