Il fondo cassa del Tesoro salito a 1389 milioni

Il fondo cassa del Tesoro salito a 1389 milioni Il fondo cassa del Tesoro salito a 1389 milioni La circolazione bancaria diminuita I depositi a risparmio aumentati di 2 miliardi a 721 milioni Roma, 20, none. 11 conto del Tesoro registra al SO novembre, un fondo di cassa liquido, cioè in contante e imniedialamente spendibile, di 1389 milioni di lire, di cui 1134 milioni in conto corrente presso la Banca d'Italia e 255 milioni presso la Tesoreria centrale, la Zecca, e all'estero, presso i corri spandenti del Tesoro, Dalla situazione di bilancio risulta che durante il mese di novembre si sono verificati accertamenti di entrate per milioni 1629 e Impegni di spese per milioni 1610, donde un avanzo di milioni 19, per efletto del quale il disavanzo del primo quadrimestre in milioni 33 viene, a fine novembre, a ridursi a milioni 14. Il totale dei debiti pubblici interni e di milioni 86.663. La situazione segna un aumento di 3 milioni nei debiti redimibili (obbligazioni delle Venezie date in pagamento di danni di guerra) e di 113 milioni del debito fluttuante, dovuto a maggiori fondi versati dalla Cassa depositi e prestiti e riaprii Istituti di previdenza da essa amministrati nei loro conti cor renti con il Tesoro. La circolatone bancaria ammonta a 17.118 milioni con una diminuzione in confronto alla fine del mese precedente di 117 milioni. La elrcoJa.zione dei biglietti di Stato è diminuita di altri 15 milioni. Da domani 21, come già fu annunziato, sono pagabili gli interessi maturati sui titoli del debito pubblico. {Stefani) Credito e risparmio Roma, 20 notte. Stamane il Capo del Governo ha ■ricevuto il commendatore Nicola Bevilacqua, presidente dell'Istituto centrale di Credito, organo federale delle Banche cattoliche italiane. La notizia della costituzione dell'Istituto Centrale di Credito, comunicata ieri, ha destato, come era prevedibile, in tutti gli ambienti finanziari una viva soddisfazione. Non è un mistero per nessuno che negli ultimi tempi una certa apprensione si era venuta formando specialmente ira i risparmiatori dei piccoli centri in sejniito a alcuni dissesti avvenuti a Napoli e a Ferrara. Il pronto intervento del Go"erno non solo mette oggi al sicuro da eventuali sgradite sorprese quei laboriosi risparmiatori delle Provincie, ma consente anche alile piccole Banche che hanno saputo, mediante una saggia amministrazione, mantenersi in murllor posizione di trarre un sospiro di sollievo. Quelli e rmeste stavano per scontare gli errori commessi dal dopoguerra in poi da.Ba maggioranza dei piccoli istituti bancari che. di fronte al caos monetario e all'orgia finanziaria dei tempi erisl avevano tentato di ingrandirsi e di tuffarsi in speculazioni troppo vaste oliando nnn erano «ccessivam^nte oneste. Dono avere accoppiato i rapitali ai depositi queste Banche Infarti hanno visto avvicinarsi con terrore l'ora della catastrofe. I fft-andi istituti, di fronte alla evidente sproporzióne tra le cambiali e la potenzialità delle piccole Banche, hanno dovuto in questi ultimi tempi chiudere 1 « castelletti » e abbandonare alla loro sorte eli istituti imprevidenti. Di qui qualche giusto, se pure doloroso, dissesto e di qui pure una certa apprensione tra i risnarmintori e gli oculati dirigenti della politica finanziaria del Paese. Le Banche cattoliche, che accentrano cospicui risparmi di laboriosi risparmiatori della provincia, hanno visto anche esse profilarsi terribile lo spettro della crisi. Il pronto intervento del Governo non solo ha fugato questo pericolo, ma^ permette, da questo momento in poi, a queste Banche di rifiorire. L'Istituto