La guerra finita prima di cominciare

La guerra finita prima di cominciare La guerra finita prima di cominciare Bolivia e Paraguay hanno accettato la mediazione del Congresso panamericano ~ La cortese assicurazione alla Società delle Nazioni -- E si torna a pensare al Reno i e o Parigi, 13 notte. E' con un vero respiro di sollievo che è stato accolto a Parigi nell'entourage di Briand l'annunzio che la Bolivia ed il Paraguay accettano la mediazione della Conferenza panamericana. Sir Erric Drummond, arrivato qui stamane in compagnia de! direttore della sezione politica alla Lega-delle Nazioni, Sciughimura, per prendere col presidente in carica i provvedimenti necessari alla riunione immediata di una sessione straordinaria del Consiglio ha fatto colazione al Qual d'Orsay ed ha finito col riconoscere, d'accordo con Briand, che di fronte alla nuova piega presa dagli avvenimenti non era più il caso di procedere alla convocazione prevista o, per lo meno, che era preferibile aspettare. Questa decisione non ha meravigliato nessuno. L'adesione delta Bolivia E' vero che il Ministro degli Esteri di Bolivia, Tommaso Manuel Elie, ha telegrafato una seconda volta a Briand in termini che suonano pronta adesione al Consiglio della Lega delle Nazioni dicendo: » Ho l'onore di riferirmi al vostro telegramma del 10 corr. nel quale V. E. in nome del Consiglio rinnova^ le sue raccomandazioni in vista di evitare nitori incidenti suscettibili di compromettere il successo di una procedura pacifica nel conflitto tra la Bolivia e la Repubblica del Paraguay. Il mio Governo, accogliendo questo suggerimento, assicura V. E. di avere ordinalo ai capi dei posti militari di astenersi da qualsiasi avanzata, e da qualsiasi attacco per quello che li concerne e di limitarsi a premiere misure difensive ». Ma tutti sanno ormai che l'intervento cui è effettivamente dovuta la sospensione delle ostilità ò quello della Conferenza pannmerienna e non già quello della Lega delle Nazioni; e sarebbe quindi leggermente ridicolo da parte di quest'ultima di voler ad ogni costo continuare a mettersi in prima Illa. Che il Governo boliviano abbia voluto usare a Ginevra la cortesia di risponderle, e proprio per i suoi belli occhi, con la rinunzia a battersi, nulla di meglio. Ciò significa che a,La Paz esiste il cullo delle buone tradizioni diplomatiche. In quanto alla Lega delle Nazioni il meglio che le resta a fare è però di resistere alla tentazione di applicarsi addosso lo penne del pavone, come vorrebbero invece alcuni incauti fogli parigini di sinistra, uno dei quali, il socialista Soir, scrive con perfetta serietà: « Mentre le ostilità erano già cominciate e sembrava davvero che non vi fosse più nulla a fare, il gesto della Società dMle Nazioni ha avuto II suo pieno effKilo. Le Nazioni belligeranti si arrestano, ascoltano, richiamano le truppe. Non ci sarà la guerra». Questa ù fantasia bell'e buona. Non diremo che l'episodio abbia fornito la prova dell'inefficacia in caso di conflitto armato del principio rappresentato dalla Lega delle Nazioni, per la buona ragione che la Conferenza panamericana ha veduto accettare la propria mediazione In omaggio ad un principio analogo. Ma diremo che per gli affari di America la Lega delle Nazioni non ci sembra il tribunale competente e di questo l'episodio di F.l Giaco ha fornito la prova più chiara che si potesse desiderare. 1 colloqui di Briand Briand, ad ogni modo, per non avere troppo l'aria di aver passato la mano al sig. Maurtina, ha convocato oggi al Quai d'Orsay il ministro di Bolivia, sig. Patino, ed il ministro del Paraguay, sig. Caballero, e sì è intrattenuto a lungo con entrambi in colloqui separati. Il signor Caballero ha recato al Presidente del Consiglio della Lega l'eco delle proteste del Governo pnraguayano contro il bombardamento delie città aperte del Chaco da parte degli aeroplani della Bolivia, bombardamento che in mancanza di una dichiarazione di guerra in regola è da considerarsi contrario al diritto delle genti. Briand m portato tale protesta a conoscenza del ministro boliviano, cogliendo l'occasione per ringraziare in pari tempo il Governo di La Paz di avere aderito al suo dispaccio lugane «e del 1(> dicembre. Ma sembra molo dubbio, per non dire improbabile, che nei colloqui tra il ministro francese e i due diplomatici sudamericani sia stata ventilata Iti convenienza o la possibilità di deferire il conflitto al Tribunale ginevrino. A prescindere dal fatto che i conflitti che la Lega delle Nazioni si è ncaricata di risolvere sono finora diventati tutti cronici, l'intervento della Conferenza pan-americanu obbliga a ritenere ormai esclusa ogni possibilità del genere. La Lega delle Nazioni dovrà insomma contare su una occasione di meno per far parlare di sè, e questo sarà tutto Imminente risposta degli Alleati alla nota tedesca La questione è stata sobriamente evocata questa mattina da Briand in Consiglio di ministri. Ma l'e sposizione del ministro degli Esteri si è «%tesa, per verità, principal mente sul magri risultati della riunione di Lugano. Poincaré ha annunziato dal canto suo ai colleghi che, come gli risulta da un nuovo colloquio avuto con l'ambasciatore taDstree vddtesadtoqreainlasamsnsr■ vlcrttctessccpstaccapnpetzrnccotptsczWsfGccPlmtPcddIslhhidcvssllzdntLgzpUmfèmLdctnvon Hoesch, l'adesione della Ger-iniania allo condizioni po.