Mussolini nei giudizi della stampa tedesca

Mussolini nei giudizi della stampa tedesca Mussolini nei giudizi della stampa tedesca Il «Tag»: «Egli è l'azione fatta uomo a - La «Gazzetta della Croceb: « Guardiamo con invidia il grande Capo ». Berlino, 29 notte. In occasione dell'anniversario della Marcia 6U Roma due dei giornali che In Germania seguono più attentamente il movimento di politica interna e più si interessano alle manifestazioni del fascismo, il Tag e la Gazzetta della Croce, hanno pubblicato due importanti articoli, l'imo dedicato più particolarmente alla persona del Duce, l'altro all'opera compiuta dal Regimo in epiesti sei anni. 11 corrispondente del Tag. da Roma comincia col mettere in luce come H Duce costituisca un tipo assolutamente a sè, che soltanto degli osservatori superficiali possono paragonare con altre figure storiche come Cesare, Napoleone e Cola di Rieinzo. « Mussolini è e rimarrà sempre una figura unica nella storia, essendo essenzialmente l'azione fatta uomo. E Sorel aveva indovinato giustamente quando lo definiva un uomo che non è come gli altri ». Il corrispondente osserva poi come sia stato indotto in errore il socialismo italiano — imborghesito e parlamentarizzato nella fabbrica dei demagoghi di Montecitorio — credendo di potere licenziare come un salariato qualunque l'unica figura di Capo che abbia mal avuto. « Due volte i socialisti italiani — prosegue il corrispondente — non hanno capito Mussolini: la prima volta quando fece cacciare fuori del partito i riformisti che non avevano nè voglia nò capacita di agire. La seconda quando riconobbe: ncil'interventismo la leva sulla quale si doveva sollevare l'Italia. Non era un reazionario, come si dice facilmente, ma era più rivoluzionarlo che mai proprio nel mo mento in cui suonava la tromba della guerra ». Dopo avere riassunto la differenza di situazione provocata dalla guerra In Italia e negli altri Paesi vincitori • vinti, dopo una brillante confutazione delle critiche superficiali che fanno gli avversari senza capire Mussolini nel suo insieme, l'articolo termina cosi: « Mussolini passerà alla storia anche se contro di lui si avveriti l'odio di certi partiti e l'incomprensione di alcuni sentimentali perchè dal momento in cui passò il Rubicone della guerra e guidò verso Roma le 6ue legioni non ha mai voluto altro che la grandezza della Patria ». L'articolo della Gnr.zettn della Croe* è scritto dallo specialista di cose italiane von Binzer, membro del Comitato internazionale di studi sul fascismo. Binzer passa in rassegna il bilancio del Regime nei sei anni dacché assunse il potere e rivela che l'Italia ha oggi una coscienza politica, una volontà di difendersi ed ha abbandonato completamente ogni verme pacifista. La sua voce ha ben altri echi nel mondo di quelli clip avesse al tempo di Gioititi, di Sforza e di Nlt.lt, quando mancava del tutto l'iniziativa. All'interno del Paese il Regime è ben saldo. I nemici e gli odiatori che stanno all'estero appaiono come mastini contro una palizzata. « L'opposizione — prosegue l'articolista — all'interno ha perduto di forza per le magnifiche provvidenze economiche che progrediscono con ritmo veramente grandioso. Ma il massimo atto del fascismo resta sempre quello di avere completamente estirpata la mala pianta del parlamentarismo e di tutta la sua base democratica. « Da anni si strilla in Germania per questo bubbone sul corpo del popolo ma nessuno ha fatto nulla. Nessuno al mondo ha capito che in sei anni U fascismo ha tradotto dalla teoria alla pratica lo Stato sindacale facendo un tentativo che merita ben altro che i commenti che gli ha dedicato la democrazia astiosa e meschina di tutto il mondo. Il fascismo ha dato prova che i tanto vantati « immortali principi! » dei secoli XVIII e XIX sono rimasti indietro allo sviluppo moderno dei popoli e non bastano più a superare le difficoltà attuali. Al tempo stesso il raschino ha dato prova che si può essere « sociali » senza essere socialisti. La Carta del Lavoro difatti. pur senza la collaborazione ed anzi con l'avversione del socialismo, ha dato un colpo alla ideologia e alla fraseologia marxista, come nessun altro nella 6toria delle classi. gè _ dire lo seri ti or e tedesco — e un 'grande uomo quello che vede ciò che occorre al suo popolo, Mussolini è certamente un grande uomo ed un capo che noi, nella nostra miseria di Stato e di popolo, dobbiamo guardare con invidia. •-*-» Ql h h f il Fi

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