fentrale di Credito, creato per coordinare e tutelare l'azione delle Banche cattoliche, sarà dunque una garanzia sicura par il loro riassetto. ( Anche in finanza il criterio unitario è vitale: nella unità si risolvono e si salvano le molteplici individualità. Con questo non si vuole certo dire che le sinirole Banche perdono la loro autonomia. Esse continuano a mantenere la propria responsabilità e conservano inalterato 11 loro carattere, che essendo prevalentemente regionale e rispondendo perciò alle esistenze locali, riesce di somma utilità al risparmio nazionale. Si pensi che circa cinquanta sono le Banche che oegi aderiscono alla Federazione bancaria italiana la quale organizzava appunto le Banche cattoliche — e che molte altre si ac?triu.ng;era.nno a quelle nel nuovo Istituto. Si tratta di un complesso notevole di energie, che, adoperate con sani criteri, possono dare utile incremento a! risparmio e alla economia del paese. Particolare rilievo, fra questi Istituti merita noi il Banco di Santo Spirito, il quale pure, con 15 milioni di capitale e pure avendo esercitata una benefica influenza nel Lazio, attraversava attualmente un periodo di crisi. Il pronto intervento del Governo non solo ha ridato vita a un istituto che vanta una tradizione plurisecolare ma ha permesso a larghi strati di piccoli risparmiatori dell'Italia centrale di vedere cautelati i loro risparmi e tutele le loro esigenze. E nuovo Istituto Centrale di Credito dunque assolverà a una precisa missione nel campo brmrario Italiano ed. esnrim«ndo a pieno l'esigenza afferrr>nt,i recisamente dal Governo fascista d' sottoporre l'attività fina.pz1a.ria del paese a una ripida disciplina, apporterà senza dubbi notevoli henefW al credito e ni risparmio nazionali I depositi L'« Agenzia Volta >- dà notizia degli importanti risultati sulle indugisi effettuate dagli ufjflci competenti mscmmgmadilgredsfrosiqtddpcgeclmlL nei riguardi dell'orientamento assunto dal risparmio italiano nell'anno corrente. Il fatto capitale è che il risparmio aumenta in maniera brillante. Dall'inizio di gennaio alla fine di agosto, ammontano a 2 miliardi e 721 milioni i maggiori fon di nei depositi a risparmio e In conto corrente, i quali sono collocati presso le casse ordinarie di risparmio, le casse postali di risparmio, l'istituto di emissione, i sette grandi istituti di credito, le tre maggiori banche regionali e le sezioni di depositi dei Monti di Pietà. Tale incremento però si ò verificato in misura alquanto diversa per le varie categorie di enti: il risparmio raccolto presso le casse ordinarie di risparmio è cresciuto di 1 miliardo e 450 milioni di lire, ossia nella proporzione del 10 e mezzo per cento; quello dell'Istituto di emissione è cresciuto di 374 milioni di lire, ossia del 18 per cento; quello dei sette grandi istituti di credito è cresciuto di 344 milioni di lire, ossia del 1Q per cento; quello dello Casse postali di risparmio è cresciuto di 218 milioni di lire, ossia del 2 per cento; quello delle 45 principali banche regionali c. cresciuto di 161 milioni di lire, ossia del 4 per cento; quello delle sezioni di deposito dei Monti di Pietà è cresciuto di 158 milioni di lire, ossia del 19 per cento; quello delle tre maggiori banche popolari è cresciuto di 16 milioni di lire, ossia di un milione e mezzo per cento. I sette grandi istituti di credito, continuano le informazioni dell'Agenzia Volta, ove si considerino singolarmente, hanno presentato il seguente incremento: I depositi della Banca commerciale sono cresciuti di 117 milioni di lire, ossia del 12 e mezzo per tento; quelli del Credito Italiano di 110 milioni ossia de) 10 e mezzo