La crisi francese di Andrea Torre

La crisi francese La crisi francese La crisi ministeriale francese ci interessa soltanto come spettacolo. A noi poco importa che in Francia prevalga uno od altro uomo politico, uno od altro gruppo politico quando non mutano lo spirito e l'azione della politica estera. E questa politica, nelle sue linee essenziali, non muta; potrebbe mutare nella procedura, nel metodo o in certi atteggiamenti formali, ma nella sostanza è concepitanello stesso modo da tutti i partiti e gli uomini di Governo: è politica nazionalista e imperialista. Le sue alleanze, le sue simpatie e le sue antipatie, i gesti pacifisti e i gesti minacciosi, i formidabili armamenti, rispondono tulli — in circostanze diverse — ad una sola logica internazionale, a cui tutti i francesi rendono omaggio, e sono ammirabili, ad una logica clic in essi è sentimento e vita.: la. logica del loro primato, raggiunto o da raggiungere. I patti di Locamo o di Parigi, il compromesso con l'Inghilterra, le trattative per accordi parziali sono mezzi per assicurare una situazione di privilegio, che la Francia ha guadagnato per virtù o per casi fortunati, e che naturalmente si sforza di non lasciar mutare. Quando perciò si parla di correggere situazioni ingiuste in cui altri popoli si trovano, la Francia non vuol sentir ragioni; quando ei parla di attenuare la pressione sulla Germania, la Francia cerca tutte le ragioni per sostenere che la pressione è necessaria. Certamente le cose europee dovranno mutaTe. ma il mutamento avverrà per forze nuove, fuori o contro la volontà francese. Nel momento t>resente, la politica internazionale della Francia difficili-nenie può essere diversa da quella che è. Esclusa la politica, estera, la crisi ministeriale francese oi interessa tome spettacolo per la lotta tra gli elementi che guidarono la guerra e quelli che tentarono di diminuire la resistenza della Francia, illudendosi ili salvarla con mi compromesso. Poincaré e Caillaux. da questo punto di vista, rappresentano un'antitesi perii'tu. Caillaux avrebbe voluto prima t"ì iccordo con la Germania, facendo delle concessioni che avrebbero rafforzato nel prestigio e nella potenza l'impero tedesco e indebolito la. allora già debole Francia. Poincaré rappresentò invece la intransigenza e la fede nella forza francese. Durante la guerra. Caillaux assunse un contegno cosi tristo che fu necessario tradurlo davanti ni magistrati e imprigionarlo. Poincaré invoce valutò e sentì la gigantesca responsabilità del conflitto in tutto il suo valore ed ebbe la volontà sempre eguale ai bisogni del Paese. La Francia onora in lui la volontà e la coscienza patriottica che non piegarono mai. La crisi provocata dal congresso di Angers ha in sostanza questo sfondo di una vecchia lotta, che esprime due mentalità politiche, sopratutto due coscienze. Noi guardiamo le cose da estranei, ma crediamo che un eventuale trionfo di Caillaux, per il carattere del demagogo, aprirebbe alle lotte interne della Francia un periodo dei più turbinosi e più tragici. La soluzione data oggi da Poincaré alla, crisi si propone di dimostrare che l'unione dei partiti nazionali, senza i radicali socialisti, può assicurare alla Nazione un Governo forte; ma la reazione contro il Governo sarà probabilmente violenta. La crisi del potere è in Francia permanente. Andrea Torre sPgicmgrccrdmpcgMlmdtesccarssmt

Persone citate: Caillaux, Poincaré