Il monumento ad Armando Casalini

Il monumento ad Armando Casalini Il monumento ad Armando Casalini Nel pomeriggio ha avuto luogo al Varano lo scoprimento del ricordo marmoreo al martire fascista on. Armando Casalini. Nonostante il tempo piovoso, la cerimonia, organizzata dalla Federazione dell'Urbe, è riuscita imponentisslma. Verso le 14,30 tutte le rappresentanze delle varie associazioni si sono andate adunando lungo via Marsala, di do,ve è mosso un lunghissimo corteo, in testa al quale era il labaro della Federazione fascista dell'Urbe con la scorta d'onore. Marciavano poi 1 gruppi rionali fascisti con i gagliardetti, avendo la precedenza il gruppo Trionfale intitolato al nome di Armando Casalini, e quindi le rappresentanze sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori, i sindacati provinciali o le sezioni dipendenti con labari e gagliardetti. Hanno pure preso parte al corteo le associazioni combattentistiche con le varie sezioni, recanti tutte i gagliardetti. Il corteo, al comando del quale era il console Parolari, ha sfilato lungo vìa Marsala e via Tiburtlna, fino a piazza del Verano, ove i gruppi fascisti e le organizzazioni sindacali si sono ammassate intorno ad un recinto riservato alle autorità, che era stato predisposto all'ingrosso del Verano. Nel centro del recinto era stata eretta una tribuna per gli oratori, ove hanno preso posto il labaro della Confederazione nazionale del Sindacati e il gagliardetto della Federazione provinciale sindacati fascisti di ForlL Presso la tribuna aveva preso posto il labaro della Federazione dell'Urbe, con la scorta d'onoro. Intanto sono cominciate a giungerò in piazza del V'erano numerosissime personalità, tra cui l'on. Martelli, ministro dell'Economia Nazionale, i sottosegretari Cavaliero, Balbo, Bottai e Leicht; l'on. Renda, questore della Camera; l'on. Del Croix, presidente della. Associazione mutilati od invalidi di guerra; il comm. Marinelli, segretario amministrativo del Partito; il comm. Melchiori, vice-segretario del Partito; S. L". Balzan, capo di Stato Maggiore della Milizia; il principe Boncompagni Ludovisi, governatore di Roma; il senatore D'Amelio, primo presidente della Corte di Cassazione, il generale Saporiti, vice-presidente del Tribunale, Speciale; la medaglia d'oro comrn. Rossi, presidente del direttorio dei Combattenti: l'ori. Gatti, presidente dell'Istituto delle Assicurazioni; il gen. Varusso, per la Divisione militare di Roma.; il gen. Graziosi; i generali della Milizia Ragioni e Serra; l'on. Corrado Marchi, presidente della Confederazione dei trasporti terrestri, o il comm. Guglielmotti, segretario federale dell'Urbe col direttorio della Federazione. Verso le 16 6 giunto l'on. Rossoni e subito dopo l'on. Turati, il quale, seguito dalle autorità, ò subito entrato al Verano per presenziare allo scoprimento del monumento ad Armando Casalini, che sorge nel primo riquadro del viale centrale del cimitero, ed è costituito da due colonne sagomate a fascio littorio, che sorreggono un sarcofago di stile romano su cui campeggia l'effigie del martire. Il monumento è fiancheggiato da due tripodi ed è ornato del simbolo della croce e dell'aquila romana. Ai piedi del ricordo marmoreo si apre la camera sotterranea in cui stamane è stata trasportata la salma rimossa dalla tomba in cui fino ad oggi ha riposato. M piedi del monumento era stata, pòsta una grandissima corona di fiori inviata dal Capo del Governo. Altre corone erano state collocato intorno tra cui quella della Camera dei deputati, del Direttorio del Partito, della Confederazione dei Sindacati fascisti e del Governatorato. Quattro militi con le baionette innestate prestavano servizio d'onore intorno al monumento. Vi erano pure le rappresentanze dell'Associazione delle madri e vedove dei caduti fascisti con la bandiera e del Fascio femminile di Roma Al momento dell'arrivo dell'on. Turati e delle altre autorità, dinanzi al monumento si trovava la vedova di Armando Casalini con i tre orfanelli. L'on. Turati, visibilmente commosso, le si è avvicinato per ossequiarla. Quindi è stato tolto il drappo tricolore che ricopriva il monumento. Gli astanti, mentre i militi presentavano le armi, si sono raccolti in profondo silenzio. Dopo la breve cerimonia le autorità con la vedova dell'estinto, sono uscite dal cimitero. 