per cento; quelli della Banca Nazionale di Credito di-50, ossia del 28 per cento; quelli del Banco di Korna di 32 milioni, ossia dell'8 per cento; quelli dell'Istituto Italiano di Credito marittimo di 18, ossia del 21 per cento; quelli della Banca Agricola Italiana di 13, ossia del 2 per cento; quelli della .Banca d'America e d'iialia di 4, ossia del 3 per cento. Allo stato delle cose alla data del 31 agosto 1928 i 38 miliardi c 108 milioni, di lire di risparmio, raccolti Eresse gli Enti considerati, si distriuiscono in questo modo: il 40 e mezzo per cento si riunisce presso le Casse ordinarie di risparmio; il 27 per cento presso le Casse postali di risparmio; rll per cento presse le 45 principali banche regionali; 1! 10 per cento presso 1 sette grandi istituti di Credito; il 6 e mezzo per cento presso la Banca d'Italia; il 2 e mezzo per cento presso le maggiori Banche popolari; il 2 e mezzo per cento presso le sezioni di deposito dei Monti di Pietà. II Regime per l'integriti della razza 5 milioni e 833 mila lire per le famiglie numerose Roma, 20 notte. S. E. il Capo del Governo ha di sposto che, nella ricorrenza delle prossime feste natalizie, per onorare ie famiglie più numerose e additarle ad esempio, alle altre, sia fatta loro una larga distribuzione di premi in denaro. 1 prefetti delle varie Provincie sono statua tal uopo incaricati di convocare, in uno dei giorni immediatamente precedenti quello di Natale, i capi delle famiglie designate, per la consegna dei premi e la spiegazione del valore morale del riconoscimento del Capo del Governo verso queste famiglie, benemerite della Patria. La cifra complessiva delle erogazioni ammonta a 2.883.200, e vanno da un minimo di L. 150 ad un massimo di L 500 per famiglia. Il numero delle famiglie premiate, sparse in tutte le regioni d'Italia è di 11.963. Tenuto conto delle elargizioni precedenti, risulteranno così finora premiate complessivamente 19.980 famiglie per l'importo di 5.833.000 lire. Le famiglie numerose e italianissime, che con questa distribuzione non avranno avuto un particolare segno di simpatia dal Duce, lo riceveranno in seguito a seconda dell'affluire delle oblazioni. La ingente somma elargita da S. E. il Capo del Governo è rappresentata infatti da volontarie elargizioni di privati cittadini, molti dei quali, benché abbiano offerto co-.| spicue somme, hanno voluto che non fosse fatta alcuna pubblicità sul loro nome o sul loro munifico gesto. II valore del premio Roma, 20 notte. Il Natale è un giorno propizio per onorare le famiglie numerose. Quasi 12 mila di queste sante famiglie italiane fra tre giorni avranno dunque un ambito premio alla loro vitalità. A parte il valore materiale del premio esso costituisce senza dubbio un riconoscimento ampio e palese che la Nazione e il suo Capo conferiscono a coloro che-- mantengono sana l'integrità della famiglia e assicurano la perpetuazione e l'incremento della razza. Questo è il valore soprattutto maggiore che va messo in evidenza. Non si tratta della semplice beneficenza, di quella beneficenza che il liberalismo e la democrazia avevano nella loro impotenza glorificato. La beneficenza in Regime fascista non vuole essere senza uno scopo: deve essere cioè anch'essa Inquadrata secondo i fini e le esigenze della vita nazionale. Oggi si beneficano coloro die potenziano demograficamente la nazione, monito agli infecondi e agli egoisti, segno di riconoscenza per i prodighi di natalità, per le famiglie generose. Anche in questo c'è i! segno delia perfetta coerenza logica, o morale del Regime.

Persone citate: Duce, Nicola Bevilacqua

Luoghi citati: Ferrara, Italia, Lazio, Napoli, Roma