Poincaré tra il Paese e la fazione

Poincaré tra il Paese e la fazione Poincaré tra il Paese e la fazione Opinione pubblica, gruppi parlamentari e persino il Consiglio munì-' cipale di Parigi schierati a fianco del dimissionario -- Solo i giacobini di Angers armeggiano accanitamente per la conquista del potere ~ Doumergue procede cautamente alle consultazioni a e a i l i r o a e i 1 2 Parigi, 7 notte. Se CaiUaux, Malvy ed i loro anonimi accoliti avessero voluto indire un secondo plebiscito sul nome di Poincaré non avrebbero potuto agire meglio di come hanno fatto. Da ieri un coro insistente di voci si leva dal Paese intero per indurre il Presidente dal Consiglio dimissionario ad accettare l'incarico, che la grande maggioranza dei pariamenari consultati hanno consigliato a Doumergue di offrirgli. I giornali, ad esclusione di quelli cartellisti, sono unanimi. Scrive il Temps : « Non c'è che un uomo per risolvere la crisi ministeriale. Non vi è che un uomo per far rispettare il diritto costituzionale a persino l'essenza stessa della Costituzione nelle sue opere più vive, nel suo senso più profondo: è, sotto l'egida di Doumergue, il più «alto magistrato della Repubblica, è Poincaré. Poincaré, dal 23 luglio 1926 — data aliti quale cedendo alle più urgenti sollecitazioni assunse il potere, data alla quale egli ha costituito il Ministero di Unione nazionale ed lnau; gurato la politica di unione nazionale Poincaré non e stato messo una sola volta in minoranza davanti alle Camere. Vi ò in Francia un uomo che gode di una autorità dovuta alla suit intelligenza, ai suol servizi, alla sua probità, probità tanto più necessaria in tiuanto che grandi trattazioni finanziarie si preparano: discussio ne del pinno Dawes, debiti interalleati; bisogna che la Francia, iti servizio della quale Poincaré è sempre stato, abbia fiducia in colui che tratterà per essa, per essa sola, questi vasti problemi. Che domani, che al più presto possibile, il Governo di Unione nazionale si presenti con la sua politica davanti al Parlamento; e saranno la Camera ed il Senato che diranno al Congresso di Angers che esso è stata una impresa di faziosi, guidata dall'uomo del Rubicone contro le nostre istituzioni, e che è abortita grazie alla loro saggezza ». «Non ha diritto di andarsene» E il direttore àeWIntransigeant, perfettamente ottimista, quanto alla possibilità parlamentare di un nuovo Gabinetto Poincaré, afferma: « L'opinione pubblica, la quale sa che l'opera di raddrizzamento finanziario è lungi dall'essere compiuta, non si rassegnerebbe a vederne scartato il principale artefice. Se domani Poincaré si presenterà di nuovo alla Camera con il suo programma, anche se nella diffìcile composizione del suo Gabinetto egli non dovesse effettuare cosi bene come lo vorrebbe una dosatura quasi impossìbile, non'vi è dubbio alcuno che una fortissima maggioranza lo seguirà. Egli vi ritroverebbe d'altronde numerosissimi radicali oatrioti, indignati essi pure contro la dittatura che si è voluto far pesare su di essi. Si tratta dunque di negoziare velocemente, con buon umore e con la volontà di riuscire ad ogni costo •. Secondo altri giornali Poincaré non avrebbe, nemmeno volendolo, il diritto di rifiutarsi a tornare al ootere. Dice l'Edio de Paris: « Tocca a Poincaré di mostrare se egli è sempre l'uomo di Stato ed il patriota, sul quale la Francia ha potuto contare nelle ore più brutte della sua storia. Egli ha troppo sovente e troppo magniitmimente denunziato il male, ne ha conosciuto troppo la estensione per poter rinunziare, nel corso delia guarigione, a continuare il rimedio che la sua politica di raddrizzamento, reclamata, approvata dal Parlamento fi dalla immensa maggioranza dei francesi, ha già così fruttuosamente applicato ». Identica opinione esprime la Liberte : « Dopo avere detto ieri « Poincaré ha il dovere di rimanere », noi diciamo oggi: * Poincaré non ha il diritto di partire ». Sì, egli non ne ha il diritto. Nell'aprile del 1928 il Paese ha concluso con lui un vero contratto, Gli ha dato ;a sua immensa maggioranza, gli ha dato il mandato di con: tiuuare, di terminare la sua opera di restaurazione e di salvezza nazionale. Per realizzare la pace, come altri hanno tatto la guerra, la Francia gli ha accordato una immensa maggioranza. Oggi gli avversari pulitici di Poincaré, quelli che lo odiavano e lo combatti! vano sott'acqua, e di cui alcuni non dovettero perù la loro rielezione non dichiarandosi ipocritamente partigiani della sua politica, Io tradiscono e partono in guerra contro di lui Che cosa importa l'atteggiamento di questi uomini -che il Paese ha condan nato e sconfessato? Poincaré deve continuare e deve terminare la sua opera senza di essi; senza quegli uomini che egli non aveva tenuto presso di sé ed associati alla sua opera. Questo contratto morale, Intervenuto fra Poincaré ed il Paese che gli lia dato la sua llducia, il Presidente del Consiglio non ha il diritto di denunziarlo,, di romperlo. Non ha il diritto di rinunziare al mandato che egli ha ricevuto ». Crisi che può durare a lungo Nonostante una unanimità di consensi che abbraccia anche elementi radicali, come ad esempio l'on. Cazals, ex-Presidente di