L'on. Turati inaugura a Brescia

L'on. Turati inaugura a Brescia L'on. Turati inaugura a Brescia il congresso dell'Associazione Mitraglieri B resela, 24 mattino. Oltre un migliaio di mitraglieri, provenienti da 54 città del Regno e delle isole, sono intervenuti ieri alla prima adunata del Congresso dell'Associazione Nazionale Mitraglieri, racooglien dosi sulla piazza del Comune. Ad uno squillo di tromba la colonna, sulla quale ondeggiavano gagliardetti e cartèlli delle sezioni," si è mossa colla musica ta testa ed inquadrata, ed attraverso la città imbandierata e plaudente è giunta all'antica sede della scuola in via Nicostrato Castellini, dove erano già riunite le autorità e rendevano loro gli onori avanguardisti, premilitari e balilla schierati nel piazzale. Alle 10,30, accolto dalla Marcia Reale, dall'inno «Giovinezza» e da vibranti « alala », è giunto l'on. Turati in uniforme di tenente generale della Milizia. Lo ricevono il vice-presidente dell'Associazione, il segretario federale Dugnani, il vice-podestà comm. Fanti, il gr. uff. Mercanti, presidente del comitato centrale dell'Associazione nazionale dei mitraglieri, coi membri del Direttorio, il presidente della sezione di Brescia, ecc. Sono presenti ì tenenti colonnelli De Tullio, direttore della Scuola di Brescia e Chiodo di quella di Torino, gli istruttori tenenti colonnelli Saitto, Magnani e Cuccia, ì capitani on. Bagnasco e MaTpicati, ora se grerario federale di Fiume, l'on. Ber. tacchi ed altri ufficiali dell'Esercito e della Milizia. L'on. Turati sale sul palco innalzato sotto la lapide murata sulla fronte dell'edifìcio, dove stanno il gonfalone del reparto Fiat della scuola ed il gagliardetto della Saint-Etienne di Torino. All'appello lanciato dal grand'uff. Mercanti : « Mitraglieri caduti sulla fronte della grande guerra! », l'imponente assemblea risponde: <• Presente ». Quindi il grand'uff. Mercanti saluta e ringrazia l'on ,Tur,ati, che .è venuto a presiedere l'austera nevócizlone ed a portare la parola del Duce. Prega l'on. Turati di voler accettare il primo esemplare della medaglia, che non è stata ancora coniata, e di cui gli presenta un magr.ifico campione in bronzo. Poi gli consegna una medaglia, della quale furono coniati solo tre esemplari : uno per lu'i, uno per l'Associazione ed uno per il Duce. Calorosi «.evviva» salutano il breve discorso. Parla il Segretario del Partito Fattosi il silenzio, prende la parola l'on. Turati, ricordando come la guerra che ha compiuto tanti prodigi di educazione, di trasformazione e di creazione, compi anche quello di trasformare lui, profano dell'arma, in mitragliere, improvvisato sul campo, quando venne investito del comando di una sezione che terme per alcuni mesi. Così egli fu uno dei pochi ufficiali mitraglieri che passarono per la scuola. L'oratore osserva che la guerra non è stata che una scuola di educazione dei popoli e delle possibilità di ogni popolo. Anche questa specializzazione imposta dalla guerra e una dimostrazione di quello che gli italiani sanno fare. « Voi vi adunate — continua l'on. Turati — non solo per ricordare quella che fu la vicenda di ieri, ma per tenere desta quella che fu la fiamma di ieri. Volete continuare ad essere dei mitraglieri. Raccogliersi sotto un labaro può non voler dire niente; l'importante è adunarsi per prepararsi a qualohe cosa. Ebbene, sono convinto che voi, adunati nell'Associazione Mitraglieri, vi raccogliete per manteneru un'educazione ed ima coscienza mili tari e per propagandare questi sentimenti, perchè noi l'amiamo, questa nostra arma che è perfetta oggi e lo sarà di più domani ». E l'oratore conclude accennando al miracolo di volontà che fece uscire da quella scuola gli uomini che hanno guidato le sezioni e le compagnie di mitragliatrici alla resistenza ed alla vittoria d'Italia. Un triplice « alala! » saluta le parole vibranti dell'on. Turati, che, quindi, ossequiato dalle autorità e dal gr. uff. Mercanti, si allontana in automobile. I mitraglieri si riuniscono poi a mensa, allietata da canti caratteristici e chiusa da vibranti discorsi e da simpatiche rievocazioni. Ma tra tutti i ricordi suscita un senso di profonda commozione e provoca un devoto e commosso omaggio al grande condottiero, una lettera del maresciallo Luigi Cadorna, diretta il 10 aprile 1918 al colonnello De Tullio, nella quale, è detto, tra l'altro: « Entrati in guerra con 250 mitragliatrici circa, oggi abbiamo oltrepassato, credo, le 15 mila. Bastano queste cifre per dimostrare quale importanza abbia assunto li corpo dei mitraglieri, e quali servizi possiamo da esso riprometterci, sorretto com'è da tanto sentimento del dovere e da tanto spirito di sacrificio. Ad esso la storia consacrerà certamente una delle pagine più onorevoli della guerra, ed lo ricorderò sempre con orgoglio dì averne promosso, per quanto è possibile, lo sviluppo. A lei particolarmente, che ne ha curato con intelletto d'amore l'istruzione e l'educazione 1 migliori auguri ». Nel congresso, presieduto dal gr. uff. Mercanti, è stata approvata la riforma dello statuto e sono stati discussi altri problemi culturali dell'Associazione. Venne deliberato di apporre una lapide anche sull'edificio della scuola mitraglieri di Torino, ed i lavori sono Stati chiusi cori un vibrante omaggio al Re, al Duce ed all'on. Turati. 