140 milioni di titoli in fiamme

140 milioni di titoli in fiamme 140 milioni di titoli in fiamme Roma, 27 notte. Le solermi e austere cerimonie celebranti, con un complesso poderoso di opere iniziate o portate a compimento. 41 principio dell'anno VII, si sono iniziate stamane nella Capitale con un rito pubblico alternante significativo: 140 milioni di Titoli del Debito Pubblico sono stali dati allo, fiamme quale generoso ccntributo del Popolo italiano al miglioramento finanziario dello Stato. Enormi sacchi, in numero di trentasette contenenti i titoli offerti, sono stati trasportati nelle prime ore di stamane su alcuni autocarri, scortati da drappelli di guardie di finanza, alle officine del gas in via Ostiense, per essere gettati negli alti forni. La firma sul Gran Libro Prima dello abhruciamento reale Hi queste montagne di carta filigranata e traforata dai punzoni di axtnulltamenio, al Palazzo Viminale jl Capo del Governo tia posto la propria firma al Gran Libro della riconoscenza nazionale su cui saranno elencate tutte le offerte t>ervenute all'Erario. Il volume comincia coj il nome del sottoscrittore Mellssari Pasquale di Vicenza e finisce con quello ai Vito Chianese presidente della Federazione provinciale fascista dell'agricoltura di Nàpoli. I volumi del Gran Libro, sai-anno custoditi presso la Cassa di Ammortamento del Debito Pubblico. La cerimonia è stata semplice e austera. Assistevano il ministro delle Finanze onorevole Mosconi, il soitosegretario all'Interno on. Bianchi, il Procuratore Generale comm. Bartolinì, il direttore della Cassa di ammortamento comm. Zotti e il conte Vittorelli del Ministero delle Finanze. Con un rito altrettanto semplice e austero, si è quindi compiuta la cerimonia sull'altare delia Patria per il rògo de' 140 milioni di titoli, che in parte provengono dalle offerte all'Erario, in parte dalla Cassa di ammortamento. Nessun mutamento aveva subito l'altare dove, dinanzi alla tomba del Milite Ignoto che già in questi giorni si ricopre di fiori e di corone, 8 rito si è compiuto, soltanto due piccole are, specie di cippi marmorei appartenenti alle Terme Diocleziane, erano state apprestate ai lati della tomba. Le are erano ornate di un semplice festoneino scolpito e recante inciso in alto ti nome della divinità cui erano dedicate, carabinieri in alta unifenne facevano guardia d'onore alla tomba, sul ripiano prospiee.nte l'Altare della Patria erano state costruite alcune tribune, addobbate di velluto cremisi: una destinata alle alte cariche dello Stato, un'altra agli ufficiali ammiragli e agli ufficiali superiori, una terza alle rappresentanze delle associazioni combattentistiche. delle confederazioni sindacali, della Federa-iane dell'Urbe e degli altri enti ; una ultima, infine, riservata alla stampa. Alle 10.30 mentre um cordone d! truppe manteneva sgombera la piazza Venezia e le rappresentante della Marina, dell Aeronautica, dei Carabinieri. dell'Artiglieria, della Guardia di Finanza, della M"'zia nazionale e dei metropolitani formavano lungo la scalea una duplice ala policroma, irta di baionette, le p'ù alte autorità del Governo e del Partito si sono raccolte ai piedi dell'Altare in attesa del Primo Ministro. Erano presenti 1 ministri Hocco, Mosconi, Martelli, Belluzzo e Gluriatf; i sottosegretari Casalini. Balbo, Cavaliero. Bottai, Di CroWalanza a Leitóh; il Segretario del Partito, on. Turati, il corani. Beer. segretario capo del Presidente del consiglio, l'on. Lancio Ferretti, capo dell'ufficio Stampa del Capo del Governo, il presidente della Cassa di Ammortamento, sen. Schanzer: l'on. Casertano con l'onorevole Renda, in rappresentanza della Camera; il governatore della Banca d'Italia Bonaldo Stringher, l'on. Peano, presidente dalla Corte del Conti: il sen. Enrico Corradini, il gen. Bazan, capo di Stato Maggiore della Milizia, il gen. De Pinedo, sottocapo di stato Maggiore dell'Aeronautica, 11 Duca del Mare Thaon De Revel, il generale Giovagnoli, comandante la divisione di Roma e una vasta rappresentanza d-R-'l-c alte cariche dello stato e degli ufficiali della guamicione di Roma. Sulle due are Alle lfi.,10. annunziato da un triplice squillo di attenti che ha fatto presentare le armi alle truppe schierate sulla piazza e ai lati della scalea dell'altare della Patria, e acclamato vivamente dalia folla che si assiepava d'atro i cordoni, è giunto il Capo del Governo, accompagnato dal Sottosegretario all'Interno, on. Michele Bianchi. Il Primo Ministro, ossequiato dalle autorità, è salito fino alla tomba del Milite Ignoto, al cui lati si sono improvvisamente