questo gruppo parlamentare, il Presidente della Repubblica, che ha ricevuto oggi moltissimi deputati e senatori di ogni partito, non ha ancora preso nessuna decisione. La crisi essendo di origine estra-pariamentare, il Capo dello Stato si ritiene obbligato ad /»,»,, ciiitn^inno rnr»ltn arrmin 1?' lai l'UPpogrcaledicatenncioppccrbipcolamplapdanddeqPsbnovcmlspsirpbdmnpdmpdsatsppqqgmsncupadcbtstarcrncsdsdctsemlnplcIcoPao a ie a ano n una consultazione molto ampia. E' quanto dire che Doumergue, pure desiderando vivamente il ritorno di Poincaré, non ritiene che la situazione parlamentare sia tale da poter procedere ad un rimpasto puro e semplice del vecchio Ministero, prima di aver lungamente scandagliato gli umori del Parlamento. Se si entra in questo ordine di idee la crisi può durare varii giorni. Il gruppo dell'Unione repubblicana democratica, di cui è capo l'exministro Marin, astenutosi ieri dal pronunziarsi, ha manifestato oggi in un ordine del giorno « il suo attaccamento alla politica di Unione nazionale, sola possibile durante questa Legislatura, politica che riunisce una larga maggioranza i?l- UdlsftdtsGlnd o a . a . , n i a e d a la popolazione; e decide, invitandovi i Gruppi parlamentari difensori dell'Unione nazionale, di organizzare a Parigi e in provincia delie riunioni politiche per protestare contro l'aggressiono commessa dal partito radicale e radicale-socvxlista, nel suo solenne Congif.ssti annuo, e dai dirigenti di quel Partito esecutori servili del capriccio demagogico della loro clientela politica ». Le manovre dei cartellisti Ma i cartellisti intrigano a più non posso per fare ostacolo al ritorno di Poincaré e gli esponenti principali del gruppo hanno messo in opera oggi tutta la loro eloquenza per convincere Doumergue che non c'e nessun bisogno di risolvere la crisi a tamburo battente giacché il bilancio verrà votato in ogni caso prima della fine dell'anno. Malvy, uscendo dall'Eliseo, ha' confidato ai giornalisti: " Nella mia qua.lita di presidente della Commissione linanziaria, mi sono mpegnato con il Presidente della Repubblica ad assicurare il voto del bilancio prima del 31 dicembre e in perfetto equilibrio, pure rimanendo fedele agli emendamenti votati in seno alla Commissione. I miei emendamenti non nuociono per nulla all'equilibrio del bilancio, poiché sono compensati da nuove entrate, che assicurano una eccedenza di 6i milioni. Beninteso questo Impegno vale, quali siano 11 Presidente del Consiglio ed il ministro delle Finanze, poiché il voto del bilancio è al disopra di dèrni questione politica ». Lo scopo di questa propaganda, di' ottimismo è chiaro: reagire all'eventualità di un panico nel pubblico in borsa, che possa forzare la mano a Doumergue, e procurarsi la libertà di azione indispensabile per spingere innanzi il più rapidamente possibile le operazioni necessarie a sfruttare quella crisi, che la fretta isterica di Caillaux ha fatto scoppiare quando ancora nessuno era pre* parato a fronteggiarla. Per iniziativa del Gruppo repub^ blicano-socialista una serie di prese di contatto avrà inizio immediatamente tra le varie frazioni della sinistra parlamentare, socialisti compresi, per studiare il modo migliore di risolvere la crisi « mercè la formazione di un Governo, che si appoggi su di una maggioranza tutta; di sinistra ». Non si fanno previsioni Le probabilità di successo di questo tentativo cartellista sono, come abbiamo avvertito più volte, assolutamente nulle: l.o) perchè i socialisti non hanno alcuna intenzione di partecipare alla responsabilità del potere a fianco dei radicali e tutto quello che sono disposti a fare è quello di concedere loro un appoggio senza impegni; 2.o) perchè una. maggioranza social-radicale non esiste alla Camera, nè numericamente, nè moralmente parlando; 3.o) perchè l'indomani della formazione di un Gabinetto cartellista, con rpiel po' po''di programma che fu votato ad Angers, vedrebbe il crollo dell'edificio finanziario costruito da Poincaré, la rottura dell'equilibrio deli bilancio ed il ritorno all'inflazione,tutte cose di cui il Paese non vuolei sentire parlare. Ma la sete di potere dei radicali è' tanta che nemmeno la certezza dil andare incontro ad un fiasco, li farebbe recedere da intrighi e da mercati, che necessariamente provocheranno la confusione e prolungheranno la crisi. Doumergue, schiavo anch'egli come Poincaré della vecchia! scolastica costituzionale, e forse ai differenza di questi non interamentei sordo ai suggerimenti della Rue Cadet, si prepara ad accordare ai giacobini di Angers, e ai loro inspiratori il diritto di intervenire sullo' stesso pied? di tutti gli altri, nella! elaborazione della nuova formula ministeriale: e questa tollerata, anz£ legalizzata, intrusione della fazione1 nel deliralo calcolo di astronomia! politica del capo dello Stato, non èì detto non abbia a complicare all'ultimo momento una soluzion'eVi che, nel giudizio del paese, non po» Irebbe presentarsi più semplice 4 chiara di come la provano i molti! ordini del giorno votati in favore di1 Poincaré, uno dei quali — caso mai] avveratosi — è partito ossi dal Con* ilio municipale di Parigi. C. P. ì

Luoghi citati: Angers, Francia, Parigi