-te dagli/Alleati per l'attuazione delle deci-1 sioni einevriiie del 16 settembre, ps-jSia nomina de iloT Commissione peri-J e r ti e d e ri l unhi o e tale per la revisione dell'accordo Davves e della Commissionò di constatazione e di conciliazione militare, può ormai considerarsi acquisita e nulla si oppone quindi più all'invio a Berlino da parte degli Allenii della risposta ufficiale alla nota tedesca del 30 ottobre. E' questa una notizia interessante in quanto che, se non altro, essa ci promette prossima la rottura del ghiaccio tra i firmatari dell'atto di Locamo. Che poi dall'inizio di questi discussione abbia a scaturire presto un risultato concreto è un altro paio di maniche. La Francia in generale, e Poincaré in particolare, non sembrano disposti a transigere. E Jacques Seydoux avverte in un articolo del « Petit Parisien » di domani: « Non molto tempo fa la Germania si è mostrata fermamente decisa a non mutare nulla ad un accordo qualsiasi laboriosamente studiato, nè sarà da meravigliarsi che ci occorrano ■ le garanzie sufficienti» che reclamavano nel 1919 il Presidente Wilson, l.loyd George e Clemenceau In mancanza di un pagamento totale delle riparazioni. Qifeste garanzie sufficienti bisogna che il nuovo Comitato le trovi ed occorre siano talmente solide che il regolamento completo e definitivo delle riparazioni sia sicuramente eseguilo senza mutamento, senza possibilità di mutamento, da parte della sola Germania. L'art. 430 del trattato di pace ■ Polche — continua l'articolo — ciò che e considerato peggio di ogni altra cosa sarebbe, per avere eseguito troppo presto e fuori di proposito le disposizioni dell'articolo 431 del Trattato di Versailles, di essere obbligati di applicare l'articolo 430 che ò cosi concepito: ■ Nel caso in cui, sia durante l'occupazione sia dopo lo spirare del 15 anni previsti, la Conunissione delle riparazioni riconoscesse che la Germa-, nia rifiuta di osservare in tinto o in parte gli obblighi che risultano per. essa dal presente trattato relativamente alle riparazioni, tutta o parte delle zone specificate nell'articolo 429 sarebbero Immediatamente occupate di nuovo dalle forze alleate ed associate ». La possibilità di applicare l'articolo 430 non esiste nemmeno agli occhi dei più fanatici idolatri del trattato di Versailles. Ma appunto per questo Parigi ci penserà su molte volte prima di lasciarsi indurre a sgombrare il Reno. C. P. La sospensione delle ostilità Montevideo, J.S, notte. (A. A.). 7i Governo di Asuncion accettando i buoni uffici della Conferenza di arbitrato e di conciliazione di Washington ha fatto simultaneamente sospendere qualunque attività alla frontiera. Tali infatti gli ordini che il Governo del Paraguay ha inviato ai comandanti della zona di El Chaco, colonnello Sanabrla e colonnello Cazal. Proseguono perù te operazioni di mobilitazione del cittadini dai 18 ai 28 anni, mobilitazione che apporterà un contingente di 35 mila uomini all'esercito Paraguay ano. Anche il Governo di La Paz ha accettato l'offerta di. arbitrato avanzata dal Governo di Washington. Tale offerta di mediazione da parte del Presidente dell'Argentina dottor Irigoyen è stata accolta con fiducia di successo dal Paraguay dove sono note le vaste simpatie che il dottor Irigoyen ha saputo acquistarvi. Sulle velleità bellicose della Bolivia ha avuto l'effetto di una doccia fredda il fermo monito del. Cile, al quale ha dato speciale significazione il fallo che numerosi ufficiali cileni fuori servizio hanno chiesto di arruolarsi come volontari nell'esercito pnraguayano. Si sa che il signor lloover nel suo soggiorno a Montevideo non ha omesso di interessarsi della vertenza ira la Bolivia e il Paraguay e ciò, mentre li Commissione permanente Internazionale chiudeva le sue sedute inviando alla Bolivia e solo alla Bolivia una nota di rammarico per l'insuccesso dei tentativi fatti per comporre la vertenza. La Commissione del Senato americano par la ratifica del patto Kellogg Washington, 18 none. La Commissione senatoriale per gli Affari esteri ha presentato relazione favorevole alla ratifica del patto Kellogg da parto degli Stati Uniti. Quindici membri della Commissione hanno votalo per la ratifica e uno contro. Il voto contrario è stato del senatore James Reed, democratico. La nuova fase della vertenzafra Lituania e Polonia Kaunas, 13, notte. Di ritorno da Lugano il Presidente del Consiglio Voldemaras ha fatto dichiarazioni alla stampa circa la questione Htuana-polacca. « In virtù dell'art. 8 del patto la vertenza lltuana-polacca entra in unnuova fase. Finora la questione erconsiderata piuttosto dal punto di vistpolitico. Ora la commissione delle comunicazioni della Società delle Naziondeve accertare se la Lituania ha opur no mancato al suoi impegni intenazionali concementi U transito delflottazione del legname lungo il Nimen. »»» La confessione dell'anarchico che voleva far saltare il trendi Hoover Buenos Aires, 13, notte. La polizia annunzia che te sue indagini hanno accertato che 1 aaarclim wurnos aveva progettalo ni ualtareTari» con bombe di dinamieU irono che Portava ti president£,.,"; Hnóver a Uuoiios Aires. L'utfentnw'avrebbe dovuto aver luogo pre' ,P„[e presso la stazione di Casec scarpos dopo il suo arresto con. r-ijj^ cinicamente il suo piano inferi/Jiaje, dandone I particolari. Questi, -1 controllati dalla polizia, sono risulta-jt| conformi alle dichiarazioni deM'aJuaroiiico. Uniteti Pressi.