Quali sono i risultati di Lugano?

Quali sono i risultati di Lugano? Quali sono i risultati di Lugano? Conclusioni parigine Parigi, 17 mattino. Malgrado certe dichiarazioni ottimisticlie, i giornali parigini nei loro commenti non si dichiarano molto soddisfatti, perchè Lugano non avrebbe dato lutto quello che essi aspettavano. Per Perlina* il comunicato BriandChamberlaui-Strescmann, nella sua foinia piuttosto indecisa, non registra che le promesse scambiate fra i tre ministri: '(Evidentemente Briand ha bandito „SLd,0Cun,enA0 'malsiasi frase appena nf^iX"*51?1, 11 Piaggio: ' nói siamo decisi a fare tutto (niellò che è in nostro potere per giungere al più pre- rviof/P i ,1^* - ^ un regolamento conipleto e deilnitivo delle difficoltà sorte rftnirf^Vie,i.ra"-," si«niflen regolamento <uP\ 1°, 6 . r'Parazioni e abbandono Ìhii» nv'nn'ro l,p"'' brev« '«mr>o pos*nvr^.iNJ*,1,a verslon« 'adesca le parole ",a,f! sottolineate con ra- E„S Ui l?PUl dl gennàio, nel %E3E& i-"sso 'P -cui " Comitato finanziano si riunirà a Parte! ner discutere il regime dell* riparazioni, cominceranno fra le cancellerie i negoJv.™Lclie-."erario a costituire, sotto la n^'\,pm vana' la Commissione renana eh lama Ni a prendere il posto delle truppe di occupazione. Però la tesi di Parker Gilbert (mob'ilitazione preX?n£Y? 1eI vYbttr' tedesco) non sarà di ostacolo alta elaborazione germani1 Si?„l'accord?, di Lugano. Accordo n^nveerftto, semplice. « gentleman agreeE«St»i Esso seffna. per confessione generale, un sensibilissimo progresso della Wilhelmst.iusso; progresso che questa non.aveva forse sperato.». Il gesto blsmarklano Il 'Temps, invece, non si mostra di questo parere, poiché attribuisce all'Incidente polacco-tedesco, prodottosi durante l'ultima seduta, una portata di ordine interno destinata a rendere accettabile alla parte più 6uscettibilo dell'opinione tedesca i risultati del convegno di Lugano. L'indignazione manifestata da St.re6ema.nn dopo l'esposizione fatta dal ministro degli Esteri polacco Zalewski, a proposito del regolamento delle minoranze tedesche, assicura infatti al ministro degli E6teri dei Reicli — secondo il grande organo repubblicano — la probabilità non trascurabile di essere approvata dai nazionalisti e conservatori tedeschi, i quali volontieri denunciano la debolezza della sua politica intesa a una pacificazione e reagiscono con energia contro ogni tentativo di regolamento delle questioni che si pongono fra Germania e Polonia. Non potendo Stresemann riportare nessun vantaggio particolare da Lugano, ha, senza dubbio, voluto assicurarsi una sftcutrlletizà favorevole al suo ritorno a Berlino, accettando di prendersela col ministro degli Esteri di Polonia e appoggiando i suoi argomenti con un simbolico pugno sul tavolo del Consiglio della Società delle Nazioni. « E' possibile — osserva il Temps — he questo gesto, che appartiene alla ] tradizione'brsmarkrana,"vengawapprèz° ^2310 a Berlino, ma non 6 verosimile '—10 sia altrove. Le parole di conci liazione pronunciate da Briand, il quale ha affermato che nessuno pensa a sacrificare la protezione delle m.inora.n7/e quale è assicurata dalle convenzioni in vigore, hanno messo le cose a posto; ma l'impressione prodotta da questo incidente resta sempre penosa ed fi altamente deplorevole sotto tutti 1 punti di vista che non abbia potuto essere evitato ». Un obiettivo raggiunto Questo incidente — rileva ancora il Temps — fi poi ancora più da deplorare, in quanto che contrasta singolarmente con la dichiarazione dei tre, emountrata alla fine dell'ultimo colloquio avuto ieri tra i 3 ministri desìi Esteri di Francia, Gran Bretagna e Germania. E conclude: * Onesta dichiarazione conferma quel¬ lo che non abbiamo mai cessato di ri pe.tere, per quel che concerne i risultati che si potevano ragionevolmente aspettarsi da conversazioni generali, cioè