11 saluto di Rossoni Sulla tribuna hanno preso posto la vedova con gli orfani, l'on. Turati e l'on. Rossoni. Dopo imo squillo di attenti ha preso la parola l'on. Rossoni. Egli ha detto: « TI fascismo romano, interprete sicuro del fascismo di tutta Italia, ricorda ed onora in Armando Casalini uno dai martiri più significativi della Rivoluzione. Noi. sindacalisti fascisti, che abbiamo avuto fin dalle prime ore al nostro fianco fervido, tenace, intelligentissimo collaboratore Armando Casalini. non l'abbiamo dimenticato e l'abbiamo sempre tenuto presente in tutta questa opera ricostruttiva e soprattutto nell'aspetto spirituale di rieducazione delle masse operaie italiane. Armando Casalini era un operaio, un autodidatta, un uomo che da sè si era formata una profonda cultura dei problemi nazionali e dei problemi sociali. Armando Casalini è stato uno del primissimi ad affermare che il cosi detto problema sociale, in fondo, non era che il primo e più urgente problema nazionale, in quanto egli vedeva nella rivalorizzazione del lavoro, la valorizzazione stessa della nostra Patrie risorta dopo la guerra vittoriosa. Oggi noi. ricordiamo lui lavoratore, e. ricordiamo lui fascista, perchè Casalini è l'immagine, modesta, ma luminosa che noi abbiamo posta in un momento di prova terribile della nostra Rivoluzione, a tutti i nemici del fascismo. Il sangue di Armando Casalini ha dato la risposta più precisa a tutti «coloro che pretendevano di soffocare in una valanga di inchiostro la grande forza rinnovatrice dei giovani italiani guidati da Benito Mussolini. c Or bene, camerati, questo anno VII che comincia, era il più indicato per elevare un ricordo marmoreo ad Armando Casalini, ma più che il ricordo marmoreo vale il ricordo delle nostre menti e dei nostri animi. Questo anno VII è veramente un anno chel rinfranca la caratteristica di operost-1 tà. di ricostruzione del fascismo. Le stesse celebrazioni di domani saranno fatte in forma austera, pronunciando e ripetendo una sola parola: quella del Capo e soprattutto lavorando. Tutta l'Italia è un cantiere, tutta l'Italia è fervente di opere' ricostnittive ed è anche un'Italia silenziosa-, disciplinata, ordinata. H lavoro, tutta la massa dèi lavoratóri così intimamente, profondamente amata e servita da Armando Casalini. tutta questa massa di lavoratori si riconosce e si ritrova nel Regime fascista come un cosciente elemento di ordine e di progresso civile. « Ancora ieri, a coronare gli sforzi degli organizzatori fascisti come Casalini, la parola del Capo si rivolgeva ai lavoratori d'Italia per dire ad essi che attraverso le istituzioni dello Stato fascista, la loro vecchiaia sarà d'ora innanzi garantite, sarà più serena, attraverso l'aumento delle pensioni operaie. Infinite altre provvidenze che Casalini reclamava e propagandava con noi, sono già attuato dal Regime fascista. Dunque l'opera del martire è coronata dal trionfo. Ma noi dobbiamo saper compiere in ogni ora il nostro dovere e camminare ancora, camminare ancora verso l'avvenire di gloria e di potenza del nostro Paese. 10 vi invito dunque, o camerati fase sti di Roma, a lavoratori fascisti di Roma, ad elevare il vostro pensiero ad Armando Casalini ed a tutti i martiri della guerra e dMla Rivoluzione fascista perchè tutti col loro sacrificio hanno dischiuso il nuovo avvenire delia Paula. Rinnovate 1! giuramento di fedeltà al Capo, di fedeltà alla Rivoluzione; e dite che voi volete essere come Armando Casalini dei tessitori modesti e tenaci delle nuove fortune d'Italia. « — .Armando Casalini I Tutta la folla in un urlo solo ri sponde: c Presente! ». « Fratello nostro, Casalini — continua l'on . Rossoni — oggi qui riuniti neUa tua memoria e nella memoria dei nostri martiri, giuriamo di lavorare in disciplina, con volontà e con fede perchè