Bolivia e Paraguay rispondono a Lugano

Bolivia e Paraguay rispondono a Lugano Bolivia e Paraguay rispondono a Lugano e continuano a combattere sulla frontiera (Dal nostro inviato) r n e i o e l e Lugano, 13 notte. Ieri, nella fretta con cui avevamo dovuto riassumere il lunghissimo telegramma del ministro di Bolivia a Parigi, telegramma rimesso al Segretariato della Società delle Nazioni, poco prima della mezzanotte, avevamo trascurato di rilevare una circostanza, che poteva abbastanza agevolmente intendersi dalla sola lettura del documento, ma che forse sarebbe stato opportuno sottolineare. Questa circostanza: che il telegramma stesso, con la particolareggiata esposizione, dal punto di vista della Bolivia, dei precedenti della controversia, degenerata improvvisamente in conflitto armato, era, o piuttosto voleva essere, antecedente al telegramma indirizzato dal Consiglio della Società ai due Governi, con il richiamo all'impegno da essi assunto, firmando il patto societario « di cercare, per via pacifica, la soluzione delle controversie », e con l'invito a ricorrere «a questi procedimenti, conformemente ai loro obblighi internazionali ». In realtà, (mando il signor Patino, ministro di Bolivia a Parigi, spediva il suo telegramma al Segretariato della Lega, egli doveva già avere avuto notizia, dai giornali stessi parigini, del passo del Consiglio presso i due Governi contemporanea mente, presso il suo e presso quello del Paraguay. Ma le istruzioni del suo Governo, in base alle quali egli redasse e inviò il suo telegramma, non potevano che essere antecedenti. Sicché il telegramma stesso non. poteva né voleva costituire una risposta ai passo del Consiglio della Lega; ma era bensì una. comunicazione incrociatasi col dispaccio del Consiglio, in cui appunto il passo si concretava. I due documenti La risposta ufficiale a questo, per parte della Bolivia, è giunta invece oggi da La Paz, insieme con la risposta del Governo paraguayano do Assuncion. E poco dopo giungeva ancora una noticina, redatta dall'incaricato di affari del Paraguay a Parigi, e delegato alla Società delle Nazioni, Caballero, noticina che costituirebbe il contrapposto al telegramma di ieri dell'ambasciatore boliviano a Parigi. Senza dilungarci In commenti, ecco i tre nuovi documenti : Al passo del Consiglio della Società delle Nazioni, il ministro di Bolivia per gli Affari Esteri, Alberto Palacios, risponde : « Ho l'onore di accusare ricevuta della vostra comunicazione in data di ieri, con cui voi mi avete trasmesso la risoluzione unanime adottata dal Consiglio della Società delle Razioni concernente il conflitto che si è prodotto fra due membri della Società. Ho sottomesso all'esame del Presidente della Repubblica il contenuto della detta comunicazione, e avrò l'onore di rispondere molto prossimamente ». Ancora al passo del Consiglio della Società delle Nazioni, per parte sua, il Governo paraguayano risponde : ' « Ho l'onore di rispondere al vostro dispaccio di ieri, che testimonia dell'alto spirito di pace che presiede alle deliberazioni del Consiglio di cui voi siete l'interprete molto autorizzato. Il mio Governo è molto felice di dire che è animato dallo stesso spirito e che il Paraguay, forte della giustizia della sua causa, affronterà e compirà realmente i suoi obblighi internazionali. E' per ciò che vi domando la convocazione della Commissione prevista a termini del Trattato del 3-maggio 1923, che ha per scopo di evitare confluì, fra Stati americani. La Bolivia rifililo il suo concorso a questa procedura, che avrebbe superato le difficoltà e se ne è assunta la responsabilità, opponendovi la semplice affermazione delle sue pretese. Il Paraguay non elude per il regolamento di questa controversia nessuna procedura di conciliazione, e ancora meno quelle che sono previste ai termini della Convenzione, nella