1 dipendenti degli Enti locali I delegati di'35 Provincie della Lombardia, del Piemonte, della Liguria, del Veneto, della Venezia Giulia e del ndtCdndcrimlrdvzagtzqiVtfczGasPgcdezpletdcpcsdmddndtpdzsncdzrdrla Venezia Tridentina, sono poi inter- venuti al primo Congresso interregio-1 naie dell'Associazione Nazionale dei dipendenti degli enti locali, inaugurato ieri da.Il'on. Turati al palazzo del Comune. Erano presenti un migliaio di dirigenti e di funzionari di Comuni, di amministrazioni provinciali e di Opere pie; il segretario dell'Associazione, comm. Lusignoli, il segretario nazionale, cav. Vfllanova, ed i membri del Direttorio, nonché tutte le autorità cittadine. Al suo ingresso nel salone, l'on. Turati è stato salutato da una calorosa dimostrazione. Prima di iniziare i lavori il cav. Care, presidente della Sezione di Brescia, invita l'assemblea ari un breve raccoglimento in omaggio alla memoria del Maresciallo d'Italia Luigi Cadorna. Quindi, ringraziato l'on. Turati che porta anche in questo Congresso colla sua presenza il saluto e la parola del Duce, il cav. Villanova espone le condizioni create alla classe dalla grande riforma fascista e le sue aspirazioni, ed il comm. Lusignoli dice che l'Associazione si propone di collaborare col Governo, con fede ed entusiasmo, per attuare la riforma mediante un'intensa propaganda tra gli associati e nel Paese. Cessati gli applausi ohe salutano gli oratori, si alza l'on. Turati ed incomincia il suo discorso dichiarando di essere intervenuto a questo primo ed importante convegno dell'Associazione del pubblico impiego, perohè il problema della vita organizzativa, sociale ed economica dei funzionari è legato strettamente ad un problema essenziale dello Stato fascista. L'oratore prosegue dicendo che la rivoluzione attuata dal 1922 in avanti è ancora in sviluppo, e ricordando il grande travaglio imposto dalla battaglia per la rivalutazione dtlla moneta, che condusse alla vittoriosa conquista. « Il Partito sa — dice poi l'on. Turati — che voi compite opera di propaganda, di interpretazione, di esecuzione della volontà dello Stato. Credo che tutti gli organi dello Stato sentano questo, perchè dello Stato e dei suoi militi ha una concezione molto alta. Apprezzo le fatiche dei dirigenti dell'Associazione, soprattutto perchè, oltreché fare opera di tutela, di difesa dei giusti interessi, essi hanno lavorato ad educare la sensibilità del funzionari ». E conclude affermando che non tutto ciò che può essere desiderato può essere raggiunto, ma che egli può dire con fede e dare promessa che tutte le questioni agitate dall'Associazione, che siano eque e giuste, e rispondano non solo alle necessità economiche ma a necessità morali e sociali, saranno dal Partito esaminate difese e potenziate. Una calorosa ovazione accoglie il discorso dell'on. Turati, il quale lascia il salone accompagnato dalle autorità. Nel pomeriggio il Congresso continuò i lavori esaminando i vari problemi posti all'ordine del giorno con spirito di collaborazione e con disciplinata volontà. sqNdrptA Bergamo Un'adunata di 50 mila persone nel nuovo campo sportivo Bergamo, 24, macino. Nel pomeriggio S. E. Turati, il gr. uff. Arnaldo Mussolini e l'on. Starace hanno inaugurato il campo polisportivo dedicato al martire fascista Mario Bruuiana, caduto nel Gaiiaratese. S. E. 'Impali è entrato nel campo stipatissimo di pubblico dopo la prima fase delia panila tra l'Aiaianta e la. Dominante, fatto segno alle più vi-;biaiui uianii«!>wuioni. Auctie l'in gresso nel campo del gr. uri. Mussolini ^e dell'on. Starace è stato salutato ua att^Ts fs^ìe sindacali della provincia con gagUar-1detti e musiche. Si calcola che fossero presenti oltre 50 mila persone ohe hanno elevato canti di guerra e di vittoria ai anali si è associato 'S. E. Turati. Dopo la benedizione del campo, effettuata dalle rappresentanze del ;Vescovo, ha preso la parola il segreta- jrio federale rilevando la fedeltà deijfascisti bergamaschi al Duce Accolto da un entusiastico applauso ha preso poi 'a parola S. E. Turati, il quale si e compiaciuto per il fatto che la magnifica costruzione è stata dedicata al martire fascista Brumana, caduto in un impeto generoso con la pièna coscienza della bellezza della sua morte, « oserei quasi dire — ha sog •punto'S. E. Turati — con la coscienza di ciò che morendo insegnava ed affidava a noi. Bene avete operato costruendo un campo sportivo. Qui converranno gli avansruardisti, qui si disputerà la più aperta, la più bella ed aspra competizione dello sport. In iicampo, della industria, della agricoltura, del commercio e del lavoro, n'.lla vita intellettuale e nella vita liaica, freme la vibrazione del suo Capo, di colui che finalmente ha ricercato nelle risposte flbr-i l'anima ancora viva di questa razza, assetata dì grandezza e piena di bontà, adorna di tujti gli impeti, fremente della canzone di tutte le speranze ». L'oratore conclude dicendo: Udella grandezza, che guardi su rpusta terra e che cruardi il suo Capo, sì che egli possa per oggi, per domani e per sempre guidare l'Italia alla grande mèta ». Applausi prolungati salutano l'orato re, che è vivamente complimentato dal le autorità, mentre la folla acclama a! 1 Duce in un impeto di fervida passione « Pregate ogni sera, ogni mattina, quando siete soli, pregate, il Dio delia'Vittoria il Dio della bellezza, il Dio i