accese due piccole aredue fiamme simboliche che hanno dato alla scena un'austerità mistica Il Duce, appena arrivato in cima'alla scalea, ha salutato romanamente la tomba del Milite Ignoto. Il direttore generalo del Tesoro, Ceresa, ha presentato allora al Capo del Governo due certificati attestanti il versamento alla Cassa di ammortamento dei 140 milioni di titoli del Debito pubblico. Il Duce si e avanzato verso le due are romana e sulla prima, dedicata a Lucina, ha deposto il primo certificato, che è stato avvolto rapidamente dalle fiamme; sulla seconda ara, dedicata a Minerva l'on. Mussolini ha deposto il secondò certificato. I due certificati registravano rispettivamente le offerte di titoli di Stato e le offerte di polizze donate da combattenti. Subito dopo il Capo dei Governo, seguito da tutte le autorità, ha lasciato l'Altare della Patria, dirigendosi in automobile verso il quartiere Ostiense. Ma prima di passare alle Officine del gas per assistere alla distruzione dei titoli, l'on. Mussolini ha voluto inaugurare la nuova centrile termo-elettrica di San Paolo, costruita dalla Società Elettricità e Gas di Roma. La centrale elettrica • La vampata L'on. Mussolini ha fatto il suo ingresso nella sala delle macchine, dove è stato accolto da lunghi calorosissimi applausi. Il comm. Parisi ha pronunciato un discorso in cui ha rilevato il valore della cerimònia, che costituisce una prova dello slancio e dell'impegno con ì quali l'industria. italiana, e in ispecie quella elettrica, concorre fattivamente al vibrante ritmo che la sa'gace volontà del Duce ha impresso alla vita nazionale. Il Capo del Governo si è congratulato con l'oratore. Quindi ha visitato la sala delle macchine, le cabine dei comandi, gli impianti delle caldaie e .tutti gli altri impianti della centrale I" che gli sono stati illustrati dal comm. Fano. Terminata l'inaugurazione 11 Capo del Governo, col seguito, si è recato alle Officino del gas dove è. stato fatto segno a una vibrante manifestazione da parte del personale che si era riunito per rendergli omaggio. In uno dei forni erano stati recati trentasette sacchi suggellati contenenti 144,549 cartelle di titoli di Stato per un importo complessivo di L. 140.664,100. Alla presenza del Capo del Governo i sacchi sono stati aperti e i titoli ammucchiati nei forni sono stati dati alle fiamme. Esaurita la cerimonia il Capo del Governo, ossequiato dalle autorità e fatto segno a una vibrante entusiastica dimostrazione da parte di tutti 1 presenti, è risalito in automobile ed ha fatto ritorno al Viminale. 700 milioni di titoli bruciati in 10 mesi La cerimonia per l'abbruciamento dei titoli, è la terza ohe viene celebrata in breve, spazio di tempo, da quando cioè, alla fine dello scorso anno, il Governo, creando la Cassa autonoma di ammortamento, assunse dinanzi alla Nazione l'impegno categorico di ridurre gradualmente il debito dello Stato, chiamando i cittadini di ogni classe e. di ogni condizione a contribuire in proporzione delle rispettive possibilità allo scopo nobilissimo. Se questa volta la solennità della cerimonia è stata maggiore, ciò è dovuto al fatto che, come precedentemente i falò erano alimentati da cartelle in parte donate degli oblatori volontari, ma nella grande maggioranza acquistate dalla Cassa, cosi il lotto odflerno era costituito in certa parlo da offerte spontanee, pervenute, non senza sacrificio, da modesti abbienti e da autentici lavoratori. La prima operazione fu compiuta il 15 dicembre 1927 e vennero dati alle fiamme i primi 148 milioni di titoli venuti in possesso della Cassa. Successivamente il 13 febbraio 1928 furono inghiottiti dalle fornaci ardenti 400 milioni di titoli di cui 250 milioni acquistati dalla Cassa per il tramite di agenti di cambio, Istituti di credito e funzionari espressamente delegati, e 153 milioni costituivano il patrimonio del Consorzio nazionale del Debito Pubblico 6orto a Torino nel 1866 e la cui aziono è stata già coordinata con quella della Cassa. Tirando le somme, nelle tre operazioni sono stati dati alle fiamme complessivamente oltre 700 milioni di titoli del Debito Pubblico, cifra veramente considerevole se si considera che questo alleggerimento dell'onere dello Stato che sgrava definitivamente il bilancio di una parte cospicua delle spese annuali per il servizio degli interessi, è stato raggiunto in così breve tempo. Dal primo abbruciamento ad oggi sono infatti trascorsi poco più dt dieci mesi. Anche in questo campo dunaua il Regime mantiene le sue promesse.

Luoghi citati: Fano, Roma, San Paolo, Torino, Urbe, Vicenza