quale egli ha dato la sua parola solenne. a Firmato : Geronimo Zublzarreta, Ministro degli Affari Esteri del Paraguay ». La versione del Paraguay Ed ecco infine la nota dell'incaricato di affari del Paraguay a Parigi, nota indirizzata al Segretariato della Lega: • Ho l'onore di portare a vostra conoscenza, a titolo informativo, che il 5 dicembre corrente, le truppe boliviane, avendo fatto incursione sul territorio occidentale della Repubblica del Paraguay, sono siate invitate a ritirarsi. Invece di aderire a questa amicale domanda, esse hanno arredato le truppe paraguayane. Ne è seguito un combattimento, in seguito al quale le truppe paraguayane sono state respinte. Appena i! Governo paraguayano è venuto a conoscenza di questo " sanguinoso incidente, si è fatto premura, invocando le disposizioni del « Trattato per il regolamento pacifico dei conflitti fra-'gli Stati americani », di cui la Bolivia e il Paraguay sono firmatari, di chiedere la convocazione della Commissione intemazionale di inchiesta, prevista dall'articoli, 2 di questo Pano, interessando a questo scopo la Commissione permanente dei diplomatici, che etede a Montevideo 'Rai tutta risroHa, la Solivi? ha rimes so il passaporto al rappresentante del Paraguay a La Paz e rifiuta di acnettre questa procedura. Il Trattato invocalo (l'atto liendra), è stato registralo alla Società delle Nazioni, il 3 marzo 1925. — l-'.to: Caballero ». A questa breve serie di documenti, potete aggiungere una rettifica. Nel mio fonogramma di ieri, per prospettare la proporzione delle forze in contrasto, io accennava alla popolazione rispettiva dei due Paesi, in questa citazione, io mi riferiva ai miei ricordi, i quali erano evidentemente un po' in arretrato; e attribuiva al Paraguay 800.000 abitanti, e alla Bolivia 3.000.000. Nel frattempo, da quelle statistiche, a me note, in qua, le due popolazioni — ho accertato oggi — sono notevolmente aumentate; e cosi il Paraguay conterebbe ora più di un milione e mezzo di abitanti, e la Bolivia circa i milioni. Nuovi scontri alla frontiera E potete anche aggiungere questa notizia: le origini prime del conflitto sono da ricercarsi nell'aspirazione della Bolivia di trovare, in una guisa o nell'altra, uno sbocco al mare. Già a questo scopo, essa cercò lutti i mezzi, nel passato, di ottenere la revisione del Trattato ci Cile; ed ora, venutale a mancare ogni possibilità di sfociare sul Pacifico, tenterebbe di accaparrarsi almeno un porto importante sul fiume Paraguay, per esempio Corumba, per sfociare di là verso l'Atlantico. E aggiungete infine un'altra notizia ancora, pervenuta stasera a Lugano, telegrafata dal giornale a La Nacion » di Buenos Aires, per nota informativa, al suo inviato speciale. Il Governo paraguayano, nelle ultime 2i ore, si è dimesso: non si sa però, se per cedere il posto a uomini che possano, eoa migliori speranze di successo, aadivenire a nuove trattative pacifiche con la Bolivia; 0 seppure, travolto dall'impeto popolare, che nel Paraguay, cosi come in Bolivia, premerebbe per la guerra ad oltranza. Risulterebbe, anzi, stasera, che nuovi scontri sarebbero avvenuti sulla contestata frontiera, con morti, feriti e prigionieri da entrambe le parti. La proposta di Litvinow Ma un altro documento ancora è pervenuto oggi al Segretariato della Società delle Nazioni : una nota de! l'Incaricato di Affari degli Esteri della Russia. Litvinow, al Presidente della Commissione preparatoria della Conferenza per il disarmo. La nota, che non vi trasmetto integralmente, data la sua lunghezza, tende a provocare una riunione della Commissione =f?rsa in una nuova sessione, pregando il Presidente della Commissione, London, di prendere le misure necessarie, perchè nel corso di essa possa discutersi il progetto sovietico della convenzione per la riduzione degli armamenti. La no ta ricorda