l'Italia da te sognata sia nell'avvenire grande, potente e »io riosa ». La folla grida a gran voce : • Lo giuriamo 1 ». II discorso di Turati Quindi l'on. Turati, spesso interrotto ria vive approvazioni, pronuncia 11 discorso commemorativo del martire. Egh dice: «Per capire e per essere degni di questo nostro morto generoso e glorioso, io ho voluto ricercare, prima di venire qui dinanzi alla sua tomba alcuni dei suoi scritti e rivivere, attraverso la stampa, l'ora nella quale egli mori. Tra i morti nostri, di cui alcuni veramente sublimi per ardore e per impeto. Armando Casalini è certo caratteristico simbolo, non solo per la sua figura di operaio, di autodidatta, di educatore, di organizzatore, ma perche egli è caduto nell'ora della più aspra contesa. Egli, che dentro all'anima non aveva che una bella canzone ed una grande volontà di amore e "li che non aveva saputo e voluto che dire parole di fraternità vera e viva non demagogica, non vile e non servile; Casalini, dalla figura umile ma buona e dalla mente educata pazientemente a capire la. vita, tutta la vita, con lutto il bene e. tutto il male, con lutto il lavoro e tutto il dovere, doveva cadere, colpito non dal delinquente o dal nemico dalla sagoma bene espressa, ma da un figuro che era l'espressione e la sintesi d'i imo stato d'animo di collettività, da una mano armata, non tanto dada creatura che la possedeva, ma da i itto un sistema antinazionale ed anUinorale. bestiaio ed anarchica. «E' veramente in quell'atta l'antitesi ria la nostra concezione di nazionalità, di umanità, e la concezione nemica, fatta di odio e di miseria. Bisogna rileggere le pagine di quei giorni per risentire l'orrore e la vergogna di quell'Istante. Nell'ora nella quale il povero Casalini cadeva, a pochi minuti di distanza, tutti gli autori, tutti i responsabili, una cosa sola cercavano anche di fronte al sangue, anche dì fronte al pianto della vedova ed all'urlo della bimba che aveva assistito alla tragica scena. « No, non è nostro l'assassino; no, voi.mentite; no, non appartiene a nessun partito. E" colui che non ha tessera, è colui che non ha nome ». Si, avete ragione! Non ha nome, non ha volto, perchè ha l'anima di tutti voi, assassini di ieri; ha il volto di tutti voi, nemici di ieri, nemici di oggi, di domani e di sempre. Avete ragione. Non era lui, non era quello l'assassino; eravate, tutti voi, ed avete colpito, senza misurare, senza guardare, colui che meno meritava la vostra ira, perché egli era veramente il pastore ed il fratello, ed anche se aveva creduto e combattuto con fede e con tenacia, aveva recato sempre ai lavoratori della sua giovinezza lontana, ai lavoratori delia sua maturità Pensosa, le stesse, parole di speranza, ili passiono, di amore. Ma voi non le potevate, più capire le sue parole, per che voi eravate trascinati nel giuoco terribile della vostra miseria inorale e forse sentivate eh» il peggior nemico era costui, che nell'ora della follia affermava i diriUi giusti delle classi lavoratrici e richiamava tutti al senso della responsabilità ed all'orgoglio del lavoro. ' Ma ora non più paro'o. Ho voluto solo cogliere, come Ito colto, il vostro grido che rispondeva « presente » all'appello, cosi come, egli, il nostro Morto, ha sempre risposto presentePresente nelle ore difficili e tormentose della giovinezza; presente quando predicare, in mezzo alle masse avvelenate ed intristite voleva dire avere intorno l'odio ed il dispregio; presente quando la Patria lo chiamò; presente, quando nell'ora di rinascila gli fu assegnalo il compito di tessere, non il grande canto, ma la modesta opera sicura che lega le creature umili ed operose alla fatica nuova; presente di fronte al grande mistero, quando dentro ai piccoli occhi già velati, è passata per l'ultima volta non solo la visione della famigliola, ma la visione immensa della Patria che si risollevava, nel nuovo dolore, più forte ». Dopo la cerimonia, l'on. Turati, rinnovati i suoi sentimenti di cordoglio e di simpatia alla vedova, si è allontanato in automobile insieme coil'on. Bottai.