che non hanno avuto In nessun ino mento e non potevano neanche avere carattere di veri negoziai! su forme precise. La dichiarazione identica fatta a nome dei Tre, rileva che la ripre sa di contatto Briand-Sir Austen Cliambeiiain Stresemann, a Lugano, ha per messo di constatare che soltanto una politica di conciliazione e di Ravvicinamento può assicurare la pace; cioè, se le Potenze interessate restano fa deli a questa politica, se con tale spirito saranno continuati i negoziati intavolati con l'accordo di principio in tervennto a Ginevra nel settembre scorso e se tutto sarà messo in onera per giungere al più presto possibile a un regolamento completo e definitivo delle difficoltà sorte dalla guerra. Questo comunicato dice tutto quello che importava dire alla fine di conversazioni, che avevano sovrattutto per obbiettivo "di dissipare i malintesi e di ricreare un'atmosfera di fiducia e fa editare in modo generale i futuri ne goziatl. Esso prova inoltre che sul fondo delle eo.se le posizioni rimangono quelle che erano, ma che si è ben decisi a continuare i negoziati con lo stesso spirito cori cui vennero prese le decisioni di principio, che costituiscono la base dell'accordo dei Sei. realizzato nel mese di settembre a Ginevra». Risultato non certo disprezzabile — avverte l'organo repubblicano — e tale da convincere anche i più difficili che questa ripresa di contatti tra Briand Chamberlain e Stresemann non risulte rà inutile al momento in cui stanno per Iniziarsi i negoziati per il regola mento delle riparazioni e per lo sgombero anticipato della Benania. Freddezza londinese Londra, 17 mattino Sino a ieri la inconcludenza del convegno di Lugano non era sottolineata qui dal menomo commento e 10 spazio dedicato ai lavori del Consiglio, alla seduta Ji chiusura, nonche alle conversazioni impegnate ira Briand, Chamberlain e Siresemann, sulla scottante questione delia Benania si riduceva a pocìii paragrafi frettolosi. A Londra nessuno nutriva illusioni sui risultali del convegno e quindi la 6ua inconcludenza non sorprendo alcuno. Il platonico comunicato delle reciproche assicurazioni, non è oggetto di alcun particolare riliovo, e quindi viene accolto con largo beneficio di inventario. Lugano, secondo gli ambienti politici londinesi, sarebbe servito a confermare la incompatibilità evidente ohe continua a separure la Francia dalla Germania circa lo sgombro della Renania. Il Beno perciò rimarrà praticamente occupato aJicara a lungo, come si stipava da un pezzo. « In Inghilterra — osserva il colla boratore diplomatico del DaUg 'Tele graph - non si prevede per ora alcun evento destinato a modificare i punti di vista di Parigi e di Berlino, sui quali entrambi ostinatamente non vogliono desistere. Tra i diplomatici come pure tra i giureconsulti, regna pure il disaccordo circa l'interpretazione delle clausole del trattato li Versailles, che concernono l'occupazione della Renania. Il Governo inglese, peraltro, a varie riprese, ha proclamato che sotto l'aspetto politico favorirebbe una sollecita evacuazione; ma in pari tempo non sarebbe affatto disposto a richiamare le forze britanniche 6e non di comune accordo ed in piena cooperazione colle altre due Potenze occupatrici, la Francia e 11 Belgio. Ora la Francia attinge appoggio e conforto da alcuni accenni sull'attitudine dell'Inghilterra, mentre la Germania deriva da altri accenni della medesima, ragioni di conforto e di appoggio per la propria tesi. Nel frattempo — termina il collabora, ire diplomatico — la prossimità delle elezioni generali in Ingrilterra accentua a Berlino il proposito di non cerlere terreno sino a che non emergano chiari, tra cinque o sei mesi, i risultati elettorali del Begno Liuto ».

Persone citate: Austen Cliambeiiain Stresemann, Briand, Briand Chamberlain, Chamberlain, Parker Gilbert, Sino, Zalewski