ancora l'opposizione fat ta, durante la sessione di marzo, in seno alla Commissione stessa, dalla delegazione russa, contro la tendenza prevalente — dice Litvinow — di evitare ogni discussione franca e aperta delle questioni del disarmo, spostando il centro di gravità di tali discussioni in negoziati diplomatici privati, condotti da un piccolo numero di Stati. Litvinow constata che 1 timori allora da lui espressi, cioè che tale sistema avrebbe creato nuo ve difficoltà ad un accordo generale per il disarmo, si trovano ora piena mente giustificati. Le conversazioni franco-britanniche concernenti la riduzione degli armamenti sono fallite, senza per nulla avere facilitato i lavori della Commissione prepara toria, avendone, anzi, del tutto sospesa l'attività durante nove mesi Tali deplorevoli risultati si spiegano — sempre secondo scrive Litvinow -» con la circostanza di avere condotti i negoziati segretamente, riducen done al minimo i partecipanti, oltr% che con l'avere voluto tentare di ri cercare un accordo all'infuori di ogni criterio generale, equo e uni versalmente ammesso. La delegazio ne russa — prosecrue Litvinow — ha invece costantemente insistito sulla necessità di applicare, al problema della riduzione decli armamenti, un criterio generale, e ha presentato tin progetto fondato sull'obblf|ro generale di ridurre tutti gli armamenti nella misura del 50 per cento, con eccezioni in vantaggio degli Stati meno potenti. Litvinow si dichiara profondamente convinto che, se la Commissione non intende continuare a segnare il passo, ovvero non vuole essere costretta a riconoscere la sua assoluta impotenza a preparare il disarmo, deve iniziare seriamente, senza ritardo, l'esame del predetto progetto sovietico, relativo alla riduzione degli armamenti, e del quale egli chiede l'iscrizione all' ordine del giorno della prossima sessione della Commissione, pregando il presidente di questa di proporre a tutti i membri di munirsi tempestivamente delle istruzioni necessarie dai rispettivi Governi. I lavori del Consiglio Un nobile esperimento italiano Stamane, alle ore 10,30, si è riunì to il Consiglio della Società delle Nazioni. Su proposta del delegato spagnuolo Quinones de Leon, e come seguito ad una richiesta formulata dal Governo ellenico, il Consi glio ha invitato l'organizzazione di igiene della Lega a dare la sua intera collaborazione all'opera intra presa dal Governo ellenico per in riorganizzazione sanitaria del paese, ili nostro delegato senatore Seialoja [pose in rilievo l'importanza di que¬ sta opera, esprimendo, nel contenti» po, la speranza che tale forma di collaborazione internazionale possa rivelarsi vantaggiosa per la Grecia. A queste augurali parole si è pure associalo Briand. Su proposta del nostro delegato sen. Seialoja, il Consiglio ha quindi trasmesso l'incarico al Comitato finanziario di esaminare, in unione alla Commissione internazionale per il governo del territorio della Sarre, il programma di un prestito che la Commissione stessa ha giudicato necessario per l'esecuzione di taluni lavori pubblici. Una interessante relazione sui recenti lavori del Comitato economico viene quindi presentata dal delegato tedesco Stresemann, su proposta del quale il Consiglio decide una riunione preliminare di esperti internazionali, tendente ad una azione collettiva per l'abbassamento dei diritti doganali sul cemento, e la convocazione di una Conferenza diplomatica internazionale, relativa al trattamento da applicarsi agli stranieri. Il Consiglio ha poi esaminata la relazione del Consiglio di amministrazione dell'Istituto Internazionale per il cinematografo educativo, la quale relazione mette in rilievo la importanza dell'avvenimento dell'inaugurazione di questo Ente avvenuta a Frascati, a Villa Falconieri, nello scorso mese, alla presenza di S. M. il Re d'Italia, del