Berlino si prepara a discutere le riparazioni e fa annunciare a Parigi lo sgombro renano

Berlino si prepara a discutere le riparazioni e fa annunciare a Parigi lo sgombro renanoBerlino si prepara a discutere le riparazionie fa annunciare a Parigi lo sgombro renano Notizia che non provoca reazione Parigi, 27, notte. Ai telegrammi berlinesi sull'evacuazione della seconda zona renana entro il 10 gennaio 1029 la stampa parigina reagisco fiaccamente. Il Temps ed il Journal des Debats si limitano a riportarli senza un rigo di commento. L'Echo de Paris li fa precedere da un punto interrogativo. Un equivoco Solo ruffioioso Petit Parisien, nel suo numero di domattina, dichiara che la notizia riposa su di un equivoco. Scrive questo giornale: <t Vi è appena bisogno di dire che queste informazioni sono, perlomeno, premature. \ Rerlino si mette volentieri l'aratro innanzi ai buoi. Infatti la decisione che deve intervenire non sarà presa che come conseguenza dei negoziati progettati per il regolamento della questione delle riparazioni. Ora non si sa anc.ura nò dove nè quando si riunirà la Commissione degli esperti prevista dalla Conferenza di Ginevra, nella stessa guisa che si ignora come detta Commissione sarà composta, nonché l'estensione dei 6uoi poteri. Conviene quindi aspettare uri poco per farne conoscere le possibili conseguenze. Ciò che sembra avere dato origine a. queste voci ò la denunzia, da parte della Commissione renana interalleata di un certo numero di contratti di affitto conclusi a Coblenza; ma si dimentica di dire che 6i tratta, nella maggior parte dei casi, di affitti conclusi per tre o cinque anni, che occorreva denunziare con preavviso, sotto pena di vederli tacitamente rinnovati per um uguale periodo di tempo. Non vi è dunque alcuna conclusione da trarre da una semplice misura di prudenza amministrativa, che si imponeva per i territori compresi nella seconda zona renana, anche se la questione dello sgombro anticipato non fosse stata sollevata. Quanto a tale questione, essa rimane subordinata ad un accordo, desiderato sinceramente da noi come dalla Germania, in quanto liquiderebbe gli ultimi problemi che esistono tra gli ex-belligeranti, ma la cui soluzione dipende — poiché si tratta del regolamento definitivo delle riparazioni e della creazione per la zona renana smobilitata di una Commissione di constatazione e di conciliazione — principalmente dal Governo di Berlino ». Dal canto suo il Temps,- alludendo aile ultime decisioni del Consiglio dei ministri del Reich nota: « Risulta chiaramente dal comunicato pubblicato a Berlino che nello spirito dei tedeschi la Commissione do vrebbe essere composta di esperti « in dipendenti », cioè di personalità che non agiscono in virtù di istruzioni dei rispettivi Governi. Questa questione — occorro sottolinearlo — rimane completamente da risolvere, come d'altronde tutte le altre che riguardano la formazione, la sede, la procedura ed il programma di lavoro della Commissione. Non vi è da dissimularsi che possono esservi serie difficoltà a rimetterci per lo studio tecnico di un problema di tale natura e di tanta importanza a personalità completamente indipendenti, laddove i Governi interessati hanno da assumere la responsabilità delle decisioni che inter: verranno in ultima analisi. In ogni modo, se tale, concezione dovesse prevalere, converrebbe, delimitare colla massima precisione i' compite della Commissione, onde chiudere la porta ad ogni sorpresa». La psicosi dell'angoscia non c'è più Questi giudizi di due autorevoli organi ci sembrano troppo logici per prestarsi alla minima discussione. E' troppo evidente che la Francia farebbe un pessimo affare a dare l'evacuazione della zona renana, per cosa già stabilita prima ancora di sapere se e su quali basi sarà possibile accordarsi colla Germania, per non sentirci indotti a vedere nei telegrammi di cui sopra semplicemente una delle solite manovre di cui Berlino è maestro. Comunque, confessiamo che l'assenza di un vero coro di protesta contro la manovra in questione ci sorprende. 11 fatto che l'opinione pubblica parigina possa accogliere un'anticipazione così gratuita con tanta calma e che taluni giornali possano riprodurla come cosa seria, indica che la Francia è. matura per l'evacuazione renana più di quanto non lo si creda. Il paese desidera vivamente l'accordo colla Germania e se i tedeschi saranno questa volta migliori psicologhi che in passato, non faranno male a sfruttare sino in fondo questo desiderio, che, volere o no, mette la Francia in condizioni di inferiorità nelle trattative che stanno per aprirsi. L'effetto del compromesso Credevamo che il Governo francese avrebbe venduta cara l'anticipazione dello sgombro. Cominciamo ad accorgerci di esserci fatte troppe illusioni. Briand vuole l'accordo ad ogni costo e se il paese si mostra cosi remissivo, nulla di impossibile effettivamente che non la stila prima zona, ma anche la seconda venga sgombrata prima che le opero di fortificazione delle nuove frontiere siano condotte a compimento. Certo è che da qualche mese la Francia non volge più verso il Reno tedesco quell'indimenticabile viso di allarme che gli volse dal 191S al 1027. Benché la frontiera sia sempre quella famosa del 1S15, propizia, almeno secondo quanto sino a ieri si diceva, a tutte le invasioni, il paese dà prova di una serenità insolita. Le invocazioni al mondo intero perchè si renda- garante dell'incolumità della Francia sono cessate. La psicosi dell'angoscia, la mania di persecuzione del 1921-22 non danno più segno di loro presenza. Dobbiamo credere che sia tut to per merito di Locamo? Dobbiamo credere che sia colpa dell'oblio, che in dieci anni ha fatto la sua opera ed -ha reso governanti e governati francesi immemori delle ansie di ieri? L'ima, come l'altra ipotesi ci sembrano iiisufHcienti. Più verosimile Jci sembra invece che l'odierna larghezza di magiche francese hei con-j lmnplpcclgslbsCldgqgqCmlcqtiacligddlpmrmenm fronti della. Germania, sia da imputare all'effetto rassicurante degli accordi coll'lnghilterra. Il Quai d'Orsay ha un Dell'insistere sulla limpi- ' dezza delle intenzioni che condus-: sero al compromesso del 28 luglio. Quello che ai nostri occhi appare ' decisivo è la longanimità di cui si comincia a dare prova a Parigi nella questione renana. Questa longanimità non la giustificano nè le intemperanze di Hugenberg, nè gli armamenti della Rrie.hswehr, nè i rapporti germano-polacchi, nè l'autor ' nomismo alsaziano. Una sola cosà può giustificarla: l'amicizia inglese, la sicurezza fatta viva, consegnata per iscritto, che il Reno è ormai per: l'Inghilterra un secondo Belgio e che in terra ed in mare le armi francesi possono orma.: contare sulla èòl-la.borazione immediata e indefettibi- le delle armi inglesi. A questa stregua tutto si spiega ed anche f dispacci berlinesi sull'evacuazione della seconda zona renana non ci sembrano più così inverosimili come il semplice buon senso indicherebbe. C P.

Persone citate: Briand, Petit