Primo Ministro, del Corpo diplomatico, di personalità della Società delle Nazioni e degli Istituti ad essa facenti capo. Nella relazione stessa — per cui riferisce il nostro Seialoja — si dichiara espressamente che il Consiglio della Società delle Nazioni è profondamente riconoscente al Re d'Italia per aver voluto onorare con la sua presenza detta cerimonia. Proseguendo, la relazione pone iri rilievo le benemerenze acquistatesi del neo-d.irettore dell'Istituto del cinematografo educativo comm. Luciano De Feo; e conchiude, prospettando il regolamento amministrativo generale e il regolamento finanziario dell'istituzióne. TI Consiglio della Società delle Nazioni approva la relazione e delibera di comunicarla integralmente a' tutti i Governi membri della Lega. Un colloquio Bn*and-Chamberiain=Stresemann Dopo le due sedute consigliari, oggi il Presidente in carica del Consiglio, Briand, ha offerto il tradizionale banchetto a tutti i membri del Consiglio. Dopo il banchetto — che ha avuto luogo all'Hotel Splendid — Briand, Chamberlain e Stresemann si sono appartati ed hanno avuto un colloquio durato più di un'ora e mezza. Si diceva che dopo questo colloquio sarebbe stato emanato un comunicato ufficiale; ma il comunicato invece non è venuto. E nemmeno privatamente i tre ministri di Francia, Inghilterra e Germania hanno voluto concedere informazioni sui risultati del colloquio stesso. Soltanto hanno ammesso, ciascuno coi giornalisti dei rispettivi paesi, di avere genericamente trattato delle varie controversie e questioni inerenti alle relazioni tra Germania ed ex-alleati, e particolarmente alla applicazione dell'accordo di Ginevra; del 16 settembre scorso. Secondo una voce di fonte tedesca, che va accolta però con beneficio di inventario, Stresemann si sarebbe in parte accostato ad alcune delle tesi sostenute al riguardo dalla Francia. Avrebbe però insistito e saebbe rimasto fermo su due punti: che i periti, cui verrebbe delegato di esaminare la nuova capacità di pagamento della Germania, siano « indipendenti » e non funzionari goj vernativi; che la Germania possa designare direttamente i suoi periti, e non che essi siano nominati dalla' Commissione delle riparazioni. Un banchetto j offerto dai giornalisti italiani Stasera gli inviati speciali dei giornali italiani alla 53.a sessione del Consiglio della Lega hanno con* vitato a pranzo il sindaco di Lugano, avv. Veladini e la sua signora,l'avv. Deiìlippis presidente dell'Associazione della stampa ticinese, il signor Petrolini presidente della Pro Lugano, il signor Clericetti presidente dell'Associazione degli albergatori di Lugano; allo spumante so* no stati scambiati discorsi inneggianti al Canton Ticino ed all'Italia* Mario Bassi, i Stonatura nelle trattative Parigi, 13 notte. In attesa delle decisioni che verranno da Lugano, 1 giornali non contengono che scarsissimi commenti sull'andamento della Sessione della Lega delle Nazioni. Sfavorevolmente commentato è invece il discorso pronunziato ieri da Muller, al banchetto della stampa berlinese, epeéie nella sua parte relativa all'Anschluss, Scrive U Gi*u< vain sul Journal des Dèbats: € Noi deploriamo "che a Berlino il Cancelliere Mailer abbia creduto di dover appoggiare Stresemann con un nuovo tiro di sbarramento. A rigore dt termini, si comprende che abbia ripetuto il suo tema favorito sulla Renania, per quanto sia stravagante asserire che lo scombro dei territori occupali 6ia mia garanzia di pace. Ma gettare in questo mcmeoio la questione dell'Anschiuss sul tappeto, è una provocazione. Il 6ig. Ermanno Mùllar parla come se rappresr-nasse U popolo austriaco. Egli affenru. il diritto e le aspirazioni di quel popolo, ma, in [realtà, proclama una volontà di anIr.f'sslone. Egli reclama, contrariamene ite ai Trattali, che quelle popolazioni [sono serene. Crede di rimasero dipi»